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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Posizione del Governo in merito ad esternazioni che incitano all'intolleranza ed alla violenza nei confronti della Chiesa cattolica n. 3-00869)
PRESIDENTE. L'onorevole Leone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00869 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10).
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, il «concertone» del 1o maggio, che ormai è Pag. 53diventato l'unico anello di congiunzione tra i sindacati e i giovani, visto che per questi ultimi i sindacati non pensano ad altro che a tale evento, è diventato, questa volta, anche un palcoscenico un po' strano perché un guitto, tale Rivera, ha preso di mira con pesanti esternazioni ed insulti il Vaticano, quindi il mondo cattolico in generale, ma anche il Capo di uno Stato, ovverosia il Papa. Ciò si inserisce in un clima che è sotto gli occhi di tutti, che ha condotto anche agli episodi di minacce nei confronti dell'arcivescovo Bagnasco.
Chiediamo pertanto al Ministro Amato cosa intenda fare per contrastare l'intolleranza che si sta sviluppando verso il mondo cattolico da parte di una certa sinistra in particolare, in quali modi intenda individuare i responsabili delle minacce nei confronti del monsignor Bagnasco e quali sono le azioni che ha predisposto per tutelare lo stesso arcivescovo.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Noi seguiamo con grande attenzione la situazione che si è creata intorno al monsignor Bagnasco, ed è a dir poco deprecabile che si sia formata questa fermentazione, che l'ha portata a diventare addirittura di dimensione nazionale, nelle voci, nelle scritte e nelle minacce. È brutto che una persona che svolge una missione di quella sorta, e che poi assurge ad un incarico di rilevanza nazionale, si trovi a dover fronteggiare il clima che tutto questo manifesta.
Noi, ovviamente, nel nostro compito istituzionale, ci siamo domandati se è un clima o se è anche una situazione di insicurezza vera quella ora descritta. È un punto importante che abbiamo cercato di chiarire lavorando scritta su scritta, comunicato su comunicato, fonte su fonte, arrivando a concludere che esistono delle consonanze molteplici con alcune tematiche proprie dell'anarco-insurrezionalismo. Tali tematiche portano poi ad una complessiva valutazione per la quale, da un lato, si vede la traccia dello stesso anarco-insurrezionalismo, dall'altro, si percepisce che si è scatenato un fenomeno imitativo, anche da parte di persone o gruppi che non ne sono partecipi e che, con una finalità semplicemente ignobile, anche se non immediatamente pericolosa, fanno da coro in tutta questa vicenda.
Noi quindi dobbiamo seguirla e, ovviamente, garantiamo a monsignor Bagnasco il massimo di sicurezza e gli siamo grati come italiani per la serenità con la quale, in questo contesto, continua ad assolvere alla sua missione. È una serenità della quale noi ci sentiamo di essere garanti.
PRESIDENTE. Signor Ministro, concluda.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Quanto all'altra vicenda alla quale l'interrogazione si riferisce, mi permetta di esprimermi su di essa sottolineando che alla fine ha provocato uno degli episodi di maggior consonanza tra Stato e Chiesa di questi ultimi anni: la consonanza tra il segretario di Stato ed il Presidente del Consiglio nell'invitare tutti ad usare il buonsenso, finché ce l'hanno, e a ricordarsi che la misura è una delle qualità prime per una buona convivenza civile.
PRESIDENTE. L'onorevole Leone ha facoltà di replicare.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, signor Ministro, noi non siamo né sereni, come monsignor Bagnasco, né tanto meno plaudiamo alla consonanza tra il Presidente Prodi e il segretario di Stato Vaticano. Lei ha fatto un excursus del quale non avevamo bisogno in questa sede, mentre è sotto gli occhi di tutti che non ha risposto: intendevamo avere da lei altre notizie, che invece non ci ha dato.
Come si può plaudire ad una consonanza nel momento in cui assistiamo ad un «concertone» trasmesso in diretta TV - grazie anche agli 800 mila euro versati dalla RAI agli organizzatori -, in cui un guitto si scaglia contro il Papa e una folla lo applaude perché viene insultato il Capo di uno Stato, che è anche il Capo della Chiesa cattolica?Pag. 54
Lei non ci viene a dire se sono stati individuati i responsabili delle scritte contro Bagnasco. Non deve rassicurare soltanto noi: poco fa aveva accanto il guardasigilli Mastella che, quando si è verificato il fatto del 1o maggio, egregio signor Ministro dell'interno, ha rilasciato una dichiarazione di questa natura: «Bisogna stare molto attenti perché noi saremo in piazza il 12 maggio per il Family Day e mi auguro che non succeda nulla».
Le preoccupazioni sulla serenità di monsignor Bagnasco, che non sono le nostre, non sono neanche dei componenti del vostro Governo. Lei oggi non è venuto a dire assolutamente nulla su ciò che il Governo sta facendo. Le esternazioni del Presidente Prodi, che lasciano il tempo che trovano - anche perché, evidentemente, non sapeva neanche di cosa si parlasse e a cosa si riferisse il segretario di Stato quando le ha rilasciate -, non mi sembrano in grado di appagare il Parlamento, così come non appagano il nostro gruppo. Non sono appagati neanche gli italiani, che sono preoccupati come noi e come il ministro Mastella, perché questa escalation della sinistra nei confronti del mondo cattolico deve essere fermata e, per fermarla, non bastano le sue parole e le sue chiacchiere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).