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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Intenzioni del Governo sulla base militare di Sigonella - n. 3-00073)
PRESIDENTE. L'onorevole Licandro ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00073 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), per un minuto.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, signor ministro, com'è noto la base militare di Sigonella è un'installazione del Governo italiano data in concessione al Governo statunitense. Da circa un anno si assiste ad una riduzione notevole o addirittura alla chiusura di importanti squadroni americani con il trasferimento del personale militare americano altrove.
Quella di Sigonella è stata considerata finora come una base strategica nello scacchiere del Mediterraneo. Le riduzioni di personale e le chiusure citate stanno provocando una ricaduta enorme e anche drammatica sui livelli occupazionali del paese, considerando anche che non si tiene conto di tutta una serie di lavoratori che prestano il loro lavoro presso aziende che svolgono lavori in appalto presso la base.
Con questa interrogazione si chiede al Governo di sapere quali novità il Governo statunitense sta disegnando nelle sue linee di politica militare e quale sorte spetteràPag. 52alla base militare di Sigonella. Riteniamo che tale questione sia importante sia sul piano della politica estera sia per la politica interna al fine di predisporre almeno una rete di salvaguardia per i lavoratori interessati.
PRESIDENTE. Il ministro della difesa, Arturo Mario Luigi Parisi, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ARTURO MARIO LUIGI PARISI, Ministro della difesa. Signor Presidente, l'interrogazione in esame, che presenta aspetti di prevalente competenza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, affronta la questione dell'esubero del personale civile italiano che è occupato presso alcune basi militari degli Stati Uniti presenti sul nostro territorio e di cui si è ipotizzata la chiusura. A questo proposito debbo ricordare che gli Stati Uniti sono da tempo impegnati in un processo di trasformazione dello strumento militare. Si tratta di una trasformazione funzionale ad una dottrina di impiego incentrata su una maggiore mobilità e flessibilità delle forze per adeguarle agli impegni che caratterizzano il quadro geostrategico attuale e, primo fra tutti, la lotta al terrorismo.
Questo processo contempla anche una riconfigurazione della presenza militare statunitense nel mondo. Il processo decisionale americano rimane tuttavia soggetto di fatto a consultazioni con alleati e partner e, quindi, anche con il Governo italiano in vista delle decisioni conseguenti sul piano operativo che verranno assunte in sintonia con i paesi interessati.
La modifica degli assetti dovrà naturalmente configurarsi nella base degli accordi che regolano la materia che concerne l'utilizzazione delle basi in Italia da parte di forze alleate. In questo quadro, non risulta alcuna previsione riduttiva circa il futuro delle forze americane presenti nella base di Sigonella.
Passando alla questione specifica del personale civile impiegato presso questa base, colgo con chiarezza, naturalmente, la rilevanza e complessità dei problemi dei dipendenti cui fa riferimento l'interrogazione, i quali vivono con legittima preoccupazione l'eventuale perdita del posto di lavoro. In proposito, debbo precisare che la Difesa è del tutto estranea al rapporto di lavoro intercorrente fra le basi di paesi alleati e la manodopera locale, in quanto il personale in servizio presso queste basi è assunto direttamente dal comando americano interessato, con un contratto di natura privatistica. Anche i contratti di appalto sono stipulati direttamente ed in piena autonomia dalle autorità statunitensi. Ne consegue che la Difesa è estranea al rapporto giuridico che intercorre tra le autorità statunitensi e le imprese che lavorano in appalto presso le basi militari americane, così come ai rapporti di lavoro che si instaurano tra queste imprese ed i propri dipendenti. Tuttavia, data l'importanza della questione, che non mi è ignota, desidero dare assicurazione riguardo all'impegno e alla determinazione che la Difesa porrà per sostenere tutte le possibili iniziative per la soluzione dei problemi sollevati, come già è avvenuto in passato ed in analoghe circostanze, interessando e cooperando con i dicasteri competenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Licandro ha facoltà di replicare, per due minuti.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor ministro, mi ritengo soddisfatto della sua risposta, ma desidero effettuare una precisazione. La riduzione dei reparti militari è in atto da tempo e sarebbe opportuno che il Governo, nel giusto e corretto rapporto con le autorità militari statunitensi e con il Governo degli Stati Uniti d'America, capisse bene le dinamiche in atto. La base militare di Sigonella ha avuto una importanza strategica nello scacchiere del Mediterraneo nell'ultima fase, in cui si è assistito ad una aggressività nella politica statunitense verso il Medio Oriente.
Sono soddisfatto della risposta, signor ministro, anche sotto un altro aspetto, cioè riguardo alla sensibilità del Governo nel farsi carico di una protezione sociale dei lavoratori italiani. Tuttavia, le rimando ancora una sollecitazione perché ritengo offensivo e scandaloso che le autoritàPag. 53militari statunitensi non accettino al tavolo delle trattative la più grande organizzazione sindacale di questo paese, cioè la CGIL. Questo è sancito, per così dire, per tabulas dall'accordo del 23 marzo 2006, al quale hanno partecipato CISL e UIL, ma da cui è stata tenuta fuori la CGIL. Quindi, signor ministro, un intervento suo e del Governo, su questo piano, credo che sia cosa buona e giusta.