Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Ampliamento della base militare statunitense di Vicenza e realizzazione della Conferenza nazionale sulle servitù militari - n. 3-00572)
PRESIDENTE. L'onorevole De Zulueta ha facoltà di illustrare l'interrogazione Zanella n. 3-00572 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmataria.
TANA DE ZULUETA. Signor Presidente, signor ministro, nell'informativa sull'allargamento della base USA di Vicenza svoltasi ieri alla Camera il ministro Parisi ci ha fatto un resoconto lungo, anche se non completo, dei fatti che hanno preceduto la decisione di accogliere la richiesta americana di ampliamento.
Signor ministro, noi chiediamo conto di una procedura, avente ad oggetto la cessione di una parte del demanio civile italiano, che appare gravemente irregolare. In particolare, appare strano che il Governo Pag. 39americano abbia potuto svolgere una pregara - tecnicamente, una presolicitation notice - in assenza di un'autorizzazione da parte del Governo italiano.
Il Governo americano avrebbe disposto di un bene del quale non era ancora in possesso. Riteniamo che questo punto vada chiarito.
PRESIDENTE. Il ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, l'interrogazione in discussione ripropone la questione dell'ampliamento della base militare Dal Molin di Vicenza, già oggetto di un'informativa urgente del Governo resa ieri, in quest'aula, dal ministro della difesa.
Su tale questione, non posso che confermare quanto dichiarato ieri dal ministro Parisi. Ribadisco, infatti, che, il 16 gennaio scorso, il Presidente del Consiglio ha riconosciuto che i rapporti di amicizia e cooperazione con gli Stati Uniti imponevano una risposta in merito alla richiesta di ampliamento della base in questione, ossia quella decisione conclusiva che il Governo aveva ritenuto di dover assumere a partire da un giudizio di fattibilità manifestato dagli organi istituzionali di rappresentanza locale.
Muovendo, pertanto, dal giudizio di coerenza del progetto di ampliamento con la linea di politica estera e di difesa del nostro paese - giudizio che ha sempre guidato la linea di condotta del Governo - e considerati, altresì, i deliberati degli organi di rappresentanza locale, il Presidente del Consiglio ha ritenuto di dover confermare la posizione del Governo precedente, dando la disponibilità a corrispondere alla richiesta avanzata dagli Stati Uniti.
Ritengo, dunque, che lo strumento di cui si chiede conto con l'interrogazione, con cui il Governo ha dato tale disponibilità, risieda proprio nella decisione del Presidente del Consiglio, resa nota attraverso una dichiarazione pubblica.
Questa decisione - voglio ricordarlo - è stata successivamente trasferita dal ministro degli affari esteri al sottosegretario di Stato americano, Condoleezza Rice, in un colloquio avvenuto in occasione della riunione dei ministri degli esteri della NATO, tenutasi a Bruxelles il successivo 26 gennaio.
La decisione è ora in attesa della formalizzazione della cessione d'uso delle aree necessarie alla realizzazione del progetto, dopo che saranno considerati i dettagli del piano di transizione, nell'ambito degli accordi che regolano la concessione in uso di infrastrutture agli Stati Uniti nel nostro paese.
Quanto, invece, alla possibilità di riaffrontare tale tematica all'interno della seconda conferenza nazionale sulle servitù militari, fermo restando che, come ho già detto, la decisione è stata già assunta, si fa rilevare che la conferenza dovrà costituire, a similitudine di quella precedente, un momento di sintesi e bilancio di tutte le attività che il Ministero della difesa ha intrapreso con le amministrazioni locali in ordine alle presenze e ai gravami militari nelle diverse regioni del paese, in linea con quanto previsto dal programma e confermato dal ministro Parisi nella relazione alla Commissione difesa della Camera nell'ottobre scorso.
La conferenza nazionale sulle servitù militari, per le sue finalità, pertanto, non può essere posta in relazione con una decisione che, invece, attiene alla linea di politica estera dell'Italia, in adempimento degli accordi internazionali del paese, nel quadro dell'Alleanza atlantica.
PRESIDENTE. L'onorevole Zanella ha facoltà di replicare.
LUANA ZANELLA. Signor Presidente, ringrazio il ministro, perché ci ha fornito ulteriori elementi per capire tutti i fatti che si sono succeduti e che hanno portato all'accelerazione della decisione sull'insediamento di una nuova base a ridosso del centro cittadino palladiano di Vicenza.
Vorrei che il ministro per l'attuazione del programma guardasse questa foto aerea Pag. 40(La deputata Zanella mostra una fotografia) e si rendesse conto che parliamo di un'area strategicamente importante, l'unica rimasta verde all'interno del centro cittadino, dell'abitato cittadino di Vicenza, a meno di due chilometri dalla basilica palladiana. Di questo si tratta, signor ministro!
Le ricordo, per quanto riguarda la Conferenza sulle servitù militari, che all'interno del nostro programma era prevista questa conferenza proprio per riconsiderare questo aspetto nel nuovo quadro geostrategico in cui anche la nostra difesa ed il nostro Stato si trovano.
Mi sembra che, anche questa decisione (certamente di forte impatto per la città, ma importante per una prospettiva tutta diversa del nostro Stato rispetto al discorso delle servitù militari) avrebbe dovuto essere presa all'interno di quel quadro.
Il ministro Parisi, ieri, faceva riferimento ad un'accelerazione avvenuta a fronte della necessità da parte degli Stati Uniti di non perdere finanziamenti. Quindi, la pressione era dovuta a ciò, a questioni finanziarie americane, che non possono dettare i nostri tempi, visto anche il fatto che, già da mesi (ben prima dell'assenso fornito dal premier), su Internet si trova il prebando di cui parlava la collega.
Chiedo che il Governo venga a Vicenza a spiegare le sue ragioni, che si confronti con coraggio con la città, senza scorciatoie e senza scuse troppo comode (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).