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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo 11 - A.C. 626-A/R ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Benedetti Valentini 11.33 e Boscetto 11.43.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, ci siamo imposti di essere brevissimi per le ovvie ragioni obiettive che ben conosciamo.
Gli emendamenti in esame sono volti a sopprimere la lettera d) del comma 1 dell'articolo 11, laddove si parla di trattenimento nelle camere di sicurezza.
Abbiamo già ampiamente spiegato come in questa delicatissima fase delle indagini non dovrebbe, a nostro avviso, intervenire l'Authority per i detenuti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, vorrei invitare a riflettere sull'assoluta inopportunità che questa fase di contraddittorio, di verifica del Garante si svolga nella delicatissima contingenza del trattenimento nelle camere di sicurezza. Si creerebbero, a danno della sicurezza pubblica, dei problemi alle forze dell'ordine assolutamente inopportuni.
In questa linea, si colloca il mio successivo emendamento 11.34, con il quale chiedo che ci si limiti alla verifica delle condizioni di trattamento di coloro che sono trattenuti.
Accetterei semmai il principio, ma rendendolo più congruo alle esigenze di ordine pubblico e di sicurezza che non vi possono sfuggire.
Pertanto, raccomando l'approvazione degli identici emendamenti in esame nonché dell'emendamento 11.34 che reca la mia prima firma e del quale raccomandiamo un attento esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, anche il nostro gruppo aveva presentato un emendamento finalizzato a sopprimere la lettera d) del comma 1 dell'articolo 11, perché riteniamo vi sia una interferenza evidente con i compiti e le funzioni della magistratura, in particolare del pubblico ministero e del giudice per le indagini preliminari. Il Garante verifica le procedure seguite nei confronti dei trattenuti e le condizione di trattenimento dei medesimi presso le camere di sicurezza. È evidente come questo tipo di competenza sia tipica dell'autorità giudiziaria. Pertanto, Pag. 3i profili della censura sono in questo caso legati alla sovrapposizione delle competenze.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Benedetti Valentini 11.33 e Boscetto 11.43, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 350
Maggioranza 176
Hanno votato sì 122
Hanno votato no 228).
Prendo atto che le deputate Nicchi e Dato non sono riuscite a votare e che quest'ultima avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Benedetti Valentini 11.34, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 367
Maggioranza 184
Hanno votato sì 130
Hanno votato no 237).
Prendo atto che le deputate Buffo, Nicchi e Velo non sono riuscite a votare.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Cota 11.8, Benedetti Valentini 11.35 e Boscetto 11.44.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, compatibilmente con le esigenze di brevità, non sfugge la delicatezza di tale aspetto.
Siamo partiti con l'esaminare, da una parte, i diritti umani e, dall'altra, il Garante dei diritti delle persone detenute. In questo caso, ci stiamo occupando dei centri di permanenza temporanea previsti dalla lettera e) del comma 1 dell'articolo 11 del provvedimento. L'estensione degli ambiti e delle materie di questo provvedimento è dunque fuorviante.
Si prevede un intervento che turba e rende maggiormente ingovernabile la vita di strutture che svolgono un'attività molto delicata, strutture che, certamente, devono svolgere in maniera regolare il loro operato, ma che sarebbero incompatibili con questo tipo di intervento, destinato a sollevare un contenzioso non opportuno, peraltro in una fase delicatissima quale quella dell'accoglimento di molte persone di cui si deve procedere all'identificazione e garantire la sicurezza.
PRESIDENTE. Onorevole Benedetti Valentini...
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Quindi, per il buon il funzionamento del sistema, raccomandiamo l'accoglimento del mio emendamento 11.35 che chiede la soppressione della lettera e) del comma 1 dell'articolo 11.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, in precedenti interventi abbiamo già richiamato la necessità che l'ordinamento penitenziario sia la stella polare di questa nuova Authority per la parte che riguarda le garanzie nei confronti dei detenuti. Invece, i trattenuti nei centri di permanenza temporanea potranno trovare una regolamentazione, oltre a quella già esistente prevista nella cosiddetta legge Bossi-Fini, in un'eventuale modifica della legge medesima, tenendo separate le due logiche.
Pag. 4PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, vorrei sollevare due questioni. La prima è collegata alla sovrapposizione delle diverse competenze. Al riguardo, viene a mancare quel carattere di specializzazione che dovrebbe avere un organismo come questo.
L'altro aspetto, invece, è legato al tentativo sistematico di superare l'impianto e i principi della legge Bossi-Fini sull'immigrazione attraverso provvedimenti di carattere completamente eterogeneo. Dunque, si invade il campo della disciplina dei centri di permanenza temporanea e, per l'ennesima volta, si tenta di smantellare alcuni principi della legge sull'immigrazione. Per la verità, i centri di permanenza temporanea, che voi tanto criticate, non sono stati creati dalla legge Bossi-Fini ma da voi (lo sapete perfettamente), dalla sinistra che oggi li vuole smantellare!
Ancora una volta, invece di fare un provvedimento organico, si vuole incidere sulla materia con un provvedimento che ha un oggetto diverso.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cota 11.8, Benedetti Valentini 11.35 e Boscetto 11.44, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 385
Votanti 384
Astenuti 1
Maggioranza 193
Hanno votato sì 127
Hanno votato no 257).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Benedetti Valentini 11.36, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 385
Votanti 377
Astenuti 8
Maggioranza 189
Hanno votato sì 135
Hanno votato no 242).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 11.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 390
Votanti 378
Astenuti 12
Maggioranza 190
Hanno votato sì 133
Hanno votato no 245).
Prendo atto che il deputato Fava non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Cota 11.12, Benedetti Valentini 11.37 e Boscetto 11.45.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, gli identici emendamenti soppressivi in esame riguardano sia la visita nei centri di permanenza temporanea sia l'accesso presso le camere di sicurezza. Le ragioni per le quali noi chiediamo la soppressione sono già state brevemente espresse questa mattina, ma hanno formato oggetto di lunghe discussioni in precedenti occasioni.Pag. 5
In sostanza, la posizione dei centri di permanenza temporanea deve essere separata da tutto ciò che concerne l'ordinamento penitenziario, comprese le competenze del Garante. Per le camere di sicurezza sono previsti tempi ristretti, modalità particolari d'indagine; pertanto, quando in questo comma si afferma che non vi può essere danno per le attività investigative in corso, si sostiene un qualcosa che poi, nella sostanza, non potrà essere rispettato.
Quindi, diventa fondamentale tenere il Garante al di fuori da questi momenti temporalmente ristretti e così delicati, soprattutto in termini di indagini di polizia giudiziaria.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, abbiamo già il turismo carcerario riguardante parlamentari che spesso si recano nelle carceri, anche a causa di motivazioni non strettamente connesse alla verifica dell'organizzazione penitenziaria, adesso avremo anche il turismo nei CPT e nelle camere di sicurezza da parte del Garante dei diritti dei detenuti!
Quindi, gli identici emendamenti soppressivi in esame sono motivati dall'esigenza di non approvare una inutile e dannosa disposizione. Immagino già le visite del Garante presso i centri di permanenza temporanea; per carità, non si tratta di luoghi di villeggiatura e, certamente, tutti pensano che tali strutture debbano essere caratterizzate da condizioni di vita rispettose della dignità umana, comunque ricordiamoci che nei CPT vi sono delle persone che non hanno dimostrato di avere i documenti in regola per poter entrare nel nostro territorio. Non vorrei si sviluppasse una nuova forma di sindacalismo da parte di chi è temporaneamente ospite in questi centri di permanenza temporanea, alimentata anche da questo inutile istituto del Garante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, intervengo semplicemente perché ritengo utile che in questa Assemblea venga salvaguardata la funzione dei parlamentari e, nella fattispecie, anche del Garante, figura che vogliamo istituire.
Spiego all'onorevole Cota che, forse, il problema del turismo è legato alla concezione che gli esponenti della Lega Nord hanno nei confronti dei diritti delle persone detenute; ciò, probabilmente, fa il paio con alcune dichiarazioni, risalenti a qualche anno fa, di rappresentanti e di ministri della Lega Nord che ritenevano le carceri assimilabili a degli hotel a cinque stelle.
Io penso che se, invece di fare turismo, qualche rappresentante della Lega Nord visitasse di persona i detenuti nelle carceri italiane, si renderebbe conto di quante cose inesatte afferma.
Noi dobbiamo garantire il massimo dei controlli poiché è interesse del nostro paese e della società fare in modo che anche nelle carceri vi siano condizioni di vita umane anche per i detenuti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, non intendo aprire un dibattito che, purtroppo, temo si instaurerà comunque dopo l'intervento del collega Giachetti. Egli ha voluto puntualizzare alcune questioni, anche se sappiamo già che, forse, in questa fase è opportuno procedere al voto.
Volevo solo ricordare al collega Cota - di cui avevo stima quando era presidente del consiglio regionale del Piemonte - che proprio in riferimento alle visite nei centri di permanenza temporanea di extracomunitari bloccate dalla legge istitutiva di tali strutture, i consiglieri regionali non sono potuti entrare nei centri.
Quando l'onorevole Cota era presidente del consiglio regionale piemontese, infatti, Pag. 6sia diversi gruppi - come il mio (cioè la Lista Emma Bonino), quello Rifondazione Comunista e quello dei Verdi -, sia alcuni colleghi (compresi quelli appartenenti alla maggioranza che, in quella fase, appoggiava il presidente Ghigo) sostennero, a mio giudizio a buon avviso, la necessità di avere certezze in ordine a chi avesse il diritto di poter visitare i CPT. Ciò per poter verificare le condizioni di vita delle persone trattenute in quei centri di permanenza temporanea che, purtroppo, tanto temporanei non sono! Ricordo che, in molti casi, dette persone si trovavano in condizioni assai peggiori dei reclusi nelle carceri.
Quindi, vorrei davvero ricordare al collega Cota tale azione, che ritengo fosse meritoria e che ho riproposto, in questa Assemblea, attraverso una proposta emendativa che, purtroppo, non è stata dichiarata ammissibile. Ciò perché esiste il problema di definire compiutamente il ruolo non solo del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, ma anche dei consiglieri regionali, i quali, come già detto, devono poter visitare questi centri. Trattandosi formalmente di una competenza del Ministero dell'interno, infatti, in questa fase non possono essere accolte le richieste di visita avanzate da soggetti istituzionali come, ad esempio, i consiglieri regionali.
Vorrei evidenziare che stiamo costituendo, a livello nazionale, un'altra figura importante. Ritengo altresì che, in questa fase, occorra definirne con precisione il ruolo, al fine non solo di dare garanzie, ma anche di consentire ispezioni e visite.
Credo che ciò ci aiuterebbe - e mi rivolgo, con spirito di amicizia, anche al collega Cota - per garantire certezze. Se le situazioni saranno molto buone, ciò verrà appurato; tuttavia, se le condizioni fossero quelle rinvenibili, ad esempio, nel centro «Brunelleschi» di Torino (non sempre ottime), allora si provvederà a denunciare ed a rendere visibile tale situazione, al fine di migliorarla.
Ritengo si tratti di un interesse comune non solo del Parlamento e delle istituzioni locali, ma anche del Garante che ci stiamo accingendo a istituire, nonché della sua funzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Mi scusi, signor Presidente, ma vorrei osservare che, nonostante la nostra «fretta», in questo momento non è lecito fare confusione. Ricordo che siamo stati addirittura favorevoli alla previsione di un potere di verifica della congruità e dell'adeguatezza delle strutture carcerarie perché, naturalmente, anche il detenuto ha diritto ad avere condizioni civili e umane, pur nella privazione della libertà personale.
Per quanto riguarda i centri di permanenza temporanea, tuttavia, a mio avviso siamo «fuori tema», poiché sosteniamo che le persone ospitate in tali centri non siano «detenuti». Si tratta di un'estensione ideologica, perché si compie una forzatura che riteniamo inaccettabile; essa, inoltre, non è rispettosa né del sistema, né delle persone che, teoricamente, debbano beneficiare di questo tipo di interventi.
In questo caso, quindi, non è affatto in discussione la condizione della persona detenuta - infatti, siamo perfettamente d'accordo sul fatto che tale condizione debba essere «civile» -, ma non siamo favorevoli ad estendere, in base ad una visione meramente ideologica, questa situazione ai centri di permanenza temporanea, i quali hanno altra ratio, altra organizzazione, altra finalità ed altre garanzie!
Pertanto, invito a non fare confusione perché, ai fini del licenziamento di una buona legge, ciò risulta molto dannoso: il provvedimento in esame, infatti, rischia di non essere affatto buono, per colpa delle sue implicazioni pratiche!
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, mi sono pervenute altre richieste di intervento da parte dei gruppi della Lega Nord Padania e di Alleanza Nazionale; tuttavia Pag. 7ricordo che i tempi di questi gruppi sono esauriti e che è terminato anche il tempo disponibile per gli interventi a titolo personale: pertanto, chiedo ai gruppi stessi di limitare tali interventi (Applausi del deputato Consolo).
Procediamo, dunque, alla votazione degli identici emendamenti...
TEODORO BUONTEMPO. Presidente, è per dichiarazione di voto! Non si può negare...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, i tempi (Commenti del deputato Buontempo) previsti dal contingentamento sono terminati anche per quanto attiene al suo gruppo. È già intervenuto l'onorevole Benedetti Valentini in rappresenta del gruppo di Alleanza Nazionale....
TEODORO BUONTEMPO. Non è un intervento qualsiasi, è per dichiarazione di voto!
PRESIDENTE. ...tuttavia sto chiedendo ai gruppi stessi di consentire che questa Presidenza possa permettere, comunque, lo svolgimento di un dibattito a fronte di tempi che non ci sono.
TEODORO BUONTEMPO. Per dichiarazione di voto non si può limitare il tempo! È per dichiarazione di voto...!
MARCO BOATO. Andiamo avanti, Presidente!
PRESIDENTE. Andiamo avanti.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cota 11.12, Benedetti Valentini 11.37 e Boscetto 11.45, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 425
Votanti 422
Astenuti 3
Maggioranza 212
Hanno votato sì 156
Hanno votato no 266).
Prendo atto che i deputati Leddi Maiola e Buontempo non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.
Prendo atto altresì che il deputato Buonfiglio ha erroneamente espresso un voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimerne uno contrario.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, mi dispiace per prima, ma vorrei osservare che una cosa sono gli interventi, un'altra sono le dichiarazioni di voto. La dichiarazione di voto personale del deputato non può essere negata, specialmente quando tale dichiarazione vuole essere in dissenso dal proprio gruppo.
Ebbene, ritenevo di dover votare contro l'approvazione dell'emendamento; per mia cultura personale, infatti, sono dell'avviso che, ovunque vi sia una persona in condizione ristretta - e quindi non volontaria -, i controlli non siano mai troppi e siano, quindi, da considerarsi in senso estensivo.
In conclusione, Presidente, ritengo che il diritto di intervenire in dichiarazione di voto, anche solo per trenta secondi, non possa essere negato al parlamentare. Altrimenti, questa non sarebbe più la Camera dei deputati; diventerebbe, piuttosto, la Camera dei partiti. Se ciò accadesse, non sarebbe giusto, Presidente. Quindi, il voto è personale, non è espresso dal gruppo se non quando, ovviamente, i componenti condividano le finalità ed i contenuti dell'unica dichiarazione di voto (Applausi del deputato Giuseppe Fini).
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Buontempo.
Le ricordo che in questa fase procedurale si interviene solamente per dichiarazione di voto: lei non aveva chiarito che il suo sarebbe stato un intervento in dissenso dal gruppo.
TEODORO BUONTEMPO. Non me lo ha fatto dire, scusi!
PRESIDENTE. Sto cercando di limitare gli interventi dei gruppi in un momento nel quale i tempi - lo ribadisco - sono ampiamente terminati, anche quelli concessi per le dichiarazioni di voto a titolo personale.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 11.14, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 429
Votanti 425
Astenuti 4
Maggioranza 213
Hanno votato sì 159
Hanno votato no 266).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 11.28, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 428
Votanti 424
Astenuti 4
Maggioranza 213
Hanno votato sì 160
Hanno votato no 264).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Costa 11.60.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, osservo come, anche con riferimento ai poteri ed alle funzioni del Garante, si ponga una questione di spesa. La questione non riguarda solo, dunque - e richiamo al riguardo l'attenzione dei colleghi -, la complessiva costituzione di questa authority (della quale è già emerso il costo), ma anche specificamente l'attuazione dell'articolo 11 del provvedimento. Per attuare questo articolo, infatti, sono stati previsti 600 mila euro. Mi domando a cosa serva tale somma. Evidentemente, serve proprio per finanziare tutte le 'visite' che il Garante può effettuare. Diciamo pure quel che vogliamo, ma si tratta certamente di una forma di turismo, con una spesa di 600 mila euro.
Noi avevamo presentato un emendamento soppressivo - che non è stato segnalato perché è rientrato nella tagliola del contingentamento dei tempi - per stabilire, almeno, che tale turismo dovesse essere fatto a costo zero.
PRESIDENTE. Deve concludere...
ROBERTO COTA. Se non deve essere compiuto a costo zero, almeno riduciamo le spese. Sosteniamo, quindi, l'emendamento Costa 11.60, che propone di ridurre lo stanziamento da 600 mila a 150 mila euro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA. Signor Presidente, intervengo semplicemente per sottolineare Pag. 9come questo emendamento sia coerente con tutta un'altra serie di precedenti proposte di modifica tese ad asciugare in termini economici questo provvedimento. Ribadiamo che vi sono buone proposte ed obiettivi che sono condivisibili; tuttavia, è necessario valutare i profili burocratici ed economici connessi all'istituzione di questa Commissione. È stato approvato dalla Assemblea un emendamento all'articolo 1 che ha teso a far dimagrire la Commissione dal punto di vista numerico. Auspichiamo, attraverso l'approvazione di emendamenti di questo genere, un dimagrimento anche dal punto di vista degli oneri.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costa 11.60, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 441
Votanti 425
Astenuti 16
Maggioranza 213
Hanno votato sì 167
Hanno votato no 258).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Benedetti Valentini 11.38.
LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, l'emendamento Boscetto 11.61 è identico all'emendamento Benedetti Valentini 11.38. Probabilmente tali emendamenti vanno votati insieme.
PRESIDENTE. Ha ragione, presidente Violante.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Benedetti Valentini 11.38 e Boscetto 11.61, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 425
Astenuti 13
Maggioranza 213
Hanno votato sì 183
Hanno votato no 242).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 11.500 della Commissione.
Ricordo che il parere della Commissione bilancio sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione è favorevole ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del regolamento, a condizione che, al fine di garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione sia approvato l'emendamento 11.500 della Commissione. Dalla sua approvazione discenderà la preclusione dell'emendamento Cota 11.16.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.500 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 340
Astenuti 98
Maggioranza 171
Hanno votato sì 316
Hanno votato no 24).
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI (ore 10,35)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 11.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 300
Astenuti 143
Maggioranza 151
Hanno votato sì 277
Hanno votato no 23).
Prendo atto che il deputato Tabacci non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Benedetti Valentini 11.01. Avverto che tale articolo aggiuntivo verrà posto in votazione nel testo corretto, nel senso di sostituire il riferimento al Garante con quello alla Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, dato l'incalzare dei tempi, intervengo per pochi attimi, soltanto per sottolineare uno dei punti più importanti della nostra visione alternativa.
Con questo articolo aggiuntivo, nell'impossibilità che ci è stata imposta di modificare il testo che precede, vorremmo introdurre una norma di garanzia e di salvaguardia in merito alla compatibilità con le prerogative della magistratura di sorveglianza e con quelle dell'istituito difensore del detenuto. Vorremmo perlomeno stabilire una norma di chiusura, secondo la quale in nessun caso le attività e le iniziative del Garante possano pregiudicare o ritardare le determinazioni o l'esercizio delle funzioni della magistratura di sorveglianza.
Ritengo che, se c'è buona fede in chi vuole sostenere l'approvazione del provvedimento, questa norma di salvaguardia dovrebbe essere approvata. Se si sostiene che non c'è sovrapposizione di funzioni, approvate questa norma. Se non lo fate, è fondato il sospetto che si preveda questa sovrapposizione o questa interferenza e la si voglia.
PRESIDENTE. La prego...
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Ciò è molto pericoloso per il sistema. Se, invece, vi è buona fede, vi preghiamo di approvare questo articolo aggiuntivo per il buon funzionamento del sistema.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, noi voteremo a favore di questo articolo aggiuntivo perché riteniamo che esso riduca il danno provocato da questo provvedimento nel caso di sua approvazione.
Uno degli aspetti che abbiamo denunciato è proprio la sovrapposizione delle competenze di questo organo rispetto alla magistratura di sorveglianza.
Desidero ricordare, sperando in un ravvedimento del relatore, che la Consulta si è più volte espressa su questa tematica stabilendo che l'esecuzione della pena è una fase completamente giurisdizionalizzata. Pertanto, istituire un organismo posto al di fuori della magistratura di sorveglianza significa approvare una legge che presenta profili di incostituzionalità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, noi del gruppo dell'UDC voteremo a favore Pag. 11dell'articolo aggiuntivo Benedetti Valentini 11.01 perché lo consideriamo improntato a buonsenso.
L'approvazione di tale articolo aggiuntivo non sarebbe di per sé necessaria perché sia il contesto sia la costruzione della figura del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale sono improntati alla logica di non interferire con l'attività giurisdizionale e tanto meno con quella del magistrato di sorveglianza. Tuttavia, introdurre una norma di chiusura che enuncia un principio, già contenuto implicitamente nel provvedimento, ci pare una cosa utile.
Per tale motivo, invitiamo l'Assemblea a votare a favore di questo articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palomba. Ne ha facoltà.
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, il gruppo dell'Italia dei Valori voterà contro l'articolo aggiuntivo Benedetti Valentini 11.01 perché non lo riteniamo necessario né utile.
Il gruppo dell'Italia dei Valori, com'è noto, ha da subito posto l'attenzione sul fatto che con il provvedimento in esame non si violasse il principio della giurisdizionalizzazione dell'esecuzione della pena e delle competenze della magistratura di sorveglianza. Sotto questo profilo, la Commissione di merito, dopo il rinvio del provvedimento in Commissione, ha formulato una proposta per noi adesso assolutamente rassicurante. A tale riguardo ricordo che, nel testo riproposto all'Assemblea, la magistratura di sorveglianza continuerà a svolgere una funzione di decisione sui reclami. Ciò emerge nettamente dal comma 5 dell'articolo 13 nel quale si stabilisce esplicitamente che all'Autorità garante viene riservato soltanto un compito di istruzione in merito ai reclami, mentre quello di decidere rimane in capo al magistrato di sorveglianza. Il comma 5 dell'articolo 13 stabilisce (leggo testualmente): «Se gli uffici sovraordinati decidono di non accogliere la richiesta, il Garante trasmette il reclamo al magistrato di sorveglianza, che decide ai sensi dell'articolo 69, comma 6, della legge 26 luglio 1975, n. 354».
Ciò detto, noi non riteniamo pienamente osservato dal testo proposto alla Camera il principio della giurisdizionalità della decisione sui reclami e, conseguentemente, riteniamo l'articolo aggiuntivo in esame superfluo. Per tale motivo, lo ripeto, il gruppo dei l'Italia dei Valori voterà contro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Benedetti Valentini 11.01, nel testo corretto, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 454
Votanti 452
Astenuti 2
Maggioranza 227
Hanno votato sì 193
Hanno votato no 259).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Mellano 11.060, nella parte ammissibile.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, insisto nell'invitare il presentatore, onorevole Mellano, a ritirare il suo articolo aggiuntivo 11.060, nella parte ammissibile, perché ravvisiamo in esso un contrasto con quanto prevede in tema di competenze l'articolo 117 della Costituzione.
Noi abbiamo deciso una formulazione che preveda la cooperazione tra la Commissione Pag. 12nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e i garanti regionali e locali. Da un punto di vista costituzionale è impossibile, in quanto si determina un conflitto, trasferire i poteri di questa Commissione ai garanti regionali o a figure analoghe, così come prevede l'articolo aggiuntivo del collega Mellano. Si tratta di un problema che attiene alla lettura dell'articolo 117 della Costituzione. Conseguentemente, insisto nell'invitare il presentatore a ritirarlo.
PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro del suo articolo aggiuntivo formulato dal relatore.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, esprimo sorpresa perché in un primo momento avevo pensato che il mio articolo aggiuntivo fosse stato fatto proprio dalla Commissione o almeno dagli esponenti della Commissione con cui avevo parlato.
Con il mio articolo aggiuntivo 11.060, nella parte ammissibile, si chiede semplicemente di riconoscere ai garanti regionali dei diritti delle persone private della libertà il diritto di ispezione all'interno delle strutture carcerarie ubicate nel territorio regionale. Personalmente, ritengo che il mio articolo aggiuntivo sia da mantenere e, pertanto, non accedo all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Faccio l'esempio citato l'altro giorno in aula dalla collega Guadagno. L'ottimo garante regionale alle carceri della regione Lazio, una delle sei regioni che ha già istituito il garante (altre otto sono in procinto di istituirlo), nel momento in cui si è dimesso da consigliere regionale (per andare a svolgere il ruolo di garante regionale alle carceri), ha perso il diritto di entrare negli istituti per verificare la situazione di detenzione nelle strutture e di vita dei detenuti.
In un provvedimento così complesso, così ampio, che riguarda il garante nazionale, ritengo che l'emendamento con cui si chiede di riconoscere ai garanti regionali già istituiti (lo ripeto, sono sei e in regioni importanti, come il Lazio, la Campania, il Veneto, la Sicilia, la Puglia e l'Umbria mentre la regione Piemonte, la Liguria, l'Emilia Romagna, la Sardegna e l'Abruzzo stanno per istituirlo) la possibilità di esprimere e verificare, direttamente nell'ambito di propria competenza, la situazione degli istituti e di vita dei detenuti, appare necessario; per questo invito caldamente i colleghi a valutarlo.
Senza questa modifica che dà ai garantiti regionali il potere di visita ispettiva, essa sarà consentita ai consiglieri regionali - che in molti casi non la svolgono - ma non al garante regionale: ciò rappresenta un pregiudizio rispetto all'obiettivo che ci siamo posti approvando (a larga maggioranza, anche se parte dell'opposizione si è dimostrata contraria) la parte di articolo che prevede un coordinamento, attraverso convenzioni, fra garanti regionali e garante nazionale. Affinché le convenzioni siano istituite è necessario dare ai garanti regionali la possibilità di fungere da supporto vero rispetto al garante nazionale.
Insisto su questo punto - mi dispiace per la collega Mascia - e spero che il collega Boato sappia ripetere in aula quanto mi ha detto precedentemente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Ritengo che si debba votare contro questo articolo aggiuntivo e qualora fosse approvato, preannuncio che la nostra posizione rispetto all'intero provvedimento potrebbe sostanzialmente mutare. Qui non parliamo di una cooperazione fra soggetti diversi; peraltro, in materia di amministrazione penitenziaria, le regioni non hanno alcuna competenza costituzionalmente definita. I garanti regionali, che sono nati su iniziativa delle singole regioni, hanno una funzione diversa, legata all'attività di assistenza e sostegno che le regioni, nell'ambito delle proprie competenze, hanno nei confronti delle persone private della libertà personale.
Già l'idea di riconoscere per legge ai garanti regionali una competenza identica Pag. 13a quella del garante nazionale è un fatto grave.
Concludo, signor Presidente, ma questo è un passaggio molto importante.
PRESIDENTE. La capisco ma deve concludere.
GIANPIERO D'ALIA. Attribuire le competenze di cui al comma 3 e di cui al comma 2, lettera a), competenze invasive e penetranti, ai garanti regionali, non disciplinati da legge dello Stato, porterà sicuramente il mio gruppo a votare contro l'intero provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palomba. Ne ha facoltà.
FEDERICO PALOMBA. L'Italia dei Valori voterà contro questo articolo aggiuntivo. Riteniamo pericoloso estendere le garanzie che spettano - e devono spettare - soltanto al garante nazionale (con i relativi poteri estremamente penetranti, di ingresso e controllo, all'interno delle strutture penitenziarie) anche a degli organismi regionali che hanno esclusivamente il compito di verificare le condizioni carcerarie per vedere se vi possano essere interventi di competenza dell'amministrazione regionale o comunale al fine di sostenere e aiutare la rieducazione dei condannati.
Siamo estremamente preoccupati per quello che potrebbe verificarsi con un'estensione indiscriminata, non collegata con tutto il resto, delle garanzie e dei poteri ai garanti regionali. Per questo motivo, voteremo contro questo articolo aggiuntivo.
LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo ribadisce l'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo in esame, per una ragione essenziale. Si ritiene che le facoltà, le prerogative e le competenze, assolutamente motivate, anzi cruciali, che vengono richiamate dall'articolo aggiuntivo presentato dall'onorevole Mellano non possano essere previste nel provvedimento in corso di discussione. Per quelle stesse competenze, facoltà e prerogative di cui all'articolo aggiuntivo in esame, si sta discutendo in sede di Ministero della giustizia e di dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per trovare una soluzione capace di attribuirne la pienezza ai garanti regionali, sulla base o di un provvedimento amministrativo o di una norma apposita ed autonoma rispetto al provvedimento oggi in discussione.
Insisto quindi affinché il presentatore ritiri l'articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. L'invito al ritiro del sottosegretario e le motivazioni sottese sono del tutto condivisibili. Pertanto se il collega Mellano non ritirerà l'articolo aggiuntivo il gruppo di Forza Italia voterà contro. Ricordo anche che alla fine dell'articolo 10 del provvedimento è scritto che in nessun caso il garante può delegare l'esercizio delle sue funzioni: in pratica si fa riferimento ai garanti locali. Istituire la possibilità di poteri ispettivi nel senso voluto dall'articolo aggiuntivo in esame è tecnicamente possibile, ma sul piano della congruità dei riferimenti finirebbe per andare a cozzare contro questa parte finale dell'articolo 10.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Non ho capito l'intervento del sottosegretario, perché delle due l'una: o queste competenze i garanti regionali ad avviso del Governo le devono avere (in tal caso sarebbe razionale prevederle in un unico testo legislativo), oppure non le devono avere. Noi sosteniamo Pag. 14che queste competenze non le deve avere né il garante nazionale né quello regionale.
Quello che lei ha detto, signor sottosegretario, è del tutto incomprensibile: lei sostiene che i garanti regionali debbano avere queste competenze, ma attraverso un altro tipo di provvedimento. In questo modo, quindi, dà un colpo al cerchio e uno alla botte, per blandire in qualche modo il collega Mellano. Così facciamo l'ennesima legge, l'ennesimo «paccone» come si suol dire, mettiamo l'ennesima toppa, con innumerevoli atti legislativi per una stessa materia!
BRUNO MELLANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Onestamente devo dire che non sono affatto convinto delle motivazioni che sono state qui portate, pur da autorevoli e stimati colleghi. Non sono convinto per nulla, ma, come si suol dire, mi adeguo, per l'impegno assunto in aula espressamente dal sottosegretario Manconi e per evitare di intaccare un principio che ritengo sacrosanto, tanto è vero che il sottosegretario Manconi già ipotizza un altro tipo di provvedimento o una legge ad hoc.
Ritiro quindi l'articolo aggiuntivo per non danneggiare il principio e la funzionalità di un organo, che è a mio giudizio sacrosanto.
PRESIDENTE. Sta bene, deputato Mellano.