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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Riconoscimento a pieno titolo della pensionabilità dell'indennità di amministrazione per i pensionati INPDAP - n. 3-00793)
PRESIDENTE. L'onorevole Satta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00793
(Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
Le ricordo che ha un minuto di tempo a sua disposizione.
ANTONIO SATTA. Signor Presidente, signor ministro, l'interrogazione intende porre con forza un problema di chiara giustizia sociale, che riguarda proprio i pensionati INPDAP delle agenzie fiscali.
Signor ministro, è di certo inaccettabile continuare ad accettare il fatto che, mentre per i dipendenti INPS è stabilita la pensionabilità di tutti gli emolumenti a qualunque titolo percepiti, non altrettanto avviene per i dipendenti INPDAP che, pur svolgendo nella loro vita lavorativa compiti analoghi e avendo pari responsabilità, sono fortemente penalizzati a causa di una norma discriminante chiaramente incostituzionale.
Nel frattempo lei sa che si registrano numerose sentenze della Corte dei conti nelle diverse sezioni regionali, mai uniformi, che complicano ulteriormente la situazione, lasciando i lavoratori dell'Inpdap in una posizione di ingiusta ed ingiustificata disparità di trattamento economico. Va bene l'INPS, e ne siamo felici, ma non va bene l'INPDAP.
Signor ministro, quali azioni intende compiere come responsabile di un Dicastero così delicato e importante in un momento così difficile (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur)?
PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, ha facoltà di rispondere.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, onorevole Satta, quello che lei ha sottoposto è un problema che ha un risvolto di carattere sociale e al tempo stesso è un tema molto tecnico nella sua declinazione.
La problematica relativa all'inserimento dell'indennità di amministrazione tra le voci della cosiddetta quota A di pensione è stata a lungo oggetto di esame da parte dell'INPDAP che, al fine di acquisire un indirizzo interpretativo definitivo, ha interpellato il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, il quale, con nota del 17 aprile 2002, ha ritenuto non possibile a legislazione vigente includere attraverso una interpretazione amministrativa l'indennità in esame tra le voci della cosiddetta quota A della pensione per il personale del comparto Ministeri.
Secondo tale orientamento, l'INPDAP ha emanato l'informativa n. 51 del 2002 trasmessa a tutte le amministrazioni statali. Anche la Corte dei conti, sezione di controllo, con sentenza n. 10 del 2002 ha ritenuto l'indennità di amministrazione corrisposta ai dipendenti del comparto Ministeri non utile ai fini del calcolo della quota A della pensione. Nella medesima direzione va anche la sentenza n. 62/A/2005 della Corte dei conti, sezione giurisdizionale d'appello per la regione siciliana, che ha annullato una decisione di primo grado favorevole ad alcuni ex dipendenti dell'Agenzia delle entrate.
Pertanto, l'inserimento dell'indennità di amministrazione tra le voci pensionabili nella cosiddetta «quota A», ragionevolmente accettabile in astratto, non può che passare attraverso l'adozione di una disposizione legislativa che dovrebbe trovare comunque un'adeguata copertura finanziaria.Pag. 66
Sarà mio impegno esaminare questa problematica.
PRESIDENTE. L'onorevole Satta ha facoltà di replicare.
Ricordo all'onorevole Satta che ha due minuti di tempo a disposizione.
ANTONIO SATTA. Grazie, signor Presidente. Signor ministro, intanto la ringrazio per la correttezza e l'esaustività dell'informazione che è a tutti nota, ma soprattutto per l'impegno che sta assumendo in Parlamento per far sì che una norma legislativa possa rendere giustizia rispetto ad una situazione che tutti riconoscono essere davvero singolare.
Pertanto, in Parlamento il gruppo dei Popolari-Udeur, le sarà vicino per sostenere questa sua iniziativa e per trovare insieme la copertura finanziaria necessaria ad attuare tale disposizione normativa.
Questa è la risposta finale all'interrogazione che abbiamo presentato come parlamentari: si tratta di compiere delle scelte di equità, che diano dignità a lavoratori che, lo ripeto, hanno svolto il loro lavoro al pari di tanti altri e che hanno come alto riferimento lo Stato. Quindi, in questo contesto, signor ministro, sono certo che lei porterà avanti l'impegno che ha assunto oggi in Parlamento.