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Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 7 del 2007: Tutela dei consumatori e promozione della concorrenza (A.C. 2201-A).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento 13.500, sostitutivo dei commi da 1-quater a 8 dell'articolo 13 e soppressivo degli articoli da 13-bis a 15, nonché degli articoli 6 e 12 del decreto-legge.
Passa quindi alle dichiarazioni di voto.
GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Dichiara che i deputati della sua componente politica negheranno la fiducia al Governo, anche in considerazione del grave rischio di isolamento internazionale del Paese conseguente alle modalità seguite per ottenere la liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Nel dichiarare che i deputati della sua componente politica negheranno la fiducia al Governo, sottolinea la perdita di credibilità delle istituzioni che deriva da una costante mortificazione del ruolo del Parlamento.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nel rilevare l'atteggiamento improntato a spirito costruttivo assunto dal suo gruppo nell'esame del provvedimento d'urgenza, parte del quale appare condivisibile, osserva tuttavia che la sua eccessiva ampiezza ed eterogeneità - di cui è conferma l'articolo 13, che giudica assolutamente inaccettabile - lo rende scarsamente utile ed efficace al fine di realizzare un'autentica liberalizzazione di determinati settori economici.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Dichiara che il suo gruppo rinnoverà la fiducia al Governo, osservando che, nonostante la maggioranza abbia dimostrato la propria disponibilità al confronto, l'atteggiamento ostruzionistico assunto da taluni settori dell'opposizione ha reso necessario il ricorso alla questione di fiducia al fine di convertire in legge, entro i termini costituzionalmente previsti, il provvedimento d'urgenza in esame, che giudica rispondente alle esigenze dei cittadini ed alla necessità di rilancio del sistema economico nazionale.
Pag. VIMAURO DEL BUE (DC-PS). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica irriguardoso l'atteggiamento del ministro Bersani, che sta permanendo all'esterno dell'aula.
PRESIDENTE. Precisa che il Governo è legittimamente rappresentato dai suoi componenti presenti in aula.
LUANA ZANELLA (Verdi). Nel giudicare incomprensibili le ragioni che hanno indotto l'opposizione ad assumere un atteggiamento ostruzionistico nel corso dell'esame di un provvedimento d'urgenza atteso dai cittadini e che favorisce l'attività di impresa, esprime perplessità sull'introduzione di disposizioni concernenti l'istruzione professionale in un decreto-legge vertente su materia economica; auspica comunque che l'Esecutivo assuma analoghe iniziative in riferimento ad altri settori, segnatamente quello dei trasporti, anche al fine di garantire una maggiore tutela ambientale. Dichiara infine che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Nel dichiarare il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla questione di fiducia, ribadisce il pieno sostegno dei Comunisti italiani all'azione riformatrice del Governo - che giudica l'equilibrio politico più avanzato - ed al suo impegno per coniugare rilancio dello sviluppo economico e solidarietà sociale, colpendo privilegi e riaffermando diritti e tutele, nonché ponendo rimedio ai danni prodotti dall'Esecutivo di centrodestra, le cui forze politiche si sono rese protagoniste di un duro ostruzionismo parlamentare nel corso dell'iter del provvedimento d'urgenza in esame. Auspica infine che le maggiori risorse derivanti dai risultati della politica economica del Governo siano destinate a vantaggio delle famiglie e dei lavoratori.
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Dichiara che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Manifesta tuttavia perplessità sulle norme in tema di pubblica istruzione recate dall'articolo 13 del decreto-legge che, a suo avviso, avrebbero dovuto più opportunamente essere inserite in un autonomo provvedimento legislativo.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara che i deputati del suo gruppo confermeranno la fiducia al Governo, ricordando che la liberalizzazione di alcuni settori economici è prevista dal programma elettorale della maggioranza. Nel giudicare peraltro meramente demagogico il liberalismo al quale l'opposizione afferma di ispirarsi, richiama gli aspetti più condivisibili ed apprezzabili delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame, invitando il Governo a procedere nel processo di liberalizzazione del mercato senza cedere a pressioni corporative.
STEFANO ALLASIA (LNP). Nel dichiarare che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, ritiene che il provvedimento d'urgenza in esame presenti un'impostazione demagogica e populistica, recando misure di liberalizzazione limitate e frammentarie.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Sottolineata la disponibilità dell'opposizione al confronto costruttivo sul merito del provvedimento d'urgenza in esame, lamenta il fatto che la scelta politica del Governo di porre la questione di fiducia denoti l'intendimento di evitare il dibattito parlamentare su disposizioni surrettiziamente inserite nel decreto-legge.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Rilevato che l'ostruzionismo dell'opposizione ha impedito un proficuo lavoro emendativo su un provvedimento d'urgenza recante disposizioni di particolare interesse per i cittadini e per il Paese, osserva con rammarico che il ricorso alla questione di Pag. VIIfiducia si è reso necessario per scongiurare il rischio di una sua mancata conversione in legge nei termini costituzionalmente previsti.