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Sull'ordine dei lavori (ore 9,13).
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, intervengo per chiederle di intervenire presso il Governo affinché renda un'informativa urgente, dopo quanto è accaduto in Anatolia ieri.
Si tratta di un fatto doppiamente grave: infatti, da un lato vi è stata una violazione della libertà di stampa e di comunicazione, mentre dall'altro si è verificato l'ennesimo eccidio nei confronti dei cristiani, avvenuto in un paese che chiede di entrare nell'Unione europea e riguardo al quale l'Italia, diversamente dagli ultimi anni, sembra non avere alcuna posizione chiara. Anzi - purtroppo -, essa sembrerebbe assumere una posizione favorevole non sulla prosecuzione dei rapporti di partenariati, ma addirittura sull'ingresso in Europa.
Chiedo, quindi, che il Governo venga al più presto, per il fatto in sé, nonché per la gravità della persecuzione anticristiana: ricordo, infatti, che un anno fa morì don Santoro, mentre ieri abbiamo assistito alla morte di altri tre cristiani.
Ciò anche per comprendere, dal momento che non vi sono state circostanze favorevoli allo svolgimento di una discussione prima della Dichiarazione di Berlino, quale sia la posizione italiana in vista del processo concernente il paese turco. Grazie.
PRESIDENTE. La ringrazio: segnalerò immediatamente al Governo l'ordine delle questioni che lei ha posto, affinché si possa dare una risposta.
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, intervengo sullo stesso argomento segnalato dal collega Volontè, aggiungendo un'ulteriore considerazione. I fatti accaduti sono gravissimi e minano i rapporti con uno Stato che si è candidato ad entrare nella patria delle libertà, vale a dire l'Europa, ma che dimostra un'intolleranza senza pari per un Paese che afferma di essere democratico e tollerante.
Noi ci associamo alla richiesta, avanzata dal collega Volontè, di far intervenire il Governo alla Camera per riferire su tale vicenda, chiedendo anche a lei, signor Presidente, di impegnarsi ufficialmente in tal senso, anche se so che lo ha già fatto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo.
Ritengo giusto che il Parlamento dia indicazioni al Governo in ordine alla questione turca. Come sa, Presidente, il nostro gruppo ha presentato una mozione in tal senso ed auspico che l'esame di tale documento venga calendarizzato nel mese di maggio, proprio affinché il Parlamento fornisca indirizzi all'Esecutivo circa l'opportunità o meno di affrontare un negoziato con un paese assolutamente intollerante,Pag. 2il quale non può entrare in Europa in queste condizioni. Infatti, un centro che distribuisce materiale religioso non è stato tutelato né dai servizi segreti turchi, né dalla Polizia di quel paese.
Vorrei osservare che in tutte le parti del mondo possono verificarsi gesti di intolleranza - come è sempre accaduto in Turchia - nei confronti di cittadini che professano la fede cristiana; tuttavia, il fatto che non venga tutelato e messo sotto protezione un posto così a rischio (come si usa dire, «sensibile») dimostra il clima culturale esistente in un paese che vorrebbe aderire all'Unione europea. La ringrazio, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Grazie a lei. Riconfermo quanto già detto circa la sollecitazione che verrà operata nei confronti del Governo affinché vengano affrontate tali questioni.
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, anch'io intervengo per associarmi a quanto già detto. Lo faccio senza particolari motivazioni, ma credo che la gravità di quanto accaduto meriti attenzione ed esiga che il Governo, appena possibile, venga a riferire in Assemblea. La ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie a lei. Faremo senz'altro pervenire al Governo queste sollecitazioni.