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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per sostenere la candidatura di Taiwan all'Organizzazione mondiale della sanità - n. 3-00889)
PRESIDENTE. L'onorevole Campa ha facoltà di illustrare l'interrogazione Leone n. 3-00889 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7), di cui è cofirmatario.
CESARE CAMPA. Signor Ministro, ieri, ancora una volta, è stata respinta la richiesta di inserire l'ammissione di Taiwan nell'agenda dei lavori della prossima assemblea annuale dell'Organizzazione mondiale della sanità. Questo argomento ha, secondo noi, un alto valore morale, che precede qualsiasi considerazione politica. Ci chiediamo come sia tollerabile che il diritto umano alla salute, che è alla base dell'esistenza e delle finalità dell'Organizzazione mondiale della sanità, sia precluso ad un'intera comunità di persone - e si tratta, si badi bene, di 23 milioni di cittadini, cioè una popolazione equivalente, nell'Unione Europea, a quella della Romania - e che si precluda tale possibilità per motivazioni strettamente politiche imposte dal Governo di Pechino.
Siamo tutti consapevoli delle ragioni della Realpolitik, ma ci chiediamo per quale motivo non possa essere concesso a Taiwan di entrare nell'Organizzazione mondiale della sanità, almeno come entità sanitaria o come osservatore. Considerando che Taiwan...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CESARE CAMPA. ... è uno degli snodi aerei e navali più trafficati nel Pacifico ed è zona di transito annuale per oltre un milione di uccelli migratori, e considerando anche che il problema del...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Campa.
CESARE CAMPA. Chiediamo dunque quali iniziative il Governo intenda adottare per intraprendere in ambito comunitario...
PRESIDENTE. Grazie.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, le decisioni relative a Taiwan, assunte unitariamente a livello europeo, hanno una natura eminentemente politica, e non solo tecnica. Del resto, lo ha riconosciuto lei stesso. Esse tengono conto del criterio del riconoscimento dell'esistenza di una sola Cina rappresentata dalla Repubblica popolare cinese.
Da tempo, anche grazie all'azione che l'Italia ha svolto in ambito europeo, tenendo conto delle esigenze rappresentate dalle competenti autorità di Taipei, l'Unione europea ha accolto il principio di una partecipazione significativa di Taiwan alle principali riunioni dell'Organizzazione mondiale della sanità. Il nostro Paese ha ripetutamente proposto soluzioni pragmatiche per garantire l'universalità dell'informazione medico-sanitaria, e tale universalità è per noi un punto fermo. Tuttavia, la recente iniziativa di Taipei di richiedere l'ammissione come membro a pieno titolo ai lavori dell'Organizzazione, e con il nome di Taiwan, non è apparsa né realistica né sostenibile in ambito europeo, in base al principio cui accennavo e al quale l'Italia pienamente si conforma. L'essere membro formale a pieno titolo e persino il semplice status di osservatore di Taipei all'interno di un'organizzazione internazionale costituirebbe infatti il riconoscimento di fatto di una piena soggettività internazionale, non conciliabile con il principio di una sola Cina.
Ciò premesso, resta ferma la convinzione del Governo italiano che le comprensibili e condivisibili motivazioni di ordine medico e sanitario espresse da parte taiwanese possano essere soddisfatte con le forme di partecipazione su base pragmatica che sono state peraltro già adottate nell'ambito dell'Organizzazione mondiale della sanità nel recente passato. Ad esempio, nel 2005 dodici esperti di Pag. 51Taiwan hanno preso parte a sei meeting, e nel 2006 undici esperti hanno partecipato a cinque riunioni organizzate su aspetti specifici dell'Organizzazione mondiale della sanità. Sulla necessità che non si escludano esperti di Taiwan dalle riunioni importanti dell'Organizzazione mondiale della sanità esiste, dunque, un ampio consenso internazionale, e persino da parte cinese non sembra vi siano obiezioni.
L'Italia e l'Unione europea continueranno a incoraggiare forme di partecipazione significativa di Taiwan, che non risultino però in contrasto con quel principio dell'esistenza di una sola Cina, che rappresenta - lo sottolineo - un aspetto costante non solo della politica estera dell'attuale Governo, ma della politica estera del Governo italiano e dell'atteggiamento dell'Unione europea.
PRESIDENTE. L'onorevole Campa ha facoltà di replicare.
CESARE CAMPA. Signor Ministro, non vi è ombra di dubbio che il principio di una sola Cina è stato accettato anche da Taiwan, tant'è che la domanda è stata presentata come Taiwan. Non vi è ombra di dubbio, quindi, che con intelligenza il Governo italiano si è in passato mosso in questa direzione, e deve muoversi ancor più adesso, affinché sia riconosciuta all'entità Taiwan - che, in qualità di entità doganale, è già presente all'interno dell'Organizzazione mondiale del commercio - anche la figura di entità sanitaria o di osservatore. Questo era stato chiesto e questo crediamo sia il primo passo per consentire alla comunità internazionale di essere difesa da rischi di epidemie, che provengono, in maniera particolare, proprio da quei Paesi. Quindi, si tratta di una questione umanitaria nei confronti di 23 milioni di abitanti presenti in quella zona, ma anche degli abitanti del mondo intero.
Ritengo infatti, signor Ministro, che le epidemie non abbiano confini e non si possano fermare con gli schemi della politica o della diplomazia. Credo, altresì, che lo stesso Governo italiano debba tener fede ad una mozione approvata da questa Camera con 353 voti favorevoli il 4 maggio 2004, a favore dell'inserimento di Taiwan almeno come entità sanitaria od osservatore, come peraltro è già accaduto - lo ricordavo in precedenza - per l'ingresso di Taiwan nell'Organizzazione mondiale del commercio.
Non vi è ombra di dubbio che le iniziative del Governo italiano debbano andare in questa direzione. In considerazione della forte e viva presenza politica dell'Italia per quanto riguarda i diritti umani nel Tibet, anche da parte di rappresentanti del suo partito, mi auguro che ci possa essere altrettanta presenza e puntualità pure nei confronti di Taiwan, anche per ciò che rappresenta per la democrazia. Vorrei ricordare che si tratta di un Paese democratico, nel quale si svolgono regolarmente le elezioni, abitato da 23 milioni di persone, e che 15 milioni di transiti aerei e milioni di uccelli migratori possono portare nocumento alla nostra realtà.
Per tutte queste ragioni, dunque, oltre che per motivi di carattere strettamente umanitario e di buonsenso, sarebbe opportuno che ci fosse e continuasse ad esservi questo intervento, non nascondendoci dietro una sola Cina: sappiamo tutti che la Cina è una sola (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).