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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Criteri nella scelta delle imprese da favorire con la procedura della «mobilità lunga» prevista dalla legge finanziaria 2007 - n. 3-00791)
PRESIDENTE. L'onorevole Villetti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00791 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10).
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, signor ministro, la legge finanziaria per il 2007 prevede la possibilità di accedere alla «mobilità lunga» e, quindi, al prepensionamento per 6 mila lavoratori.
Ricordo al signor ministro che il centrosinistra ha più volte precisato che la stagione dei prepensionamenti doveva essere considerata chiusa, tanto più che si mira ad innalzare l'età pensionabile.
Considerata la straordinarietà dei provvedimenti, chiedo al ministro quali siano i criteri per assegnare tali vantaggi, che riguardano solo alcune imprese ed un numero limitatissimo di lavoratori, a differenza di tutti gli altri.
PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, ha facoltà di rispondere.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, onorevole Villetti, la questione riveste indubbiamente un'importanza sociale rilevante.
Tra le imprese che hanno richiesto l'utilizzo della mobilità lunga c'è il gruppo FIAT, che il 14 marzo scorso ha presentato un'istanza per accedere alla procedura relativamente a 2 mila lavoratori. La richiesta è corredata da un verbale di esame congiunto del piano aziendale di gestione delle eccedenze occupazionali del 19 febbraio 2007, definito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri alla presenza del Presidente del Consiglio, del sottoscritto e di altri membri del Governo. In quella sede, si è ritenuto di riconoscere la sussistenza delle condizioni stabilite dal comma 1189 della legge n. 296 del 27 dicembre 2006 per concedere al gruppo FIAT una quota di mobilità lunga, nella misura individuata nell'accordo stipulato tra l'azienda e le organizzazioni sindacali il 18 dicembre 2006.
Le determinazioni ministeriali conclusive della procedura in oggetto e, in particolare, il decreto contenente il piano di riparto delle 6 mila unità complessivamente previste dalla legge finanziaria per il 2007, dovranno ovviamente tenere conto, oltre che delle previsioni normative e della direttiva ministeriale recante i criteri generali Pag. 63per la relativa attuazione, anche di quanto rappresentato nel verbale di esame congiunto del piano aziendale di gestione delle eccedenze occupazionali.
Resta inteso che, ove il numero delle unità riservate dalla legge a determinate categorie di imprese, ovvero mille a quelle in stato di insolvenza sottoposte ad amministrazione straordinaria ed ulteriori cinquecento a quelle operanti nel settore dell'elettronica sottoposte a procedure concorsuali ed ubicate in talune regioni, sia superiore a quello delle imprese istanti riservatarie, le unità di mobilità residue verranno complessivamente ripartite tra le imprese aventi diritto sulla base dei criteri oggettivi.
PRESIDENTE. L'onorevole Villetti ha facoltà di replicare, per due minuti.
ROBERTO VILLETTI. Signor ministro, ogni volta che si effettuano scelte straordinarie e particolari che riguardano una determinata impresa si crea, ovviamente, il problema di stabilire perché le altre imprese non possano accedere ai medesimi vantaggi.
Io sono tra coloro i quali apprezzano l'azione del management attuale della FIAT e notano che i risultati di tale azione si fanno sentire in termini positivi. A fronte di tali risultati positivi, abbiamo tuttavia la predetta richiesta di «mobilità lunga» che, come lei sa, signor ministro, accolla sui conti pubblici un certo peso. Come ci comporteremo quando busseranno alla porta dello Stato le altre imprese? Busserà, forse, Alitalia, dopo che sarà assegnata ad una nuova proprietà; potrebbe bussare un'altra azienda; e perché un'impresa deve essere favorita dal Governo con un provvedimento vantaggioso ed un'altra no? Perché devono essere favoriti alcuni lavoratori e non altri? Qual è l'arco di discrezionalità? Ogni volta che le scelte sono effettuate sulla base di criteri politici e non di principi ed orientamenti generali si creano sempre situazioni di iniquità: questo è il problema!
Signor ministro, lei è intervenuto più volte sulla questione dei prepensionamenti: non ho voluto citare i suoi interventi, ma esprimono tutti una posizione contraria ai prepensionamenti. Noi del centrosinistra abbiamo affermato che ci impegnavamo a non ricorrere a tale misura, tanto è vero che abbiamo anche approvato, qui alla Camera, provvedimenti volti a chiudere la stagione dei prepensionamenti. Non credo che si tratti di una misura proposta dal Governo, ma almeno la si poteva limitare al Mezzogiorno d'Italia, che ha tanto bisogno di un aiuto da parte dello Stato.
Spero che il Governo faccia tesoro degli errori che può avere commesso (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).