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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per la prevenzione delle truffe telematiche - n. 3-00573)
PRESIDENTE. L'onorevole Nardi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00573 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
MASSIMO NARDI. Signor ministro intendo chiederle cosa abbia intenzione di fare il Governo per arginare un fenomeno che sembra inarrestabile, quello di centinaia di migliaia di e-mail che vengono indirizzate ad ignari cittadini al solo scopo di carpire loro i dati sensibili e di truffarli, e se il Governo ritenga che quanto sta compiendo la polizia postale rispetto al fenomeno sia proporzionato al fenomeno stesso.
In ultima istanza, vorrei capire se esista, da parte del Governo, un'iniziativa volta a contenere il fenomeno attraverso l'innovazione tecnologica ed interventi strutturali che possano fronteggiare il fenomeno.
PRESIDENTE. Il ministro delle comunicazioni, Paolo Gentiloni Silveri, ha facoltà di rispondere.
PAOLO GENTILONI SILVERI, Ministro delle comunicazioni. Signor Presidente, ha ragione l'onorevole Nardi a sottolineare la gravità del fenomeno. La polizia postale e delle comunicazioni è costantemente impegnata nell'attività di prevenzione e di contrasto degli illeciti commessi. Sul piano della prevenzione, la polizia postale, in collaborazione con l'ABI e con Poste italiane ha avviato un'attività di sensibilizzazione degli utenti che, attraverso gli istituti bancari, sono avvisati del pericolo rappresentato dal fenomeno del cosiddetto phishing, inteso quale modalità di invio di e-mail destinate ad un numero considerevole di persone che, facendo affidamento sulla buona fede dei destinatari, inducono a fornire i propri dati sensibili, siano essi riferiti a user ID e password per accedere a servizi di home banking o, comunque, a dati afferenti alla propria sfera personale, rinviando a falsi siti aventi le caratteristiche identiche a quelle dei siti originali.
Il predetto organo, cioè la polizia postale e delle comunicazioni, ha fatto presente che tutte le informazioni utili agli utenti per evitare di cadere nell'errore derivante dall'apparente autenticità del messaggio sono disponibili sul sito ufficiale della Polizia di Stato oppure attraverso i servizi resi dal commissariato di PS on line, raggiungibile attraverso il sito www.commissariatodips.it.
Riguardo all'attività di prevenzione e repressione, il Ministero dell'interno ha Pag. 41comunicato che, nel corso del 2006, la polizia postale ha avviato 1.205 indagini di iniziativa propria e 903 su richiesta dell'autorità giudiziaria. Tali interventi hanno permesso di denunciare all'autorità giudiziaria 84 persone coinvolte e di effettuare 17 perquisizioni. Il lavoro ha consentito di appurare che la minaccia proviene, principalmente, dai paesi dell'est europeo e che le aree geografiche più colpite sono quelle a moneta forte, quali i paesi dell'area euro e quelli dell'area dollaro, conclusioni a cui è pervenuto di recente anche uno studio sulla materia dell'Unione europea.
In questo contesto le difficoltà maggiori, per quanto concerne la messa in atto di azioni di contrasto, sono legate alle lunghe ma necessarie procedure di rogatoria internazionale, che debbono essere attivate laddove venga accertato, come spesso avviene, che i server da cui partono i messaggi di carattere fraudolento sono situati all'estero. A tale proposito, tuttavia, il Ministero dell'interno ha comunicato di avere in corso numerose indagini in collaborazione con organi di polizia stranieri coordinati da diverse procure della Repubblica che, pertanto, sono coperte da segreto.
Per quanto riguarda il Ministero delle comunicazioni, d'intesa con la polizia postale ci stiamo attivando per accrescere la collaborazione degli istituti bancari nell'informazione agli utenti per prevenire e combattere questi fenomeni.
PRESIDENTE. L'onorevole Nardi ha facoltà di replicare.
MASSIMO NARDI. Signor Presidente, signor ministro, la ringrazio per avermi riconosciuto il merito di aver sollevato un problema che esiste e che, in qualche modo, dovrebbe essere affrontato. Mi permetta, però, di esprimere, alla luce della sua risposta, la più totale e completa insoddisfazione.
Signor ministro, dire che sono stati perseguiti 82 soggetti, a fronte di centinaia di migliaia di e-mail e di persone truffate, è sostanzialmente un'ammissione di assoluta impotenza.
Credo che questa sia una diretta conseguenza dell'azione politica sviluppata in questo settore. È evidente che, per intraprendere un'iniziativa che abbia qualche concretezza, sarebbe necessario un investimento cospicuo dal punto di vista economico. Servirebbe un potenziamento del personale, servirebbe un aggiornamento sulla cognizione informatica: tutte azioni che avrebbero un costo.
Signor ministro, avete varato una manovra finanziaria di 35 miliardi, quando ne serviva soltanto una di 15: gli altri venti miliardi li avete distribuiti, per massima parte, alle clientele di tipo politico delle forze di maggioranza. E non avete destinato un euro a questa iniziativa!
Dire, oggi, che il problema risiede in un altro ambito, mi sembra solamente una scappatoia. In questa sede, a nome della Democrazia Cristiana-Partito Socialista, vorrei ricordare a lei, signor ministro, ed a tutto il Governo che rimanere inerti rispetto a tale questione significa destinare gli italiani ad essere truffati con maggiore continuità e sistematicità.
Noi continueremo, per quanto possiamo, ad invitarla a prendere un'iniziativa. Speriamo che lei voglia fare qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Cristiana-Partito Socialista).