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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Modalità organizzative della conferenza nazionale sull'energia e sul clima e coinvolgimento di tutti gli enti interessati - n. 3-00788)
PRESIDENTE. L'onorevole Benvenuto ha facoltà di illustrare l'interrogazione Bandoli n. 3-00788 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7), di cui è cofirmatario.
ROMOLO BENVENUTO. Signor Presidente, signor ministro, abbiamo presentato questa interrogazione per essere rassicurati dal Governo circa un suo impegno straordinario ed unitario nei confronti dell'effetto serra, dei cambiamenti climatici e della riduzione del consumo di energia.
Come dicevo, questo impegno deve essere unitario e coinvolgere, quindi, tutto il Governo nella sua complessità, poiché il fenomeno dei cambiamenti climatici è ormai conclamato, come testimonia l'intera comunità scientifica internazionale; esso è universalmente noto anche ai cittadini che hanno vissuto un inverno senza sentire il bisogno di indossare il cappotto.
L'Unione europea, inoltre, si è data un obiettivo veramente molto ambizioso, decidendo Pag. 57di ridurre del 20 per cento le emissioni di gas serra, nonché di produrre almeno il 20 per cento dell'energia attraverso il ricorso a fonti rinnovabili entro il 2020.
Occorre, dunque, che il Governo adotti una decisione conseguente alla ratifica degli impegni assunti...
PRESIDENTE. La prego di concludere!
ROMOLO BENVENUTO. ... con la comunità internazionale.
Vorremmo, quindi, che fossero coinvolti, in maniera unitaria, tutti i ministri interessati, le regioni, gli enti locali, le imprese, le categorie sociali, le associazioni ambientaliste ed il mondo della ricerca nell'organizzazione di una conferenza che sia unica e che decida, altresì, di varare un piano straordinario, urgente e dettagliato per il nostro paese.
PRESIDENTE. Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha facoltà di rispondere.
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, rispondo volentieri all'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Bandoli e da altri deputati, nonché ai riferimenti testè illustrati dall'onorevole Benvenuto, precisando che, a margine del Consiglio dei ministri del 27 dicembre 2006, si è deciso, in sede di Governo, di convocare, insieme al Ministero dello sviluppo economico, una nuova conferenza sull'energia e l'ambiente (poiché, in precedenza, ne era stata già tenuta un'altra).
Attraverso l'adozione di un decreto, si è quindi costituito un comitato congiunto, in cui si lavori insieme per definire le strategie nazionali più idonee, come peraltro prevede il nostro programma di Governo, il quale parla di un piano energetico nazionale di cui si avverte la necessità.
Gli obiettivi da perseguire sono connessi alla riduzione delle emissioni di CO2; peraltro, essi sono in linea con l'obiettivo, prefissato dall'Unione europea, di ridurre entro il 2020 del 30 per cento le emissioni di gas serra, rispetto al 1990, quale contributo ad un accordo globale e completo per il periodo successivo al 2012. Vi è, comunque, l'intenzione di ridurre tali emissioni del 20 per cento anche in mancanza di un accordo; si aderisce, altresì, al forte impegno dell'Unione europea per rilanciare il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili. È esattamente questa la determinazione della conferenza sull'energia e l'ambiente, organizzata d'intesa con il ministro dello sviluppo economico.
Diversa cosa, invece, è la conferenza nazionale sul clima, la quale, come è stato specificato e spiegato, alle Commissioni parlamentari competenti, dal professor Vincenza Ferrara - il più noto e riconosciuto climatologo a livello internazionale, chiamato a coordinare detta conferenza sul clima, la cui organizzazione è stata già avviata con l'adozione del decreto ministeriale di gennaio -, ricalca la conferenza nazionale già tenuta anni or sono ed ha come obiettivo strategico quello di discutere non solo di energia, ma, al contrario, anche del piano nazionale sull'adattamento climatico, del mutamento della situazione dei mari, del problema della difesa delle coste e del tema rilevante dell'impatto sulla flora e sulla fauna dei cambiamenti climatici in atto.
Ovviamente, si tratta di una tematica imponente, che vedrà un impegno unitario del Governo; ricordo, peraltro, che sono stati invitati i rappresentanti di tutti i ministeri, delle regioni, dei comuni e delle province. La conferenza sul clima si terrà nella sede della FAO - una sede prestigiosa ed internazionale - il 12 e 13 settembre prossimo. La richiesta di partecipazione anche delle Commissioni parlamentari competenti è stata già avanzata, ai presidenti delle stesse, dal professor Vincenzo Ferrara, al fine di realizzare la massima collaborazione possibile.
Quindi, posso assicurare agli interroganti che il nostro obiettivo è lavorare attraverso la massima concertazione possibile nell'ambito del Governo, pur tenendo Pag. 58ben presente, ovviamente, che l'energia e l'ambiente sono tematiche che devono essere affrontate nei tempi consentiti. Si tratta dei tempi relativi ad una conferenza che, probabilmente, durerà alcuni mesi e che...
PRESIDENTE. La prego di concludere!
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. ... avrà vari step.
Dovrà essere affrontato, infine, il tema molto importante dei cambiamenti e dell'adattamento climatico, spesso sottovalutato in passato, perché l'Italia ha bisogno di un grande piano sull'adattamento, a tutt'oggi mancante.
PRESIDENTE. L'onorevole Bandoli ha facoltà di replicare, per due minuti.
FULVIA BANDOLI. Signor ministro, la ringrazio per le preziose informazioni che ci ha fornito; tuttavia mi consenta di dirle che non avevamo sbagliato quando, con la presentazione dell'interrogazione in oggetto, volevamo esprimere le nostre perplessità circa il fatto che il Governo si stesse orientando ad organizzare due conferenze diverse.
Capisco perfettamente ciò che lei ha voluto dirci, vale a dire che l'energia e l'ambiente sono una cosa mentre l'adattamento ed i cambiamenti climatici sono un'altra; però, proprio perché quello in corso è stato l'anno in cui tutti i Governi europei hanno segnalato, in modo pressante, l'emergenza che circonda le questioni energetiche, forse unificare la trattazione dei temi dell'energia e del clima avrebbe potuto anche non rappresentare una scelta sbagliata.
Infatti, sappiamo che esistono al riguardo interrelazioni importanti; politiche infrastrutturali, trasportistiche, edilizie implicano anche politiche energetiche e costituiscono, anzi, i principali settori che possono contribuire alla diminuzione delle emissioni. Limitare l'ambito di un'importante conferenza sul clima alle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, separate, però, dalle questioni energetiche, ci lascia alquanto perplessi. Può darsi che nel corso dello svolgimento e della preparazione delle due conferenze alcuni dei dubbi in questa sede espressi vengano dissipati; era però doveroso da parte nostra segnalare a lei, ministro, e al Governo, tale perplessità al riguardo.
Voglio infine richiamare la sua attenzione sulla necessità di un coinvolgimento - cui in parte lei ha già fatto cenno - delle regioni, degli altri enti locali, delle forze della ricerca e delle forze sociali; ritengo infatti che senza uno sforzo da parte di tutti l'obiettivo della diminuzione delle emissioni entro il 2020 proposto dall'Unione europea sarà di difficile realizzazione. Infatti, il 2020 è già qui, incombente sull'oggi ...
PRESIDENTE. Deve concludere...
FULVIA BANDOLI. Senza un tempestivo impegno rischiamo di non raggiungere il risultato programmato così come è avvenuto, purtroppo, nel caso degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto, sottoscritti ma poi non raggiunti.