Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in relazione agli sbarchi di clandestini sulle coste italiane e al fenomeno dell'immigrazione clandestina - n. 3-00887)
PRESIDENTE. L'onorevole Allasia ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-00887 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), di cui è cofirmatario.
STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, da notizie rilanciate da agenzie di stampa si apprende che nella giornata di lunedì 14 maggio 2006 è approdato sulle coste di Lampedusa un barcone con 205 clandestini a bordo. L'imbarcazione ha attraversato il canale di Sicilia superando, senza essere avvistato, tutti i controlli della Marina e delle forze dell'ordine.
Per effetto degli ultimi sbarchi, il centro di accoglienza è al collasso, visto che può contenere soltanto 190 persone mentre, sino a questo momento, sono oltre 400 gli extracomunitari arrivati a Lampedusa, nelle sole giornate di domenica e lunedì, nel corso delle quali si sarebbero succeduti ben sette sbarchi.
Nonostante la situazione di allarme determinata dall'entità e dalla frequenza degli sbarchi, il Governo non pare intenzionato a porre un freno al fenomeno, anzi - sulla base delle misure ventilate - si muove in una direzione opposta.
Chiedo, pertanto, quale sia la reale situazione degli sbarchi clandestini sulle coste italiane e quale indirizzo il Governo Pag. 47intenda perseguire per contestare il fenomeno crescente dell'immigrazione clandestina nel nostro Paese.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Vorrei, innanzitutto, ribadire l'impegno del Governo nell'assicurare il rispetto della legalità e della sicurezza di ogni cittadino con fermezza, secondo le leggi, ma senza cedere a nessuna strumentalizzazione di parte.
I dati sulla reale situazione degli sbarchi clandestini sulle coste italiane sono i seguenti. In primo luogo, gli immigrati sbarcati quest'anno sulle coste italiane sono diminuiti rispetto a quelli dello stesso periodo del 2006. Infatti, nel periodo 1o gennaio-14 maggio dello scorso anno sono giunte complessivamente 4.165 persone, tutte in Sicilia e, per la precisione, 4.021 nelle isole di Lampedusa e Linosa. Nello stesso periodo di quest'anno sono sbarcati sulle coste italiane 3.022 immigrati clandestini provenienti dalle coste algerine, dei quali 1.855 a Lampedusa e Linosa, 385 in altre località della Sicilia, 529 in Calabria e, infine, 253 in Sardegna.
Alla diminuzione dei flussi, dunque, si accompagna un secondo dato da considerare: il mutamento dei punti di arrivo. Su questa tendenza influisce in modo positivo la sempre più stretta collaborazione italo-libica nel contrasto all'immigrazione clandestina.
Per quanto riguarda, invece, gli indirizzi che il Governo intende perseguire in questa delicata materia, la strategia che abbiamo impostato si sviluppa lungo tre direttrici di fondo: governare seriamente l'immigrazione regolare, promuovere l'integrazione e scoraggiare l'illegalità. A questa filosofia si ispira il disegno di legge delega approvato il 24 aprile scorso dal Consiglio dei ministri.
Il nostro intervento prende atto degli esiti negativi della cosiddetta legge Bossi-Fini, anche nel contrastare - forse, in primo luogo nel contrastare - l'immigrazione clandestina. Il Governo vuole favorire l'incontro regolare tra la domanda e l'offerta di lavoro straniero (il collegamento tra soggiorno e impiego deve rispondere alle reali esigenze delle nostre imprese e delle nostre famiglie), adeguare la durata del permesso di soggiorno alla realtà del mondo del lavoro, rendendo meno gravosi per l'amministrazione e per l'immigrato i procedimenti di rilascio e rinnovo della documentazione, creare una corsia preferenziale per l'accesso dei lavoratori qualificati, rendere effettivi i rimpatri, superare il sistema dei centri di permanenza temporanea e assistenza con una riforma radicale che assicuri, comunque, sedi e strumenti efficaci per l'assistenza, per il soccorso, e anche per l'identificazione degli immigrati, nonché per il rimpatrio di chi viene espulso.
PRESIDENTE. L'onorevole Allasia ha facoltà di replicare.
STEFANO ALLASIA. Signor Ministro, come torinese porto un'istanza dei lampedusani: dovreste vergognarvi, perché avete così tanta ipocrisia che all'interno di quest'aula non può neanche essere contenuta e dovremmo tenere le porte aperte per farla uscire tutta!
Fino a ieri la maggioranza di centrosinistra diceva che la cosiddetta legge Bossi-Fini costituiva il problema principale per l'immigrazione in Italia. Difatti, per gli eventi che sono accaduti ieri in Piemonte, nel novarese e nell'alessandrino, avete accusato l'attuale legge sull'immigrazione.
Oggi, dite la cosa inversa, cioè che rispetto all'anno scorso gli sbarchi in Italia sono diminuiti. Vi ricordo che la legge vigente è la cosiddetta Bossi-Fini. Voi volete approvare una legge che garantirà «porte aperte» a tutti gli immigrati, perché avete intenzione di annullare completamente l'identità della società italiana. Dovreste essere coerenti e denunciarlo apertamente!
Devo dire una sola cosa sulla questione di Lampedusa: tutti voi ministri dovreste Pag. 48andarvi in visita, non come ministri, ma come civili, come persone normali, ed ascoltare la popolazione, perché la città di Lampedusa è allo sbando, non è assolutamente considerata da questo Governo, è una terra di confine e ha bisogno di interventi ingenti da parte di questo Governo.
Vi ricordo che lo scorso week end l'elettorato di questa città, come quello di tutta la Sicilia, vi ha «bocciato». Bisogna riconoscerlo: i lampedusani hanno visto lungo e vi hanno «bocciato» alle elezioni.
PRESIDENTE. Onorevole Allasia, concluda.
STEFANO ALLASIA. Signor ministro, dovreste andare su quell'isola e confrontarvi con la popolazione, perché non c'è una continuità territoriale, non esistono ospedali, c'è solo un poliambulatorio con enormi problemi, senza infermieri e medici locali. Perciò, vergognatevi di quello che state portando avanti in tutto il territorio italiano (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).