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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per il rilancio del sistema universitario italiano - n. 3-00842)
PRESIDENTE. La deputata Frassinetti ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00842 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmataria.
PAOLA FRASSINETTI. Signor Presidente, onorevole ministro, con questa interrogazione il gruppo di Alleanza Nazionale vuole evidenziare la situazione finanziaria grave in cui versano le università italiane. Il 19 aprile i rettori si sono riuniti e hanno lanciato un preoccupante allarme in quanto mancano un miliardo e mezzo di euro per fronteggiare le più immediate urgenze, che sono rappresentate in primo luogo dagli aumenti stipendiali dei docenti e del personale tecnico amministrativo. Inoltre va considerato il decremento di un miliardo derivante dall'inflazione, che nell'ultimo biennio è stato del 5 per cento.
Con questa interrogazione si vuole porre l'accento sul fatto che oltre a questi gravi problemi di ordine finanziario, esiste anche una gestione non virtuosa di tante università così come il comitato di indirizzo per la valutazione, istituito e determinato dalla precedente legislatura era riuscito a evidenziare. Quindi chiediamo al Governo quali iniziative...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
PAOLA FRASSINETTI. ...intenda porre in essere, visto che è stato istituito un altro organo inutile, a mio avviso, vale a dire l'Agenzia nazionale della valutazione.
PRESIDENTE. Il ministro dell'università e della ricerca, Fabio Mussi, ha facoltà di rispondere.
FABIO MUSSI, Ministro dell'università e della ricerca. Onorevole Frassinetti, quando ho assunto questo incarico ministeriale ho trovato una situazione confusa e piuttosto gremita di patologie. Moltiplicazione degli atenei, da 40 a circa 80 in pochi anni: l'ho fermata. Proliferazione delle sedi, 400 sedi universitarie con poco più di 100 province in Italia: l'ho frenata. Svendita delle lauree con il sistema delle convenzioni facili (finanziaria 2001): l'ho fermata. Proliferazione senza alcun controllo di qualità delle università telematiche: l'ho fermata. Frammentazione irrazionale delle classi di laurea che, nel decreto sulle classi ora al vaglio della Corte dei conti, ho frenato. Tutti provvedimenti che costituiscono un «pacchetto serietà», condizione preliminare per ragionare del resto.
È vero, come lei e gli altri interroganti affermano, che non poche università gestiscono in modo non virtuoso le loro attività. Ma ve ne sono anche tante altre che compiono il loro dovere, con docenti e ricercatori che contribuiscono a tenere alto il livello qualitativo degli studi e della ricerca in questo Paese.
Ebbene, proprio per premiare le situazioni virtuose e per colpire quelle viziose, è stata introdotta l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), che non capisco perché sarebbe inopportuna, come ella sostiene. L'agenzia di valutazione esiste in quasi tutti i Paesi europei, la sua istituzione allinea - secondo gli impegni assunti con il processo di Bologna - l'Italia ai migliori standard europei e ci consente di governare il sistema premiando essenzialmente la qualità.
So bene che tutto questo non basta in quanto vi è un problema di risorse e di Pag. 41finanziamenti: un problema molto acuto e drammatico, su questo convengo. Siamo fermi per l'università allo 0, 88 del PIL; l'1,1 per la ricerca: a distanza siderale dagli obiettivi di Lisbona, clamorosamente sotto la media europea. Gli investimenti pubblici sono sotto del 20-30 per cento rispetto a quelli europei, quelli privati dell'80 per cento.
Condividiamo tutti l'affermazione che uno sviluppo senza ricerca condanna l'Italia.
PRESIDENTE. Signor ministro, la invito a concludere.
FABIO MUSSI, Ministro dell'università e della ricerca. Per questo convengo sul fatto che sin dalla prossima legge finanziaria occorra fare di più, molto di più, anche dal punto di vista delle risorse finanziarie e lo ritengo un dovere precipuo del Governo e del Parlamento.
PRESIDENTE. La deputata Frassinetti ha facoltà di replicare.
PAOLA FRASSINETTI. Ringrazio il ministro Mussi, ma penso che, nonostante la sua risposta, la preoccupazione permanga soprattutto in relazione alla difficoltà, al collasso economico davanti al quale il mondo universitario è paralizzato.
Credo sia importante, a questo riguardo, compiere una riflessione seria sui limiti delle autonomie finanziarie così come congetturate, che spesso e volentieri inducono le università ad una concorrenza verso il basso. Penso che questo sia sicuramente un problema che dovrà essere risolto: le università non devono avere la preoccupazione meramente quantitativa di dover annoverare iscritti, ma la preoccupazione qualitativa di essere delle università efficienti.
Per fare questo, quindi, ritengo non vi sia il bisogno di organismi pletorici. La critica che muoviamo all'istituzione del nuovo organismo concerne l'ampiezza delle competenze, talmente vasta da poterne depotenziare il significato. Ritengo invece che in questo senso siano veramente necessari una qualità ed un concetto di meritocrazia che vadano a incidere e a stanziare risorse per le università virtuose.
Penso purtroppo - e temo - che invece questo nuovo organo sia paralizzante, burocratizzante e che non aiuti l'università italiana a crescere così come dovrebbe, in un sistema dove la concorrenza deve esserci ma deve essere attuata e spinta su livelli alti.
Credo quindi che, per risolvere questa crisi, vi sia bisogno non soltanto di maggiori finanziamenti - ecco perché ritengo che il cosiddetto «tesoretto» andrà senz'altro investito nell'università e nella ricerca - ma anche di una programmazione attenta, seria, che individui dove destinare i fondi. Solo in questo modo potremo avere un'università che in grado di creare una classe dirigente che sappia portare il Paese fuori dalla crisi.