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Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni (ore 10,09).
(Misure a favore dei territori della regione Abruzzo colpiti da una violenta grandinata il 13 agosto 2006 - n. 3-00248)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Buontempo n. 3-00248 (Vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 2).
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, in riferimento all'atto di sindacato ispettivo presentato dall'onorevole Buontempo si fa presente che, in effetti, il giorno 13 agosto 2006 il territorio della fascia costiera della regione Abruzzo è stato colpito da eccezionali precipitazioni e forti grandinate che hanno interessato, in particolare, quattordici comuni nelle province di Chieti e di Pescara.
L'evento atmosferico era stato preannunciato dall'avviso di condizioni meteorologiche avverse, emesso il 12 agosto 2006 dalla Veglia meteo del Dipartimento della protezione civile, che aveva previsto per il giorno successivo sulla regione Abruzzo precipitazioni diffuse, a prevalente carattere di rovescio, e temporali, anche di forte intensità, accompagnati da grandine e forti raffiche di vento e da una frequente attività elettrica.
Lo stesso giorno, secondo le procedure previste dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 febbraio 2004, recante indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale, regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile, il Centro funzionale centrale aveva emesso l'avviso di criticità regionale, che prevedeva per il 13 Pag. 6agosto moderato rischio idrogeologico localizzato per le zone di allerta bacino alto del Pescara, Marsica e bacino del Sangro.
Inoltre, nel bollettino di criticità era stato previsto un livello ordinario di quest'ultima per rischio idrogeologico localizzato sulle zone di allerta del bacino del Vomano e del bacino basso del Pescara.
Sulla base degli esiti del monitoraggio si è riscontrato che l'evento atmosferico ha avuto uno sviluppo limitato nel tempo, dalle ore 15 alle ore 16,30 del medesimo giorno 13 agosto, ed è stato caratterizzato da grandinate, accompagnate da forte vento, di brevissima durata e molto localizzate.
Dalle segnalazioni pervenute al Dipartimento della protezione civile è emerso che sono state danneggiate, in particolare, le coperture degli edifici pubblici e privati, la rete di pubblica illuminazione e le strutture per attività agricole e produttive; si sono verificati, inoltre, numerosi danni alle autovetture.
Successivamente, con delibera n. 965 del 21 agosto 2006, la giunta regionale dell'Abruzzo ha chiesto al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, sulle aree della regione Abruzzo interessate dagli avversi eventi meteorologici del 13 agosto, richiesta reiterata con successiva nota del 19 ottobre 2006.
Con una nota del 27 novembre 2006, il predetto dipartimento, nel prendere atto del contesto critico determinatosi e della necessità di avviare tutte le iniziative di carattere urgente per il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi, non ha ravvisato nell'evento quei caratteri di eccezionalità che giustificano, ai sensi della citata legge n. 225 del 1992, il ricorso alla decretazione d'urgenza, suscettibile, invece, di essere fronteggiato con il ricorso alla normativa ordinaria.
Peraltro, con la medesima nota, tuttora in attesa di riscontro, è stata rappresentata la disponibilità a predisporre un'ordinanza non derogatoria dell'ordinamento giuridico vigente, ai sensi del comma 3 dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992, per la realizzazione degli interventi necessari al risarcimento dei danni, in un regime di urgenza ordinario, invitando, nel contempo, l'amministrazione regionale, in considerazione della contingente carenza di risorse finanziarie sul Fondo di protezione civile, ad indicare eventuali disponibilità presenti sul bilancio regionale da destinare allo scopo.
PRESIDENTE. L'onorevole Buontempo ha facoltà di replicare.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, mi pare ovvio che io non sia soddisfatto della risposta che è stata data dal Governo, anche perché mi sembra che manchi la frase finale: i componenti della giunta regionale sono tutti matti.
In data 17 agosto, come risulta dall'atto adottato dalla giunta, è stata effettuata una serie di rilievi circa i danni causati in una decina di comuni, descrivendo, in particolare, il tipo di danni subiti dall'agricoltura. C'è stata una grandinata, in cui i chicchi di grandine erano grandi come pietre, una cosa mai vista in quella regione. La giunta regionale ha deliberato, quindi, di dichiarare l'esistenza dei caratteri di eccezionalità degli eventi calamitosi accaduti in data 13 agosto e della conseguente pubblica calamità sul territorio della regione Abruzzo. Sono stati così autorizzati gli interventi della Protezione civile, disponendo la quantificazione dei danni causati dagli eventi, che sono stati oggetto di apposita ricognizione, dalla quale è emerso che i danni erano ingenti e rilevanti.
Quindi, sarebbero tutti matti i componenti della giunta regionale d'Abruzzo, compreso il presidente Del Turco, il quale, tra l'altro, era assente nella riunione dei sindaci con la Protezione civile e nell'incontro presso la regione Abruzzo con il prefetto.
Sarebbero matti anche i soggetti intervenuti della Protezione civile, perché Bertolaso ha fatto una relazione abbastanza precisa e chiara sui danni. Pazzo e matto sarebbe anche l'ex presidente della giunta Pag. 7regionale, onorevole Pace, il quale ha scritto una lettera al sottosegretario Letta e al responsabile della Protezione civile.
Non solo matti, ma anche visionari sarebbero i giornalisti che, su tutti i quotidiani, nazionali e locali, hanno illustrato i tetti sfondati, l'agricoltura danneggiata, la disperazione delle persone - si trattava, lo ricordo, del mese di agosto - che avevano il terrore che, con la stagione autunnale, tutta la loro produzione agricola potesse essere irreparabilmente danneggiata.
Quindi, prendiamo atto con rammarico ed amarezza che il Governo non ha inteso spendere un solo euro per quanto riguarda il risarcimento dei danni. Signor sottosegretario, tenga anche conto che, nonostante i fondi stanziati, i soldi non sono stati ancora consegnati alle persone che furono danneggiate nel 2004. Dunque, il Governo non ha stanziato un euro, né ci ha saputo dire questa mattina quale seguito abbia avuto la citata determinazione della giunta regionale.
Il fatto che il Governo, nel rispondere ad un'interrogazione, inviti la regione a predisporre interventi di ordinaria amministrazione a me pare abbia dell'incredibile. Infatti, o si doveva dire che l'evento non si è verificato, che era inventato, che il prefetto, i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di finanza, la Protezione civile, l'assessore regionale, la giunta regionale ed il consiglio regionale sono una banda di pazzi perché il 13 agosto non è caduta la grandine, ma un virus che ha fatto impazzire l'intera regione Abruzzo, oppure si deve ritenere, come io credo, che abbiano problemi di squilibrio proprio i ministri responsabili della tutela del territorio e di un intervento d'urgenza, perché non è assolutamente corretto far pagare ai privati cittadini un danno che deriva da una calamità naturale.
Dunque, non solo mi dichiaro insoddisfatto, ma esprimo tutto il mio sdegno a causa di questo comportamento, che vede la regione Abruzzo penalizzata. Pensi solo, signor sottosegretario, che per percorrere duecento chilometri, ossia la distanza ferroviaria Roma-Pescara, nel terzo millennio occorrono tre ore e mezza con il treno rapido! Quindi, ancora una volta, la giunta di centrosinistra disprezza i diritti dei cittadini abruzzesi, ma spero che gli stessi cittadini facciano sentire con forza la propria voce.