Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Tempi di adozione del decreto di attuazione del Fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici - n. 3-00703)
PRESIDENTE. L'onorevole Pagliarini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00703 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9).
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, signor ministro, in Italia ci sono Pag. 55troppi lavoratori, donne e uomini, privi di diritti, costantemente sotto ricatto a causa della loro condizione lavorativa precaria.
Questa maggioranza e questo Governo si sono assunti un impegno preciso con gli italiani: dare centralità al rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Noi Comunisti italiani abbiamo sottoscritto con convinzione i 12 punti presentati dal Presidente del Consiglio durante la crisi di Governo, ma ovviamente, per quanto ci riguarda, l'assenza di un riferimento esplicito alla lotta alla precarietà non può e non deve essere letto come un disimpegno del Governo. Al contrario, chiediamo al Governo di rafforzare la strada della lotta alla precarietà.
Per queste ragioni, per ribadire in modo chiaro il rispetto degli impegni presi con gli elettori, chiedo quali iniziative il Governo voglia adottare per rispettare i termini di presentazione del decreto di attuazione del Fondo per la stabilizzazione dei precari.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, vorrei intanto confermare agli interroganti che vi è un impegno coerente per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici che sarà mantenuto dal Governo. Sulla base di ciò verrà adottato un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con riferimento ai commi 417 e 418 della legge finanziaria per il 2007, rispettando il termine previsto del 30 aprile.
È già in corso di predisposizione un atto di indirizzo per chiarire i dubbi interpretativi sorti in merito all'applicazione della nuova disciplina; ciò anche per consentirne una tempestiva e univoca attuazione.
Inoltre, il ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione sta istituendo un tavolo di concertazione con regioni, enti locali e organizzazioni sindacali per avviare l'operazione da questo punto di vista.
In ogni caso, ribadisco che l'intenzione del Governo è quella di salvaguardare, nell'ambito della complessa azione volta a stabilizzare il personale precario, che avverrà nei tempi previsti, le finalità di operare scelte di qualità e adottare criteri di selezione improntati al rispetto del principio costituzionale dell'imparzialità. Il processo di stabilizzazione ha, infatti, la finalità ultima di immettere a tempo indeterminato forze nuove e qualificate nell'amministrazione, al fine di dare finalmente ai giovani precari un riconoscimento per gli anni trascorsi al servizio dello Stato e delle sue istituzioni, tra mille sacrifici, con grande impegno, senza certezza sul futuro, in taluni casi con un uso distorto degli strumenti della cosiddetta flessibilità.
Quindi, il Governo manterrà l'impegno che ha assunto discutendo ed approvando la legge finanziaria per il 2007.
PRESIDENTE. L'onorevole Pagliarini ha facoltà di replicare. Ricordo all'onorevole Pagliarini che ha due minuti di tempo a disposizione.
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, signor ministro, combattere il precariato significa fare i conti con una società che sta pagando il grave peggioramento delle condizioni sociali. Ce ne accorgiamo tutti quando mettiamo a confronto il tenore di vita dei giovani con quello dei loro genitori.
Per la prima volta dal dopoguerra, la generazione dei figli sta peggio di quella dei padri. Mi domando, signor ministro, se il mondo della politica non abbia il dovere di aiutare i figli a rendersi indipendenti dai padri.
Invece, in questo paese succedono altre cose. Succede che settori rilevanti del Parlamento alzino la loro voce contro i Dico, in nome della difesa di quella famiglia tradizionale che un ragazzo precario non potrà mai costruire.
Tutto ciò è molto ipocrita. Oggi in Italia è impossibile per due ragazzi precari costruirsi Pag. 56una famiglia e chi spaccia per flessibilità il ricorso al precariato non difende il futuro dei figli, ma li sta condannando alla più totale incertezza.
Signor ministro, bisogna avere il coraggio di dire certe verità e noi, Comunisti italiani, pensiamo che la battaglia contro la precarietà debba essere una priorità per tutto il mondo della politica, che inizi dal rifiuto di alcuni luoghi comuni. Non è vero che il precariato è un prezzo da pagare; non è vero che consente di creare più occupazione; non è vero che aiuta il sistema delle imprese a competere. Vedo con piacere che il Governo ha scelto da che parte stare e perciò sono soddisfatto della risposta del ministro, perché dimostra che su questo tema, tutti assieme, intendiamo dare segnali concreti all'insegna della svolta richiesta dai lavoratori e dai cittadini.
Stiamo parlando del nostro Governo, signor ministro, e della nostra maggioranza che ha sottoscritto con gli elettori un patto per il cambiamento che va rispettato. Su questo terreno noi, Comunisti italiani, continueremo ad essere inflessibili.