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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 16 - A.C. 15-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16
(Vedi l'allegato A - A.C. 15 sezione 17). Ricordo che è stato ritirato l'emendamento Marchi 16.1, l'unico ad esso presentato.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 405
Astenuti 5
Maggioranza 203
Hanno votato sì 398
Hanno votato no 7).
Chiedo al relatore di esprimere il parere sugli articoli aggiuntivi presentati all'articolo 16.
MASSIMO VANNUCCI, Relatore per la V Commissione. Signor Presidente, le Commissioni invitano i presentatori al ritiro degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 16.
PRESIDENTE. Il Governo?
PIETRO COLONNELLA, Sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali. Il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Delfino se acceda all'invito al ritiro del suo articolo aggiuntivo 16.01.
TERESIO DELFINO. Insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Pag. 106
TERESIO DELFINO. Signor Presidente, ritengo singolare, dopo essersi appassionati, con un dibattito certamente fecondo ed utile, al miglioramento di questa disposizione, che non si voglia prendere in considerazione un articolo aggiuntivo che, al di là della sua estensione, propone, nella normativa vigente, richiamandole puntualmente, l'inserimento, tra le associazioni rappresentative degli enti locali, che sappiamo essere l'ANCI, l'UPI e l'UNCEM, anche quello dell'ANPCI, l'Associazione nazionale piccoli comuni d'Italia. Si tratta di una associazione che, da anni, si sta battendo in tale ambito, che vede presente alle sue iniziative rappresentanti del Governo e che ha richiesto ed ottenuto, in alcune regioni, ma anche a livello ministeriale, una sua capacità di rappresentanza.
Credo veramente che, al di là dello sforzo dell'ANCI, l'Associazione nazionale dei comuni d'Italia, di interpretare al meglio le esigenze dei piccolissimi comuni, una tale realtà associativa ed il suo spirito di partecipazione richiedano questo riconoscimento.
Non posso accettare - così come non può farlo il mio gruppo che, da sempre, si è battuto nell'ultra decennale esperienza, fin dalla nascita, di questa associazione - che non si colga l'occasione per segnalare con questo provvedimento l'esigenza di un suo riconoscimento formale e che, quindi, la Camera, nella sua alta espressione, quella dell'Assemblea, possa andare incontro, non subendo, a questo riguardo, né restrizioni né il peso e il veto di altre associazioni rappresentative [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crapolicchio. Ne ha facoltà.
SILVIO CRAPOLICCHIO. Questo articolo aggiuntivo è analogo a quello presentato dai Comunisti italiani e, ad onor del vero, identico a quello presentato in Commissione. Esso è volto ad attribuire un ruolo ed un peso maggiormente significativi anche all'ANPCI, l'Associazione nazionale dei piccoli comuni d'Italia, in quanto associazione, ormai da anni, effettivamente ed efficacemente rappresentativa degli interessi dei piccoli comuni; ciò affinché non ci siano figli di un dio minore.
Tale associazione, munita regolarmente di personalità giuridica, in virtù del decreto di riconoscimento, opera sin dal 1999, ma, di fatto, dal 1997, a difesa e in rappresentanza degli interessi dei piccoli comuni d'Italia, vantando un rilevante numero di associati, pari a millecinquecento. Lo scopo dell'associazione, infatti, è quello di tutelare e difendere gli interessi, le aspettative, le identità e le autonomie dei piccoli comuni, valorizzando il patrimonio di esperienze di storia, di cultura e di civiltà della popolazioni interessate, per promuovere lo sviluppo, la crescita sociale ed economica e la tutela del territorio e delle risorse, in esso presenti.
In considerazione dell'ormai notevole e consolidata importanza assunta da tale associazione, anche nei contatti con le pubbliche istituzioni, in tutte le materie concernenti i piccoli comuni, si rende necessaria una formalizzazione della sua capacità rappresentativa, garantendone la stabile presenza nella Conferenza Stato-città ed autonomie locali, principale sede istituzionale di accordo tra i comuni e lo Stato.
Si chiede, pertanto, l'approvazione dell'articolo aggiuntivo proposto in tale sede, per garantire finalmente un formale suggello, tra l'altro, alla rilevante capacità rappresentativa dell'Associazione nazionale dei piccoli comuni d'Italia, l'ANPCI (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).
PRESIDENTE. Onorevole Crapolicchio, essendo il contenuto dell'articolo aggiuntivo Teresio Delfino 16.01 analogo al 16.010, presentato dall'onorevole Sgobio, se votiamo il primo, lei ritira il secondo?
SILVIO CRAPOLICCHIO. Anche a nome degli altri firmatari, lo ritiro, signor Presidente.
Pag. 107
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, intervengo a titolo personale per dire ai colleghi di prestare molta attenzione a questo articolo aggiuntivo e a quello del collega Crapolicchio
Dico ai tanti amici dell'ANCI presenti in aula - anch'io sono stato un amministratore - che non approvare questo articolo aggiuntivo sarebbe un grave errore politico.
L'associazione nazionale dei piccoli comuni è nata spontaneamente ed è cresciuta senza assistenza e sostegno da parte di nessuno; essa rappresenta una realtà ed oggi non riconoscerla - nel momento in cui si sta per approvare il provvedimento che interessa i piccoli comuni - significa voler aprire, anche all'interno delle realtà associative comunali, una frattura. Quindi, è bene che soprattutto gli amici del centrodestra e del centrosinistra appartenenti all'ANCI, e che insieme ad essa portano avanti questa nobile attività sotto il profilo lobbistico a tutela dell'associazione, se ne rendano conto e se ne assumano le responsabilità [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vietti. Ne ha facoltà.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI. Signor Presidente, intervengo solo per sostenere anch'io l'articolo aggiuntivo in esame poiché si riconduce perfettamente alla logica del provvedimento che stiamo per approvare. Infatti, poiché abbiamo utilizzato tutta questa serie di articoli per «normare» la specificità dei piccoli comuni, sarebbe contraddittorio non riconoscere agli stessi la facoltà di avere una propria ed autonoma rappresentatività.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Delfino 16.01, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 404
Votanti 357
Astenuti 47
Maggioranza 179
Hanno votato sì 84
Hanno votato no 273).
Ricordo che l'articolo aggiuntivo Sgobio 16.010 è stato ritirato.