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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo 12 - A.C. 15-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli identici articoli aggiuntivi Pedrini 12.01 e Garavaglia 12.010.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dai relatori.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. No, signor Presidente, insisto per la votazione.
ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI. Signor Presidente, chiedo al collega Pedrini di fare attenzione perché quello in esame è esattamente il punto sul quale abbiamo discusso in ordine all'articolo 12. Su di esso vi possono essere in questa sede pareri differenti. Personalmente, come coloro che hanno seguito l'iter del provvedimento, sono d'accordo che in tema di acqua - una risorsa molto delicata - i piccoli comuni debbono essere guardati con un occhio diverso nella gestione di questa risorsa. Ciò riguarda vari aspetti.
In primo luogo, riguarda le forme obbligatorie attraverso le quali il servizio viene effettuato nell'ambito dell'organizzazione della rete idrica. Sappiamo, infatti, che spesso tale servizio non si caratterizza per efficienza e tempestività, di cui invece è dotato il servizio in house fornito dai piccoli comuni. In secondo luogo, riguarda il controllo della risorsa acqua, perché è giusto che i piccoli comuni, che spesso sono i garanti di essa, beneficino di royalty e, in ogni caso, di tariffe diverse da quelle praticate nelle città. A tale riguardo, ricordo che nella passata legislatura il Parlamento approvò un provvedimento della Lega Nord Padania in tema di risorse idroelettriche, nel quale si prevedeva che i comuni che disponevano sul proprio territorio Pag. 91di risorse idroelettriche avrebbero beneficiato di royalty per la gestione di esse.
Il problema da risolvere - che rappresenta il motivo per il quale abbiamo soppresso l'articolo 12 - è che risulta molto problematico, nel provvedimento in esame, combinare in maniera seria varie misure in mancanza di una visione d'insieme. Si corre, infatti, il rischio di adottare norme che non si riescono a gestire nella programmazione generale della risorsa.
Per tale motivo, chiedo all'onorevole Pedrini e agli altri colleghi di trasfondere il contenuto degli identici articoli aggiuntivi in un ordine del giorno, che noi ci dichiariamo fin d'ora disponibili a sottoscrivere; io aggiungerei anche la previsione del meccanismo delle royalty per i comuni che possiedono tali risorse idriche.
Demanderei, infine, ad una sede più ampia la discussione del problema, altrimenti si corre il rischio che questa si svolga in maniera impropria.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Acerbo. Ne ha facoltà.
MAURIZIO ACERBO. Signor Presidente, l'acqua rappresenta un tema che crea difficoltà, sia in Parlamento sia nel paese. In questo momento è in corso una campagna per una legge di iniziativa popolare con la quale garantire il carattere pubblico della gestione e della proprietà delle reti del servizio idrico integrato e per la quale sono state già raccolte duecentomila firme.
In tema di acqua, il Governo dell'Unione ha previsto, tra le 281 pagine del suo programma elettorale, una riga soltanto, ma chiara: la proprietà e la gestione del servizio idrico integrato deve essere pubblica. Tuttavia, le comunità locali e, soprattutto, i piccoli comuni montani continuano ad essere espropriati dai processi di privatizzazione che sono condotti sui territori in primo luogo dagli amministratori dei partiti dell'Unione. Questa contraddizione va sciolta!
Sono d'accordo con il presidente Realacci e con i relatori quando propongono di discuterne in maniera complessiva; tuttavia, sono mesi che si attende dal Governo dell'Unione un provvedimento di moratoria. I ministri Pecoraro Scanio e Ferrero su questa problematica hanno avuto un incontro con il Presidente del Consiglio dei ministri, sul cui esito sono apparse sugli organi di stampa parole chiare. Tuttavia, il processo di privatizzazione continua ad andare avanti.
Va bene il ritiro degli articoli aggiuntivi e l'accoglimento dell'ordine del giorno che ne recepisce il contenuto; tuttavia, va tenuto conto che, parallelamente alla retorica federalista, al dare potere ai cittadini e avvicinare le decisioni da prendere ai territori, in questi anni, in questi mesi, in queste settimane, in queste ore, le comunità locali sono colpite da processi di privatizzazione di un bene comune come è l'acqua.
Mi rivolgo al sottosegretario Colonnella, che lavora fianco a fianco con il ministro Lanzillotta, facendogli presente che non si può aspettare la quadratura del cerchio sul resto dei servizi pubblici locali e tenere l'acqua in ostaggio! Il destino dell'acqua è già scritto, come detto, nel programma elettorale con cui l'Unione si è presentata agli elettori italiani.
Quindi, sono favorevole al ritiro. Votiamo, però smettiamola di prenderci in giro. Se l'Unione, il Presidente del Consiglio, i partiti di maggioranza, il Governo hanno cambiato posizione, lo dicano e lo facciano sapere agli italiani che li hanno votati e anche ai deputati e ai senatori che li sostengono lealmente in questo Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Comunisti Italiani)!
PRESIDENTE. Prima di procedere, anche alla luce dell'intervento del presidente Realacci, ricordo che ove gli articoli aggiuntivi in esame fossero mantenuti e respinti, gli ordini del giorno presentati sulla stessa materia potrebbero essere dichiarati Pag. 92inammissibili. Tale eventualità deve essere valutata da parte dei presentatori.
Fatta questa premessa, poiché è inutile che ne discutiamo se poi gli articoli aggiuntivi vengono ritirati, chiedo agli onorevoli Pedrini e Garavaglia se accedano all'invito al ritiro formulato dai relatori.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor presidente, ritiriamo l'articolo aggiuntivo 12.010, avendo presentato un ordine del giorno che, altrimenti, sarebbe inammissibile. È chiaro che, se venisse mantenuto l'altro articolo aggiuntivo, voteremmo a favore. Però, al di là degli aspetti formali, occorre capirsi una volta per tutte.
Se davvero siamo d'accordo sul principio, potrebbe anche andar bene che non si voti adesso l'articolo aggiuntivo e che quindi il suo contenuto venga trasfuso in un ordine del giorno che però non sia il classico atto d'indirizzo che si vota così, solo perché va votato, ma perché vogliamo davvero affrontare la questione nel modo corretto nell'ambito del provvedimento sulla delega ambientale.
Quindi, noi ritiriamo l'articolo aggiuntivo per una mera ragione formale, però è chiaro che badiamo di più alla sostanza (Applausi).
PRESIDENTE. Vorrei almeno precisare che, comunque, se ora venisse mantenuto l'articolo aggiuntivo dell'onorevole Pedrini 12.01 e poi respinto, l'ordine del giorno sarà lo stesso inammissibile. Questo deve essere chiaro, perché l'inammissibilità riguarda la materia, non i presentatori.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, considerate queste premesse, vorrei svolgere solamente una considerazione. Il problema dell'acqua non può più aspettare: i piccoli comuni sono al disastro, le tariffe sono aumentate enormemente e vi è una situazione drammatica nel mondo e nel paese. Quello che sta avvenendo sulla speculazione dell'acqua non è più accettabile!
Allora, rispetto a quanto hanno detto gli onorevoli Garavaglia, Acerbo e Realacci, affinché un ordine del giorno non sia solamente un atto formale che vada ad inserirsi tra gli ordini del giorno mai attuati, faccio un atto di fiducia, ma mi auguro che il problema venga effettivamente affrontato nell'ambito del provvedimento (Applausi del deputato Iannuzzi)...
PRESIDENTE. Sta bene: ritira quindi i suoi articoli aggiuntivi 12.01 e 12.011? Ho ben compreso?
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Si, Presidente.
PRESIDENTE. Benissimo, allora sono ritirati tutti gli articoli aggiuntivi all'articolo 12.
Passiamo all'articolo 13...
OSVALDO NAPOLI. Avevo chiesto la parola!
PRESIDENTE. Ma sono ritirati, onorevole...!
OSVALDO NAPOLI. Devo rispondere ad Acerbo che ha sollevato un problema politico!
GRAZIA FRANCESCATO. Le ho chiesto anch'io di parlare!
OSVALDO NAPOLI. Non discuto sugli articoli aggiuntivi, ma devo rispondere ad Acerbo!
PRESIDENTE. Sì, ma adesso stiamo passando all'esame dell'articolo 13 e lei avrà la possibilità di parlare!
OSVALDO NAPOLI. Devo rispondere a lui!
Pag. 93PRESIDENTE. Va bene, darò la parola sia a lei che a Saglia, ma stiamo discutendo di articoli aggiuntivi che non ci sono più, quindi...
OSVALDO NAPOLI. L'avevo chiesto!
PRESIDENTE. Sì, l'aveva chiesto prima, ma nel frattempo, siccome gli articoli aggiuntivi non ci sono più, viene a mancare la materia su cui intervenire! Anche altri chiedono di intervenire, ma vi inviterei a parlare in occasione dell'esame dei prossimi emendamenti.
Adesso lei sta intervenendo su una proposta emendativa che non esiste. Subito dopo le darò la parola: lei sarà il primo ad intervenire!
Passiamo all'articolo 13...
CESARE CAMPA. Voglio sottoscrivere l'articolo aggiuntivo all'articolo 12 (Commenti del deputato Nannicini)!
PRESIDENTE. Ma è stato ritirato! Non può sottoscrivere una cosa che è stata ritirata!
CESARE CAMPA. Volevo parlare...
PRESIDENTE. Lei non ha chiesto la parola prima (Commenti del deputato Campa)!
Mi scuso, onorevole Campa, non l'ho vista, ma, se l'avessi vista, le avrei dato ...
Allora, passiamo all'articolo 13 (Commenti del deputato Campa)... No, gli articoli aggiuntivi sono stati ritirati e lei non può aggiungere la firma ad una proposta emendativa che è stata ritirata.