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Seguito della discussione delle mozioni Marinello ed altri n. 1-00146 e Franci ed altri n. 1-00153 sulla crisi del settore della pesca e dell'acquacoltura (ore 15.38).
(Parere del Governo)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo, che esprimerà il parere sulla mozione presentata.
STEFANO BOCO, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, ringrazio i colleghi che sono intervenuti questa mattina e che ho già ringraziato nel corso del dibattito. Lei mi scuserà, ma ho ricevuto da pochi minuti (per non dire secondi) il testo definitivo della mozione Marinello ed altri n. 1-00154 che accorpa le due precedenti. Pertanto, ho potuto leggerla solo adesso e le preannunzio il parere positivo sulla medesima.
Se lei mi permette, vorrei svolgere sei approfondimenti su alcuni passaggi che quest'ultima pone all'attenzione dell'aula.
In primo luogo, in merito al regime speciale IVA, si fa presente che il comma 1 sexies dell'articolo 5 del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito con modificazioni nella legge 11 marzo 2006, n. 81, prevede che, in via sperimentale per l'anno 2006, per gli imprenditori ittici esercenti l'attività di pesca marittima, di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 226, venga applicato il regime di favore di cui all'articolo 34 comma 1 del decreto del Presidente della Repubblica del 26 ottobre 1972, n. 633. Il predetto provvedimento stabilisce, altresì, che il Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero delle politiche agricole e forestali, emani il decreto di cui all'articolo 34 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, determinando le percentuali di compensazione. Il decreto interministeriale di attuazione delle misure previste dalla legge 11 marzo 2006, n. 81, dopo essere stato firmato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, è stato trasmesso al competente Ministero dell'economia e delle finanze per il perfezionamento. Quest'ultimo ha predisposto il decreto di variazione di bilancio e di istituzione di un nuovo pertinente capitolo che è stato registrato dalla Corte dei conti il 27 dicembre 2006.
Dopo che la Commissione europea avrà dichiarato la compatibilità della misura con il mercato comune, in considerazione della sperimentazione avvenuta, nonché della disponibilità di fondi, si valuterà l'eventuale estensione di questa misura per l'anno 2007, prevista in via sperimentale solo per l'anno 2006.
In secondo luogo, l'altro approfondimento che vorrei fare è relativo al reinserimento della pesca tra i settori che possono beneficiare per il periodo 2007-2013 di un credito di imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi per le imprese ubicate nelle aree svantaggiate. A tale proposito, si evidenzia che le proposte che, come ricorda questa mozione, sono state formulate in tal senso dal Ministero, non hanno trovato accoglimento nei lavori di quest'Assemblea parlamentare.
Vorrei aggiungere, poi, per quanto attiene alla normativa relativa alle blue box, che un eventuale pagamento delle spese relative alla manutenzione ed esercizio delle stesse, potrebbe configurarsi come aiuto al funzionamento, si evidenzia che l'amministrazione è impegnata a sostenere ulteriori esenzioni rispetto a quelle già previste dal regolamento CE n. 2371/2002 relative al le imbarcazioni asservite agli Pag. 55impianti che operano all'interno delle linee di base. Concludo, dicendo, come noto ai colleghi presentatori, ma è bene ricordarlo, che vi è una normativa comunitaria relativa alle blue box, che impone agli armatori delle unità da pesca superiori ai 15 metri di lunghezza, di dotarle di impianti di localizzazione via satellite, disponendo che in mancanza il peschereccio non possa lasciare il porto.
Con il decreto 1o luglio 2006 è stato disposto il trasferimento a carico degli armatori degli oneri relativi al traffico bordo-terra generato dal sistema e dalla relativa manutenzione a far data dal 1o luglio 2006.
Per quanto attiene alla sospensione degli studi di settore, il Ministero delle politiche agricole e forestali, per quanto di competenza, ha espresso parere favorevole all'Agenzia delle entrate, in quanto l'incremento del prezzo del carburante non costituisce indice di un aumento della produttività delle imprese di pesca.
Quanto alle misure previdenziali dirette a sostenere i marittimi imbarcati a bordo di unità di pesca, il Ministero delle politiche agricole e forestali, nell'ambito delle proprie competenze, considerate le particolari caratteristiche determinate dall'ambiente di lavoro, condivide, come tutti gli altri punti che ho appena ricordato, l'opportunità di inserire tali attività tra quelle particolarmente usuranti, ai fini dell'estensione dei benefici ai pescatori, come richiesto dalle associazioni sindacali di settore.
L'ultimo approfondimento che lascio a quest'Assemblea è in merito al fenomeno della mucillagine. Si segnala che sono già state avviate le procedure per l'attivazione del fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell'acquacoltura ex articolo 14 del decreto legislativo n. 154 del 2004. A tal fine, è stato inoltre richiesto all'Istituto centrale per la ricerca applicata del mare, l'ICRAM, di effettuare accertamenti in relazione ad indicatori ed obiettivi di ordine biologico, ambientale ed economico che consentano di procedere alla dichiarazione dello stato di calamità. L'istituto ha chiarito che, dagli accertamenti condotti mediante la rilevazione aerea degli spazi di mare interessato, è emerso che sussistono ampie aree ricoperte dal fenomeno della mucillagine. La stessa entità del fenomeno, peraltro, necessita di ulteriori rilievi da condurre in mare, attraverso idonei mezzi di strumentazione subacquea.
Il Ministero, considerata la gravità del fenomeno, ha previsto la costituzione di un'unità di gestione per l'emergenza, al fine di identificare una serie di strumenti a supporto del settore nelle aree colpite, verificando la compatibilità degli stessi con la disciplina comunitaria.
Di seguito - mi avvio a concludere, Presidente - si specificano le linee direttrici degli interventi. Invito alla Commissione europea ad inviare un osservatore che attesti il grado di crisi delle marinerie coinvolte al fine di precostituire una base di riferimento sull'applicazione di misure speciali; a valutare l'applicazione dello strumento di intervento economico de minimis, il cui testo definitivo è in corso di approvazione; a rivisitare il fondo di solidarietà al fine di renderlo uno strumento appropriato a nuovi scenari di crisi ambientale che colpiscono la pesca; a verificare la possibilità di utilizzare gli strumenti previsti dal FEP, accelerando la predisposizione del piano operativo; a valutare l'opportunità di avviare il fermo pesca; a verificare infine con il Ministero dell'ambiente la possibilità di interventi sinergici per individuare strumenti atti ad affrontare strutturalmente fenomeno.
Questi sono solo sei approfondimenti su molti dei punti presentati nel dispositivo, che è molto più ampio, e che, ovviamente, come Ministero, condividiamo completamente.
Ringraziando quindi per i lavori che si sono svolti in quest'Assemblea, diamo un giudizio pienamente positivo su tutto il dispositivo predisposto, ringraziamo i presentatori per il lavoro svolto, per l'unificazione del testo e per aver soprattutto dato la possibilità, con la discussione generale, di aprire questo importante dibattito.
Tale dibattito, infatti, non è solo legato al settore della pesca, ma, come emerso Pag. 56poche settimane fa in quest'Assemblea parlando di siccità, concerne una tematica molto più ampia, che parla della salute del mare. Stiamo parlando di un importante settore economico come quello della pesca e di una grande sfida che il Parlamento deve affrontare non aspettando la crisi (voi presentatori l'avete fatto discutendo in modo ampio) e questa mozione ne lascerà traccia.