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Si riprende la discussione (ore 17,53).
(Esame dell'articolo 5 - A.C. 15-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 15 sezione 6).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.
MASSIMO VANNUCCI, Relatore per la V Commissione. Signor Presidente, le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento Astore 5.50 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire la parola «forniscono» con le seguenti: «possono fornire» e sopprimere le parole «domiciliare integrata».
Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento Peretti 5.5; esprimono altresì parere favorevole sull'emendamento Franci 5.53, a condizione che sia riformulato nel senso di sopprimere il comma 3-ter.
Le Commissioni esprimono inoltre parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Dussin 5.010, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole da «n. 285» fino alla fine del comma con le parole «n. 285, che risiedono nei comuni con popolazione pari o inferiore a 5 mila abitanti».
La Commissione formula infine un invito al ritiro dei restanti emendamenti.
PRESIDENTE. Il Governo?
PIETRO COLONNELLA, Sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo dunque all'emendamento Osvaldo Napoli 5.2.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
OSVALDO NAPOLI. Sì, signor Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Zanetta 5.54.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
VALTER ZANETTA. Sì, signor Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Astore 5.50.
Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione proposta dal relatore.
GIUSEPPE ASTORE. Accetto la riformulazione, signor Presidente, anche se si sarebbe potuto mantenere il testo originale. Ad ogni modo, dal momento che mi risulta essere in preparazione un provvedimento sulle farmacie, sollecito il Governo ad inserire tale previsione in quella sede. Anche in Inghilterra, pochi mesi fa, si è adottato lo stesso tipo di intervento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ulivi. Ne ha facoltà.
ROBERTO ULIVI. Presidente, mi pare che l'emendamento in esame, così riformulato, abbia poco senso. Infatti, quanto Pag. 75previsto in questa disposizione viene già effettuato in molte regioni (penso, ad esempio, alla citata assistenza domiciliare integrata in Toscana e in altre regioni). Inserire dunque l'espressione «possono fornire» non ha alcun significato, perché, se le regioni vogliono provvedere in tal senso, possono già farlo. Se si vuole solo far risultare la presentazione di un simile emendamento, allora ben venga; altrimenti, a mio avviso, questo emendamento, così riformulato, non ha senso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Onorevoli colleghi, che con molta attenzione state votando questa proposta di legge a sostegno dei piccoli comuni, vogliamo fare una sceneggiata o vogliamo adottare norme che vadano davvero in questa direzione? Modificare l'emendamento in esame non mi pare abbia senso, tanto più considerando che poc'anzi è stata respinta un'altra proposta emendativa che verteva sulla stessa materia, ossia consentire, obbligare quasi, i comuni a realizzare a favore dei propri abitanti i servizi minimi.
Lo Stato deve garantire a tutti i cittadini - e ancor più a coloro che abitano nei piccoli comuni di montagna che hanno deciso di rimanere a presidiare il territorio - quei servizi essenziali. Non si può dire che si sta varando una normativa a favore dei piccoli comuni, facendo dei manifesti, senza che in realtà si favorisca assolutamente nulla per questi enti.
Le regioni devono emanare apposite direttive - secondo me, non «possono», ma «devono», perché il Parlamento stabilisce una direttiva cogente - affinché, all'interno di quei territori siano sperimentati accordi con i comuni interessati e con le farmacie ivi ubicate per l'erogazione di servizi aggiuntivi alla dispensazione dei farmaci.
Se eroghiamo delle agevolazioni alle farmacie, che da sole non possono assolutamente reggere dal punto di vista economico (e lo Stato non vuole rendere un servizio di farmacia, né il comune può aprire una farmacia comunale), creando così dei servizi aggiuntivi, riduciamo la spesa della ASL, otteniamo una maggiore corresponsione di servizi a favore dei cittadini nonché il mantenimento dei servizi essenziali. Ciò permette la dispensazione di farmaci, perché le farmacie saranno operanti, ed anche programmi di assistenza domiciliare integrata, che, in qualche maniera, possono essere svolti a favore dei cittadini.
Questo significato profondo dell'emendamento è alla base della filosofia che contraddistingue coloro che vogliono favorire i piccoli comuni e valorizzare la permanenza dei cittadini in queste zone, come quelle montane e delle isole, che di fatto non sono ambiti agevolati.
Sto parlando di Pellestrina, ad esempio, dove non c'è una farmacia. È vero che non è un comune, ma è una frazione del comune di Venezia, ma dobbiamo cercare di fare di tutto affinché in quelle realtà vi siano i servizi essenziali. Perché non far sì che in tutti i comuni vi siano i servizi essenziali per consentire a tutti di vivere la vita come avviene altrove?
Allora, rivolgo un appello: non possiamo giocare con le parole, come con l'emendamento del collega Zanetta, in cui si chiedeva di sostituire le dizione: «possono privilegiare» con la seguente: «privilegiano». Aggiungiamo sempre delle parole che, di fatto, non vanno nella direzione di rendere il servizio ai cittadini. Non si può dire che si possono fornire i servizi, ma si deve affermare che si debbono erogare e garantire i servizi. Le amministrazioni comunali devono garantire i servizi e i cittadini hanno il diritto di usufruirne. Lo Stato deve assicurare tali servizi, magari sborsando dei soldi a favore di questi piccoli comuni, che devono assolutamente essere messi in grado di garantire una vita civile a tutti i cittadini, ancorché abitanti in piccoli comuni.
PRESIDENTE. Avverto che il gruppo di Forza Italia ha esaurito il tempo a sua disposizione in base al contingentamento. La Presidenza accede comunque alla richiesta di ampliamento di un terzo del tempo, formulata, per le vie brevi, dal Pag. 76gruppo. Tuttavia, ne è apprezzato un uso moderato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Astore 5.50, nel testo riformulato, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 426
Votanti 424
Astenuti 2
Maggioranza 213
Hanno votato sì 422
Hanno votato no 2).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Peretti 5.5, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 413
Astenuti 17
Maggioranza 207
Hanno votato sì 411
Hanno votato no 2).
Prendo atto che gli emendamenti Osvaldo Napoli 5.51 e Franci 5.52 sono stati ritirati dai rispettivi presentatori.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Franci 5.53. Prendo atto che l'onorevole Franci accetta la riformulazione proposta dai relatori.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Franci 5.53, nel testo riformulato, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 427
Astenuti 3
Maggioranza 214
Hanno votato sì 427).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 435
Astenuti 3
Maggioranza 218
Hanno votato sì 434
Hanno votato no 1).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Dussin 5.010. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dai relatori.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Dussin 5.010, nel testo riformulato, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 432
Votanti 430
Astenuti 2
Maggioranza 216
Hanno votato sì 429
Hanno votato no 1).Pag. 77