Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per l'omogeneizzazione della valutazione catastale degli immobili - n. 3-00820)
PRESIDENTE. L'onorevole Nardi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00820 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10).
MASSIMO NARDI. Signor ministro, come ella ben sa per esserne stato il principale fautore, la legge finanziaria per l'anno 2007 prevede una rivisitazione degli estimi catastali. Ovviamente, ciò comporterà un incremento significativo dell'ICI che, peraltro, sarà anche «schizofrenico», almeno per quanto riguarda le periferie delle grandi città. In alcune aree limitrofe a queste ultime, infatti, quali ad esempio il comune di Frascati, ci si troverà di fronte a situazioni per cui i cittadini di quel comune pagheranno il triplo di quanto pagano i propri dirimpettai, che appartengono alla periferia di Roma. Non solo: gli stessi cittadini di Frascati pagheranno la stessa cifra che versano coloro che abitano nel centro storico.
Le chiedo quindi, signor ministro, se sia a conoscenza di tale aspetto e cosa immagini di poter fare il Governo per porre rimedio alla suddetta situazione.
PRESIDENTE. Il ministro dell'economia e delle finanze, Tommaso Padoa Schioppa, ha facoltà di rispondere.
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, con l'articolo 3, comma 154, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 è stata conferita delega al Governo ad emanare disposizioni attuative per procedere alle operazioni in materia di revisione degli estimi del nuovo catasto edilizio urbano. Tali disposizioni sono state emanate con il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138 che, tra le varie attività propedeutiche all'attuazione del processo revisionale, prevedeva la revisione delle zone censuarie e l'articolazione del territorio comunale in microzone omogenee. L'Agenzia del territorio ha fatto presente che, allo stato attuale, il processo attivato con la suddetta norma ha portato alla rivisitazione dei perimetri delle zone censuarie ed all'articolazione del territorio comunale in microzone ad opera degli stessi comuni. La ridefinizione dei criteri di classamento per la determinazione delle rendite catastali e la revisione dei quadri di qualificazione e di classificazione delle relative tariffe d'estimo, invece, non hanno potuto trovare attuazione, in quanto gli studi e le sperimentazioni, confermando l'obsolescenza del vigente sistema estimale, risalente nel tempo, hanno indotto ad orientare l'azione dell'amministrazione verso la progettazione di nuovo sistema.
L'obsolescenza è strutturalmente connessa al carattere comparativo dell'attuale sistema. A tale impostazione, accolta dall'autorità politica, si ispira la riforma della struttura degli estimi catastali, prevista dall'articolo 4 del disegno di legge n. 1762, presentato il 4 ottobre 2006. L'approvazione di questo disegno di legge e dei successivi provvedimenti attuativi determinerà i presupposti per la ridefinizione del sistema catastale.
Nelle more della definizione del processo revisionale generale è comunque possibile avviare un processo di revisione parziale degli estimi, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 37 della legge 22 dicembre 1986, n. 917, che può essere attuato per singoli comuni o zone censuarie.
Il competente ufficio provinciale del territorio di Roma ha attivato le verifiche Pag. 62di competenza al fine di accertare la sussistenza dei presupposti stabiliti dalla legge, che richiede comunque il parere favorevole della commissione censuaria centrale per l'adozione del provvedimento di revisione.
PRESIDENTE. L'onorevole Nardi ha facoltà di replicare.
MASSIMO NARDI. Signor Presidente, signor ministro, debbo dire sinceramente che sono molto insoddisfatto. Infatti, dovrò andare dai cittadini a spiegare che questa vessazione, o almeno da loro ritenuta tale, troverà forse soluzione in tempi e percorsi che sembrano essere particolarmente lunghi. Da quanto lei ha esplicato in questo contesto, la suddetta soluzione è subordinata ad iniziative del comune di Roma e della commissione censuaria centrale. Non mi sembra questo il modo per risolvere i problemi nell'immediato.
A nostro giudizio, signor ministro, forse la soluzione migliore sarebbe quella attuata in passato dal ministro Tremonti attraverso un decreto legislativo volto ad aprire (o a riaprire) una finestra temporale e normativa che permetta ai comuni di individuare le microzone rimaste inevase.
Riteniamo questo percorso transitorio perché, come immagino lei saprà, noi della Democrazia Cristiana-Partito Socialista e della Casa delle libertà siamo su posizioni politiche diverse rispetto alle vostre. A nostro avviso, il Governo avrebbe dovuto imboccare un'altra strada riguardo all'ICI, arrivando all'abolizione della tassazione relativa alla prima casa.
Avevate preso un altro percorso, promettendo ai cittadini italiani una riduzione dell'ICI. Ci troviamo invece di fronte ad una situazione in cui i comuni, peraltro amministrati da giunte di centrosinistra e di sinistra, aumentano significativamente l'ICI, vessando in continuazione i cittadini.
Avevate pensato di trasmettere un messaggio di equità alla vostra maggioranza e a quanti vi sostengono. Se questa è l'equità che dimostrate ai cittadini in situazioni così difficili e drammatiche come quella che riguarda, per esempio, il comune di Frascati, mi sembra che tale equità poco si addica ad un Governo di centrosinistra.