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Discussione delle mozioni Lussana n. 1-00025 e Bertolini n. 1-00093: Iniziative per contrastare le violazioni delle libertà individuali della donna in nome di precetti religiosi.
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Avverte altresì che sono state presentate le ulteriori mozioni Mura n. 1-00095, Sereni n. 1-00096, Mazzoni n. 1-00097 e Balducci n. 1-00098, vertenti sul medesimo argomento dei documenti iscritti all'ordine del giorno: saranno pertanto discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Illustra la sua mozione n. 1-00025, giudicando inaccettabili logiche eccessivamente tolleranti nei confronti di pericolose degenerazioni scaturenti da pratiche della religione islamica di stampo integralista e fondamentalista; sottolineata quindi la necessità di salvaguardare le libertà individuali, l'incolumità fisica e la dignità delle donne musulmane, le cui condizioni sono Pag. Vconnotate da inaccettabili forme di sottomissione, ritiene essenziale che tali problematiche - che l'Occidente dovrebbe affrontare con coraggio e determinazione - siano oggetto di un approfondito dibattito parlamentare.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI (FI). Illustra la mozione Bertolini n. 1-00093, giudicando inadeguate le iniziative promosse per la tutela della condizione femminile, segnatamente con riferimento alle donne extracomunitarie presenti in Italia, a fronte degli impegni assunti dall'Italia in ambito internazionale.
SILVANA MURA (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00095, sottolineando che la violenza nei confronti delle donne è un fenomeno trasversale a tutte le culture che interessa anche la comunità nazionale. Nel ritenere che la tutela della donna si realizzi prioritariamente attraverso il rispetto da parte di tutti delle leggi dello Stato, sollecita il Governo a porre in essere politiche volte ad eliminare ogni tipo di discriminazione di genere.
MARIA FORTUNA INCOSTANTE (Ulivo). Illustra la mozione Sereni n. 1-00096, sottolineando che le tematiche delle pari opportunità non devono essere considerate unicamente nell'ambito delle questioni attinenti al fondamentalismo islamico. Ritiene altresì che il problema della discriminazione di genere debba essere affrontato in una prospettiva più ampia, rivolgendo particolare attenzione alla condizione delle donne immigrate.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Illustra la sua mozione n. 1-00098, rilevando che il principio della laicità dello Stato deve rappresentare un caposaldo dell'attività legislativa. Invita altresì il Governo ad adottare ogni iniziativa per assicurare il pieno rispetto della libertà religiosa e ad avviare un confronto con tutte le confessioni presenti sul territorio italiano per promuovere il pieno esercizio da parte delle donne dei diritti civili, politici ed economici.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Nel ritenere che la mozione Lussana n. 1-00025 sia la più rispondente all'oggetto della discussione odierna, preannunzia su di essa voto favorevole, purché venga modificata nel senso di invitare non solo la consulta islamica, ma tutte le altre confessioni religiose a redigere un documento nel quale si condanni qualsiasi violazione della libertà individuale della donna.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur). Ricordate le gravi discriminazioni subite dalle donne nel mondo islamico, riterrebbe opportuno garantire adeguate tutele alle donne islamiche che vivono in Italia; giudica pertanto condivisibili le mozioni Lussana n. 1-00025 e Bertolini n. 1-00093.
DANIELA DIOGUARDI (RC-SE). Osservato che anche il modello prevalente nella società occidentale si fonda sul prevalere della figura maschile, ritiene che un maggior impegno a favore del dialogo con le altre culture possa contribuire a migliorare la condizione delle donne islamiche.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
DONATELLA LINGUITI, Sottosegretario di Stato per i diritti e per le pari opportunità. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.