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Si riprende la discussione.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Propone di riprendere l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 7 del decreto-legge.
LUDOVICO VICO (Ulivo). Rileva che il provvedimento d'urgenza in esame si inscrive nel quadro dell'importante processo di liberalizzazione avviato dal Governo.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati SALVATORE TOMASELLI (Ulivo) e FRANCESCO PIRO (Ulivo).
PRESIDENTE. Essendo stata formulata una richiesta in tal senso, dispone il controllo delle tessere di votazione (I deputati Segretari ottemperano all'invito del Presidente).
MARILDE PROVERA (RC-SE). Manifesta un orientamento contrario all'emendamento Fava 7.2.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (Ulivo). Parlando per un richiamo al regolamento, invita la Presidenza a verificare che tutte le Commissioni, anche bicamerali, siano state sconvocate.
PRESIDENTE. Rileva che alla Presidenza risulta che tutte le Commissioni sono state sconvocate.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel condividere le considerazioni svolte dal deputato Quartiani, invita i rappresentanti dell'opposizione ad attenersi alle regole proprie di un corretto confronto parlamentare.
Interviene altresì per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato LUCIANO D'ULIZIA (IdV).
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Richiama le condivisibili finalità dell'emendamento Fava 7.2.
Pag. XIIInterviene inoltre per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato MAURIZIO ACERBO (RC-SE).
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Ritiene inopportuno conferire efficacia retroattiva alle disposizioni di cui all'articolo 7.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Ritiene che la disciplina prospettata in relazione ai mutui garantisca adeguatamente i consumatori.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Fava 7.2.
SIMONE BALDELLI (FI). Lamenta che la Presidenza non ha dato corso al controllo delle tessere di votazione mentre erano in corso le operazioni di voto; stigmatizza altresì l'indisponibilità della maggioranza ad un proficuo confronto con l'opposizione.
STEFANO ALLASIA (LNP). Sottolinea che l'emendamento Fava 7.3 è esclusivamente volto a tutelare i consumatori.
PRESIDENTE. Ricorda, in riferimento alle osservazioni del deputato Baldelli, che è stato disposto un rigoroso controllo delle tessere di votazione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Fava 7.3.
STEFANO ALLASIA (LNP). Richiama la finalità dell'emendamento Fava 7.5.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Ritiene necessario, a fronte di ulteriori aumenti dei tassi d'interesse, consentire l'estinzione dei mutui contratti precedentemente all'entrata in vigore delle disposizioni in esame, senza l'applicazione di penali.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Lamenta l'incoerenza dell'intervento normativo realizzato con il provvedimento d'urgenza in esame, rilevando che le misure relative al settore assicurativo hanno un'applicazione retroattiva, a differenza delle disposizioni riguardanti il settore bancario.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Nel ritenere che gli emendamenti riferiti all'articolo 7 siano peggiorativi del testo, invita i presentatori a ritirarli.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato MASSIMO GARAVAGLIA (LNP).
CESARE CAMPA (FI). Ritiene che le disposizioni relative all'estinzione anticipata dei mutui immobiliari dovrebbero essere estese anche ai prestiti richiesti dalle piccole e medie imprese.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati GIUSEPPE CONSOLO (AN) e PAOLO UGGÈ (FI).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Fava 7.5.
LUIGI LAZZARI (FI). Ritiene che le clausole penali precedentemente previste in caso di estinzione di mutui immobiliari debbano essere ridotte o eliminate anche per i mutui stipulati prima dell'entrata in vigore del decreto-legge in esame.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Richiama la finalità dell'emendamento Fava 7.4, sottolineando l'opportunità di vietare l'applicazione di clausole penali nel caso di estinzione anticipata di tutti i contratti di mutuo, non solo di quelli stipulati dopo l'entrata in vigore del decreto-legge in esame.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Sottolinea la necessità di individuare una soluzione che consenta a chi ha acceso un mutuo di estinguerlo senza dover pagare penali, atteso che tale esigenza è generalmente avvertita da cittadini appartenenti alle fasce sociali più disagiate.
Pag. XIIIInterviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato CESARE CAMPA (FI).
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Sottolinea che la finalità che si intende perseguire con la normativa in esame dovrebbe più opportunamente essere affidata al ruolo della Banca d'Italia, quale autorità di vigilanza sul sistema bancario, anche in considerazione del fatto che si tratta di intervenire su contratti di diritto privato.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati MARCO ZACCHERA (AN) e PAOLO UGGÈ (FI).
MARILDE PROVERA (RC-SE). Rileva che l'eventuale soppressione di qualsiasi forma di penale per l'estinzione di mutui già accesi determinerebbe l'insorgenza di contenziosi difficilmente ricomponibili.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato STEFANO ALLASIA (LNP).
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Fava 7.4, nonché gli identici Fava 7.8 e Fedele 7.202.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Sottolineata la logica dirigista e burocratica che ispira l'articolo 7 del provvedimento d'urgenza in esame, dichiara, a nome del suo gruppo, voto favorevole sugli identici emendamenti Fava 7.6 e Fedele 7.203.
BRUNO TABACCI (UDC). Paventati i rischi connessi all'eventuale adozione di disposizioni che incidono su contratti già stipulati, riterrebbe opportuno procedere ad un rafforzamento del ruolo delle autorità indipendenti, segnatamente con riferimento alla Banca d'Italia.
ROBERTO COTA (LNP). Rileva che le iniziative finora assunte dal Governo denotano l'intendimento di rafforzare il sistema di potere delle banche, in assoluta contraddizione con i propagandistici proclami circa la tutela dei consumatori.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Osservato che il controllo della Banca d'Italia si è sovente rivelato insufficiente, sottolinea che le condizioni previste nei principali paesi europei per l'accensione di mutui sono molto più vantaggiose per i consumatori di quelle applicate dal sistema bancario italiano.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato CESARE CAMPA (FI).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Fava 7.6 e Fedele 7.203.
LUIGI LAZZARI (FI). Giudicate assolutamente non convincenti le disposizioni recate dai commi 5 e 6 dell'articolo 7 del provvedimento d'urgenza in esame, invita la Commissione a presentare un nuovo emendamento che attribuisca alla Banca d'Italia il compito di ricondurre ad equità i contratti di mutuo in essere.
STEFANO SAGLIA (AN). Osserva che l'emendamento Lazzari 7.204 è volto a garantire alle autorità indipendenti più incisivi poteri nella definizione delle regole generali per ricondurre ad equità i contratti di mutuo in essere.
LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Giudica condivisibile il meccanismo previsto dai commi 5 e 6 dell'articolo 7 del decreto-legge in esame, che tutela adeguatamente i consumatori.
Pag. XIVLUIGI D'AGRÒ (UDC). Riterrebbe opportuno riformulare l'emendamento Lazzari 7.204, nel senso di sopprimere esclusivamente il comma 5 dell'articolo 7.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Nel sottolineare l'acquiescenza della maggioranza nei confronti del sistema bancario, dichiara l'astensione dei deputati del suo gruppo sull'emendamento Lazzari 7.204.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati PIETRO FRANZOSO (FI), PAOLO UGGÈ (FI) e CESARE CAMPA (FI).
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Osserva che la scelta di attribuire un ruolo rilevante alle associazioni dei consumatori costituisce un aspetto qualificante del provvedimento d'urgenza in esame.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Chiede la votazione per parti separate dell'emendamento Lazzari 7.204, nel senso di votare distintamente la soppressione dei commi 5 e 6 dell'articolo 7.
PRESIDENTE. Ritiene di non poter accedere alla richiesta formulata dal deputato D'Agrò.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Lazzari 7.204.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Propone di passare all'esame dell'emendamento 7.300 della Commissione, del quale raccomanda l'approvazione, che recepisce sostanzialmente il contenuto dell'emendamento Lazzari 7.200, precedentemente accantonato.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo esprime parere favorevole nell'emendamento 7.300 della Commissione.
LUIGI LAZZARI (FI). Ritira il suo emendamento 7.200, pur non ritenendo pienamente soddisfacente il disposto dell'emendamento 7.300 della Commissione.
CESARE CAMPA (FI). Ritiene che, pur migliorativo del testo originario, l'emendamento 7.300 della Commissione non tuteli efficacemente gli interessi delle imprese artigiane e determini inopinate disparità di trattamento: auspica pertanto un ulteriore segnale di attenzione da parte del relatore alle istanze rappresentate dall'opposizione.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Dichiara voto favorevole sull'emendamento 7.300 della Commissione.
STEFANO ALLASIA (LNP). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 7.300 della Commissione, pur ritenendone opportuno un ulteriore accantonamento al fine di pervenire ad una riformulazione che consenta di andare incontro alla legittime esigenze delle imprese artigianali.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato GIANFRANCO CONTE (FI).
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 7.300 della Commissione.
PRESIDENTE. Avverte che la Commissione ha presentato l'ulteriore emendamento 5.350: i gruppi parlamentari hanno rinunziato al termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 5.350 della Commissione.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Lo accetta.
PIERALFONSO FRATTA PASINI (FI). Esprime apprezzamento per la soluzione individuata in seno al Comitato dei nove: Pag. XVdichiara pertanto il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 5.350 della Commissione.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Manifesta apprezzamento per la presentazione dell'emendamento 5.350 della Commissione.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Giudica convincente il contenuto dell'emendamento 5.350 della Commissione.
STEFANO SAGLIA (AN). Esprime soddisfazione, a nome del suo gruppo, per la disponibilità mostrata dal relatore con la presentazione dell'emendamento in esame.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Ritiene che, pur rappresentando un passo in avanti, l'emendamento 5.350 della Commissione presenti elementi di ambiguità.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 5.350 della Commissione.
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA (RC-SE). Esprime soddisfazione per l'approvazione dell'emendamento 5.350 della Commissione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Lionello Cosentino 8.300.
PRESIDENTE. Prende atto che il presentatore accetta la riformulazione dell'emendamento Tomaselli 9.300 proposta dal relatore.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Tomaselli 9.300, nel testo riformulato.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Sottolinea l'atteggiamento contraddittorio del Governo in tema di misure volte ad agevolare la nascita di nuove imprese.
ENZO RAISI (AN). Illustra il contenuto dell'emendamento Mazzocchi 9.202, che prefigura una soluzione più realistica alle problematiche poste dall'introduzione di una comunicazione unica per la nascita dell'impresa, che altrimenti verrebbero affidate ad una normativa avente un effetto meramente propagandistico. Reputa peraltro opportuno affrontare la materia nell'ambito di un provvedimento più organico.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato MAURIZIO LEO (AN).
STEFANO SAGLIA (AN). Precisa la portata normativa dell'emendamento 5.350 della Commissione.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Precisa che il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 5.350 della Commissione non ha nulla a che vedere con la prospettata legislazione in materia di unioni di fatto.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato MASSIMO GARAVAGLIA (LNP).
MARILDE PROVERA (RC-SE). Ritiene che l'approvazione dell'emendamento 5.350 della Commissione determinerà conseguenze circa la natura dell'istituto familiare.
STEFANO ALLASIA (LNP). Precisa le ragioni del voto favorevole espresso dal suo gruppo sull'emendamento 5.350 della Commissione.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Mazzocchi 9.202 ed approva gli identici D'Agrò 9.14 e Mazzocchi 9.16.
LUIGI D'AGRÒ (UDC) e ENZO RAISI (AN). Insistono per la votazione dei rispettivi emendamenti 9.19 e 9.21.
STEFANO ALLASIA (LNP). Invita l'Assemblea ad approvare l'emendamento Fava 9.200, osservando che per la nascita Pag. XVIdi nuove imprese è necessaria l'esistenza di adeguate condizioni di convenienza economica.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato MASSIMO GARAVAGLIA (LNP).
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Illustra la finalità del suo emendamento 9.19.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli identici emendamenti D'Agrò 9.19, Mazzocchi 9.21 e Fava 9.200, nonché gli emendamenti Pedrizzi 9.203 e 9.205, Saglia 9.208 e Mazzocchi 10.1.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Illustra le finalità del suo emendamento 10.8.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento D'Agrò 10.8.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Modificando il precedente avviso, esprime parere favorevole sull'emendamento D'Agrò 10.8.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Ritiene ultroneo l'emendamento in esame.
ENZO RAISI (AN). Rileva che l'emendamento D'Agrò 10.8 persegue condivisibili finalità di coerenza normativa.
CESARE CAMPA (FI). Giudica opportuno inserire nel testo il riferimento allo sportello unico del comune, laddove esistente.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI) e DANIELE GALLI (FI). Dichiarano di voler sottoscrivere l'emendamento D'Agrò 10.8.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Conferma il parere contrario precedentemente espresso sull'emendamento D'Agrò 10.8.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento D'Agrò 10.8.
CESARE CAMPA (FI). Ritiene che il suo emendamento 10.241 e gli altri di identico contenuto non siano preclusi né assorbiti a seguito della precedente votazione.
PRESIDENTE. Precisa che gli identici emendamenti richiamati dal deputato Campa, nelle parti non precluse né assorbite, potranno essere posti in votazione congiuntamente all'emendamento Milanato 10.220.
CESARE CAMPA (FI). Insiste per la votazione del suo emendamento 10.241, nella parte non preclusa né assorbita, di cui richiama le finalità.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Auspica l'approvazione dell'emendamento Fava 10.6, nella parte non preclusa né assorbita.
ENZO RAISI (AN). Osservato che il provvedimento d'urgenza in esame elimina taluni vincoli di stampo anacronistico, ritiene tuttavia che sia un errore continuare ad adottare misure che interessano singole categorie.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati PAOLO UGGÈ (FI) e STEFANO ALLASIA (LNP).
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli identici emendamenti Fava 10.6, Mazzocchi 10.7 e Campa 10.241, nelle parti non precluse né assorbite, e Milanato 10.220, nonché l'emendamento Raisi 10.9.
STEFANO ALLASIA (LNP). Richiama le finalità sottese all'emendamento Garavaglia 10.214, che invita l'Assemblea ad approvare.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato ALBERTO FILIPPI (LNP).
Pag. XVIICESARE CAMPA (FI). Manifesta un orientamento favorevole all'emendamento Garavaglia 10.214.
STEFANO SAGLIA (AN). Esprime talune perplessità in merito all'emendamento Garavaglia 10.214.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Manifesta un orientamento contrario all'emendamento Garavaglia 10.214.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato DANIELE GALLI (FI).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Garavaglia 10.214.
STEFANO SAGLIA (AN). Richiama le finalità dell'emendamento Mazzocchi 10.12, soppressivo del comma 3 dell'articolo 10, relativo alla dichiarazione di inizio attività delle imprese di pulizia e disinfezione.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Giudicata chiara la formulazione del comma 3 dell'articolo 10 del decreto-legge, paventa il rischio di un abbassamento della qualità del servizio prestato dalle imprese di pulizia e disinfezione.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Precisa che il comma 3 dell'articolo 10, pur liberalizzando le attività di pulizia e disinfezione, garantisce la tutela del lavoro e della salute dei lavoratori.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati MANLIO CONTENTO (AN) e ALBERTO FILIPPI (LNP).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mazzocchi 10.12.
ROBERTO GIACHETTI (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti in merito al prosieguo dei lavori odierni dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Fa presente che i lavori dell'Assemblea proseguiranno fino alle 20,15 circa e, dopo una sospensione, riprenderanno alle 21.
CESARE CAMPA (FI). Illustra la finalità del suo emendamento 10.14.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Propone di accantonare l'esame degli identici emendamenti Campa 10.14, Fava 10.15 e Mazzocchi 10.17, nonché dell'emendamento D'Agrò 10.13.
PRESIDENTE. Avverte che, non essendovi obiezioni, deve intendersi accantonato l'esame degli identici emendamenti Campa 10.14, Fava 10.15 e Mazzocchi 10.17, nonché dell'emendamento D'Agrò 10.13.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Mazzocchi 10.19.
CESARE CAMPA (FI). Auspica la soppressione del comma 4 dell'articolo 10, che introduce una inopportuna deregolamentazione dell'attività di guida turistica, che rischia di essere conseguentemente dequalificata.
NICOLA BONO (AN). Nel ritenere che il comma 4 dell'articolo 10 del decreto-legge in esame sia emblematico dell'incoerenza che connota la politica attuata dal Governo nel settore del turismo, ne auspica la soppressione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato PAOLO UGGÈ (FI).
Pag. XVIIIMARILDE PROVERA (RC-SE). Concorda sulla delicatezza del tema affrontato nel comma 4 dell'articolo 10, manifestando tuttavia un orientamento contrario agli identici emendamenti soppressivi in esame.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI) e MAURIZIO LEO (AN).
ANNA TERESA FORMISANO (UDC). Sottolinea l'opportunità di accantonare l'esame degli emendamenti riferiti al comma 4 dell'articolo 10 del provvedimento d'urgenza in esame.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Ritiene eccessive le preoccupazioni relative ad una paventata dequalificazione professionale dell'attività di guida turistica.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Nel confermare il parere contrario precedentemente espresso sugli identici emendamenti Campa 10.20 e Mazzocchi 10.21, propone di accantonare l'esame degli emendamenti riferiti al comma 4 dell'articolo 10 del decreto-legge in esame, ad eccezione di quelli predetti.
CESARE CAMPA (FI). Ritira il suo emendamento 10.20.
NICOLA BONO (AN). Insiste per la votazione dell'emendamento Mazzocchi 10.21.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato ANTONIO PALMIERI (FI).
LUCIO BARANI (DC-PS). Sottolineato il carattere contraddittorio delle disposizioni recate dal comma 4 dell'articolo 10 del provvedimento d'urgenza in esame, condivide la proposta di accantonamento formulata.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato ENRICO LA LOGGIA (FI).
ROBERTO GIACHETTI (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, prospetta l'opportunità di sospendere la seduta.
NICOLA BONO (AN). Condivide la proposta formulata dal deputato Giachetti.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Concorda sulla proposta di sospendere la seduta.
CESARE CAMPA (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede di differire alle 21,30 la ripresa della seduta.
PRESIDENTE. Ritiene di non poter accedere alla richiesta formulata dal deputato Campa.
Sospende la seduta fino alle 21.
La seduta, sospesa alle 20,10, è ripresa alle 21,05.