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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Iniziative per la modifica della disciplina di tutela dei diritti degli acquirenti degli immobili da costruire - n. 2-00449)
PRESIDENTE. L'onorevole Duilio ha facoltà di illustrare l'interpellanza Rusconi n. 2-00449, (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3), di cui è cofirmatario.
LINO DUILIO. Signor Presidente, vorrei riepilogare brevemente la questione che intendo sottoporre al Governo, che ritengo molto grave e che riguarda la situazione in cui si sono trovate decine di migliaia di famiglie in Italia. Tali famiglie, interessate a costruirsi una casa, si sono ritrovate senza soldi e senza casa.
Il Parlamento, nella precedente legislatura, ha approvato quasi all'unanimità (mi pare con una sola astensione) una legge che poneva rimedio a questa situazione, giungendo peraltro ultimo in Europa perché gli altri paesi, come la Francia, la Spagna e la Germania, avevano provveduto con abbondante anticipo.
Si tratta di una legge di delega, approvata nel 2004, cui sono seguiti un decreto legislativo di attuazione nel 2005 ed infine, nel 2006, un decreto ministeriale che ha disciplinato le modalità di presentazione delle domande di rimborso per accedere al fondo appositamente istituito per coloro che negli anni passati sono stati danneggiati.
Qual è il quadro attuale? Come si dice in gergo popolare: «fatta la legge, trovato l'inganno». La legge esiste, ma di fatto è sostanzialmente inapplicata in tutti i suoi aspetti qualificanti, come ad esempio quello che riguarda l'alimentazione del fondo di solidarietà. La legge prevede una polizza fideiussoria obbligatoria per le nuove costruzioni da cui attingere per alimentare il fondo di solidarietà per i casi già registrati.
Sia pure in una situazione di scarsa, per non dire inesistente, informazione a proposito dell'esistenza della suddetta legge, alla fine del 2006 erano state presentate quasi 11 mila domande, per un importo da ristorare pari complessivamente a 800 milioni di euro circa. Il fondo si è alimentato grazie alla percentuale che agisce sulle polizze fideiussorie in misura pari a circa tre milioni di euro, una cifra, quindi, sideralmente lontana dall'importo citato, tenendo conto, peraltro, che esso è anche sottostimato, dato che, proprio a causa della scarsa informazione, non tutti hanno presentato le domande (tanto è vero che, recentemente, abbiamo differito il termine di presentazione delle stesse al 31 dicembre 2007).
Un altro elemento che dà conto della disapplicazione della legge è dato dal fatto che ci risulta che i costruttori esercitano una moral suasion, una vera e propria vessazione, facendo presente al cittadino che, se si desidera la polizza fideiussoria, la casa costerà di più. La conseguenza è che il cittadino, per risparmiare qualcosa, non stipula la suddetta polizza, determinando così una situazione di scarsa applicazione della legge, anche perché il sistema sanzionatorio, frutto di mediazione immagino comprensibile, non prevede la nullità del contratto ex abrupto, automaticamente, ma solamente su istanza di parte.
La legge, inoltre, prevede una polizza assicurativa, cosiddetta polizza postuma decennale, per i gravi difetti di costruzione,Pag. 47che viene stipulata con caratteristiche tali da non coprire effettivamente i rischi che i gravi difetti possono determinare ed i conseguenti danni. Altra previsione è il diritto di prelazione riconosciuto a quei cittadini che hanno «tirato fuori» i soldi per l'acquisto della casa e già abitano nella stessa, ma che, non avendo stipulato il rogito e svolgendosi l'asta per quella casa, correvano il rischio di partecipare al rialzo del prezzo. La casa, così, viene assegnata al cittadino che la abita e che ha già pagato. Il giudice delegato e i curatori fallimentari non tengono conto di tale previsione e non applicano il suddetto principio.
La Consap doveva dedicarsi all'informazione, che è stata davvero scadente. Essa, però, non vi ha provveduto, anche perché l'atto di concessione, previsto dalla legge nel 2006, non era ancora reso operativo da parte del Ministero dell'economia.
Si tratta quindi di un'inadempienza clamorosa. Proprio perché siamo in un paese che viene definito quale paese del diritto, una volta approvata una legge, bisogna preoccuparsi di farla applicare.
Con la nostra interpellanza urgente, chiediamo al Governo cosa intenda fare per garantire l'applicazione della suddetta legge, attivando il canale dell'informazione. Nel nostro paese, ormai, va in onda «vallettopoli», invece delle informazioni che riguardano la vita dei cittadini. Invito i rappresentanti del Governo ad andare a parlare con i cittadini (mi riferisco a decine di migliaia di persone) che, dopo una vita di sacrifici, hanno visto andare in fumo tutti i loro risparmi, hanno perso tutti i soldi e sono rimasti senza casa e non sanno più a che santo votarsi.
In secondo luogo, vogliamo sapere cosa il Governo intenda fare per quanto riguarda il comitato di gestione del fondo di solidarietà.
In terzo luogo, chiediamo se si intenda prevedere, integrando la norma, un sistema sanzionatorio più efficace per quelli che fanno i furbi - tanto per essere chiari - e cioè cercano di evitare che la legge venga applicata.
In quarto luogo, vogliamo sapere se non si ritenga opportuno prevedere delle polizze fideiussorie standard e delle polizze assicurative postume decennali (come si chiamano), standard anch'esse. Questo perché anche al riguardo vi è una grandissima confusione, in cui speculano evidentemente un po' tutti, anche le compagnie di assicurazione.
Vorrei capire qual è l'orientamento del Governo. Lo chiedo al sottosegretario per l'economia, che credo risponderà alla mia interpellanza, ma ovviamente, in attesa di conoscere il contenuto della risposta, che spero sia soddisfacente, lo chiedo anche al ministro della giustizia, il cui ministero è quello più direttamente interessato a questa legge, e lo chiedo anche, evidentemente, al Governo nella sua collegialità.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Massimo Tononi, ha facoltà di rispondere.
MASSIMO TONONI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Fornisco innanzitutto un aggiornamento in merito agli ordini di grandezza delle variabili economiche citate dall'onorevole Duilio. La CONSAP ci ha infatti informato che dalla data di entrata in vigore del richiamato decreto legislativo n. 122 del 20 giugno 2005 fino al 15 marzo 2007 sono pervenute alla CONSAP stessa 10.929 richieste di risarcimento, per un ammontare complessivo di 811 milioni di euro.
Va detto peraltro che i risarcimenti in questione, quantificati in base alle richieste degli interessati, potrebbero subire ridimensionamenti a seguito del completamento della fase istruttoria.
Per quanto riguarda invece i contributi finora affluiti al Fondo di solidarietà, essi ammontano a circa 4,3 milioni di euro.
Si tratta quindi di una cifra non molto distante rispetto a quella che ha menzionato l'onorevole Duilio. Va precisato in proposito, come testè richiamato peraltro, che il punto di criticità è rappresentato dalla circostanza che l'unico strumento sanzionatorio previsto dalla legge si identifica nella annullabilità del contratto suPag. 48richiesta dell'acquirente, ai sensi dell'articolo 2 del citato decreto legislativo.
Per quanto riguarda la campagna informativa, l'avvio della campagna stessa è subordinato, in base a quanto stabilito dall'articolo 3 dell'atto di concessione, alla nomina del comitato previsto dall'articolo 10 del decreto ministeriale del 2 febbraio 2006, recante «Istituzione del Fondo di solidarietà per gli acquirenti dei beni immobili da costruire».
I componenti del comitato sono in corso di nomina proprio in questi giorni e pertanto potranno tra breve esprimere indirizzi anche sulla campagna pubblicitaria, una volta completato l'iter di nomina.
Sul primo quesito dell'interpellante, relativo alla tutela dei diritti degli acquirenti di immobili, il Ministero della giustizia ci ha informato di aver posto allo studio ed elaborato alcune proposte emendative al decreto legislativo n. 122 del 2005 che richiedono tuttavia una specificativa iniziativa legislativa.
Per quanto concerne la presentazione delle domande, il citato decreto ministeriale reca disposizioni relative alle modalità, anche telematiche, di presentazione delle domande, al contenuto della documentazione da allegare, nonché in merito allo svolgimento della attività istruttoria per l'accesso al fondo di solidarietà.
Il sito Internet del Ministero della giustizia ha dato ampio risalto a tutte le notizie riguardanti le novità normative in materia di tutela degli acquirenti degli immobili da costruire, anche attraverso apposite pagine informative sui requisiti e sulle modalità di accesso al fondo di solidarietà.
PRESIDENTE. L'onorevole Duilio, ha facoltà di replicare.
LINO DUILIO. Signor Presidente, so che il rito prevede che ci si dichiari soddisfatti o insoddisfatti.
Non so cosa dire: dico che mi ritengo totalmente insoddisfatto, se così si può dire. Vorrei anzi, se fosse possibile, ulteriormente accentuare la mia insoddisfazione.
Stiamo parlando di una questione che certamente non è addebitabile al sottosegretario. Essa però attiene ad un tema che ha rispecchiato una volontà unanime del Parlamento, perché si tratta di una legge che è stata approvata da tutto il Parlamento (bipartizan, come si suol dire). Constato anch'io la situazione - ma mi pare di capire da quello che ho sentito dire - si constata anche dall'altra parte, se non altro per il banale raffronto fra le cifre che sono affluite al fondo e le cifre (per quanto evidentemente da verificare) relative al totale delle domande di risarcimento.
Si tratta di domande peraltro anche numericamente scarse, come dicevo. Stiamo perciò constatando che si tratta di una legge inapplicata.
Mi dichiaro pertanto insoddisfatto, senza ottemperare al rito per il quale se si è all'opposizione ci si dichiara insoddisfatti mentre viceversa, se si fa parte della maggioranza, ci si dichiara soddisfatti o, come si dice eufemisticamente, parzialmente soddisfatti.
Io mi dichiaro insoddisfatto, perché vorrei che, come dire, ci sintonizzassimo sulla effettiva realtà dei cittadini che in qualche modo devono essere tutelati da questa legge.
In questo senso mi dichiaro oggettivamente insoddisfatto. Innanzitutto constato che la costituzione (con la relativa indicazione dei componenti) del comitato di gestione, che, apprendo ora, sarebbe imminente, è successiva al termine di scadenza previsto per la presentazione delle domande al fondo di solidarietà. Voglio dire che se il Parlamento non avesse provveduto recentemente a differire tale termine al 31 dicembre 2007, ci saremmo trovati nella situazione per cui il comitato di gestione, la cui funzione, com'è stato detto, è anche quella di garantire una migliore «pubblicizzazione» della legge, sarebbe stato costituito successivamente alla scadenza del termine. Questa è la mia prima considerazione, seppur banale.
La seconda considerazione riguarda il suo accenno ad Internet, che so bene essere uno strumento importantissimo perPag. 49il futuro; mi permetto, però, di ricordare che tale strumento oggi si affianca, ma non sostituisce ancora, la forma di comunicazione più tradizionale affidata alla stampa, alla televisione, alla radio e via dicendo. Poiché abbiamo differito il termine, voglio sperare che, oltre a confidare nel fatto che i cittadini utilizzino Internet - dal momento che, nonostante alcuni ricorrano a tale strumento molti altri, come lei, sottosegretario già saprà, non lo fanno -, si attivino anche i canali più tradizionali per garantire una corretta informazione ai cittadini. So che, come dicevano i latini ignorantia legis non excusat, ma cerchiamo di metterci nei panni di cittadini che si trovano in questa situazione drammatica a causa di un vuoto legislativo di cinquant'anni. Infatti, mentre in tutti gli altri paesi europei la legge già esisteva, da noi non era stata ancora introdotta.
In prospettiva futura, a proposito della necessità di sanare la questione normativa relativa a quei cittadini danneggiati che non rientrano nei benefici della legge, ritengo che occorra predisporre un'apposita iniziativa legislativa, come è stato detto opportunamente dal sottosegretario. Ci adopereremo perché ciò avvenga al più presto e confidiamo nel fatto che il Governo concorderà sull'opportunità di estendere l'applicazione della norma anche a quella categoria di cittadini oggi esclusa. In conclusione, accantonando la questione del passato, poiché il problema di fondo è rappresentato dalla mancata applicazione di una legge dello Stato, sia perché scarsamente conosciuta, sia perché, anche qualora se ne abbia conoscenza, si fa di tutto per impedirne l'applicazione, anche con comportamenti vessatori, voglio sperare che si faccia qualcosa di più rispetto a quanto è stato fatto finora - molto poco - affinché questo problema possa essere risolto.
Confermo, ovviamente, tutta la mia stima al sottosegretario Tononi, che non ha alcuna responsabilità in proposito, e, conoscendone la sensibilità, confido nel fatto che informi il Governo dell'esistenza di questo problema che, paradossalmente, nonostante l'esistenza di una legge in materia, rischia di ridurre sul lastrico decine di migliaia di persone.