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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Condotta del Viceministro Visco in relazione alla vicenda della destinazione ad altro incarico di quattro ufficiali della Guardia di Finanza in servizio in Lombardia - n. 3-00915)
PRESIDENTE. Il deputato Leo ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00915 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8), di cui è cofirmatario.
MAURIZIO LEO. Signor Presidente, il quotidiano il Giornale ha di recente pubblicato un verbale di dichiarazioni, rese dal comandante generale della guardia di finanza, dalle quali risulta che lo stesso è stato costretto dal Viceministro Visco ad avvicendare quattro alti ufficiali in servizio a Milano.
Come risulta da diverse lettere pubblicate sul Giornale di oggi dette dichiarazioni risultano essere veritiere: gli avvicendamenti sarebbero avvenuti al di fuori del normale quadro dei trasferimenti effettuati di solito in particolari momenti dell'anno, senza il rispetto dei procedimenti amministrativi previsti dall'ordinamento, senza consultare l'autorità giudiziaria, che viene sempre informata allorché vi sono delle indagini in corso, e senza che si siano configurate situazione di particolare gravità ed urgenza che avrebbero resi necessari i trasferimenti.
Le dichiarazioni del generale Speciale smentiscono quanto affermato dal Presidente Prodi quando, rispondendo, in sede di question time, ad una interrogazione presentata dai parlamentari di Alleanza Nazionale alla Camera, ebbe ad affermare che i trasferimenti rientravano nell'ordinaria amministrazione.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
MAURIZIO LEO. L'autorità giudiziaria aveva scritto al comando generale, lamentando il pregiudizio che i trasferimenti avrebbero provocato con riferimento ad alcune indagini in corso tra cui la scalata Unipol ad Antonveneta, nella quale si ravvisavano turbative ai mercati finanziari.
Si chiede quindi di conoscere quali urgenti conseguenze politiche il Governo intenda adottare con riferimento ad una situazione che evidenzia un'indebita interferenza nell'attività di un prestigioso corpo militare ...
PRESIDENTE. La prego...
MAURIZIO LEO.... deputato a svolgere delicate indagini giudiziarie e tributarie.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, come è noto, l'opposizione ha presentato sulla questione una mozione che verrà discussa al Senato il 6 giugno, e sarà quella l'occasione per approfondire tutti gli aspetti della vicenda. In questa sede il Governo, anche per motivi di tempo, si limita a fissare alcuni punti.
Il Governo ribadisce quanto affermato dal Presidente del Consiglio Prodi alla Camera dei deputati il 26 luglio del 2006: se ci fosse stata una qualche indebita pressione il generale Speciale avrebbe potuto, anzi avrebbe dovuto opporsi; se non lo ha fatto, è perché indebita pressione, evidentemente, non ci fu.
Il Viceministro Visco, infatti, non ha costretto nessuno a fare alcunché; non ne avrebbe avuto la possibilità né i mezzi, né glielo avrebbero consentito la sua formazione culturale e la sua correttezza istituzionale, ciò di cui, credo, anche tra avversari, dovremmo darci atto.
Le proposte di avvicendamento degli ufficiali di Milano furono inserite dal generale Speciale nel quadro di un complessivo piano di numerosi avvicendamenti da lui predisposto. Il Viceministro Visco non ha mai messo in discussione - anzi, lo ha ribadito anche formalmente - che la responsabilitàPag. 13dei movimenti di personale spetta al comandante generale, dichiarando al tempo stesso che l'autorità politica ha compiti di indirizzo e di controllo.
È falso che il Viceministro abbia chiesto di non ascoltare lo stato maggiore, anzi è vero il contrario, e questo è stato uno dei principali punti di dissenso con il comandante generale.
Nessuna richiesta dell'autorità giudiziaria è mai stata comunicata al Viceministro Visco, che, anzi, di sua iniziativa contattò il procuratore di Milano, dottor Minale, per illustrargli le circostanze del provvedimento, pervenendo ad una piena condivisione delle sue modalità attuative.
I trasferimenti non hanno a che vedere con la vicenda Unipol e non è stato mai fatto riferimento ad essa né da parte del Viceministro Visco, né da parte del generale Speciale. Del resto, la sede milanese era solo parzialmente interessata alle indagini, essendo il più vasto filone affidato al nucleo di polizia valutaria di Roma.
Quanto all'inchiesta della procura di Milano, si può ricordare che secondo le dichiarazioni rese alla stampa dal procuratore generale Mario Blandini, essa si è conclusa senza l'individuazione di comportamenti illegittimi da parte del Viceministro Visco. A sua volta, la dottoressa Romei Pasetti, a proposito del riemergere della questione, ha dichiarato: «È una faida elettorale, per me è una faccenda chiusa».
In conseguenza di tutto ciò, il comportamento del Viceministro Visco risulta essere stato ineccepibile e coerente con le deleghe a lui attribuite...
MAURIZIO GASPARRI. Ma come si fa? Vergogna!
CARLO CICCIOLI. È sopra le righe!
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. ...e con i compiti di indirizzo nei confronti della guardia di finanza nel cui ambito ha agito.
Nella consapevolezza del rilevante impegno efficacemente svolto nel difficile compito di contrasto all'evasione fiscale - punto strategico del programma di Governo - per il quale il ruolo della guardia di finanza è essenziale (e ad essa, a nome del Governo, esprimo anche in questa occasione ringraziamento e apprezzamento per l'attività svolta) - il Governo conferma completa e convinta fiducia nei confronti del Viceministro Visco.
PRESIDENTE. Il deputato Gasparri, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per due minuti.
MAURIZIO GASPARRI. Vedremo se il Parlamento confermerà la fiducia al Viceministro Visco. Lei è venuto qui mentendo in maniera spudorata al Parlamento, onorevole Chiti. A che titolo il Viceministro Visco ha convocato non solo il comandante generale della Guardia di finanza Speciale ma anche altri alti ufficiali per parlare di trasferimenti che non sono di competenza del Viceministro, che è sceso nei dettagli per quanto riguarda la situazione di Milano?
Lei forse non ha letto su il Giornale di oggi - e gliene faccio omaggio - le lettere vergognose con cui Visco ha confermato la sua interferenza diretta e personale sui trasferimenti di ufficiali che sono stati protagonisti delle indagini riguardanti lo scandalo Unipol e il segretario del suo partito, per conto del quale lei viene qui a mentire. «Abbiamo una banca», disse Fassino telefonando a Consorte. Questa è la vostra storia, di malaffare, di intimidazione! E Visco è indifendibile. Ci sono prove evidenti. Ci sono ministri della maggioranza che affermano che Visco non può mantenere le deleghe sulla Guardia di finanza.
L'onorevole Ciccioli, intervenendo in un question time, sollevò tale problema e Prodi rispose mentendo come ha fatto lei oggi. Ci sono quindi le prove, le lettere, le convocazioni, le affermazioni di Visco al riguardo, che dimostrano come, a copertura del suo partito e del leader del suo partito, coinvolti in una vicenda mai chiarita - una scalata ad una banca che avrebbe meritato conseguenze giudiziariePag. 14ben diverse - si è intervenuti in maniera vendicativa nei confronti di ufficiali della Guardia di finanza. Il generale Speciale è un galantuomo: davanti alla magistratura ha ricostruito circostanze precise. La coraggiosa inchiesta de il Giornale apre uno squarcio inquietante sui comportamenti del vostro Governo e, come lei sa benissimo, il Viceministro Visco non può rimanere un'ora di più su quella poltrona. Sappiamo di atteggiamenti intimidatori da parte del Governo che dalla Guardia di finanza si estendono ad altre realtà militari, dell'Esercito e dell'Arma dei carabinieri, per realizzare repulisti e trasferimenti di questa natura.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
MAURIZIO GASPARRI. Non solo è finito il tempo a mia disposizione per la mia replica alla sua vergognosa serie di menzogne ma è finito il tempo non solo di Visco al Governo ma di un Governo di menzogna e di vergogna per tutta l'Italia (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)!