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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Utilizzo di dati statistici non omogenei nella determinazione dei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti - n. 3-00867)
PRESIDENTE. L'onorevole Cesini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00867 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
ROSALBA CESINI. Signor ministro, con la legge finanziaria per il 2007 si è stabilito un incremento del contributo ordinario per i comuni fino a cinquemila abitanti, aventi una percentuale di bambini Pag. 50sino a cinque anni superiore al 5 per cento della popolazione totale. Ma i dati ISTAT utilizzati dal ministero per l'assegnazione dei fondi sono stati estratti da due tabelle che fanno riferimento a periodi temporali diversi.
In particolare, l'incidenza dei minori sulla popolazione è desunta da una statistica relativa al 2004, denominata «Posas», mentre la popolazione totale è ricavata dalla statistica denominata «P2», che riporta dati relativi al 2005.
L'uso di dati temporalmente disomogenei ha provocato evidenti squilibri, tanto che rischiano di essere inclusi tra i fruitori del contributo quei comuni la cui popolazione, nel 2005, è diminuita rispetto all'anno precedente e, al contrario, vengono esclusi quelli che hanno avuto una popolazione in crescita. Le chiedo come si intenda intervenire per porre riparo ad un errore così macroscopico.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. La collega interrogante ha ragione. Il problema è esattamente nei termini che ha indicato, ed è in quei termini perché la norma che fu «confezionata» in Parlamento - credo con il contributo del Governo, sia chiaro - è frutto di quegli emendamenti che si presentano in seconda battuta.
Ricordo che la norma, nella sua «purezza» originaria, prevedeva solo uno stanziamento ad hoc per i piccoli comuni. In seguito maturò in Parlamento l'ipotesi di favorire con questo stanziamento i piccoli comuni in ragione del tasso di popolazione infantile ed anziana in essi presente; a quel punto ci si rifece normativamente ai dati disponibili dell'ISTAT. È un fatto di cui evidentemente ci si è accorti dopo - chi ha scritto la norma forse non ne era consapevole - che l'ISTAT fornisce in tempi diversi, ogni anno, i dati relativi all'insieme della popolazione e i dati relativi alle classi di cittadini in ragione dell'età. Per cui, alla fine del 2005, noi abbiamo i dati «freschi» per l'insieme della popolazione, ma i dati relativi alle classi di età sono ancora quelli del dicembre precedente. Quest'anno, una volta constatata la disfunzione indicata dalla collega e rinviata per i comuni la data di approvazione dei loro bilanci al 30 aprile, abbiamo aspettato il più possibile per comunicare loro i dati rilevanti ai fini di questo particolare stanziamento.
Tuttavia, l'ISTAT ha comunicato i dati sulle classi di età che ci sarebbero serviti esattamente il 30 aprile, cioè il giorno in cui stava scadendo il termine finale per l'approvazione dei bilanci. Di conseguenza i bilanci sono stati approvati, come lei ha detto, ed è chiaro che a questo punto il recupero potrà avvenire sul prossimo esercizio, ma c'è comunque questa sfasatura e bisognerà verificare con l'ISTAT, con il quale ora lavoriamo per il prossimo censimento, se c'è un modo per riavvicinare i tempi. Ma non c'è dubbio, ed è ragionevolmente comprensibile, che il dato sulla popolazione aggregato è più facilmente ottenibile in modo tempestivo rispetto a quello sulle classi di età che viene in seguito. Anche se avessimo fatto riferimento ai dati ISTAT della medesima data, ci saremmo trovati che, alla data del 31 dicembre, avevamo gli uni «freschi», ma gli altri ancora dell'anno precedente.
PRESIDENTE. L'onorevole Cesini ha facoltà di replicare.
ROSALBA CESINI. La ringrazio, signor Ministro, per le notizie che ha fornito, che sono confortanti per il futuro, perché bisognerà porre rimedio a quella che ritengo sia stata una grande ingiustizia e, come lei dice, mi auguro che almeno per gli anni 2008 e 2009 ci si riferisca a dati ISTAT coerenti tra di loro.
Signor Ministro, veniamo da un lungo periodo di tagli agli enti locali operati dal Governo di centrodestra, il che ha costretto molti comuni a fare salti mortali per mantenere servizi che fanno davvero la differenza nella qualità della vita di una comunità. Ora ci attendiamo che questo Governo inverta la tendenza, dando però al contempo precisi indirizzi per il perseguimento Pag. 51del miglior rapporto possibile tra spesa pubblica e qualità delle prestazioni erogate dai comuni.
Capisco che non è una sua competenza diretta, signor Ministro, ma lo Stato, rispetto a questi fondi, non chiede alcuna rendicontazione dei trasferimenti, né, d'altra parte, sono state indicate le priorità da perseguire nell'utilizzo di queste risorse. Per cui, paradossalmente, comuni poco accorti o con scarsa capacità programmatoria si limiteranno alla semplice distribuzione «a pioggia» delle risorse aggiuntive, senza costruire nulla di serio.
È necessario, invece, che questi fondi siano destinati in primo luogo a favorire l'erogazione dei servizi per l'infanzia e per la popolazione anziana in forma associata tra i comuni, il che consentirebbe un miglioramento sia quantitativo sia qualitativo delle prestazioni a parità o addirittura con risparmio di spesa.
Noi Comunisti Italiani riteniamo che un Governo di centrosinistra, questo nostro Governo, debba qualificarsi proprio sulle finalità e sulle modalità di impiego delle risorse pubbliche, sappia cioè coniugare l'estensione dei diritti, dei servizi alla persona, il miglioramento della qualità della vita...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ROSALBA CESINI. ...a partire da quella di larghe fasce sociali, spesso solo sfiorate dalla fruizione dei servizi, al rigoroso controllo della spesa pubblica, combattendo sprechi e clientelismi.
Questa è la nostra comune missione, signor Ministro, sulla quale vigileremo e per la cui realizzazione stimoleremo il Governo (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).