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Si riprende la discussione.
(Esame - Doc. IV-ter, n. 1-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla discussione del seguente documento:
Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità ai sensi dell'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti (Doc. IV-ter, n. 1-A).
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse da Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Avverto che è stata ritirata la richiesta di votazione nominale.
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Vacca.
ELIAS VACCA, Relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la Giunta riferisce su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità relativamente alle affermazioni proferite dal collega Sgarbi in ordine alla vicenda del cosiddetto processo Andreotti e di altri processi incardinati dal procuratore Caselli. La valutazione della Giunta non è stata semplice, in quanto il tenore delle espressioni proferite è sicuramente di assoluta gravità; vi è un richiamo forte alla responsabilità del dottor Caselli, che ha istruito quei procedimenti, nonché a quella di tipo politico che l'onorevole Sgarbi intravede in quei processi.
Tuttavia, il compito della Giunta per le autorizzazioni - sollecito in questo senso anche l'Assemblea - non è tanto quello di mostrare il grado di condivisione rispetto alle opinioni espresse, anche perché, se il giudizio che la Giunta e l'Assemblea dovessero esprimere fosse circoscritto al grado di condivisione delle opinioni espresse, è di tutta evidenza che noi stessiPag. 3faremmo un processo di merito che, invece, si deve svolgere in altra sede. Il nostro compito è quello di valutare se le opinioni espresse dal collega Sgarbi fossero riconducibili ad atti parlamentari tipici. Debbo rilevare che, nella disamina che abbiamo compiuto, è assolutamente innegabile che proprio il processo Andreotti e proprio alcune delle inchieste giudiziarie, per esempio il processo Mannino, richiamate in questi atti, siano stati oggetto di interrogazioni, di atti di sindacato ispettivo, nonché di interventi in quest'Assemblea tanto dell'onorevole Sgarbi quanto del gruppo, al quale, allora, l'onorevole Sgarbi apparteneva, cioè Forza Italia. È del tutto evidente che affermazioni anche molto forti - che personalmente posso giudicare non condivisibili, ma non è questo quello che evidentemente importa -, cioè che Andreotti era innocente e che il procuratore Caselli stava commettendo un grave errore o l'aver dato del comunista al già Presidente della Camera, onorevole Violante, e aver affermato che il procuratore Caselli era arrivato in Sicilia su indicazione dell'onorevole Violante sono tutti fatti - lo ripeto - contenuti in atti di sindacato ispettivo che, nel merito, ciascuno può valutare come crede, ma certamente sono riconducibili all'attività parlamentare del collega Sgarbi.
L'ultima considerazione che voglio svolgere è la seguente: ritengo che proprio in questo caso, più ancora che in altri, tutti noi dobbiamo ispirarci al principio per cui, al di là del grado di condivisione, dobbiamo continuare a presidiare le garanzie dei deputati specialmente quando si occupano di vicende particolarmente importanti. Propongo, quindi, ai colleghi dell'Assemblea di approvare il parere della Giunta nel senso di concedere relativamente a queste espressioni la insindacabilità.
PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palomba. Ne ha facoltà.
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, vorrei brevemente esprimere una ragione di coerenza rispetto alla posizione che ho già espresso nella Giunta per le autorizzazioni a procedere. D'altra parte, il collega Vacca, ottimo relatore, ha già fatto presente che la proposta è stata formulata a maggioranza.
Ritengo che debba sempre sussistere un profilo di continenza nelle affermazioni dei parlamentari e che ciò non possa essere trascurato. Non è in discussione il diritto del parlamentare ad esprimere le proprie opinioni che, se contenute nei limiti di correttezza, sono naturalmente insindacabili. In questo caso, a mio giudizio, è stato valicato ampiamente ed abbondantemente il profilo della continenza anche formale delle espressioni, nel senso che le espressioni usate sono totalmente al di fuori di un regime di correttezza e continenza.
Non è una prerogativa del parlamentare - credo che nessuno la debba rivendicare - insultare ed offendere qualunque persona, fermo restando il diritto di esprimere le proprie opinioni. Pertanto, signor Presidente, poiché ritengo che l'immunità sia un principio sacro, ma la stessa non debba albergare, esprimo il mio voto contrario sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, pur nel rispetto della relazione esposta dal relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantini. Ne ha facoltà.
PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, come è stato ricordato, vi è stato un voto a maggioranza; come gruppo dell'Ulivo e come gran parte del centrosinistra abbiamo espresso una valutazione contraria all'insindacabilità, coerentemente con le decisioni assunte dalla Giunta e dall'Assemblea, anche negli anni passati, su casi analoghi e su casi che riguardavano il collega Sgarbi.
In questo caso, siamo nel cuore di una polemica che ha avuto molte «puntate» (è il caso di dirlo perché sono puntate quasi tutte televisive); per quanto riguarda ilPag. 4merito della questione, è in discussione la feroce polemica, con toni però diffamatori, che il collega Sgarbi ha intrapreso nei confronti del magistrato Caselli e della procura di Palermo, con espressioni anche specifiche e molto precise: per esempio, si è fatto riferimento al fatto di aver agito per il Partito Comunista, anziché nel rispetto dei doveri imposti dall'ordinamento giudiziario e su designazione di Violante, mettendo in atto il «progetto politico Violante», e via dicendo, con espressioni dello stesso tenore.
Nulla di ciò è ascrivibile alle attività parlamentari del deputato Sgarbi; in altre parole, non si tratta di atti tipici, pedissequi e identici alle dette contestazioni nello svolgimento della funzione parlamentare, né di interventi parlamentari o atti parlamentari tipici riferiti in modo specifico alle attività del magistrato Caselli, il che avrebbe conferito anche alle espressioni in esame la natura di riferimento esterno di attività tipiche della funzione parlamentare.
Quindi, è per la mancanza di un nesso e per la presenza di un'attribuzione di fatti specifici, anche gravi e significativi - ma questo è un giudizio di merito che spetta ad altri - che noi abbiamo il dovere di non concedere l'insindacabilità che, come è noto, l'articolo 68 della Costituzione riserva solo alle attività tipiche della funzione parlamentare. Per tale motivo, voteremo in senso contrario alla proposta del relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, premesso che credo che Sgarbi nel merito abbia affermato delle cose estremamente corrette, vorrei rilevare che nella relazione esposta dal relatore si propone di deliberare in un senso - l'onorevole Vacca è stato specifico sul punto -, mentre l'onorevole Mantini ha affermato l'esatto contrario. A mio avviso, perché l'Assemblea possa essere in grado di deliberare, sarebbe opportuno che l'onorevole Vacca chiarisse la discrasia tra le sue affermazioni e ciò che è stato sostenuto dall'onorevole Mantini. Mi spiego: il presupposto dell'attività parlamentare è che lo stesso abbia attivato un meccanismo esterno di divulgazione rispetto a ciò che è accaduto intra moenia.
L'onorevole Vacca afferma che questo presupposto sussiste, mentre l'onorevole Mantini no. L'Assemblea deve essere messa in grado di deliberare e, quindi, inviterei l'onorevole Vacca a chiarire questa discrasia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, nella forma, ovviamente, il deputato Sgarbi può avere anche ecceduto, ma, nella sostanza, onorevoli colleghi, il processo Andreotti è stato o non è stato un processo politico? È questo che ci dobbiamo domandare. Sono stati arrestati degli innocenti! Queste persone sono state giudicate innocenti da quei tribunali, è vero o no? Molti magistrati hanno perseguito i loro ideali politici per entrare in politica ed andare al Governo della nazione. Li abbiamo sotto gli occhi! Anche in questo Governo alcuni magistrati sono ministri. Quindi, nella forma, il deputato Sgarbi può essere criticato, ma, nella sostanza, non ha fatto altro che dirci la verità! So che la verità fa male e certi deputati si inalberano per difendere i loro padroni, ma viva Dio! Siamo il Parlamento della Repubblica e le garanzie vanno rispettate e mantenute. Guai se noi non lo facessimo! Ci esporremmo alla dittatura della magistratura o di coloro che vogliono sostituire la democrazia con altri poteri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buemi. Ne ha facoltà.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, intervengo brevemente per comunicare ai colleghi la nostra posizione favorevolePag. 5sulla proposta di insindacabilità. I fatti, riguardanti l'ex collega Sgarbi, possono indurre ad un atteggiamento più severo nei suoi confronti. Credo, comunque, che le prese di posizione dell'onorevole Sgarbi, in particolare su questa vicenda, ma in generale anche su altre vicende che abbiamo già trattato, si riferivano sicuramente a valutazioni di carattere politico rispetto ad eventi che hanno colpito l'opinione pubblica del nostro Paese, il mondo della politica, sui quali gli atti parlamentari hanno sancito formalmente anche la presa di posizione dei colleghi e in particolare del collega Sgarbi. Pertanto, riteniamo che si debba attribuire la prerogativa di insindacabilità ai fatti enunciati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, vorrei anch'io preannunziare il voto favorevole del mio gruppo sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, perché ritengo che in tal modo si misuri la capacità di questa Assemblea e di questo Parlamento, di questa istituzione, di tutelare le prerogative poste a garanzia della funzione parlamentare, senza temere le reazioni degli altri poteri dello Stato. Mai come in questo caso l'onorevole Sgarbi parla nel corso di un'intervista che lo vede coinvolto nella qualità e nel ruolo di parlamentare e nell'argomentare sulla materia della giustizia italiana e quindi sui temi della operatività della magistratura esprime considerazioni di natura chiaramente politica e riporta fatti che non possono essere contestati, perché sono oggettivi. Non ritengo che una simile richiesta possa trovare la contrarietà di colleghi parlamentari che rispettino la funzione che svolgono in questa Assemblea. Per tali motivi, preannunzio il voto favorevole dell'UDC sulla richiesta di insindacabilità.