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Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2272-bis-A.
(Esame dell'articolo 7 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 6).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 7.300, soppressivo dell'articolo 7. L'eventuale approvazione di tale emendamento determinerebbe la preclusione dell'emendamento Lazzari 7.200, sul quale altrimenti il parere della Commissione è contrario. La Commissione formula altresì un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Villari 7.0200 e Sgobio 7.0201.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Assiste ai nostri lavori la sezione Salerno della Federazione italiana donne arti professione affari, cui la Presidenza e l'Assemblea rivolgono il proprio saluto (Applausi).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.300 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saglia. Ne ha facoltà.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, vorrei sottolineare che l'articolo 7 era stato approvato in Commissione sostanzialmente all'unanimità, perché interviene su un tema - quello delle misure sul gas - salito recentemente all'onore delle cronache in virtù di un'inchiesta della magistratura, che ha portato anche ad indagini su alcune aziende. Il legislatore era riuscito, prima che ciò diventasse noto alle cronache, a proporre un testo di legge, ovviamente, non in chiave di sanatoria, ma che riguardava il futuro. Quindi, è unPag. 24peccato che oggi si decida di sopprimere l'articolo 7, che avrebbe consentito al Ministero dello sviluppo economico e all'Autorità per l'energia ed il gas di risolvere una questione molto delicata, nell'interesse dei consumatori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, siamo contrari alla soppressione dell'articolo 7. Come giustamente osservato dal collega Saglia, l'articolo in questione era stato praticamente scritto dalla Commissione. Il relatore ha qualche perplessità, poiché ritiene che l'iniziativa giudiziaria potrebbe, in qualche modo, prefigurare una sorta di sanatoria, mediante l'approvazione dell' articolo. Siamo ben consci che la legge ha valore a partire da quando entra in vigore e non sana assolutamente nulla di ciò che è il pregresso. Se ci fosse una formulazione - mi rivolgo al relatore ed al Governo - che precisasse ancor meglio come l'iniziativa legislativa non riguarda sanatorie bensì il processo di certezza del futuro, credo che potremmo sciogliere anche questo dubbio. Approvando l'articolo 7, non saniamo assolutamente niente, ma rendiamo un servizio al Paese ed agli utenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.300 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 452
Votanti 449
Astenuti 3
Maggioranza 225
Hanno votato sì 292
Hanno votato no 157).
Avverto che il successivo emendamento Lazzari 7.200 risulta così precluso.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Villari 7.0200.
Ricordo che la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
RICCARDO VILLARI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RICCARDO VILLARI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho chiesto di parlare per illustrare la proposta emendativa in esame. Essa interviene sul comma 906 della legge finanziaria per il 2007, che differisce di due anni il termine, fissato al 31 dicembre 2008 dalla legge n. 266 del 2005, entro il quale ENI Spa è tenuta a dismettere la propria partecipazione nel capitale di Snam rete gas sino al limite del 20 per cento. Peraltro, il comma 905 citato prevedeva l'adozione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, delle disposizioni per attuare l'obbligo di cessione delle quote, ma non un termine per l'adozione del decreto stesso. Di conseguenza, i due anni previsti per la dismissione non prevedono un termine di decorrenza certo.
Con l'articolo aggiuntivo in esame si intende indicare una data certa ad ENI Spa per dismettere le azioni di Snam rete gas entro il 31 dicembre 2007 e prevedere che il Governo adotti il decreto entro questa data. L'obiettivo, signor Presidente, è quello di incidere sulle posizioni dominanti nei settori energetici, come più volte sollecitato dalle direttive europee e dall'Autorità per l'energia elettrica ed il gas e auspicato dallo stesso Governo.
La concorrenza, da favorire e promuovere anche in questo settore, è un mezzo per garantire maggior sicurezza per l'utente, attraverso maggiori investimenti, e ridurre i prezzi per i consumatori e le imprese. La carente offerta di gas in Italia, onorevoli colleghi, riconosce infatti unaPag. 25delle proprie cause nella posizione dominante di Snam rete gas, società dell'ENI proprietario e gestore della rete, che ad oggi, sia detto con grande franchezza, stabilisce quanto gas importare e chi far transitare attraverso la propria rete.
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas, in varie occasioni e attraverso i propri rapporti annuali, ha ripetutamente ribadito che bisogna procedere verso la neutralità e l'indipendenza delle reti, con relativa separazione proprietaria, per ridimensionare la posizione dominante dell'ENI in tutta la filiera del processo, dall'approvvigionamento alla produzione, sino alla vendita e alla distribuzione. Peraltro dal prossimo 1o luglio, data fissata dalla direttiva europea, decorrerà la completa liberalizzazione della domanda di energia. A quella data, onorevoli colleghi, l'Autorità non potrà più fissare tariffe, ma solo indicare al mercato prezzi di riferimento non più vincolanti. In queste condizioni, ed è chiaro a tutti, l'unico limite sarà la volontà dell'ENI di non abusare della propria posizione dominante per non incorrere nelle sanzioni dell'Antitrust. Questa condizione, signor Presidente, come più volte ribadito dallo stesso Governo, è da superare assolutamente, per rendere il mercato concorrenziale, più sicuro e maggiormente conveniente per gli utenti.
PRESIDENTE. Poiché l'onorevole Villari non accede all'invito al ritiro, il parere della Commissione e del Governo deve ritenersi contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Quartiani. Ne ha facoltà.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, intendo solamente far osservare al collega Villari, che con il suo articolo aggiuntivo ha inteso porre all'attenzione dell'Assemblea un problema di grande rilievo, che non si può affrontare tale questione del tutto estemporaneamente e all'interno di un provvedimento che non riguarda l'organicità degli interventi che sono dovuti per implementare la riforma nel settore energetico, e in particolare nel settore del gas naturale e dell'energia elettrica.
Al Senato si sta già svolgendo la discussione - è stato conferito il mandato al relatore - su questa materia, e nei prossimi giorni si procederà alle votazioni Tra breve anche la Camera dovrà discutere sulla riforma in materia di energia, proposta del Ministro Bersani e dagli altri ministri competenti. Poiché nel nostro Paese il 60 per cento dell'energia elettrica è prodotta con il gas, e di conseguenza la posizione di Snam rete gas costituisce uno snodo fondamentale, chiedo al collega Villari di accogliere la richiesta del relatore di ritirare la proposta emendativa, con l'impegno formale del gruppo, cui anche l'onorevole Villari appartiene, di affrontare la materia in modo compiuto nel corso dell'esame del provvedimento di riforma delle disposizioni in materia di energia.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, ribadisco l'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Villari 7.0200 e del successivo articolo aggiuntivo Sgobio 7.0201, perché riguardano questioni che in questo stesso momento vengono affrontate nell'altro ramo del Parlamento. Credo che, al di là delle valutazioni di merito, vi sia anche la necessità di comprendere che vi è un percorso legislativo in atto al Senato che affronta le tematiche in esame. Sarebbe dunque opportuno mantenere l'autonomia delle istituzioni, a mio avviso necessaria.
PRESIDENTE. A questo punto ci resta da chiedere all'onorevole Villari se tale forma di moral suasion ha prodotto qualche effetto oppure no!
RICCARDO VILLARI. Signor Presidente, se ho ben inteso l'intervento del collega Quartiani circa l'impegno del gruppo dell'Ulivo e suo personale affinchéPag. 26il contenuto dell'articolo aggiuntivo in esame, allorché la proposta di legge in discussione al Senato sarà esaminata dalla Camera, venga inserito nel provvedimento, la questione è soltanto rimandata ad una scadenza certa, e dunque accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Sgobio 7.0201, sul quale ricordo che la V Commissione ha formulato parere contrario. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato da parte del relatore e del Governo.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, fermo rimanendo che siamo favorevoli ad un controllo dell'imposta sul valore aggiunto sulle cessioni di gas metano, e soprattutto al controllo delle aliquote e a forme di agevolazione nei confronti delle famiglie meno abbienti, valuteremo il testo che verrà approvato dal Senato. Se ci saranno tali agevolazioni lo accoglieremo favorevolmente, altrimenti condurremo anche in quest'aula le nostre battaglie e presenteremo le nostre proposte emendative, affinché le problematiche relative alle agevolazioni siano risolte. Per tali motivi annuncio il ritiro dell'articolo aggiuntivo in esame, nella consapevolezza che la discussione si svolgerà successivamente, sul provvedimento trasmesso dal Senato.
PRESIDENTE. Sta bene.
Chiedo al relatore come intenda procedere.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, propongo di passare all'esame dell'articolo 11.
PRESIDENTE. Sta bene.