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Seguito della discussione della proposta di legge: S. 1375 - Senatori Bianco e Sinisi: Disciplina dei soggiorni di breve durata degli stranieri per visite, affari, turismo e studio (Approvata dalla I Commissione permanente del Senato) (A.C. 2427) (ore 19,10).
(Esame dell'articolo 1 - A.C. 2427)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2427 sezione 1).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANTONIO LA FORGIA, Relatore. Signor Presidente, il parere è contrario su tutte le proposte emendative presentate. Per pura esigenza di onestà intellettuale, sottolineo che su alcune proposte il parere è negativo per ragioni di merito, mentre per alcune altre, pur essendo le questioni sollevate, nel merito, anche ragionevoli e condivisibili, il parere da parte del Comitato dei nove è negativo per ragioni di urgenza. Vogliamo tenere conto delle sacrosante sollecitazioni emerse nel corso del dibattito generale e far sì che, venendo approvato nel testo pervenuto dal Senato, il provvedimento possa divenire immediatamente operativo.
PRESIDENTE. Il Governo?
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Stucchi 1.20
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Stucchi. Ne ha facoltà.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, siamo al primo emendamento del testo al nostro esame ed è un emendamento interamente soppressivo, presentato perché non si condivide la finalità di questo provvedimento. È stato ribadito più volte che esso, sia in Assemblea sia in Commissione, è stato approvato all'unanimità dal Senato, ma ciò non è corretto, nel senso che c'è stato un voto contrario in 1 Commissione al Senato espresso dal rappresentante della Lega, il Vicepresidente Pag. 85del Senato Calderoli. Non è unanimità quando vi è una posizione di contrarietà del rappresentante di un gruppo.
Le finalità della proposta di legge in esame possono e debbono essere approfondite, perché cercare di capire da una prima lettura superficiale, e valutare dunque quali possono essere le conseguenze dell'approvazione di un provvedimento siffatto, è abbastanza difficile. Riteniamo che con il provvedimento stesso si inizi lo scardinamento della legge Bossi-Fini, una seria legge sull'immigrazione che deve essere modificata solo per renderla ancora più stringente.
La nostra posizione è confortata anche, purtroppo, da una serie di episodi, che riguardano cittadini stranieri presenti nel territorio del nostro Paese, che non sono sicuramente edificanti. Si tratta di fatti commessi da delinquenti e da criminali che turbano l'ordine pubblico e che suscitano molto timore nei nostri cittadini. La risposta del Governo è quella di iniziare, con il provvedimento in esame, a intraprendere una strada che va invece nella direzione opposta.
È per questo motivo che, pur ringraziando il relatore per avermi rivolto un cortese invito al ritiro, confermiamo tutti i nostri emendamenti, e sull'emendamento in esame chiediamo all'Assemblea di esprimere un voto favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Stucchi 1. 20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 502
Votanti 501
Astenuti 1
Maggioranza 251
Hanno votato sì 219
Hanno votato no 282).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 1. 24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 514
Votanti 513
Astenuti 1
Maggioranza 257
Hanno votato sì 228
Hanno votato no 285).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 1. 23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 516
Maggioranza 259
Hanno votato sì 233
Hanno votato no 283).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Stucchi 1.21.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Stucchi. Ne ha facoltà.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, con l'emendamento 1.21 cerchiamo almeno di limitare i danni, con un'impostazione che possa causare un minor numero di problemi, eliminando la fattispecie dei viaggi per le visite, per affari, turismo e studio, e lasciando esclusivamente la motivazione del turismo.
Il turismo è la vera, non dico scusa, ma giustificazione che viene addotta per cercare l'approvazione rapida del provvedimento in esame. Ci si appella alle ricadute Pag. 86in termini turistici, e quant'altro; se la vera motivazione è questa, lasciamo esclusivamente il termine «turismo» e togliamo tutti gli altri.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Stucchi 1.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 521
Maggioranza 261
Hanno votato sì 235
Hanno votato no 286).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Stucchi 1.10.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Stucchi. Ne ha facoltà.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, ho chiesto di parlare per ottenere un chiarimento dal Governo. Proponiamo nuovamente la limitazione, per quanto riguarda la possibilità di avere l'esenzione dal permesso di soggiorno, alle motivazioni degli affari e del turismo, eliminando quella delle visite. Vorrei capire dal Governo qual è la fattispecie a cui ci si può riferire parlando di visite, perché non vorrei, ricorrendo a una felice immagine proposta ieri dal collega Bocchino, che la questione delle visite si trasformi in due mani che aprono le maglie di una rete per permettere una serie di ingressi non regolari sul nostro territorio.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Stucchi 1.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 517
Maggioranza 259
Hanno votato sì 231
Hanno votato no 286).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bocchino 1.26.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'emendamento in esame offre la possibilità, anche a chi sta votando contro gli altri emendamenti, di rimediare ad un'assurdità: la parola «visite» è infatti estremamente equivoca. L'emendamento a firma Bocchino, a nome del nostro gruppo, include infatti tutte le motivazioni esplicitate (affari, turismo e studio; vengono contemplati tutti i casi: non vi è nulla di più liberale!). Quello che proponiamo di escludere è soltanto l'equivoca parola «visite», che si presta ad abusi di ogni genere, una parola che, per parlare chiaro, non significa niente.
Non si tratta di una questione ideologica sulla quale dovete attestarvi: approvando l'emendamento non si demolisce la norma, ma la si rende soltanto ragionevole, prevenendo gli abusi. Abbiamo infatti incluso affari, turismo e studio: ditemi quali altri casi debbano essere inclusi in questa «leggina». Se questa è una proposta ideata specificamente per soddisfare queste esigenze, mi dovete spiegare per quale ragione dobbiamo includervi una espressione generica e che si presta ad ogni sorta di strumentalizzazione, creando seri problemi agli operatori che debbono vigilare sul fatto che il provvedimento non diventi una presa in giro.
Mi pare, dunque, che, senza rinunciare in nulla sul piano dei principi, l'intera Assemblea possa approvare questo ragionevole emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giovanardi. Ne ha facoltà.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, credo che anche con provvedimenti limitati stiamo giocando il futuro del nostro Paese (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo). I giornali sono pieni della fondamentale questione del rapporto fra l'immigrazione regolare e i casi che allarmano l'opinione pubblica: l'ultimo è di ieri, con i tre albanesi cocainomani che hanno combinato quel che sappiamo. Dunque, quando si chiede ragionevolmente al Governo di spiegare i motivi per cui, una volta identificate le fattispecie, si vuol far passare anche una dizione aggiuntiva che apre la porta ad un fenomeno incontrollato - che, come tutti sappiamo, comporta conseguenze che fanno nascere xenofobia e razzismo - vorremmo almeno che vi sia una risposta. Altrimenti, provvedimenti che possono anche essere ragionevoli vengono utilizzati come grimaldelli, che si spingono oltre la ragionevolezza.
Per il nostro Paese, queste non sono questioni limitate o marginali, poiché di tali norme possono fruire in prospettiva milioni di persone. L'intero sistema, che deve essere fondato anche sulla sicurezza, rischia di saltare, dal momento che una norma già di per sé liberale - poiché estende l'esenzione dal permesso di soggiorno per motivi di studio, turismo e affari - viene generalizzata in maniera incontrollabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. Signor Presidente, accanto a quello delle espulsioni, questo è uno dei temi più delicati dell'intero disegno di legge. Ci rendiamo conto del problema degli obblighi comunitari, ma anche voi comprendete che, nel complesso dell'organizzazione che avete previsto per il sistema immigrazione, quello delle visite e della possibilità di entrare in Italia con una semplice dichiarazione è l'aspetto che comporta che i maggiori problemi. Ciò tanto più perché vi è un sistema di espulsione, come gli stessi rappresentanti del Governo hanno riconosciuto, che non è chiaro nell'architettura complessiva.
È comprensibile che vi sia «fretta» da parte del Governo per evitare la procedura di infrazione europea; è anomalo, però, che tanto il Governo quanto il relatore affermino che il testo in alcuni punti è sostanzialmente sbagliato, ma che, ciononostante, il Parlamento deve dare fiducia e votarlo.
Credo che almeno su questi punti, che riguardano una questione di sicurezza e il problema dell'apertura alla clandestinità - perché di questo stiamo parlando: di far venire persone con un visto, che fanno una dichiarazione e che, poi, possono facilmente entrare in clandestinità - potremmo trovare un motivo per votare insieme.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Stucchi. Ne ha facoltà.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, si tratta di una questione estremamente importante: non a caso vi sono stati interventi da parte di tutti i gruppi dell'opposizione.
Il Governo deve chiarire - l'ho già invitato a farlo, ma purtroppo non ho avuto risposta - come si debba interpretare l'espressione «visite». Con una battuta, potrei domandare se si tratta di visite mediche, di visite ai parenti o delle visite notturne nelle abitazioni dei nostri concittadini. Ce lo spieghi, signor Ministro!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gozi. Ne ha facoltà.
SANDRO GOZI. Signor Presidente, gli interventi dell'opposizione mi paiono un po' strani. Stiamo intervenendo per fermare una procedura di infrazione.
La procedura di infrazione della Commissione europea riguarda la legislazione Pag. 88vigente, non solo la legge Turco-Napolitano, ma anche la legge Bossi-Fini. La legislazione vigente prevede permessi di soggiorno per le «visite» inferiori ai tre mesi, una misura chiaramente in contrasto con l'accordo di Schengen.
La Commissione europea ci invita a sanare questa infrazione. Noi interveniamo, quindi, su un testo che già prevede le visite, togliendo un doppione burocratico rispetto al visto già previsto in alcuni Paesi. Quindi, non si tratta di aprire le frontiere, ma di togliere un doppione burocratico che ci espone ad una infrazione, e non capisco le difficoltà che l'opposizione mostra di avere nei confronti della parola «visite», che - lo ripeto - è già nei testi vigenti (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Mantini. Ne ha facoltà.
PIERLUIGI MANTINI. Vorrei dire agli onorevoli colleghi che qualche volta la legge si chiama «legge» proprio perché deve essere letta. Si fanno discorsi assurdi e mi spiace: sento dal collega Giovanardi e da altri colleghi della Lega parlare di irregolari e di clandestini (Commenti).
Stiamo parlando di un problema completamente diverso: il provvedimento al nostro esame non cambia in nulla la disciplina, salvo il fatto che lo straniero che entra in Italia - e credo che ciò sia un bene dal punto di vista del turismo - decorsi sette giorni, non deve rinnovare il visto, sempre per lo stesso periodo di visita di tre mesi, recandosi alle questure. Tale procedura è sostituita da una dichiarazione da rendere, sempre sotto la propria responsabilità, in una questura una volta per tutte. Quindi, la dichiarazione di permanenza tiene luogo del controllo settimanale dei visti. Stiamo parlando, cioè, di una mera misura di semplificazione amministrativa, che non altera in nulla le norme vigenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bocchino 1.26, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 509
Votanti 507
Astenuti 2
Maggioranza 254
Hanno votato sì 230
Hanno votato no 277).
Prendo atto che il deputato Viola non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 19,23)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Stucchi 1.9 e Bocchino 1.27.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Stucchi. Ne ha facoltà.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, anche su tale questione abbiamo presentato un emendamento che cerca di ridurre il danno, nel senso che, al primo periodo del comma 1, si propone di prevedere che il permesso di soggiorno non deve essere richiesto, almeno limitatamente per quei cittadini che provengono da Paesi per i quali è obbligatorio il visto.
È una misura di sicurezza e di tutela. Non so come richiamare l'attenzione dei colleghi su una questione così importante, che vedo affrontata, però, con estrema leggerezza. Basta uscire dalle nostre abitazioni per vedere quello che capita e capire qual è l'umore dei cittadini, per comprendere la situazione reale nelle nostre città e nei nostri paesi.
Quindi, credo che sia dovere di tutti cercare di prevenire, almeno, l'aggravarsi di un fenomeno che è peggiorato naturalmente Pag. 89da un anno a questa parte. Il presente emendamento va nella direzione di limitare perlomeno il danno, anche se la soluzione migliore sarebbe quella di non approvare il provvedimento in discussione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Stucchi 1.9 e Bocchino 1.27, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 493
Votanti 491
Astenuti 2
Maggioranza 246
Hanno votato sì 216
Hanno votato no 275).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 1.25, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 497
Votanti 496
Astenuti 1
Maggioranza 249
Hanno votato sì 219
Hanno votato no 277).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 494
Votanti 480
Astenuti 14
Maggioranza 241
Hanno votato sì 441
Hanno votato no 39).
Prendo atto che i deputati Leoluca Orlando e Dato non sono riusciti a votare.