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Discussione del disegno di legge: Differimento del termine per l'esercizio della delega legislativa di cui all'articolo 4 della legge 1o febbraio 2006, n. 43 (A.C. 1609).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.
GERO GRASSI (Ulivo), Relatore. Nel richiamare il contenuto e le finalità della legge n. 43 del 2006, osserva che la proroga di dodici mesi del termine previsto dall'articolo 4 della medesima legge si è resa necessaria in considerazione dell'opportunità di ricollegare la regolamentazione delle professioni sanitarie all'interno della più ampia riforma degli ordini professionali.
GIAN PAOLO PATTA, Sottosegretario di Stato per la salute. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
LEOPOLDO DI GIROLAMO (Ulivo). Rilevato che la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini è direttamente connessa alla più elevata professionalità degli operatori del settore, ritiene assolutamente condivisibile ricollegare la disciplina degli ordini delle professioni infermieristiche alla più ampia riforma di tutti gli ordini professionali.
DOMENICO DI VIRGILIO (FI). Nel manifestare la propria perplessità sul fatto che si intenda prorogare ulteriormente l'esercizio della delega di cui all'articolo 4 della legge n. 43 del 2006, esprime dubbi sull'opportunità di ricollegare l'istituzione dei nuovi ordini professionali alla riforma ed alla liberalizzazione degli ordini professionali tradizionali; dichiara pertanto l'orientamento contrario del suo gruppo al differimento previsto dal disegno di legge in discussione.
GIUSEPPE ASTORE (IdV). Pur condividendo l'opportunità di differire il termine per l'esercizio della delega di cui all'articolo 4 della legge n. 43 del 2006 al fine di ricollegare la disciplina degli ordini delle professioni sanitarie alla più generale riforma della materia relativa alle professioni intellettuali, invita il Governo a tenere Pag. IVconto delle esigenze degli operatori del settore, ritenendo improcrastinabile dare pieno riconoscimento alla loro professionalità; preannunzia quindi che il suo gruppo voterà a favore del disegno di legge in discussione.
DONATELLA PORETTI (RosanelPugno). Nel richiamare l'iter della legge n. 43 del 2006, sottolinea l'opportunità di una riflessione sull'eccessiva proliferazione di ordini professionali ed auspica che il Governo operi in discontinuità con il precedente Esecutivo al fine di evitare di blindare le professioni sanitarie non mediche in un ordine corporativo. Pertanto, giudica opportuno il differimento dei termini di cui al provvedimento in discussione, che consentirà di svolgere una riflessione più approfondita, tra l'altro, sull'aspetto dell'asimmetria informativa tra consumatori e professionisti nell'ambito richiamato.
ROBERTO ULIVI (AN). Giudica contraddittoria la posizione del Governo sulla materia in discussione, atteso che, pur ritenendo opportuna una regolamentazione del settore delle professioni sanitarie non mediche, intende differire l'attuazione delle disposizioni recate dalla legge n. 43 del 2006, approvata dal Parlamento nella scorsa legislatura. Rileva, infine, che tale decisione disattende le aspettative delle categorie interessate.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur). Preannunzia un orientamento favorevole al disegno di legge in discussione, sottolineando che il termine originariamente fissato ha costretto il Ministero della salute a procedere con estrema rapidità nel predisporre lo schema di decreto legislativo. Tuttavia la decisione del Governo di porre mano ad un riordino complessivo degli ordini professionali rende imprescindibile ed opportuno il differimento del termine di cui al provvedimento in discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
GERO GRASSI (Ulivo), Relatore. Ribadisce le ragioni del differimento del termine di cui al disegno di legge in discussione.
GIAN PAOLO PATTA, Sottosegretario di Stato per la salute. Nel sottolineare il fatto che la legge n. 43 del 2006 fu approvata con un'ampia convergenza nella scorsa legislatura, precisa che il Governo intende completare con coerenza un percorso rispetto al quale il precedente Esecutivo ha dimostrato una sostanziale inerzia. Sottolinea, quindi, la necessità che il riordino complessivo degli ordini professionali garantisca la specificità delle professioni sanitarie.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.