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Discussione di una domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni.
PRESIDENTE. Comunica l'organizzazione dei tempi per l'esame del documento (vedi resoconto stenografico pag. 17).
Passa ad esaminare il doc. IV, n. 6-A, relativo ad una domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni nei confronti dell'onorevole Michele Ranieli.
Avverte che la Giunta per le autorizzazioni propone di denegare l'autorizzazione all'utilizzazione dell'intercettazione del 3 maggio 2004 e di concedere l'autorizzazione all'uso delle altre intercettazioni.
Dichiara aperta la discussione.
LANFRANCO TENAGLIA (Ulivo), Relatore. Ricorda che la Camera è chiamata a pronunciarsi con riferimento ad una domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni nei confronti dell'onorevole Michele Ranieli; la Giunta per le autorizzazioni propone di denegare l'autorizzazione all'uso probatorio dell'intercettazione del 3 maggio 2004 e, a maggioranza, di concedere l'autorizzazione all'uso delle altre intercettazioni.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione.
GIOVANNI CREMA (RosanelPugno). Nel ritenere che il Parlamento non possa compiere valutazioni che competono all'autorità giudiziaria, manifesta un orientamento contrario alla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Sottolineata la delicatezza della materia oggetto del documento in esame, osserva che le determinazioni che saranno assunte dall'Assemblea rappresenteranno un precedente di particolare rilevanza.
NINO MORMINO (FI). Esprime dissenso verso la proposta della Giunta per le autorizzazioni, rilevando l'incompletezza e la contraddittorietà della relazione; ritiene in particolare che il Parlamento debba avere sempre il diritto di valutare l'utilizzabilità in senso probatorio delle intercettazioni disposte nei confrontiPag. IXdei singoli parlamentari, al fine di scongiurare possibili abusi da parte dell'autorità giudiziaria.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Sottolineata la necessità di definire con maggiore precisione i limiti delle prerogative parlamentari, ritiene che la Costituzione stabilisca in modo tassativo che le comunicazioni dei parlamentari non possono essere intercettate senza la previa autorizzazione della Camera di appartenenza.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Nell'invitare l'Assemblea a denegare l'autorizzazione alle intercettazioni oggetto del documento in esame, giudica strumentale la richiesta di autorizzazione avanzata dalla competente autorità giudiziaria.
ELIAS VACCA (Com.It). Nel condividere le considerazioni svolte dal relatore, giudica particolarmente equilibrate le proposte della Giunta per le autorizzazioni.
GIUSEPPE CONSOLO (AN). Nel richiamare la ratio dell'articolo 68 della Costituzione, auspica un'interpretazione univoca della normativa in oggetto nei due rami del Parlamento.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Manifesta un orientamento contrario alla prospettata utilizzabilità per fini probatori delle intercettazioni oggetto del documento in esame.
MAURIZIO PANIZ (FI). Nel richiamare i principi della Carta costituzionale in merito all'utilizzo di intercettazioni nell'ambito delle prerogative parlamentari, manifesta un orientamento nettamente contrario alla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
La Camera, con votazioni elettroniche senza registrazione di nomi, approva la proposta della Giunta per le autorizzazioni di denegare l'autorizzazione all'uso probatorio dell'intercettazione del 3 maggio 2004 e respinge la proposta di concedere l'autorizzazione all'uso delle altre intercettazioni.