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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per contrastare la contraffazione delle merci nell'ambito dell'Unione europea - n. 3-00853)
PRESIDENTE. La deputata Formisano ha facoltà di illustrare la sua interrogazione Pag. 58n. 3-00853 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13).
ANNA TERESA FORMISANO. Signor Presidente, prendo la parola per chiedere al ministro se sia a conoscenza, come credo, che, secondo il rapporto Rapex 2006, è cresciuto del 32 per cento il numero dei prodotti identificati come pericolosi nell'ambito dell'Unione Europea (si tratta, soprattutto, di giocattoli ed elettrodomestici). Il numero maggiore di queste segnalazioni, il 24 per cento, ha riguardato proprio tali categorie.
Qual è la nostra preoccupazione? Il rischio maggiore per i bambini è stato quello del soffocamento (il 49 per cento); il 2 per cento delle segnalazioni ha invece riguardato giocattoli che avrebbero potuto causare seri problemi per la vista.
Con la presente interrogazione le chiedo se non ritenga opportuno adottare ogni utile iniziativa volta a sollecitare un maggiore impegno ed una maggiore collaborazione con i paesi dell'Unione europea per contrastare il fenomeno delle merci contraffatte, anche favorendo la collaborazione dei paesi terzi.
PRESIDENTE. Il ministro del commercio internazionale e per le politiche europee Emma Bonino, ha facoltà di rispondere.
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Signor Presidente, deputata Formisano, il Governo in effetti condivide le preoccupazioni che lei esprime ed elencherò ora le iniziative che stiamo prendendo. Condivido le sue preoccupazioni; del collega La Malfa condividevo l'analisi, cioè che la crescita è «trainata» dalle esportazioni, non invece le preoccupazioni.
Stiamo agendo a livello bilaterale, a livello europeo ed a livello internazionale, nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio.
Per quanto riguarda il livello bilaterale, il Ministero del commercio internazionale, che dirigo, aprirà entro il 31 maggio 19 desk anticontraffazione nei paesi più «sensibili», da cui provengono gran parte di tali prodotti. Essi avranno sede in località nevralgiche: in Cina, a Pechino, a Shanghai, a Hong Kong, a Canton, a Nanchino e a Chengdu; a Taiwan; in India, a New Delhi, a Mumbai e a Chennai; ma anche in Corea del sud, a Seul, in Vietnam, come lei sa, altro paese di provenienza delle merci contraffatte; e, inoltre, a Dubai, a Istanbul, ad Ankara, a Mosca, New York e San Paolo. In tutto sono 19 desk anticontraffazione che dovrebbero aiutare per lo meno a monitorare, se non ad arginare, il fenomeno.
La seconda strategia è a livello comunitario, per quanto riguarda l'accesso al mercato. Le posso assicurare che i paesi membri dell'Unione europea sono determinati quanto noi a far valere tali principi. Sottolineo però alla collega Formisano che una buona parte dei prodotti contraffatti in circolazione nel nostro paese sono di produzione italiana, quindi, anche da questo punto di vista, la questione si complica.
Stiamo agendo, inoltre, a livello bilaterale, affinché i trattati di libero scambio di nuova generazione abbiano principalmente ad oggetto gli elementi della contraffazione e della proprietà intellettuale. In particolare, stiamo studiando con grande attenzione la proposta dell'accordo di commercio anticontraffazione, ideata da Stati Uniti d'America e Giappone, e che potrebbe dare buoni frutti.
Lei accenna poi ad una situazione aggravante rispetto alla contraffazione, che è di per sé un dato preoccupante dal punto di vista economico: mi riferisco al fatto che i prodotti contraffatti sono anche insicuri. Si sommano due elementi che vanno affrontati, a nostro avviso, sia in sede bilaterale sia europea ed anche globale. Credo, inoltre, lo ripeto, che il nuovo schema di accordo internazionale anticontraffazione, ideato da Stati Uniti e Giappone, che stiamo studiando, possa fornire un elemento di intervento interessante anche in questo ambito.
Rimane infine da controllare il territorio italiano, che presenta una serie di Pag. 59elementi di preoccupazione, che l'interrogante immagino conosca perfettamente.
PRESIDENTE. La deputata Formisano ha facoltà di replicare.
ANNA TERESA FORMISANO. Signor Presidente, onestamente, mi ritengo soddisfatta solo in parte, in quanto, come è stato affermato dal ministro Bonino, esiste anche un problema di produzione italiana, la quale, purtroppo, è pari al 4 per cento, dato di non poco conto!
Vorrei sottolineare alcuni aspetti: le notifiche della Commissione europea, dal primo trimestre del 2007, sono, purtroppo, già aumentate del 35 per cento ed è ovviamente preoccupante.
So che una delegazione europea - della quale, immagino, farà parte anche il ministro Bonino - si recherà in Cina, per sottoscrivere un protocollo di intesa in ordine a questo tipo di problematiche. Potrebbe essere l'occasione, ministro, per fissare alcuni paletti importanti, ma ciò che mi preoccupa è un altro aspetto: esiste, purtroppo, in Italia, un proliferare di nuovi negozi che vendono tali prodotti. Questo è il grave problema! Mentre, infatti, per i prodotti alimentari, abbiamo il controllo da parte dei NAS e delle ASL, su questo tipo di prodotti non vi è alcun controllo.
Esiste, inoltre, ministro, se mi permette, una concorrenza sleale nei confronti di quei negozianti ed esercenti commerciali che vendono prodotti a norma CEE, che sono sfavoriti da una concorrenza sleale. Le famiglie, purtroppo, sono spesso attratte dal prezzo più favorevole, senza pensare alle conseguenze a cui tutto ciò può portare.
Non possiamo aspettare che l'Europa si esprima rispetto a tale problema. Vanno bene gli incontri bilaterali, tuttavia mi permetto di dire che dobbiamo fare qualcosa! Mi permetto di suggerirle, signor ministro, un'idea: un coordinamento, una task force tra il suo Ministero, il Ministero dell'economia e delle finanze ed il Ministero dello sviluppo economico, al fine di realizzare un controllo sinergico sui prodotti in entrata nel nostro Paese. Il problema, infatti, consiste nel controllare alle dogane quali tipi di prodotti...
PRESIDENTE. Deputata Formisano, concluda.
ANNA TERESA FORMISANO. Concludo, Presidente. Stiamo parlando della salute dei bambini e ciò mi preoccupa ancora di più! Tornerò su questo argomento, aspetto da lei un chiarimento in merito a questa proposta, se vuole, anche nella Commissione attività produttive, della quale faccio parte [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 16,40.
La seduta, sospesa alle 16,30, è ripresa alle 16,40.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI