Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Si riprende la discussione (ore 18,25).
(Ripresa esame dell'articolo 7 - A.C. 15-A ed abbinate).
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.100 delle Commissioni dalla cui approvazione, come già annunciato, conseguirebbe la preclusione di tutti gli altri emendamenti che fanno riferimento al comma 1 dell'articolo 7.
EZIO LOCATELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Locatelli, lei è già intervenuto sul complesso degli emendamenti
EZIO LOCATELLI. Intendo solo ritirare un emendamento.
PRESIDENTE. Potrà farlo successivamente.
Passiamo ai voti.
Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.100 delle Commissioni, nel testo riformulato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 397
Astenuti 4
Maggioranza 199
Hanno votato sì 396
Hanno votato no 1).
Prendo atto che i presentatori degli emendamenti Giudice 7.6, Piro 7.50, Garavaglia 7.52 e Locatelli 7.54 accedono all'invito al ritiro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Locatelli 7.58, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 364
Astenuti 46
Maggioranza 183
Hanno votato sì 360
Hanno votato no 4).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Locatelli 7.59, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 408
Votanti 293
Astenuti 115
Maggioranza 147
Hanno votato sì 292
Hanno votato no 1).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito a votare ed avrebbe voluto astenersi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici Pag. 83emendamenti Margiotta 7.51, Verro 7.53, Alberto Giorgetti 7.55, accettati dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 429
Votanti 426
Astenuti 3
Maggioranza 214
Hanno votato sì 426).
Prendo atto che il deputato Grassi non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Prendo atto altresì che i presentatori degli emendamenti Osvaldo Napoli 7.9 e Acerbo 7.10 accedono all'invito al ritiro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.102 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 432
Votanti 429
Astenuti 3
Maggioranza 215
Hanno votato sì 428
Hanno votato no 1).
Chiedo all'onorevole Buontempo se acceda all'invito al ritiro del suo emendamento 7.56.
TEODORO BUONTEMPO. No, signor Presidente. Non c'è dubbio che la nuova formulazione dell'emendamento presentato dalle Commissioni sia migliore di quella precedente. In questo testo si chiede la completa copertura del servizio radiotelevisivo su tutto il territorio.
La convenzione tra la RAI e lo Stato imponeva la copertura di tutto il territorio senza che vi fossero zone senza servizio. Mi rendo conto che stiamo toccando un tabù. Fermo restando che questo testo è migliore, con il mio emendamento chiedo che nei comuni dove il segnale RAI non arriva a prescindere da questo dispositivo, i sindaci (quindi non il privato cittadino perché altrimenti ciò risulterebbe velleitario), dopo aver constatato anche tecnicamente la mancanza del segnale, possano ottenere l'esenzione dal pagamento del canone RAI durante il disservizio.
Ciò è assolutamente incredibile! Capisco il tabù di «mamma RAI», ma spiegatemi perché un cittadino deve pagare per un servizio non fornito. Non è una bestemmia! Chiedo che, in aggiunta all'emendamento presentato dalle Commissioni, si stabilisca che il comune dove almeno il 20 per cento delle persone iscritte nelle liste elettorali ne abbia fatto richiesta al sindaco (a causa dell'assenza del segnale) chieda l'esenzione dal pagamento del canone. In proposito vi cito l'esempio di una zona dell'alto vastese. Il Governo nel 1998 aveva assicurato che il segnale avrebbe raggiunto anche tutte le zone dell'alto vastese. Dal 1998 al 2006, alla RAI, per così dire, non gliene è fregato niente dell'impegno preso anche dal Governo.
Questo, quindi, è un servizio a domanda. Quando si attacca l'antenna per il televisore, si paga un canone in cambio di un servizio visibile. Mi riferisco non a uno o a dieci o venti persone, ma ad interi comuni, come quello che ho citato, circa venti, che non hanno mai ricevuto quel segnale. Allora, diciamo che i sindaci possano chiedere l'esenzione dal canone RAI, finché il segnale non verrà ripristinato e assicurato a tutti i cittadini!
Invito, quindi, a votare positivamente il mio emendamento. È un po' arrogante, essendo il canone obbligatorio, essere obbligati a pagarlo, anche se si vedono soltanto le televisioni private! Allora, la Camera lo vuole dare un segnale in questo senso?Pag. 84
Pensate ad una riformulazione del testo, in quanto è indispensabile dare un segnale forte a chi, da decenni, paga un canone per un servizio non dovuto, rimettendo la richiesta documentata di esenzione ai sindaci e non alle singole persone.
ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. Signor Presidente, il problema che pone l'onorevole Buontempo è serio e condivisibile. Credo, però, che si tratti di un problema tecnico, nel senso che il canone RAI è una tassa sul possesso dell'apparecchio. Bisognerebbe valutare come formulare la disposizione.
TEODORO BUONTEMPO. Non è una tassa sugli elettrodomestici, ma una tassa sul servizio!
ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. No, non è così; in realtà si tratta di una questione tecnicamente più complicata. Siamo comunque d'accordo sullo spirito della proposta e, infatti, nel testo, invitiamo il Governo a garantire che il segnale arrivi effettivamente anche nei posti più sperduti.
Pregherei, quindi, l'onorevole Buontempo, essendo d'accordo sullo spirito della proposta e dovendo, peraltro, questo provvedimento essere sottoposto all'esame del Senato, ove potrà essere ulteriormente modificato, di trasformare il suo emendamento 7.56 in un ordine del giorno, che tutti noi ci impegniamo a considerare vincolante e che ci consenta di studiare tecnicamente quale sia la forma più appropriata per mettere in pratica quanto dal collega proposto.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo?
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, di ordini del giorno sono pieni i cassetti della Camera e del Senato! In questo caso, però, mi sembra ci sia un impegno che va oltre la pura forma ed essendo l'obiettivo quello che conta, ritiro il mio emendamento 7.56 e preannuncio la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto (Applausi).
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'articolo 7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Delfino. Ne ha facoltà.
TERESIO DELFINO. Signor Presidente, preannuncio il voto favorevole del gruppo dell'UDC sull'articolo 7 che è di grande rilevanza. Ribadisco la necessità, proprio alla luce del rilevante dibattito svolto sul tema dei servizi nei piccoli comuni, nelle aree disagiate e nelle aree montane, che questa normativa sia poi concretamente attuata. Presenteremo al riguardo un ordine del giorno, perché il Governo vigili su tutti i soggetti che devono garantire l'attuazione di queste norme.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Acerbo. Ne ha facoltà.
MAURIZIO ACERBO. Vorrei segnalare due aspetti di questo articolo 7. Innanzitutto, per quanto riguarda la copertura televisiva, non solo impegniamo il Governo con l'ordine del giorno che tutti condivideremo dell'onorevole Buontempo, ma sanciamo, con la norma che abbiamo già votato, che l'obiettivo che questa Camera pone è che tutto il territorio nazionale sia coperto dal segnale RAI.
Finora nel contratto di servizio non è stato così perché si prevedeva che il 2 per cento del territorio nazionale, diciamo così, si arrangiasse. Ora che il principio è stato affermato, cerchiamo di lavorare per concretizzarlo e così avremo la possibilità anche di verificare se sarà superfluo l'ordine del giorno, per il fatto che abbiamo garantito a tutti cittadini di vedere esaudito ed esigibile un diritto alla comunicazione e al servizio pubblico.
In secondo luogo, vorrei sottolineare il tema degli uffici postali. In realtà la questione delle compatibilità economiche rimane Pag. 85dentro questo provvedimento, perché all'articolo 7 viene posto in maniera generale, ma l'elemento essenziale è che noi affermiamo in controtendenza l'idea che la Repubblica debba preoccuparsi di arrivare nei piccoli comuni e che l'esigibilità dei diritti per i cittadini e le cittadine del territorio italiano non debba essere affidata soltanto ai meccanismi del mercato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 424
Votanti 422
Astenuti 2
Maggioranza 212
Hanno votato sì 422).