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Svolgimento di interpellanze e di una interrogazione (ore 10,10).
(Iniziative normative in materia di conflitti di interesse in capo a componenti di autorità indipendenti - n. 2-00232)
PRESIDENTE. L'onorevole Barbieri ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00232 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazione sezione 5).
EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, rinuncio ad illustrarla.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le comunicazioni, Luigi Vimercati, ha facoltà di rispondere.
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LUIGI VIMERCATI, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. Signor Presidente, in proposito non può non rilevarsi che le situazioni evidenziate nell'atto parlamentare in esame, riferite al presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e ad altri componenti dello stesso organo, sembrano non determinare alcuna incompatibilità né conflitto di interesse in relazione al dettato dell'articolo 2 della legge 14 novembre 1995, n. 481.
Il comportamento dei componenti citati appare, infatti, in linea con il regime di incompatibilità ivi previsto (divieto di esercitare alcuna attività professionale o di consulenza, di ricoprire alcun ufficio pubblico o di avere interessi diretti o indiretti in imprese operanti nel settore di competenza all'Autorità medesima), peraltro richiamato dalla legge 31 luglio 1997, n. 249, istitutiva dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
In particolare la predetta Autorità, interessata al riguardo, ha precisato che il presidente, dottor Corrado Calabrò, ha pubblicato, a partire dal 1960, numerosi libri di poesia con vari editori, di cui 10 stranieri: tale attività non sembra interferire con i compiti di garanzia che egli svolge nel suo attuale incarico.
Le stesse considerazioni valgono per il suo romanzo Ricorda di dimenticarla (pubblicato, nella sua prima edizione nel 1999 con l'editore Newton & Compton e finalista quell'anno al premio Strega), al quale si è liberamente ispirato il film Il mercante di pietre. La collaborazione del dottor Calabrò alla sceneggiatura di tale film si è svolta ed esaurita negli anni 2003 e 2004 - anteriormente non solo alla nomina, ma alla stessa designazione del dottor Calabrò alla presidenza dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - ed è intercorsa esclusivamente con Renzo Martinelli, produttore, sceneggiatore e regista del film. Nessun compenso è venuto o verrà al dottor Calabrò dall'utilizzazione del film nel circuito cinematografico, in TV, in videocassette, in DVD o in qualsiasi altro modo.
La correttezza del comportamento del dottor Calabrò - sul piano etico, oltre che su quello strettamente giuridico - è stata confermata dal Comitato etico funzionante presso l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (composto da due presidenti emeriti della Corte costituzionale e da un alto magistrato amministrativo) nonché dal Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa.
Non figura, altresì, un'ipotesi di contrasto con la norma richiamata dagli onorevoli interpellanti il fatto che uno dei figli - che ha quasi quarant'anni - del dottor Sebastiano Sortino, nel quadro della sua autonoma attività professionale, sia amministratore di un'azienda che ha stipulato un contratto con la RAI per la diffusione e la valorizzazione di contenuti digitali.
Analoghe considerazioni valgono per il dottor Roberto Napoli, la cui figlia ha stipulato un contratto di lavoro giornalistico a tempo determinato con Sky a seguito di un processo selettivo per giovani giornalisti attivato dalla stessa società per potenziare i propri organici redazionali.
Quanto alla richiesta di «promuovere iniziative normative volte a scongiurare che si verifichino eventuali sopravvenuti conflitti di interesse», va sottolineato che la normativa vigente in materia di Autorità indipendenti di garanzia, risulta essere la più rigorosa tra quelle esistenti nei vari Stati del mondo e, in particolare, in Europa.
Lo stesso articolo 2 della legge n. 481 del 1995, infatti, stabilisce che i componenti delle Autorità italiane, anche dopo la cessazione dell'incarico e per ben quattro anni, «non possono intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con le imprese operanti nel settore di competenza», facendo ritenere non opportuno un ulteriore aggravamento della già rilevante severità delle ricordate disposizioni.
PRESIDENTE. L'onorevole Barbieri ha facoltà di replicare.
EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, uno dei motivi per cui ho rinunciato ad illustrare la mia interpellanza è costituito dal fatto che avrei voluto porre domande non aggiuntive, ma pertinenti al testo. Tuttavia, avendo visto che il sottosegretario Pag. 19ha letto una risposta scritta, ritengo che comunque non mi avrebbe risposto.
Allora, ripropongo la questione in termini seri al Governo, affinché vi rifletta. La risposta del rappresentante del Governo afferma che i tre casi segnalati non prefigurano conflitto di interessi. Sottosegretario Vimercati, mentre la ascoltavo riflettevo su un dato, cioè che nel nostro paese l'unico che ha un qualche problema di interessi, a vostro giudizio, è l'onorevole Berlusconi dato che, secondo voi, non esiste mai alcun tipo di conflitto di interesse se non quello che riguarda il presidente di Forza Italia. Lo affermo io che non appartengo a questo gruppo.
Lei, sottosegretario, nella risposta ha svolto un esercizio di equilibrismo incredibile, affermando che nel caso del dottor Sortino non si ravvisa alcun tipo di conflitto di interesse. Poi ha citato ripetutamente l'articolo 2 della legge n. 481 del 1995. Le segnalo che tale articolo, onorevole Vimercati, considera gli interessi «diretti» o «indiretti». Vorrei che mi spiegasse, anche in privato, terminata la mia replica, cosa il Governo pensa di questi aggettivi. Se non è un interesse indiretto il fatto di avere un figlio che lavora in un rapporto con la RAI, in cosa consistono gli interessi indiretti?
Prendo atto, non posso fare altro, della risposta fornita dal Governo. È una risposta che mi interessa molto perché rimarrà nel resoconto della seduta, in modo tale da costituire un precedente, molto interessante anche alla luce, onorevole Vimercati, di talune situazioni che il Governo sta mettendo in piedi nel settore televisivo.
Comunque, pur registrandola, è una risposta che dimostra debolezza, soprattutto perché non ha affatto spiegato, a me (non dico ai colleghi perché non è presente nessuno in aula) cosa il Governo intenda per «interessi indiretti».