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Si riprende la discussione.
(Ripresa dichiarazioni di voto)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, colleghi, non ripercorrerò la storia di queste mozioni, che nascono - come sappiamo - dal blocco delle assunzioni, dalle assunzioni precarizzate che ad esso hanno cercato di sopperire, nonché dalla volontà (che troviamo in entrambe le mozioni, abbastanza simili, anche se diverse nella parte motiva) di normalizzare la situazione.
Vorrei invece segnalare all'Assemblea, e soprattutto a lei, signor Presidente, che una serie di precarizzazioni ci riguardano da vicino, riguardano cioè da vicino iPag. 72colleghi parlamentari: mi riferisco ai cosiddetti portaborse, ovvero ai collaboratori parlamentari. Noto che l'argomento, signor Presidente, interessa poco i colleghi, che pure dovrebbero essere molto attenti a questo aspetto: infatti, dai dati che le Presidenze della Camera e del Senato hanno reso pubblici, possiamo constatare che ben mille - dico mille! - collaboratori parlamentari prestano la loro opera a titolo puramente gratuito, cioè volontaristico. Abbiamo dunque riscoperto l'esistenza, accanto al Parlamento, di questi «volontari della politica» che lavorano otto, dieci o dodici ore al giorno senza percepire alcun compenso.
Signor Presidente, signori colleghi, mi sono permesso di presentare un'apposita proposta di legge per regolamentare questa situazione e per far cessare questo scandalo. Anche in questo caso, come in altri, mi pare che vediamo la pagliuzza che è nell'occhio del vicino ma non vediamo la trave che è nel nostro. Anche questa è infatti una situazione da prendere in considerazione e da normalizzare; e ciò sia per la qualità delle prestazioni e per la necessità di professionalità che abbiamo in quanto legislatori, sia perché non ci rendiamo credibili nel momento in cui vogliamo normalizzare le altre situazioni di precarietà senza guardare proprio a quella che è a noi più vicina.
Auspico dunque che le mozioni, in qualche modo, recuperino questo aspetto; ed auspico altresì che la mia proposta di legge sia esaminata dal Parlamento, poiché non possiamo guardare solo alle questioni che sono al di fuori dell'istituzione parlamentare: dobbiamo guardare anche a quelle che sono all'interno di essa, anche per dare dignità ai nostri collaboratori.
Io dichiaro che, tra gli 80 collaboratori parlamentari, i miei due collaboratori sono in regola fin dall'inizio (sfido chiunque a trovarsi in questa situazione)! Non posso dire altrettanto per i mille collaboratori impiegati a titolo non oneroso. Per tale motivo, la Presidenza della Camera e la Presidenza del Senato hanno deciso che, da maggio in poi, non potranno più esservi collaboratori parlamentari a titolo gratuito.
Pertanto, la proposta di legge che ho presentato intende riparare ad una situazione di precarizzazione che ci riguarda molto da vicino, facendo giustizia di questi nostri collaboratori, la cui dignità e il cui ruolo devono essere rispettati; dobbiamo avere del personale continuamente aggiornato sulle prassi parlamentari, sulle novità legislative e su tutto ciò che riguarda la legislazione comunitaria e mondiale.
Come possiamo pensare che i nostri collaboratori ci possano aiutare nel nostro lavoro di legislatori se non li mettiamo in grado di avere un rapporto limpido e trasparente e non permettiamo loro di avere un adeguato aggiornamento professionale?
Signor Presidente, colleghi, vi prego di regolarizzare questa situazione che ci riguarda più da vicino, senza perdere di vista l'orizzonte più ampio di tutto il precariato che si è determinato in seguito al blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni.
Dobbiamo fare un lavoro serio a 360 gradi: non possiamo guardare solo il mondo più lontano, dimenticandoci di quello più vicino a noi, che ci riguarda giorno dopo giorno. Questi collaboratori chiedono di essere regolarizzati; chiedono un rapporto funzionale professionalmente valido. Pertanto, mi appello al Parlamento, perché la mia proposta di legge deve essere varata e deve avere il sostegno di tutto il Parlamento (non lo dico soltanto perché l'ho presentata io).
PRESIDENTE. Come lei ha ricordato, l'Ufficio di Presidenza si è occupato del tema sollevato questa sera ed ha assunto le decisioni che lei ha richiamato. Si potrà esaminare nuovamente la questione non solo nell'ambito della trattazione di altre proposte di legge, compresa la sua, ma anche in sede di discussione, imminente, del bilancio interno della Camera, che investirà questa Assemblea.Pag. 73
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pagliarini. Ne ha facoltà.
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, stiamo affrontando in maniera inadeguata il tema in esame che incide sulle condizioni materiali di vita di molte persone.
Stiamo discutendo di una questione molto complessa mentre l'Assemblea è molto distratta. Non stiamo facendo una bella figura. Il compito della politica è quello di risolvere i problemi della collettività, a partire da quelli che riguardano il mondo del lavoro. Infatti, si avverte la necessità di fornire a tutti, soprattutto ai giovani, alle donne, ai settori più deboli un lavoro stabile e sicuro.
Per essere la prima discussione in quest'aula sulla precarietà, abbiamo cominciato con il piede sbagliato. Il clima non è quello idoneo e anche molte affermazioni che ho ascoltato sono inesatte. Si è citato molto il lavoro che stiamo svolgendo in Commissione lavoro (mi riferisco all'indagine conoscitiva che si è svolta nella stessa). I primi dati che stanno emergendo vanno in direzione opposta alle affermazioni rese in questa sede. Stanno confermando un'anomalia tutta italiana: mi riferisco all'uso e all'abuso delle tipologie atipiche delle forme di lavoro. È un'anomalia tutta italiana che non ha riscontri nel resto d'Europa. Per esempio, non vi è un paese d'Europa che regolamenti il lavoro a tempo determinato come in Italia, perché in tutti gli altri paesi, dopo due anni, non è più possibile riproporre un rapporto di lavoro a tempo determinato, perché lo stesso si propone di dare una risposta in casi di emergenza.
Parimenti, va detto che alcuni istituti, che in Europa rappresentano un insieme di opportunità, come quello del part-time, in Italia sono stati completamente distorti e imposti esclusivamente per operazioni di contenimento del costo del lavoro e di massimo sfruttamento. Queste sono le verità che emergono dall'indagine conoscitiva che stiamo svolgendo in Commissione, ma di questi aspetti in quest'aula non si parla, infatti, si parla d'altro.
Sta altresì emergendo con chiarezza, sempre nell'indagine che stiamo svolgendo in Commissione lavoro, la diversità di approccio fra il privato ed il pubblico sul tema del ricorso alle forme atipiche di lavoro. Il settore pubblico ha una storia peculiare: si ricorre al precariato per aggirare il blocco delle assunzioni, pesantemente imposto nel nostro Paese, in particolare durante i cinque anni di Governo Berlusconi (Applausi del deputato Baldelli). Tutti devono sapere che il blocco delle assunzioni non ha aiutato la pubblica amministrazione e che se oggi si decide di non dare una risposta ai lavoratori precari, ciò significa contemporaneamente non dare una risposta ai cittadini, diminuire le prestazioni attualmente erogate agli stessi: dobbiamo sapere di cosa stiamo parlando! È quindi opportuno ritornare sulla questione, basandoci su dati più significativi, più concreti e più aderenti alla realtà.
Infine, ho sentito inoltre parlare molto di efficienza nella pubblica amministrazione; penso che vi sia la necessità di introdurre sistemi permanenti di valutazione, che tuttavia sappiano anche valorizzare professionalmente i lavoratori, poiché tali sistemi non possono essere considerati unicamente come strumenti punitivo. Allora, perché non ci chiediamo quali investimenti sono stati fatti nella pubblica amministrazione per arricchire professionalmente i dipendenti pubblici? Nessuno. E, comunque, quei pochi che sono stati effettuati sono risultati inadeguati, così come i finanziamenti previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
Infine, nell'annunciare il voto favorevole alla mozione Franceschini n. 1-00152, vorrei valorizzare il lavoro svolto dal sottosegretario e dal Governo, che hanno compiuto un'operazione significativa, a mio avviso, cercando di ricondurre questa discussione all'interno di un ragionamento positivo, rimuovendo anche alcuni aspetti ideologici che erano presenti e senza compierePag. 74l'errore di mettere in contrapposizione i deboli con coloro che sono altrettanto deboli.
Non siamo di fronte ad una distorta operazione del Governo, che vuole favorire una parte dei lavoratori deboli e precari contro i vincitori dei concorsi. Le norme previste dalla legge finanziaria permettono di affrontare questo tema nel suo insieme, dando una risposta complessiva, sia a chi lavora nella pubblica amministrazione ed ha un rapporto di lavoro precario, sia a chi ha sostenuto un concorso pubblico nella pubblica amministrazione ed ha delle legittime aspettative. Infatti, il nostro obiettivo finale è soltanto uno ed è anche nobile: coniugare i diritti dei lavoratori con i diritti dei cittadini, perché siamo convinti che dare una risposta positiva ai lavoratori e valorizzarli anche professionalmente, significa dare più diritti e più servizi ai cittadini e ciò, in un paese civile, è cosa buona e giusta. (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).
PRESIDENTE. Saluto gli scolari della scuola elementare Santi Bivona di Menfi in provincia di Agrigento, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, noi, come gruppo, non abbiamo firmato né l'una né l'altra mozione, però ci sentiamo di esprimere voto favorevole su entrambe «senza se e senza ma», anche se riteniamo che si sarebbe potuto fare di più. Si sarebbe dovuto fare di più, perché è inutile piangere sul latte versato, è inutile fare proclami in quest'aula sull'uso e l'abuso di tipologie di lavoro: chi è al Governo deve predisporre normative tali da superare questo uso ed abuso.
Noi possiamo concordare su tutto, ma c'è un Governo non sufficientemente preparato a dare risposte concrete. Certo, il part-time è un istituto abusato; certo, il tempo determinato è un'anomalia tutta italiana che impedisce alle famiglie di poter «stabilizzare» i loro figli, nel senso di permettere loro di formare una nuova famiglia, uscire di casa, fare figli con tutti i relativi problemi, ma - vivaddio - ci vuole un Governo che si rimbocchi le maniche e che non faccia solo proclami, ma concretizzi la sua attività!
Guardate che chi non è stabilizzato piange sul serio! Voi siete abituati a piangere di tanto in tanto, alla fine dei vostri congressi, e vivaddio che avete capito che cosa sia il dolore. Ma guardate bene che questa gente piange tutti giorni (Applausi del deputato Baldelli), non solamente a borsa e a tasca piena, avendo occupato tutti i posti di potere. Si dice che si tratti di 300 mila persone, o forse di più. Vi ricordo che nella legge finanziaria, al comma 519, si stabilisce perfettamente che una quota pari al 20 per cento del fondo di cui al comma 513 è destinata alla stabilizzazione, a domanda, del personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, e così via. La conoscete bene. Come ricordava una collega dell'UDC, non ci dobbiamo dimenticare (signor sottosegretario forse lei lo ha dimenticato) del Ministero della difesa (Applausi del deputato Baldelli), perché bisogna applicare il comma citato anche agli ufficiali, ai sottufficiali, ai soldati, ai marinai ed agli avieri in servizio a tempo determinato. Essi hanno prestato il proprio contributo anche in teatri pericolosi come le missioni all'estero, a rischio della vita, spesso offerta alla patria, e nulla hanno ottenuto dalla patria stessa se non ricoveri ospedalieri e funerali. Forse soltanto questi ultimi costituiscono una forma di stabilizzazione a tempo indeterminato. Non si può far finta di non ricordare che vi è anche del personale con le stellette. È necessario che le forze armate siano trattate come le pubbliche amministrazioni, gli enti locali, la scuola. È necessario rimboccarci veramente le maniche, cari colleghi, e passare alla stabilizzazione vera, che possa creare un'aspettativa di vita positiva per poter costruire una famiglia e permettere a questo Paese di svilupparsi.Pag. 75
Termino con una ulteriore considerazione. Ho già detto che voteremo entrambe le mozioni, anche se diamo loro un voto tra il 5 e il 6, perché bisognava fare e scrivere di più. Diamo una insufficienza netta e secca al sottosegretario e al Governo che rappresenta perché è stato veramente insufficiente in questo campo. Non dovete limitarvi ad esprimere parere favorevole sulle mozioni, ma dovete presentare delle leggi in grado di risolvere i problemi. Siamo stanchi di venire in questa Assemblea di lunedì a parlare di mozioni, di niente, di aria fritta. Vogliamo parlare di qualcosa di concreto. Se a voi della maggioranza, che avete pianto tanto in questo week-end, sta bene, a noi no.
Termino con un ultimo punto: stabilizzazione sì, ma tenendo presente che bisogna pensare anche alla meritocrazia. Non si può fare di ogni erba un fascio, bisogna salvaguardare e ricompensare queste professionalità. In sintesi, voglio dire alle organizzazioni sindacali di farsi da parte, perché in questo campo sono state la palla al piede per la stabilizzazione, il lavoro, il progresso. Molti lavoratori non ancora stabilizzati stanno piangendo, e un po' di responsabilità della loro situazione è dovuta, oltre che al Governo della nazione, anche alle organizzazioni sindacali, molto impreparate, le quali pensano più ad occupare il potere - anche politico, come vediamo tutti i giorni - che non ai problemi del lavoro. Soprattutto, esse tutelano alcune categorie di lavoratori e non il lavoro. Quando il 1o maggio, che è vicino, ci appresteremo a festeggiare il lavoro, ricordiamoci che è la festa soprattutto dei disoccupati, i quali sperano che qualcuno pensi a loro. Ma credo che questo Parlamento non sia preparato perché siamo qui, come ho già detto, a friggere dell'aria e non a concretizzare con vere disposizioni legislative il rilancio economico ed occupazionale di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo DCA - Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bodega, al quale ricordo che ha a disposizione poco più di due minuti. Ne ha facoltà.
LORENZO BODEGA. Signor Presidente, intervenendo brevemente per assecondare la sua richiesta, dichiaro il voto favorevole del gruppo della Lega Nord sulla mozione Baldelli n. 1-00137
(Nuova formulazione). Prendo atto, con soddisfazione, che il Governo ha espresso parere favorevole sulla maggior parte dei capoversi del dispositivo, a differenza delle parti restanti, che invece potevano riassumere alcune riflessioni su una problematica così complessa. Chi può non essere d'accordo con l'affermazione che è necessario garantire una tranquillità sociale per il lavoratore e per la famiglia, in modo tale che si possa progettare e prospettare il futuro? Poc'anzi si è parlato dei giovani, che devono fondare e formare la famiglia, acquistare la casa ed avere un reddito sicuro. Siamo tutti d'accordo con l'onorevole Pagliarini, quando dice che troppi cittadini sono privi di tutela e troppi quei precari a cui non si consente di pianificare il futuro. Dobbiamo, tuttavia, evidenziare che vi sono alcune problematiche e carenze, nella pubblica amministrazione, nel personale che vi è impiegato e nell'efficacia della sua attività. Parliamoci chiaro: il blocco del turn over degli anni passati aveva l'obiettivo di contenere la spesa pubblica, che dilagava, e pertanto si interveniva anche sulle nuove assunzioni per favorire questo processo.
Dobbiamo ammettere che, strumentalmente, demagogicamente e retoricamente, oggi abbiamo parlato di cose che non esistono, di cui con molta precisione, invece, si è parlato in Commissione lavoro. Diciamo che abbiamo sollevato una questione: l'obiettivo non è favorire chi, a tutti i costi, deve rimanere nella pubblica amministrazione, quasi seguendo la logica per cui, per così dire, chi è dentro è dentro, e chi è fuori rimarrà fuori.
Pertanto, il nostro voto sarà favorevole sulla mozione Baldelli n. 1-00137
(Nuova formulazione) e contrario sulla mozione Franceschini n. 1-00152, le cui premessePag. 76generali auspicano, infatti, un'azione di Governo non adeguata ad un moderno paese quale l'Italia deve essere.
Ribadisco, quindi, il voto favorevole sulla mozione Baldelli n. 1-00137
(Nuova formulazione) (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Malfa, al quale ricordo che ha a disposizione tre minuti. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, temo che l'eccellente collega Baldelli e gli altri colleghi dell'opposizione abbiano, con le più nobili intenzioni, fornito uno strumento per un ulteriore sviluppo di una politica demagogica, che c'è stata negli anni e che questo Governo si appresta a sviluppare con una norma della legge finanziaria, ovvero l'assunzione dei precari della pubblica amministrazione, senza tener conto, in primo luogo, degli alti numeri dei dipendenti della pubblica amministrazione e, in secondo luogo, della necessità di criteri di meritocrazia. Infatti, onorevole Baldelli, quello che è avvenuto è che il Governo, con grande generosità, si dichiara favorevole a tutti i dispositivi della sua mozione, salvo quello fondamentale, che è il primo, nel quale lei chiede giustamente l'adozione di criteri meritocratici.
Quindi, sostanzialmente, questa mozione, o l'insieme delle due mozioni, darà luogo a un'ulteriore deprecabile espansione, da un lato, del fenomeno del precariato e, dall'altro, dello scardinamento della pubblica amministrazione, che è cominciato con le cosiddette leggi Bassanini dieci anni fa e che, sfortunatamente, è continuato con la cosiddetta legge Frattini della maggioranza dell'epoca, ma che fa parte della logica più devastante che è presente nel campo del pubblico impiego in questo paese (applausi del deputato Baldelli).
Mi limiterò a votare a favore dei capoversi del dispositivo della mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione) su cui il Governo ha espresso parere contrario; per il resto, mi asterrò giacché considero questa discussione non solo in generale demagogica, ma addirittura dannosa, perché consentirà al Governo di portare avanti una politica di assunzioni senza controllo nella pubblica amministrazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, in sede di dichiarazione di voto sulle due mozioni in esame, quella della Casa delle libertà, la n. 1-00137
(Nuova formulazione), di cui ho l'onore di essere primo firmatario, e quella presentata dai colleghi del centrosinistra, la n. 1-00152, a prima firma dell'onorevole Franceschini, desidero rivolgere un ringraziamento al sottosegretario Scanu sia per la sua presenza in Assemblea sia per la competenza con cui ha affrontato un argomento così importante sul quale oggi siamo chiamati a confrontarci. Il rappresentante del Governo ha dato, infatti, dimostrazione, seppur nelle difficoltà politiche presenti all'interno della maggioranza, nelle spaccature, negli equivoci e nelle diverse interpretazioni del concetto di precariato, sia in ambito privato sia in ambito pubblico, di onestà intellettuale, di disponibilità a confrontarsi, come Governo, su temi concreti e su nostri appunti, che abbiamo formulato in maniera chiara al Governo e che abbiamo voluto portare in quest'aula, consentendo al Parlamento di valutare e discutere serenamente su un tema, lo ripeto, particolarmente rilevante perché riguarda una platea che, anche se ancora non bene identificata, consta di svariate decine di migliaia di persone, di lavoratori, in particolar modo di giovani.
Credo che il centrosinistra avrebbe dovuto e potuto fare di più. Ho letto il testo della mozione unitaria del centrosinistra: francamente mi sembra che non aggiunga nulla a considerazioni ovvie, vale a dire che il Governo deve fare in modo di applicare la legge e di rispettare gli impegni che si è assunto. In realtà essa nonPag. 77dà, come invece una mozione dovrebbe, un indirizzo chiaro al Governo su come interpretare queste norme, che - mi permetta il rappresentante del Governo presente in aula una correzione non tanto formale quanto sostanziale - sono state sì approvate dalle Camere, ma non si può dire che il Parlamento abbia dato mandato al Governo di attuarle, perché tali norme sono state inserite come commi in un maxiemendamento che ne comprendeva millecinquecento, di cui il Parlamento non ha avuto, né nelle Commissioni - il presidente Pagliarini lo sa bene - né in Assemblea possibilità di discutere.
Credo che ci sia un problema di fondo, una spaccatura che nel centrosinistra percorre tutta la linea della politica sul lavoro pubblico e privato, e che essa emerga anche in quest'occasione. La genericità della mozione dell'onorevole Franceschini è tale e tanta da non permettere nemmeno allo strumento di indirizzo al Governo di dare degli orientamenti chiari.
Noi ci aspettiamo delle risposte, aspettiamo una direttiva. La preghiamo, signor sottosegretario, di riferirlo ad un ministro ormai sempre più latitante (il suo coraggio e la sua presenza in aula ci confortano): il ministro Nicolais che, per quello che ne sappiamo, da quello che leggiamo dai foglietti che stipula a margine della contrattazione con il sindacato dovrebbe essere ancora in carica. Non si può concordare tutto e soltanto con il sindacato! Dovremmo tutti rallegrarci, a partire dal presidente Pagliarini, ai membri della Commissione lavoro, ai colleghi di tutti i gruppi parlamentari, che finalmente abbiamo l'occasione per discutere in Parlamento di un provvedimento così importante.
Ci aspettiamo (ed è riportato anche nelle indicazioni sul monitoraggio) che il Parlamento sappia quali sono i contenuti delle direttive che il Governo non può continuare a concordare solo con il sindacato. Crediamo che gli amici, i colleghi del gruppo della Rosa nel Pugno abbiano evidenziato, con grande onestà intellettuale, i problemi che sono condivisi in ordine al funzionamento delle pubbliche amministrazioni e alle valutazioni dei pubblici dipendenti. Su ciò si devono dare risposte senza demagogia, con grande serenità, ma si deve cominciare subito. Crediamo che il ruolo dei dirigenti vada valorizzato: essi devono essere valutati per primi, ma poi il loro ruolo e la loro responsabilità dovrebbero consistere nel valutare gli impiegati pubblici e far funzionare la macchina organizzativa, come dice il collega Rocchi. Si dovrebbe cominciare con il responsabilizzare proprio i dirigenti perché non pensiamo, come il ministro Ferrero, che essi sono la causa ma la soluzione a questo problema.
Ci fa piacere che finalmente si sia chiarito che non si sta facendo la sanatoria dei portaborse (una mozione lo evidenzia) e ringrazio il Governo e quei tanti che si sono espressi a favore di questo punto. Ben venga questa occasione perché finalmente si riesce a capire che cosa sarà dei vincitori dei concorsi e degli idonei che da anni aspettano una risposta e che, grazie a questo processo di stabilizzazione, cominceranno ad avere delle risposte.
Abbiamo anche l'occasione di sapere che il Governo non «gonfierà» nuovamente i ruoli delle amministrazioni, ma valuterà le esigenze di organico. Un altro punto molto importante consiste nella possibilità di spendere sul mercato, a livello di curriculum e di competenza, le esperienze nel pubblico di quei lavoratori che, diceva giustamente il sottosegretario Scanu, non sono abusivi perché qualcuno li ha chiamati. Quindi, colleghi, cominciamo ad affrontare in maniera onesta questo messaggio: non sono abusivi, ma chi li ha chiamati, magari in violazione delle leggi, deve avere la responsabilità di aver violato il blocco del turn over. Non possiamo accettarlo.
Il blocco del turn over, cari colleghi del centrosinistra, nasce alla fine degli anni novanta, non l'ha inventato il Governo Berlusconi. E ringraziamo il blocco del turn over, perché le casse dello Stato non sono state svuotate e il nostro debito non si è raddoppiato. Il blocco del turn over è stato una norma di rigore virtuosa, non una norma di rigore viziosa. Chi ha utilizzatoPag. 78la flessibilità per arginare una norma prevista dalla legge finanziaria, ha commesso un errore, ha violato la legge e non ha favorito i precari, ma li ha messi in condizioni di difficoltà. Poiché non vogliamo combattere una guerra tra poveri, si deve fare chiarezza. Al ministro Nicolais chiedo di inviare anche a noi, oltre che ai sindacati, quella circolare dove finalmente si riesce a capire chi sono i veri precari; chi sono coloro che hanno una situazione difficile che si protrae da anni con contratti continuati e ripetuti nel pubblico impiego, e quelli che invece hanno solo un contratto, che sono a contratto da pochi mesi. Per esempio, la questione dei tre anni è retroattiva o vale per il futuro? Non ha senso sistemare qualcuno che ha un contratto dal 1o settembre.
Allora - lo dico ai colleghi Pagliarini, Rocchi e a quelli che dimostrano di avere una sensibilità maggiore che spesso il Governo disattende perché non ha risorse nei confronti di un certo precariato - cerchiamo di capire chi sono i veri precari e impediamo che questa situazione continui a verificarsi per non trovarci fra due o tre anni a discutere un'altra volta della sanatoria e dei precari. Evitiamo che questo accada. Approviamo delle norme rigorose e applichiamole. E relativamente ai punti per noi importanti - l'incentivazione degli straordinari e la flessibilità dei turni - su cui il Governo si è espresso negativamente, facciamo in modo che il precariato e la flessibilità all'esterno non siano un modo per «rattoppare» quegli spazi impediti dalla troppa rigidità nel pubblico impiego.
Il sindaco che vuole aprire gli uffici per più tempo o riesce a contrattare una maggiore flessibilità con il sindacato e con il personale o ricorre agli esterni. In tal senso il ruolo del sindacato diventa fondamentale. Mi rivolgo allora ai colleghi che sono vicini alla storia sindacale, una storia importante: cercate anche voi di influire su queste dinamiche per fare in modo che il sindacato rappresenti uno strumento di miglioramento del paese e non soltanto, in sede di contrattazione, una controparte che troppo spesso chiede di più in cambio di nulla.
Ci vuole onestà intellettuale per parlare di pubblico impiego, è un grande bagaglio che dobbiamo consegnare migliorato alle nuove generazioni. Ringrazio, a partire dai colleghi della Rosa nel Pugno, che hanno avuto onestà intellettuale, tutti coloro che hanno dato merito ai firmatari di questa mozione di aver sollevato un dibattito. A tutti coloro che sono intervenuti con onestà intellettuale e convinzione nelle proprie ragioni do altrettanto merito di una battaglia che, comunque vada, deve evolversi a beneficio di tutti, senza illudere persone che in qualche modo si trovate coinvolte in questo meccanismo. Sottosegretario Scanu, lo ricordi al ministro Nicolais: su questo punto abbiamo il dovere di pronunciare una parola chiara perché la politica non si può assumere la responsabilità di prendere in giro migliaia di cittadini, di giovani e di lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Farinone. Ne ha facoltà.
ENRICO FARINONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, tutti sappiamo che nell'ultima decennio il fenomeno del precariato nel mercato del lavoro italiano è divenuto via via sempre più significativo. Esso ha caratterizzato i diversi settori del mondo del lavoro così come le diverse tipologie di lavoratori manuali piuttosto che intellettuali.
È un fatto con il quale dobbiamo fare i conti e, come dirò fra un attimo, a me pare che il Governo abbia cominciato positivamente a porre in essere una serie di interventi finalizzati a diminuirne la portata e le dimensioni. È un'azione indispensabile per ridurre i gravi problemi che la precarietà del lavoro pone alle persone coinvolte e alle loro famiglie, in particolare ai giovani - lo abbiamo sottolineato con forza nel dibattito di poche ore fa - che rischiano di dover condurrePag. 79una vita precaria, avendo un lavoro precario, essendo impossibilitati ad acquistare un immobile, a formarsi una famiglia, ad avere dei figli.
L'indagine conoscitiva sul precariato, che sta avviandosi a conclusione nella XI Commissione, sta mostrandoci una realtà per la quale se l'utilizzo di forme di lavoro atipico e precario nel privato è legato prevalentemente a motivazioni di ordine organizzativo o di contenimento del costo del lavoro, nella pubblica amministrazione esso è strettamente collegato al blocco delle assunzioni. Ebbene, in questo secondo caso, si sta ragionando di lavoratori, i quali per lo più sono ritenuti necessari all'erogazione dei servizi che le pubbliche amministrazioni debbono ai cittadini. Stiamo, quindi, parlando di lavoratori che coprono vuoti di organico, cioè servizi che devono essere offerti in quantità e qualità ai cittadini, ossia lavoro che serve. Ora, la recente intesa sul lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni indirizzata ad una nuova qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche si muove positivamente sulla strada del riconoscimento dei diritti di chi oggi lavora e non li vede ancora riconosciuti appieno e, al tempo stesso, dell'erogazione dei servizi di migliore qualità per i cittadini.
Nel riconfermare quanto già affermato dal memorandum sul lavoro pubblico dello scorso 18 gennaio, verranno intraprese azioni volte a riassorbire le forme di precariato che si sono determinate in questi anni di sostanziale blocco delle assunzioni a copertura di fabbisogni stabili. L'obiettivo chiaro e preciso è la scomparsa del precariato nella pubblica amministrazione nel corso di questa legislatura. A me sembra che questo sia un obiettivo importante che questa maggioranza si sta dando. Il lavoro flessibile, invece, potrà prevedersi in relazione a tipologia e limiti individuati nella contrattazione collettiva. Per quanto concerne il precariato attualmente presente, che, dobbiamo dirlo, si è sedimentato in modo disordinato con il trascorrere degli anni in un contesto di blocco delle assunzioni, verrà riassorbito mediante il ricorso a prove per quanti non siano già stati sottoposti a tali verifiche all'atto del primo ingresso nello svolgimento delle attività della pubblica amministrazione, secondo le modalità e le risorse previste dalla legge finanziaria per il 2007.
Ecco, cari colleghi, è stata proprio la prima legge finanziaria varata dall'Unione, così impegnativa e rigorosa, che, in coerenza con gli impegni del programma elettorale di valorizzazione del lavoro pubblico e della sua qualità e del superamento del precariato del lavoro che produce inevitabilmente precarietà nei servizi, ad introdurre le opportune ed indifferibili - a nostro avviso - disposizioni intese a stabilizzare il personale precario nella pubblica amministrazione. È infatti essenziale, ai fini di un positivo rapporto con i cittadini e con l'opinione pubblica di questo Paese, consentire alle amministrazioni di garantire continuità, efficienza ed efficacia ai servizi erogati. Occorrono ovviamente professionalità qualificate e stabili negli organici della pubblica amministrazione. Proprio per questo, la legge finanziaria ha istituito il Fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici finalizzato alla realizzazione dei piani straordinari per l'assunzione a tempo indeterminato di personale già assunto, utilizzato attraverso tipologie contrattuali non a tempo indeterminato. Tutto ciò è stato fatto, ponendo criteri che fissano i requisiti dei soggetti interessati alla stabilizzazione, nonché le relative modalità di selezione ed inoltre, vale la pena di ricordarlo, disponendo il divieto, per le amministrazioni destinatarie delle risorse, di ricorrere a nuovi rapporti di lavoro precario nei cinque anni successivi all'attribuzione delle procedure di stabilizzazione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI (ore 17,35)
ENRICO FARINONE. È evidente infatti che, se l'obiettivo ultimo è la «precarietà zero», questo processo di stabilizzazione eccezionale dovrà essere conclusivo e non dovrà essere ripetuto, né dovranno crearsiPag. 80le condizioni per renderne necessaria la reiterazione, collega Baldelli. Questo è un percorso di stabilizzazione, non è una sanatoria. Questa maggioranza, quindi, non è rimasta ferma di fronte ad un problema di tale rilevanza per i lavoratori, ma anche per i cittadini nel loro insieme in quanto utenti impegnando ora il Governo: ad adottare con la maggiore rapidità possibile i provvedimenti attuativi delle disposizioni previste nella legge finanziaria per il 2007; a monitorare lo stato di attuazione delle misure di stabilizzazione del lavoro precario nelle diverse pubbliche amministrazioni; ad adottare prontamente il decreto del Presidente del Consiglio relativo ai criteri e alle procedure per l'assegnazione delle risorse del Fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici; a prendere in considerazione nel prossimo futuro la posizione dei dirigenti medici del servizio sanitario nazionale, ferme restando le necessarie intese Stato-regioni; e a tenere costantemente informato il Parlamento.
Dichiaro dunque il voto favorevole del gruppo de l'Ulivo alla mozione Franceschini ed altri.
Ebbene, cari colleghi, alla vigilia del 1o maggio, tengo a sottolineare che per noi dell'Ulivo i lavoratori, tutti i lavoratori sono una risorsa per il Paese, non un problema. Questa è la filosofia che ci muove e questa è la filosofia che ci muoverà (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Farinone.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.
(Votazioni)
PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta la votazione per parti separate della mozione Baldelli ed altri n. 1-00137 (Nuova formulazione), nel senso di votare separatamente la premessa e ciascuno dei capoversi della parte dispositiva. Ricordo che il Governo ha espresso parere contrario sulla premessa e sul primo, quinto e sesto capoverso del dispositivo ed ha espresso parere favorevole sui restanti capoversi.
Avverto altresì che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione), limitatamente alla premessa, non accettata dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 424
Votanti 422
Astenuti 2
Maggioranza 212
Hanno votato sì 184
Hanno votato no 238).
Prendo atto che la deputata Goisis non è riuscita a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione), limitatamente al primo capoverso del dispositivo, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 424
Votanti 423
Astenuti 1
Maggioranza 212
Hanno votato sì 186
Hanno votato no 237).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione),Pag. 81limitatamente al secondo capoverso del dispositivo, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 423
Votanti 420
Astenuti 3
Maggioranza 211
Hanno votato sì 410
Hanno votato no 10).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione), limitatamente al terzo capoverso del dispositivo, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 432
Votanti 427
Astenuti 5
Maggioranza 214
Hanno votato sì 422
Hanno votato no 5).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione), limitatamente al quarto capoverso del dispositivo, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 431
Astenuti 2
Maggioranza 216
Hanno votato sì 422
Hanno votato no 9).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione), limitatamente al quinto capoverso del dispositivo, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 431
Votanti 430
Astenuti 1
Maggioranza 216
Hanno votato sì 192
Hanno votato no 238).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione), limitatamente al sesto capoverso del dispositivo, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 431
Votanti 428
Astenuti 3
Maggioranza 215
Hanno votato sì 186
Hanno votato no 242).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione), limitatamente al settimo capoverso del dispositivo, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 82
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 379
Astenuti 37
Maggioranza 190
Hanno votato sì 375
Hanno votato no 4).
Prendo atto che i deputati Goisis e Satta non sono riusciti a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Baldelli ed altri n. 1-00137
(Nuova formulazione), limitatamente all'ottavo capoverso del dispositivo, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 379
Astenuti 51
Maggioranza 190
Hanno votato sì 374
Hanno votato no 5).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Franceschini ed altri n.1-00152, nel testo corretto, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 426
Votanti 425
Astenuti 1
Maggioranza 213
Hanno votato sì 246
Hanno votato no 179).