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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 10 - A.C. 626-A/R ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 626-A/R ed abbinate sezione 6).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro di tutte le proposte emendative presentate, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Il Governo?
LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
Pag. 28
PRESIDENTE. Sta bene.
Ove i presentatori non comunichino il ritiro delle rispettive proposte emendative per le quali vi è un invito in tal senso, la Presidenza le porrà in votazione.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Cota 10.1, Benedetti Valentini 10.4 e Boscetto 10.6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, gli emendamenti in esame propongono di sopprimere l'articolo 10 in quanto la previsione secondo la quale «Il Garante coopera con i garanti dei diritti delle persone private della libertà personale, o figure analoghe, ove istituiti in ambito regionale, provinciale o comunale, (...) avvalendosi dei loro uffici e del relativo personale sulla base di apposite convenzioni» ha generato in noi molti dubbi.
Probabilmente, se fosse stata prevista la collaborazione soltanto con i garanti istituiti in ambito regionale, l'articolo 10 sarebbe potuto apparire ragionevole; al contrario, la previsione della cooperazione con garanti provinciali ed addirittura comunali e dell'avvalimento dei loro uffici e del relativo personale rischia, da un lato, di non garantire né privacy né efficienza...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GABRIELE BOSCETTO. ...e, dall'altro, di produrre l'effetto rebound di indurre tanti comuni ad istituire loro uffici soltanto per mettersi in contatto con il Garante. Ne risulterebbe una rete non più controllabile. Questo è il motivo che ci ha indotto a presentare gli emendamenti soppressivi in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, la prego di usarci la cortesia e di avere la pietà di non strozzarci le parole in gola quando affrontiamo passaggi essenziali (Commenti)...
PRESIDENTE. Onorevole Benedetti Valentini, lei sa che...
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, ho adoperato un termine paradossale soltanto per alleggerire il clima...
PRESIDENTE. Onorevole Benedetti Valentini, non consumi il suo tempo in questo modo e svolga la sua dichiarazione di voto!
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Ho capito, signor Presidente.
Invito tutti a cogliere la delicatezza dell'argomento. È previsto che il Garante possa avvalersi del personale di una miriade di uffici periferici senza che vi siano particolari garanzie di individuazione. Vi sarà un arcipelago di uffici ai quali farà capo un personale del quale non sarà semplice (non mi riferisco solo ad alcune regioni o zone d'Italia, ma a tutto il paese) andare a sindacare l'efficienza e la qualificazione, anche sotto il profilo della riservatezza e della sicurezza dei dati che dovranno essere trattati. Quali conseguenze produrrà prevedere che il Garante possa avvalersi di analoghi uffici regionali e comunali e del relativo personale e cosa significhi «avvalersi» Dio solo lo sa! Nell'ultimo periodo, si stabilisce...
PRESIDENTE. Mi dispiace, onorevole Benedetti Valentini, ma debbo invitarla a concludere.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. ...che in nessun caso il Garante può delegare l'esercizio delle sue funzioni. Da una parte, neghiamo che possa delegare; dall'altra, prevediamo che possa avvalersi dei predetti uffici. Vi ponete il problema di cosa possa accadere?
PRESIDENTE. Il suo pensiero è chiarissimo, onorevole Benedetti Valentini...
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Desidererei che la relatrice ed il Governo ci dicessero qualcosa al riguardo.
Pag. 29PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente vorrei che quest'Assemblea riflettesse sul seguente dato: voi non avete ancora attuato la Convenzione europea per la tutela delle vittime di reati violenti. In altre parole, se non si tratta di agenti di polizia, le vittime di reati violenti non hanno alcuna forma di risarcimento!
Questa è la situazione e voi andate ad istituire ben tre garanti dei detenuti, con tutta una serie di spese. Allora, il messaggio che l'Assemblea dà all'esterno è vergognoso! Questo articolo è una vergogna!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cirielli, che invito ad essere sintetico, essendo già intervenuto un altro deputato del suo gruppo. Ha facoltà di parlare, onorevole Cirielli.
EDMONDO CIRIELLI. Sarò telegrafico, signor Presidente. L'istituzione di questo garante dimostra la sfiducia che la maggioranza ha nella magistratura di sorveglianza, che ritengo svolga egregiamente il suo lavoro. Evidentemente, la voglia e la fretta di procedere a nuove assunzioni e di creare questi moloch burocratici superano il rispetto delle istituzioni. Rispondendo al collega Benedetti Valentini, che è troppo ingenuo, rilevo che c'è scritto il modo nel quale si procederà, ovvero tramite convenzioni. Il funzionamento di questa miriade di uffici che si creeranno a livello periferico avverrà con il solito sistema che la sinistra usa soprattutto al sud per avere il consenso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guadagno. Ne ha facoltà.
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. Signor Presidente, colleghe e colleghi deputati, volevo richiamare la vostra attenzione sul fatto che, da un mese e mezzo, è in attesa di giudizio a Regina Coeli un detenuto brasiliano, che è in isolamento: niente ora d'aria, nessun momento di socialità, come andare a messa, lavorare o usufruire di attività ricreative, quali emeroteca e biblioteca. Perché è in isolamento? Perché il detenuto è omosessuale. Del caso, per fortuna, si sta interessando il Garante dei diritti dei detenuti, Angiolo Marroni, ma Regina Coeli è a Roma e Roma è nel Lazio e il Lazio è una regione che ha la fortuna di avere un garante che si occupa anche di questi casi.
PAOLO UGGÈ. Presidente, ma cosa c'entra?
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. La realtà in Italia è a macchia di leopardo e ci sono molte regioni in cui, invece, questa figura manca. Allora, credo sia molto importante che, dove c'è già la figura del garante regionale, si possa cooperare e mettere a frutto gli studi e le esperienze già maturate dai garanti regionali nelle realtà locali. Dove non ci sono queste figure, l'istituenda Commissione potrà garantire che anche detenuti che sono incarcerati in regioni ove questa figura è inesistente possano veder tutelati i propri diritti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, colleghi, intendo sottolineare l'importanza dell'articolo al nostro esame, proprio perché è volto a valorizzare le realtà locali. Ritengo sia utile verificare cosa sta succedendo nel nostro paese: ben otto regioni italiane, già da anni, hanno istituito il garante regionale, molti comuni capoluoghi sede di carceri hanno istituito il garante comunale ed una sola provincia, quella di Milano, ha istituito il garante provinciale. L'articolo è importante proprio perché tenta di coordinare le realtà più attive e sensibili che, da anni, stanno lavorando. Il carcere deve essere inserito nel territorio, avere un rapporto immediato Pag. 30con le istituzioni locali e gestire direttamente i progetti finanziati dalle regioni o dai comuni. È indispensabile che l'inserimento lavorativo e sociale sia concretizzato e non rimanga soltanto una previsione sulla carta. I garanti regionali sono stati un'ottima iniziativa ed hanno dato ottimi risultati. L'articolo, tentando di collegare le realtà più sensibili, evita il rischio di creare un Garante nazionale scollegato dalle realtà locali.
Approfitto dell'occasione per rivolgere, da questa sede, un appello alle regioni, soprattutto quelle meridionali, che sono state meno sensibili al problema delle carceri, in modo che esse provvedano quanto prima ad istituire il garante regionale, al fine di creare una rete capillare nel paese.
Avrei preferito che fosse soppresso l'ultimo capoverso dell'articolo 10 del provvedimento ma non è stato possibile. Infatti, ritenevo di fondamentale importanza attribuire anche al Garante nazionale la possibilità di delegare le proprie funzioni ai garanti regionali. Tuttavia, come mi è stato spiegato, per motivi tecnico-giuridici questo non è possibile. Le convenzioni e la collaborazione che io auspico con i garanti regionali saranno elementi decisivi di funzionalità e di efficacia di uno strumento innovativo e davvero significativo per questo paese (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, vorrei ricordare a questa Assemblea che stiamo discutendo del capo II del testo unificato di proposte di legge di iniziativa di colleghi sia di opposizione sia di maggioranza. La proposta presentata dall'opposizione riguardava proprio questo punto specifico, anche se al riguardo sono state introdotte alcune modifiche profonde a seguito del voto inizialmente espresso dall'Assemblea, volto a ridurre fortemente la composizione della istituenda Commissione. Quindi, formalmente si prevede l'istituzione non più di un garante ma di una Commissione per la promozione e la tutela dei diritti umani che svolgerà anche alcune funzioni di garanzia rispetto alle persone detenute o comunque private della libertà personale.
A me dispiace avere ascoltato e continuare ad ascoltare, da parte dei colleghi Cirielli, Garagnani e, poco fa, anche da parte del collega Cota, espressioni di disprezzo e di rifiuto di istituzioni come questa che, peraltro, esistono nel resto d'Europa e del mondo. Ovviamente, ognuno risponde delle proprie idee e dei propri valori di riferimento, ma credo che questa impostazione sia assolutamente non condivisibile.
Da ultimo, signor Presidente, voglio ricordare che l'articolo che stiamo discutendo - questa è la ragione per la quale respingeremo gli identici emendamenti in esame - riguarda la cooperazione e la collaborazione con le istituzioni che affrontano queste materie a livello regionale, provinciale e locale. A beneficio dei colleghi del centrodestra desidero citarne alcune, in modo che capiscano che nel loro ambito c'è anche qualcuno che a questi problemi ci pensa, benché in questa Assemblea registriamo soltanto insulti o aggressioni. Ad esempio, nella regione Sicilia, che non mi risulta essere governata dal centrosinistra, con legge regionale del 19 maggio 2005 è stato istituito il Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento sociale.
PRESIDENTE. Onorevole Boato, la prego di concludere.
MARCO BOATO. Ho quasi terminato, signor Presidente.
Nella regione Lombardia, che non mi risulta essere governata dal centrosinistra, è stata istituita analoga figura con legge regionale del 14 febbraio 2005. In Sicilia non governa la Lega Nord Padania, ma in Lombardia forse sì! Per questa ragione, siamo favorevoli all'articolo 10 e respingeremo gli identici emendamenti volti a sopprimerlo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, ritengo doveroso intervenire per effettuare alcuni chiarimenti. Sono presentatrice della proposta di legge - profondamente modificata - vertente sullo stesso tema che è oggetto della discussione odierna in Assemblea. Stiamo esaminando la parte che riguarda più direttamente la mia iniziativa legislativa cioè quella relativa all'istituzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Vorrei chiarire al collega Cota, e a quanti altri la pensino come lui, che non c'è alcuna competizione tra i diritti fondamentali delle persone private della libertà personale e i diritti fondamentali delle altre persone che egli ha citato, cioè le persone che sono state vittime di reati o di atti di terrorismo o i parenti di tali vittime. Tanto è vero che, in una logica di assoluta coerenza, ho presentato questa proposta di legge e, nel contempo, un'altra proposta, che è diventata legge, in materia di risarcimento dei danni ai parenti delle vittime di atti di terrorismo. Inoltre, sono presentatrice di una proposta di legge per il risarcimento dei danni alle vittime o ai parenti delle vittime di reati comuni. Credo che si tratti, comunque, di un argomento dotato di una sua coerenza.
PRESIDENTE. Onorevole Mazzoni, la prego di concludere.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, non sto intervenendo su ogni proposta emendativa ma sto svolgendo un unico intervento e quindi...
PRESIDENTE. Onorevole Mazzoni, sono costretto a richiamarla in quanto il suo gruppo parlamentare ha esaurito il tempo a disposizione.
ERMINIA MAZZONI. Allora, signor Presidente, devo intervenire su ogni proposta emendativa, interrompendo questo intervento per riprenderlo più tardi? Mi dica che cosa devo fare!
PRESIDENTE. Onorevole Mazzoni, normalmente si segue la consuetudine di concedere eccezionalmente soltanto un minuto. Lei ormai sta parlando da due minuti ed io sono costretto a seguire un criterio.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, sono d'accordo ed allora, per poter svolgere il ragionamento, prenderò la parola su ogni emendamento.
PRESIDENTE. Apprezzo questa modalità. In effetti nel suo precedente intervento si era espressa già sui successivi emendamenti.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, siamo passati ad un altro articolo. Comunque, interverrò sull'emendamento successivo. Ho iniziato la prima parte della riflessione e la proseguirò minuto per minuto. Darmi la possibilità di completare un ragionamento valido per tutti gli emendamenti sarebbe stato a mio avviso un gesto di buonsenso.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mazzoni.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cota 10.1, Benedetti Valentini 10.4 e Boscetto 10.6, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 406
Astenuti 10
Maggioranza 204
Hanno votato sì 176
Hanno votato no 230).Pag. 32
Passiamo alla votazione dell'emendamento Cota 10.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, proseguo il ragionamento iniziato prima. Sono perfettamente coerente e ritengo che non si possa avviare o innescare una competizione impropria tra persone. Uno Stato civile e democratico ha il dovere di tutelare la garanzia dei diritti umani fondamentali e questa è l'intenzione che mi sono prefissata con la proposta di legge da me presentata.
Vorrei chiarire all'onorevole Cirielli che con l'articolo che si intende sopprimere o modificare non si istituiscono i garanti regionali né gli uffici regionali, bensì la logica di razionale cooperazione tra il Garante nazionale e gli uffici eventualmente istituiti. Tali uffici sono stati istituiti in molte regioni e non solo in quelle citate dall'onorevole Boato. Anche a livello comunale e provinciale sono stati istituiti alcuni garanti, perché esistono alcune leggi che prevedono tale figura.
Signor Presidente, mi accorgo che sta già gesticolando e pertanto proseguirò il ragionamento prendendo la parola in occasione dell'emendamento successivo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 10.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 425
Votanti 420
Astenuti 5
Maggioranza 211
Hanno votato sì 168
Hanno votato no 252).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Benedetti Valentini 10.5.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, con le disposizioni in esame non si istituiscono nuovi uffici, ma è prevista una normale e razionale logica di cooperazione per evitare una duplicazione di atti tra il garante nazionale e quelli eventualmente istituiti a livello locale.
Sicuramente esistono perplessità sul fatto che tale cooperazione si sviluppi tramite l'utilizzazione diretta da parte del garante nazionale degli uffici e del personale dei garanti locali. Tale utilizzazione tuttavia dovrebbe essere regolamentata da apposite convenzioni stipulate dal garante con l'ente interessato.
Credo che tale previsione dovrebbe essere contenuta nel testo in quanto ritengo che la collaborazione si possa sviluppare con l'utilizzazione da parte di ciascuno dal proprio personale per la competenza riferibile al territorio di volta in volta interessato. Pertanto, credo che sia un qualcosa di più ciò che può compromettere la bontà delle iniziative e quindi della previsione di tale cooperazione.
Per tali motivi inviterò i colleghi a votare in senso favorevole all'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Onorevole Mazzoni, lei riesce ad esprimere le sue posizioni con chiarezza e sinteticità. Brava (Applausi)!
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, come vede stiamo entrando nel merito delle questioni senza fare mero ostruzionismo.
Sul mio emendamento 10.5 si erano espressi favorevolmente diversi colleghi della maggioranza, appartenenti ai gruppi L'Ulivo, L'Italia dei Valori e Popolari-Udeur. Pertanto, la maggioranza potrebbe approvarlo. Vogliamo lasciare nel testo il principio della cooperazione con gli organismi locali? Va bene, tuttavia per le ragioni di prudenza già esposte chiediamo Pag. 33di togliere le parole: «Anche avvalendosi dei loro uffici e del relativo personale(...)».
Infatti, in determinati comuni - senza essere tanto precisi - in caso di scioglimento di qualche consiglio comunale, per particolari ragioni si istituiscono uffici con personale di cui poi il garante centrale andrebbe ad avvalersi. Per questo, almeno la parte dell'emendamento che non pregiudica tutto e lascia in piedi il principio della cooperazione apicale, potrebbe essere approvata. Ribadisco che i colleghi della maggioranza, consapevoli dei rischi e delle problematicità, si erano dichiarati a favore. Pertanto, su questo emendamento raccomando la massima attenzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cirielli. Ha appena parlato l'onorevole Benedetti Valentini; quindi, onorevole Cirielli, mi affido alla sua comprensione...
Prego, ha facoltà di parlare.
EDMONDO CIRIELLI. Mi accorgo che vengo sempre chiamato in causa... Comunque, Presidente, intervengo brevemente. Innanzitutto devo dire che forse io non sono bravo a stare al centro: nella mia vita, onorevole Mazzoni, sono stato sempre dalla stessa parte. Però so leggere abbastanza bene e so che con questa norma si possono istituire una miriade di nuovi uffici. È chiaro che, quando si scrive «anche avvalendosi dei loro uffici e del relativo personale sulla base di apposite convenzioni», si innesca un meccanismo certamente non virtuoso per il quale molti enti locali andranno a creare appositamente queste strutture per poi ottenere le convenzioni con il garante. Magari con la prossima finanziaria aumenterete anche le dotazioni finanziarie.
Il rispetto delle istituzioni certamente non si garantisce con norme come queste. Una istituzione cui mi riferisco è, ad esempio, la magistratura di sorveglianza, che voi state calpestando con questa norma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, sarò brevissimo. Io non riesco a capire perché il collega Cirielli debba sempre avanzare la logica del sospetto rispetto ad una legge assolutamente trasparente e basata sul principio di leale collaborazione, come opportunamente e giustamente ha richiamato la collega Mazzoni poco fa.
Per quanto riguarda la questione relativa a chi abbia istituito a livello regionale analoghe figure, è chiaro che sono altri ed il collega Mellano, poco fa, lo ha ricordato anche dettagliatamente. Io ho voluto ricordare le regioni governate dal centrodestra, la Sicilia e la Lombardia. Mi si fa notare - e lo voglio dire giustamente in quest'aula - che anche la regione Lazio, quando era presidente un esponente notissimo di Alleanza Nazionale, oggi senatore, ha approvato una legge istitutiva del garante, con legge regionale del 6 ottobre del 2003, n. 31.
Ribadisco che, sul territorio, anche le amministrazioni del centrodestra hanno un atteggiamento di attenzione su questa materia che esponenti del centrodestra in quest'aula non dimostrano. L'emendamento in esame è volto a sopprimere un «pezzo» dell'articolo, ma in realtà il collega Benedetti Valentini ed altri avevano presentato un emendamento interamente soppressivo dell'articolo. Abbiamo votato contro l'emendamento soppressivo e voteremo anche contro questo emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Benedetti Valentini 10.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 34
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 438
Maggioranza 220
Hanno votato sì 207
Hanno votato no 231).
Prendo atto che il deputato Tocci non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 404
Astenuti 30
Maggioranza 203
Hanno votato sì 229
Hanno votato no 175).