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Si riprende la discussione.
Intervengono altresì sul complesso degli emendamenti presentati i deputati BRUNO MELLANO (RosanelPugno) e MICHAELA BIANCOFIORE (FI).
ITALO BOCCHINO (AN), Relatore. Invita al ritiro di tutti gli emendamenti presentati, esprimendo altrimenti parere contrario.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Concorda.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Ritira gli emendamenti Santelli 1.14 e 1.21.
ROBERTO COTA (LNP). Insiste per la votazione di tutte le proposte emendative presentate, richiamando, in particolare, le finalità del suo emendamento 1.2.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara voto favorevole sugli emendamenti Cota 1.2 e 1.4; si dissocia altresì dall'interpretazione ideologica e apparentemente ostile alle minoranze linguistiche che la deputata Biancofiore ha voluto dare al testo unificato in esame.
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Invita l'Assemblea ad approvare l'emendamento Cota 1.2, volto a ricondurre il tema del riconoscimento dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica nell'ambito della salvaguardia di tutti gli idiomi regionali.
MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Invita a tenere conto della particolare realtà dell'Alto Adige, ove si può ravvisare una forma di supremazia delle minoranze linguistiche.
Pag. VIPAOLA GOISIS (LNP). Manifesta condivisione per le finalità dell'emendamento Cota 1.2.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Dichiara il voto contrario del suo gruppo su tutti gli emendamenti presentati.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Nel ritenere che la tutela degli idiomi locali non possa svilire il ruolo essenziale svolto dalla lingua italiana quale elemento unificante per il Paese, invita l'Assemblea ad approvare il testo unificato in esame.
FEDERICO BRICOLO (LNP). (Inizia il suo intervento nell'idioma veneto).
PRESIDENTE. Invita il deputato Bricolo ad esprimersi in lingua italiana.
ANDREA GIBELLI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica inaccettabili i richiami rivolti dalla Presidenza al deputato Bricolo e, più in generale, l'intolleranza di stampo nazionalista mostrata, da diversi gruppi parlamentari attesa la peculiarità della materia disciplinata dal testo unificato in esame.
PRESIDENTE. Pur esprimendo il massimo rispetto per le forme linguistiche locali, che hanno dato vita ad espressioni artistiche di grande livello, fa presente che l'uso esclusivo dell'italiano negli atti e nei dibattiti parlamentari costituisce una vera e propria consuetudine alla cui osservanza la Presidenza ha sempre richiamato i deputati. Tale consuetudine costituisce requisito necessario per la piena comprensione delle discussioni, nonché presupposto per garantire l'attuazione del principio costituzionale della pubblicità dei lavori parlamentari attraverso la resocontazione degli interventi. Inoltre essa è essenziale per consentire al Presidente l'esercizio dei suoi poteri volti a garantire lo svolgimento di un ordinato dibattito nonché il rispetto delle regole di correttezza parlamentare.
ANDREA GIBELLI (LNP). Ricordato che è stato recentemente consentito al deputato Alessandri di consegnare un intervento in idioma emiliano, invita la Presidenza ad attenersi ad una maggiore univocità nell'interpretazione del regolamento.
PRESIDENTE. Precisa che il precedente richiamato dal deputato Gibelli si riferisce ad una sola frase pronunciata dal deputato Alessandri e non ad un intero intervento.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, manifestata disponibilità a sostenere un provvedimento legislativo volto a valorizzare gli idiomi locali, auspica l'approvazione del testo unificato in esame, attesa l'importanza di riconoscere, mediante legge costituzionale, l'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica.
GIANLUCA PINI (LNP). Stigmatizza l'intendimento di non riconoscere il valore degli idiomi locali (Il deputato Pini prosegue il suo intervento nell'idioma romagnolo).
PRESIDENTE. Toglie la parola al deputato Pini, confermando la necessità di usare, nei dibattiti parlamentari, la lingua italiana.
IACOPO VENIER (Com.It). Rileva che la disciplina recata dal testo unificato in esame, peraltro condivisibile, non può essere utilizzata per comprimere altri diritti costituzionalmente garantiti.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Ritiene offensivo considerare una minoranza linguistica la popolazione che si esprime in milanese.
GERARDO BIANCO (Ulivo). Ritiene che gli articoli 6 e 12 della Costituzione garantiscano l'arricchimento della lingua italiana mediante la valorizzazione degli idiomi locali.
FABIO GARAGNANI (FI). Nel manifestare un orientamento favorevole al provvedimento Pag. VIIin esame, ritiene che anche gli enti locali dovrebbero promuovere iniziative per favorire la conoscenza della lingua italiana, in particolare da parte dei cittadini extracomunitari, piuttosto che finanziare corsi di lingue straniere.
SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Dichiara che esprimerà un orientamento contrario al testo unificato in esame ove dal dibattito emerga che esso è volto a contrastare la valorizzazione degli idiomi locali, preannunziando altrimenti un voto di astensione.
ROBERTO MENIA (AN). Pur riconoscendo il valore e la dignità dei diversi idiomi locali, sottolinea che la lingua italiana è l'elemento realmente unificante e rappresentativo dell'unità nazionale.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel sottolineare l'importanza di valorizzare gli idiomi locali, preannunzia voto favorevole sull'emendamento Boato 1.3.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Dichiara voto contrario sull'emendamento Cota 1.2 e preannunzia analogo orientamento sull'emendamento Boato 1.3.
MASSIMO DONADI (IdV). Premesso che le minoranze linguistiche sono già sufficientemente tutelate dalla Costituzione, pur comprendendo la preoccupazione espressa da taluni deputati di difendere le identità storiche e culturali dei rispettivi territori, dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Cota 1.2.
GIANPAOLO DOZZO (LNP). Ritiene che all'idioma veneto debba essere conferita la stesa dignità della lingua italiana.
CESARE CAMPA (FI). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Cota 1.2.
ENRICO MONTANI (LNP). Rileva che gli emendamenti presentati dal suo gruppo sono volti a preservare le radici culturali locali (Il deputato Montani pronunzia alcune parole nell'idioma piemontese).
PRESIDENTE. Invita il deputato Montani ad esprimersi in lingua italiana.
ENRICO MONTANI (LNP). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del suo intervento.
PRESIDENTE. Rileva che la pubblicazione potrebbe essere eventualmente consentita soltanto previa traduzione del testo in lingua italiana.
LUCIO BARANI (DC-PS). Nel preannunziare voto favorevole sugli emendamenti finalizzati a tutelare le lingue storiche regionali costituenti patrimonio culturale della Repubblica, sottolinea la necessità di valorizzare la lingua italiana in ambito europeo.
ANGELO ALESSANDRI (LNP). Ritiene che gli idiomi locali debbano essere insegnati anche agli stranieri presenti sul territorio italiano.
PAOLO GRIMOLDI (LNP). Sottolinea che le lingue regionali rappresentano un patrimonio prezioso per l'identità culturale, segnatamente in un mondo globalizzato.
GIACOMO BEZZI (Misto-Min.ling.). Ritiene che l'articolo 12 della Costituzione non debba essere modificato.
JOLE SANTELLI (FI). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Cota 1.2.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Preannunzia voto contrario sugli emendamenti presentati, invitando tuttavia l'Assemblea a riflettere sull'opportunità di modificare l'articolo 12 della Costituzione.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Giudicate condivisibili le ragioni addotte dai deputati del gruppo della Lega Nord Padania a sostegno degli emendamenti in esame, sottolinea la necessità di enfatizzare gli idiomi regionali al fine di Pag. VIIItutelare la lingua italiana e difenderla da contaminazioni straniere; ricorda al riguardo che nel caso del question time un termine non appartenente alla lingua italiana viene normalmente usato per individuare una specifica fattispecie procedurale.
PRESIDENTE. Precisa che, in riferimento alla fattispecie richiamata dal deputato Reina, nell'articolo 135- bis del regolamento viene usata la dizione «interrogazioni a risposta immediata».
LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Dichiara voto contrario sugli emendamenti in esame.
ROBERTO ROSSO (FI). Osserva che l'italiano non può che essere arricchito dalle lingue storiche regionali.
GIACOMO STUCCHI (LNP). Sottolinea la necessità di una maggiore attenzione del Governo e del Parlamento al tema della valorizzazione delle lingue regionali.
GIORGIO HOLZMANN (AN). Osserva che il riconoscimento del carattere unificante della lingua italiana non contrasta con la tutela dei dialetti locali, che tuttavia dovrebbero essere riconosciuti a livello regionale.
MARCO ZACCHERA (AN). Sottolinea l'alto valore unificante della lingua italiana, segnatamente per le minoranze italiane presenti all'estero.
PAOLA FRASSINETTI (AN). Osserva che il testo unificato in esame è volto a riaffermare la supremazia della lingua italiana rispetto al crescente ricorso a termini o espressioni straniere.
MANUELA DI CENTA (FI). Ritiene particolarmente importante tutelare la lingua italiana quale lingua ufficiale della Repubblica.
MARINO ZORZATO (FI). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Cota 1.2.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. Invita i presentatori degli emendamenti in esame ad operare gli opportuni distinguo tra idiomi e lingue storiche ed eventualmente a presentare proposte di legge ad hoc che la I Commissione potrà valutare nel quadro costituzionale definito.
GIORGIO JANNONE (FI). Giudica assolutamente legittimo l'atteggiamento assunto dal gruppo della Lega Nord Padania.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Dichiara di condividere le finalità dell'emendamento Cota 1.2.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Osserva che le disposizioni legislative non possono né vietare né garantire il ricorso ad idiomi locali.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Pur riconoscendo l'importanza delle lingue regionali, giudica inaccettabile che taluni deputati abbiano strumentalizzato la materia oggetto del provvedimento in esame per ostentare livore verso l'italianità.
GUIDO DUSSIN (LNP). Richiama l'importanza della lingua veneta.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Preannunzia la disponibilità del suo gruppo a votare a favore di un ordine del giorno eventualmente presentato dal gruppo della Lega Nord Padania che impegni il Governo a tutelare le lingue storiche regionali.
ITALO BOCCHINO (AN), Relatore. Osservato che la tutela degli idiomi locali già rientra nella competenza legislativa delle regioni, ribadisce l'invito al ritiro degli emendamenti presentati ai fini della presentazione di un ordine del giorno in materia di tutela degli idiomi locali.
PRESIDENTE. Nel ricordare che secondo la prassi il numero di deputati che intervengono a titolo personale deve essere inferiore alla metà degli appartenenti al gruppo, avverte che non concederà la Pag. IXparola agli altri deputati del gruppo della Lega Nord Padania che l'hanno chiesta a titolo personale, essendo già intervenuti a tale titolo un numero di deputati pari alla metà dei componenti del gruppo.
Avverte altresì che è stata chiesta la votazione per parti separate dell'emendamento Cota 1.2.
Avverte infine che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge la prima e la seconda parte dell'emendamento Cota 1.2.
MARCO BOATO (Verdi). Nel preannunziare che il suo gruppo esprimerà un orientamento favorevole nella votazione finale del provvedimento in esame, dichiara voto favorevole sull'emendamento Cota 1.4.
ROBERTO COTA (LNP). Ritiene che il contrasto della cultura della globalizzazione si realizzi anche con la difesa delle identità locali.
PAOLA GOISIS (LNP). Giudicato inaccettabile l'appellativo di idioma riferito alla lingua veneta, esprime rammarico per l'orientamento contrario manifestato nei confronti dell'emendamento Cota 1.4.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. Ritiene che l'emendamento Cota 1.4 debba intendersi precluso a seguito della precedente votazione.
PRESIDENTE. Precisa che non sussistono effetti preclusivi nei confronti dell'emendamento Cota 1.4.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati GIACOMO STUCCHI (LNP), MATTEO BRIGANDÌ (LNP) e DAVIDE CAPARINI (LNP).
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Dichiara voto contrario sull'emendamento Cota 1.4, del quale auspica la reiezione.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Sottolineate le divergenze esistenti tra le forze politiche di opposizione, dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Cota 1.4.
GERARDO BIANCO (Ulivo). Ricorda che la cultura veneta si caratterizza in particolare per il contributo linguistico dato alla lingua italiana.
Interviene altresì per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato FEDERICO BRICOLO (LNP).
JOLE SANTELLI (FI). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Cota 1.4, osservando che non vi è alcun intendimento di svilire le prerogative delle minoranze linguistiche.
Intervengono ulteriormente per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati FRANCESCO PAOLO LUCCHESE (UDC) e MASSIMO GARAVAGLIA (LNP).
IACOPO VENIER (Com.It). Invita la maggioranza, tenendo conto delle diverse e, a suo giudizio, pericolose interpretazioni ideologiche sottese alla modifica costituzionale in esame, ad un'ulteriore riflessione sul testo unificato in esame.
Intervengono inoltre per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati ANDREA GIBELLI (LNP) e PAOLO GRIMOLDI (LNP).
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Rilevato che i deputati del suo gruppo non sosterranno l'emendamento Cota 1.4, osserva che il testo unificato in esame non preclude la valorizzazione degli idiomi locali e la tutela delle minoranze linguistiche.
Interviene, inoltre, per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata CAROLINA LUSSANA (LNP).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cota 1.4.
Pag. XMARCO BOATO (Verdi). Anche a nome del suo gruppo, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.3, del quale richiama le finalità.
ROBERTO COTA (LNP). Auspica l'approvazione del suo emendamento 1.20, del quale illustra le finalità.
ROBERTO ROSSO (FI). Sottolinea l'esigenza di tutelare e valorizzare gli idiomi locali, elementi costitutivi della cultura italiana.
IACOPO VENIER (Com.It). Ritiene del tutto strumentale il contesto politico in cui si intende procedere alla modifica dell'articolo 12 della Costituzione.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Dichiara voto contrario sugli identici emendamenti Boato 1.3 e Cota 1.20, non ritenendo il testo unificato in esame idoneo a tutelare gli idiomi locali.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Dichiara l'astensione sugli identici emendamenti in esame.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati MAURIZIO FUGATTI (LNP), PAOLA GOISIS (LNP), CESARE CAMPA (FI), MASSIMO GARAVAGLIA (LNP) e JOLE SANTELLI (FI).
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Dichiara voto contrario sugli identici emendamenti Boato 1.3 e Cota 1.20, sottolineando, in particolare, la necessità di sostenere il valore della lingua italiana quale elemento di identificazione dell'identità nazionale nel contesto europeo.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata CAROLINA LUSSANA (LNP).
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sugli identici emendamenti in esame.
Intervengono, quindi, per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati LORENZO BODEGA (LNP), ANGELO ALESSANDRI (LNP) e STEFANO ALLASIA (LNP).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Boato 1.3 e Cota 1.20.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE (UDC). Ritira il suo emendamento 1.23, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.
PRESIDENTE. Prende atto che l'emendamento Buontempo 1.22 è stato ritirato dal presentatore.
Avverte altresì che, constando il testo unificato di un articolo unico, si procederà direttamente alla votazione finale.
Rinvia quindi il seguito del dibattito al proseguo della seduta, che sospende fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI