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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Condizioni tariffarie per l'approvvigionamento di energia elettrica a favore delle imprese del Sulcis Iglesiente - n. 2-00322)
PRESIDENTE. L'onorevole Mereu ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00322 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
ANTONIO MEREU. Signor Presidente, intervengo brevemente per ricordare il problema. Si tratta della seconda interpellanza urgente che presentiamo al Governo sull'argomento, perché vorremmo sollecitare, anzi trovare una soluzione per l'applicazione di tariffe energetiche agevolate per le industrie energivore situate nella nostra Sardegna, in particolare nel sito di Portovesme. Su tali industrie si basa l'economia dell'intera regione, la quale attende ormai da diversi anni la soluzione del problema, che riteniamo non possa essere ulteriormente procrastinata.
Vorrei ricordare al viceministro che il Governo precedente (il Governo Berlusconi) aveva riconosciuto che le aziende Portovesme e Alcoa - sono quelle principali -, le quali producono piombo, zinco e alluminio (prodotti strategici per la nostra nazione) con un costo di energia che grava sensibilmente sui costi di produzione, trovano difficoltà ad inserirsi in un mercato internazionale. Da qui il riconoscimento del fatto che l'adozione di tariffe agevolate era necessaria e indispensabile per dare uno sviluppo al territorio.
Il Governo Berlusconi, dunque, con un decreto del 2005, oggi all'attenzione della Commissione europea, ha riconosciuto questa situazione. Noi avevamo già presentato, come dicevo prima, una interpellanza, rispondendo alla quale il sottosegretario Gianni, a nome del ministro, aveva dichiarato l'intenzione da parte del Governo di continuare ad esercitare una pressione sull'Europa per giungere alla soluzione del problema; tuttavia attualmente non ne vediamo ancora l'uscita. Si tratta, infatti, non solo di un problema di tariffe, che già di per sé è importante, ma anche, ad esempio, della costruzione di una nuova centrale, collegata al bacino del Pag. 56Sulcis Iglesiente, e quindi alla ripresa dell'estrazione mineraria.
Ci troviamo in pratica di fronte al territorio di una intera provincia, che aspetta una soluzione, a nostro avviso determinante non solo per la soluzione del problema evidenziato, ma anche per uno sviluppo successivo e diversificato. Diversamente, ci troveremmo veramente in difficoltà; è per questo che sul tema incalzeremo sempre il Governo in carica, attendendo dal viceministro una risposta positiva.
PRESIDENTE. Il viceministro dello sviluppo economico, D'Antoni, ha facoltà di rispondere.
SERGIO ANTONIO D'ANTONI, Viceministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, in continuità con quanto fatto dal precedente Governo e con la risposta fornita dal sottosegretario Gianni, ci siamo mossi presso la Commissione europea affinché le decisioni assunte con la legge n. 80 del 2005 potessero essere tramutate in fatti concreti. Come sappiamo bene, la tariffa differenziata incontra le obiezioni dell'Unione europea perché configura un aiuto di Stato che ostacola la concorrenza.
Per tale ragione ci siamo mobilitati ed il ministro Bersani, in un incontro avuto a novembre con la commissario alla concorrenza, Kroes, ha sostenuto la tesi della legge n. 80 e la possibilità che l'Unione europea concedesse la relativa autorizzazione. Finalmente, in data 22 gennaio 2007 (quindi pochi giorni fa) è pervenuta una lettera a firma del direttore generale della Commissione europea. In tale lettera - pur nel presupposto che non dovrebbero esser autorizzati aiuti al finanziamento agli utenti, salvo che in circostanze davvero eccezionali - viene dato atto testualmente dell'eccezionalità dell'attuale situazione infrastrutturale della Sardegna che legittima la Commissione ad autorizzare aiuti, ponendo peraltro limiti operativi a tali aiuti e suggerendo soluzioni di mercato da adottare nel prossimo futuro per risolvere il problema dell'alto costo dell'energia elettrica sull'isola. Si provvederà quindi a breve ad ulteriori e necessari approfondimenti tecnico-giuridici sulla proposta formulata dalla Commissione.
Quindi, il percorso indicato si è avviato con qualche mese di ritardo, ma - ahimè - sappiamo bene quante complicazioni esistano nei rapporti con l'Unione europea e quanto occorra adoperarsi sia in termini di pressione politica che di operatività tecnica. Tuttavia, avendo ricevuto questa risposta, pensiamo che i provvedimenti adottati con la legge n. 80 possano finalmente, con i dovuti aggiustamenti tecnici, andare in porto.
Per quanto riguarda la seconda parte dell'interpellanza, ci siamo mossi affinché il differenziale energetico della Sardegna venisse recuperato nel più breve tempo possibile. Già nel marzo 2006 è stato deciso l'utilizzo del nuovo cavo SAPEI che collegherà la Sardegna alla penisola e per il quale sono già stati avviati i lavori.
Per quanto riguarda la questione del collegamento e dell'arrivo del gas metano, è stato fatto un accordo con il Governo algerino ed entro il 2010 il gasdotto dovrebbe essere ultimato.
Da ultimo, arriviamo alla costruzione di una centrale di produzione elettrica che possa utilizzare il carbone prodotto nelle miniere dell'Iglesiente, problema che anche noi avvertiamo come molto serio ed impegnativo. Oltre a tutto ciò che si renderà necessario, è stata avviata finalmente la procedura. La competenza è ormai esclusiva e fa capo alla regione Sardegna, ma abbiamo comunque avuto garanzie dalla stessa regione che si farà in modo che entro il maggio del 2007 la nuova centrale possa diventare operativa.
Ritengo che ci siamo mossi con serietà ed impegno per venire incontro al grave problema che la regione Sardegna aveva ed ha e che l'interpellanza ha sottoposto all'attenzione del Governo.
PRESIDENTE. L'onorevole Mereu ha facoltà di replicare.
ANTONIO MEREU. Signor Presidente, di fronte ad affermazioni così precise da parte del Governo, è chiaro che non posso Pag. 57che dichiararmi soddisfatto. Tuttavia, devo aggiungere che noi ne seguiremo con attenzione gli sviluppi perché non vorremmo che gli accorgimenti tecnici diventassero man mano sempre più grandi. Non mi aspetto che tali difficoltà sorgano da parte del Governo (certamente non mi aspetto questo), bensì da parte della Commissione europea. Per tale motivo continueremo ad essere vigili e seguiremo insieme al Governo gli sviluppi del problema.