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Si riprende la discussione.
STEFANO SAGLIA (AN). Nell'ascrivere unicamente al Governo ed alla maggioranza la responsabilità dello slittamento dei tempi di approvazione del provvedimento d'urgenza in esame, ne sottolinea l'eterogeneità e la disorganicità, che l'opposizione, e segnatamente il suo gruppo, ha cercato di limitare con le proposte emendative presentate. Paventate, quindi, le deleterie conseguenze che potranno derivare per l'economia e per i consumatori dall'eventuale attuazione delle disposizioni recate dal decreto-legge, sottolinea la gravità di quelle concernenti la riforma della scuola professionale, surrettiziamente inserite nel testo del provvedimento. Dichiara, infine, che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
GUIDO CROSETTO (FI). Nel giudicare del tutto inconsistenti le misure di liberalizzazione recate dal provvedimento d'urgenza, ritiene che l'articolo 12, che costituisce la parte più rilevante del decreto-legge, sia espressione di posizioni ideologiche contro l'alta velocità che appartengono a settori della maggioranza, nonché dell'intento di favorire interessi di gruppi vicini alle forze politiche del centrosinistra. Osserva inoltre che la revoca delle concessioni per la costruzione di linee ad alta velocità è un atto contrario alle logiche del mercato che provocherà un'ulteriore grave perdita di credibilità del Paese a livello internazionale.
GIOVANNI SANGA (Ulivo). Sottolineata l'efficacia del provvedimento d'urgenza in esame, che giudica idoneo a contrastare privilegi non più tollerabili nonché a liberare l'economia da procedure farraginose e da un eccesso di burocratizzazione, osserva che il ricorso alla questione di fiducia si è reso necessario al fine di scongiurare il rischio della mancata conversione in legge di un decreto-legge atteso da tutti i cittadini.
PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento 13.500 del Governo, sostitutivo dei commi da 1-quater a 8 dell'articolo 13 e soppressivo degli articoli da 13-bis a 15, nonché degli articoli 6 e 12 del decreto-legge, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI INDI DEI VICEPRESIDENTI CARLO LEONI E GIULIO TREMONTI E DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 547
Maggioranza 274
Hanno risposto sì 316
Hanno risposto no 231
(La Camera approva).
Avverte che si intendono conseguentemente preclusi i restanti emendamenti.
Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta, avvertendo che la Conferenza dei presidenti di gruppo è immediatamente convocata.