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Informativa urgente del Governo sulla liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo (ore 9,15).
(Intervento del viceministro degli affari esteri).
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il viceministro degli affari esteri, Franco Danieli.
FRANCO DANIELI, Viceministro degli affari esteri. Signor Presidente, colleghi, questa mattina il Governo rende un'informativa qui alla Camera dei deputati e contestualmente al Senato, con il collega Intini, a seguito della richiesta di comunicazioni urgenti che è stata avanzata sia da quest'Assemblea sia dal Senato della Repubblica.
Queste sono le comunicazioni. In data 5 marzo il quotidiano la Repubblica ha avvisato l'unità di crisi del Ministero degli affari esteri di aver perso i contatti, dal giorno 4 marzo, con il proprio inviato Daniele Mastrogiacomo, che dall'Afghanistan, nell'ultima comunicazione telefonica con i suoi colleghi, aveva annunciato di avere in programma di recarsi nella provincia meridionale di Helmand per fare un'intervista ad un capo dei talebani.
Trattandosi di zona ad elevato rischio, nella quale peraltro è in fase di avvio un'importante operazione militare, il Ministero degli affari esteri ha immediatamente allertato ogni possibile canale, anche attraverso l'ambasciata a Kabul, per acquisire elementi certi sulle circostanze che hanno determinato il mancato contatto di Mastrogiacomo con la redazione del quotidiano la Repubblica. Gli organi di stampa hanno in un primo tempo annunciato il sequestro di un giornalista britannico e di due accompagnatori afgani, ma successivamente è risultato che in realtà il rapito era Mastrogiacomo.
Nell'apprendere la notizia, il Ministero degli affari esteri ha stabilito la necessariaPag. 2concertazione con le altre amministrazioni dello Stato, in primis con la Presidenza del Consiglio dei ministri, con il Ministero della difesa e con i servizi di informazione. Uno stretto raccordo operativo è stato attivato anche con il quotidiano la Repubblica e con i familiari, che sono stati puntualmente aggiornati di tutti gli sviluppi della vicenda.
A livello internazionale, il Governo ha in primo luogo richiesto, ai massimi livelli, la collaborazione del governo afgano per assicurare una rapida liberazione di Mastrogiacomo, mettendo in atto ogni possibile misura necessaria ad assicurare, in ogni caso, l'incolumità dell'ostaggio. Il governo afgano ha assicurato piena collaborazione, in tutto il periodo che ha condotto alla liberazione dell'ostaggio. Il Governo ha anche chiesto la collaborazione dei Governi della coalizione internazionale in Afghanistan ed in particolare di quello degli Stati Uniti d'America e di quello inglese, disponendo quest'ultimo di truppe attive nell'area.
Anche agli alleati le cui truppe erano attive nell'area è stato richiesto di evitare azioni di forza, avendo come priorità la tutela dell'incolumità dell'ostaggio. A fronte del proliferare di notizie di stampa, spesso discordanti e contraddittorie, il Ministero degli affari esteri ha escluso l'avvio di trattative fino a quando non fossero emerse prove che l'ostaggio fosse in vita ed ha chiesto agli organi di informazione di astenersi dal diramare notizie non controllate e accertate nel merito e nell'attendibilità delle fonti. Nel contempo, il Governo ha continuato a seguire con attenzione tutti i possibili canali di trattative ritenuti attendibili. In data 10 marzo, il Governo è venuto in possesso di elementi che hanno permesso di accertare l'esistenza in vita dell'ostaggio, attraverso un canale individuato dal quotidiano la Repubblica per il tramite di un suo giornalista freelance a Kandahar.
Parallelamente, Gino Strada, fondatore di Emergency, ha confermato che detta ONG avrebbe potuto mettere a disposizione un canale di trattativa e in data 13 marzo è stato consegnato dai rapitori, attraverso emissari di Emergency, un video risalente a due giorni prima nel quale vengono mostrati in vita Mastrogiacomo e il suo interprete afgano Ajmal Nashkbandi.
In data 15 marzo l'agenzia di stampa afgana Pajhwok ha diffuso un messaggio audio in cui Mastrogiacomo fa stato di un ultimatum. Successivamente, la stessa agenzia ha diffuso la notizia dell'uccisione dell'autista, Saied Agha.
Parallelamente, sono stati mantenuti contatti con il predetto canale individuato dal quotidiano la Repubblica, che, nel corso della trattativa, ha dimostrato di avere indizi convergenti con quelli trasmessi da Emergency. Tuttavia, si è sempre privilegiato il canale aperto da Emergency, in quanto ritenuto in grado di avere diretto accesso ai rapitori, per individuare le rivendicazioni avanzate e per fare stato della disponibilità ad una trattativa. Numerosi interventi istituzionali, ai massimi livelli, si sono susseguiti per chiedere al Governo afgano di mettere in atto ogni misura atta a garantire il rilascio degli ostaggi in condizioni di incolumità.
Grazie a tali interventi, in data 18 marzo il Ministero degli affari esteri ha potuto confermare che tutte le condizioni poste per la liberazione sono state realizzate ed ha chiesto il silenzio stampa. Al riguardo, si conferma che il governo afgano ha concesso la libertà di cinque talebani, detenuti presso le carceri di Kabul, affidandoli ad Emergency, il cui operato è stato determinante anche e soprattutto nella fase di scambio degli ostaggi e nel condurre in zona sicura Daniele Mastrogiacomo.
In data 19 marzo, il giornalista è stato rilasciato e portato all'ospedale di Emergency di Lashkargah, da dove è rientrato in Italia il giorno successivo.
L'azione del Governo è stata sostenuta per tutto il corso della crisi da tutte le nostre istituzioni, anche sul terreno, con la consueta discrezione ed efficacia.
Nonostante l'attivo interessamento, non è stato ad oggi possibile avere conferma ufficiale delle numerose voci, riprese dalla stampa, circa il rilascio dell'interprete afganoPag. 3di Mastrogiacomo, Ajmal Nashkbandi nè della consegna del corpo dell'autista Saied Agha, barbaramente assassinato, ai familiari, ai quali il ministro degli affari esteri ha manifestato la vicinanza e la commossa partecipazione del Governo e del popolo italiano. Grazie.
PRESIDENTE. Ringrazio lei.