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Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2272-bis-A.
(Esame dell'articolo 25 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis-A sezione 9).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI. Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 25.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), mentre formula un invito al ritiro sugli emendamenti Allasia 25.2 e Burgio 25.1, nonché sugli identici emendamenti D'Agrò 25.5, Fava 25.7, Mazzocchi 25.57, Milanato 25.200 e Affronti 25.202.
La Commissione, altresì, invita al ritiro dell'emendamento Allasia 25.6, mentre il parere è contrario sull'emendamento Contento 25.4.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Burchiellaro 25.201, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Carlucci 25.52, 25.53 e 25. 51.
La Commissione invita al ritiro dell'emendamento Folena 25.3.
La Commissione altresì invita al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Tomaselli 25.053 e Fava 25.056, altrimenti il parere è contrario.
La Commissione invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Trepiccione 25.021, Ferdinando Benito Pignataro 25.0200 e Della Vedova 25.0202.
PRESIDENTE. Il Governo?
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore, ad eccezione dell'emendamento Folena 25.3, del quale il Governo chiede l'accantonamento, perché si stanno valutando i termini per la copertura finanziaria ed una riformulazione (il tema è rilevante). Conseguentemente, se l'onorevole Folena oPag. 38l'onorevole Burgio sono d'accordo, noi chiederemmo l'accantonamento per valutare una riformulazione e prevedere un'adeguata copertura finanziaria.
PRESIDENTE. Onorevole Burgio?
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, accolgo la proposta avanzata dal sottosegretario.
PRESIDENTE. Chiedo al relatore se concorda sulla proposta di accantonamento formulata dal Governo.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la proposta di invito al ritiro dell'emendamento Folena 25.3 era dovuta alla mancanza di copertura finanziaria.
Se il Governo si impegna ad individuare una riformulazione più opportuna, nonché la necessaria copertura, sono d'accordo ad accantonarlo.
PRESIDENTE. Sta bene. Da intendersi accantonato l'esame dell'emendamento Folena 25.3.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 460
Votanti 459
Astenuti 1
Maggioranza 230
Hanno votato sì 457
Hanno votato no 2).
Passiamo all'emendamento Allasia 25.2.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro.
GIOVANNI FAVA. No, signor Presidente e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, chiedo un po' di attenzione per spiegare la ratio dell'emendamento. Ritengo che le attività circensi e quelle che comprendono l'utilizzo di animali, vivi in questo caso, non possano essere inserite nella graduatoria stilata tra le attività culturali degne di sostegno da parte dello Stato. Quindi, insisto affinché si accolga positivamente l'emendamento, con il quale si chiede semplicemente di espungere i circhi dal disegno di legge in esame.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Devo fornire una precisazione all'onorevole Allasia. Ricordo che è stato presentato l'emendamento Burchiellaro 25.201, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, che elimina quello che, a nostro parere, è stato un errore commesso dalla maggioranza della Commissione e che ripristina le funzioni dei circhi sul Fondo unico dello spettacolo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Allasia 25.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 426
Astenuti 24
Maggioranza 214
Hanno votato sì 183
Hanno votato no 243).
Prendo atto che il deputato Farinone avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Passiamo all'emendamento Burgio 25.1.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARILDE PROVERA. Signor Presidente, siccome questo emendamento si riferisce al fatto che coloro che utilizzano animali negli spettacoli viaggianti, oltre che nei circhi, non possono anche essere premiati dal momento che c'è una propensione ad incentivare le scelte di non utilizzare e non sfruttare animali, vorrei capire la motivazione per la quale esso non è stato accolto, in modo da poter decidere cosa fare.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. So che questo è un tema che appassiona molto, ma desidero informare l'onorevole Provera che, oltre al fatto che è stato presentato l'emendamento Burchiellaro 25.201 che sistema le questioni riguardanti i circhi, c'è un regolamento molto preciso concordato con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che riguarda le modalità con le quali elargire i contributi per il Fondo unico dello spettacolo. Tali contributi si concedono solo a quei circhi che non maltrattano gli animali ed è prevista anche una linea di finanziamento dei circhi senza animali e dello spettacolo di strada.
PRESIDENTE. Onorevole Provera, accede all'invito al ritiro dell'emendamento Burgio 25.1 formulato dal relatore?
MARILDE PROVERA. Siccome si fa riferimento a quelle situazioni che riguardano proprio coloro che detengono animali, le cui condizioni sono già di per sé pessime, chiedo che si mantenga una certa coerenza con tutte le affermazioni fatte in questo periodo, altrimenti mantengo l'emendamento.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Burgio 25.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 454
Votanti 444
Astenuti 10
Maggioranza 223
Hanno votato sì 185
Hanno votato no 259).
Passiamo agli identici emendamenti D'Agrò 25.5, Fava 25.7, Mazzocchi 25.57, Milanato 25.200 e Affronti 25.202.
Chiedo ai presentatori dell'emendamento D'Agrò se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
LUIGI D'AGRÒ. In sede di Comitato dei nove il relatore ci ha già detto che le imprese artigiane sono contemplate dal testo del provvedimento, così come formulato. Chiedo al Governo se questa è l'interpretazione che si vuole dare a quanto è previsto nel disegno di legge.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori dell'emendamento Affronti 25.202 se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
PAOLO AFFRONTI. Signor Presidente, considerata la formulazione piuttosto generica della norma si ritiene necessario prevedere espressamente che le varie tipologie di organismi dello spettacolo, costituiti in forma di impresa ed operanti nelle diverse articolazioni di genere e di settori di attività teatrali, musicali e di danzaPag. 40nonché di circhi e spettacoli viaggianti, possano essere costituiti anche secondo la forma dell'impresa artigiana, in conformità ai requisiti di qualifica, agli scopi e ai limiti dimensionali previsti dalle disposizioni vigenti. Chiedo, quindi, al Governo di esprimersi al riguardo.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Confermo ciò che ha detto il relatore, anche perché nel valutare, unitamente al Ministero dello sviluppo economico, gli emendamenti dei diversi deputati si sono esaminate tutte le terminologie.
Il termine impresa, già indicato nel comma, è onnicomprensivo e, conseguentemente, si ritengono pleonastiche ulteriori specificazioni.
LUIGI D'AGRÒ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, la precisazione fornita dal rappresentante del Governo fa, da un punto di vista letterale, assoluta chiarezza. Ritengo, pertanto, che nel testo del provvedimento sia anche contemplata l'azienda artigiana e, quindi, ritiro l'emendamento a mia prima firma 25.5.
PRESIDENTE. Sta bene.
PAOLO AFFRONTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO AFFRONTI. A seguito delle specificazioni testè fornite dal rappresentante del Governo, ritiro anch'io il mio emendamento 25.202
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori degli identici emendamenti Fava 25.7, Mazzocchi 25.57 e Milanato 25.200, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Fava 25.7, Mazzocchi 25.57 e Milanato 25.200, non accettati dalla Commissione né dal Governo, e sui quali la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 439
Votanti 437
Astenuti 2
Maggioranza 219
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 234).
Passiamo all'emendamento Allasia 25.6. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
STEFANO ALLASIA. Sì, Presidente, lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 25.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 449
Votanti 448
Astenuti 1
Maggioranza 225
Hanno votato sì 213
Hanno votato no 235).Pag. 41
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Burchiellaro 25.201, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 450
Astenuti 6
Maggioranza 226
Hanno votato sì 382
Hanno votato no 68).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Carlucci 25.52.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carlucci. Ne ha facoltà
GABRIELLA CARLUCCI. Signor Presidente, ho presentato più volte, anche nel corso dell'esame della legge finanziaria, questo gruppo di tre emendamenti che riguardano i lavoratori dello spettacolo, senza però essere stata ascoltata né dall'Assemblea né dal Governo.
Con tali proposte emendative chiedo un po' di attenzione e che venga riconosciuta dignità a questi lavoratori, che sono più di 200 mila in Italia. Si pensi alle persone umili, ai tecnici, a quelli che fanno lo «scavalca montagna» per nove mesi l'anno. È un lavoro estremamente precario e intermittente. Chiediamo che venga riconosciuta ad essi quella dignità che è riconosciuta a tutte le altre categorie di lavoratori.
Innanzitutto, con l'emendamento in esame chiedo che venga istituito presso il Ministero per i beni e le attività culturali un foglio d'ingaggio, che significa trasparenza nel contratto. Oggi, molti di questi lavoratori, operano attraverso forme di lavoro sommerso, precario e senza alcuna tutela e che si caratterizzano per lo sfruttamento, il disagio e spesso si svolgono nella totale anarchia. La prima parte del mio emendamento prevede l'adozione obbligatoria di un foglio di ingaggio che contenga una pattuizione chiara dei diritti e doveri dei lavoratori.
La seconda parte riguarda il fatto che, spesso, i lavoratori dello spettacolo sono sottoposti ad una normativa in base alla quale sono obbligati a rispettare sia i doveri dei lavoratori autonomi sia quelli dei lavoratori dipendenti senza, però, potere usufruire dei diritti né degli uni né degli altri. In particolare, in materia fiscale sono obbligati ad emettere fattura per la loro prestazione artistica, analogamente ai liberi professionisti, ma devono pagare i contributi e gli oneri previdenziali come i lavoratori dipendenti, senza avere la possibilità di detrarre i costi legati alle attività. Si pensi, ad esempio, a tutti i costi che un lavoratore deve sopportare per fare una tournée, i cosiddetti corsi di diaria, di spostamento, vitto e alloggio, che vengono conferiti al lavoratore come compenso. Pertanto, su questi costi, che effettivamente rappresentano un esborso per il lavoratore e servono per formare il suo reddito finale, quest'ultimo paga le tasse. Vi sono delle categorie di lavoratori come, ad esempio, quella dei rappresentanti di commercio che, invece, possono dedurre dalle loro tasse tutte le spese che servono per formare il reddito finale.
Allora chiediamo di poter finalmente mettere tale categoria di lavoratori, si parla di 200 mila persone, allo stesso livello di categorie analoghe che hanno lo stesso tipo di problema. Non dimentichiamoci, inoltre, che si tratta di una categoria di lavoratori estremamente precaria. Il lavoratore dello spettacolo lavora ad intermittenza; pertanto, se non riesce ad avere delle minime tutele, non vediamo quale possibilità abbia di continuare a lavorare. Non mi riferisco ai grandi nomi dello spettacolo: ormai oggi si parla di un'industria diversificata, si parla di televisione, cinema, teatro e di spettacolo viaggiante.
Pur trattandosi di un emendamento che richiede una minima copertura finanziaria, chiedo che di esso sia considerata almeno per la prima parte, ossia quella che riguarda il foglio di ingaggio e, quindi,Pag. 42una maggiore chiarezza per il rapporto professionale intrapreso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlucci 25.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 439
Votanti 437
Astenuti 2
Maggioranza 219
Hanno votato sì 210
Hanno votato no 227).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Carlucci 25.53.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carlucci. Ne ha facoltà.
GABRIELLA CARLUCCI. Signor Presidente, ho presentato l'emendamento in esame in nome della trasparenza e di un criterio che finalmente attribuisca un valore al merito: chiedo che venga istituito il registro dei lavoratori dello spettacolo proprio per poter distinguere il professionismo dal dilettantismo. Proprio negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di figure professionali inesistenti, di persone che si presentano e decidono di lavorare senza avere un minimo di retroterra formativo, senza avere frequentato delle scuole di formazione e mettendo a repentaglio la professionalità di coloro che ne sono dotati.
Allora chiedo che venga istituito il registro, che non è obbligatorio, nel senso che ci si può iscrivere se si ritiene di avere i requisiti previsti. Naturalmente, l'iscrizione al registro è subordinata alla frequentazione di scuole di formazione, per cui credo sarebbe veramente importante per la dignità del lavoratore dello spettacolo, che oggi può accedere a tante forme di spettacolo, dalla televisione al cinema, dallo spettacolo viaggiante alla musica, senza improvvisazione, potere finalmente essere iscritti in un registro nel quale sono indicati dei criteri chiari. Ciò vale anche per chi propone ai lavoratori dello spettacolo lo spettacolo stesso: anche la figura del cosiddetto «agente» è del tutto aleatoria, in nessun modo codificata. Proprio in virtù del merito e della trasparenza, chiedo che il mio emendamento, che non è un emendamento oneroso, sia riconsiderato al fine di ottenere un parere favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantini. Ne ha facoltà.
PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, credo sia impropria l'istituzione, in questa fase, di un albo dei lavoratori dello spettacolo, non perché la collega Carlucci non abbia buone ragioni nel sostenere la specificità di tale professionalità, ma perché non possiamo pensare di risolvere il problema dello statuto delle professioni moderne e dei lavori nell'epoca contemporanea a furor di albi o di ordini professionali in modo scoordinato e talvolta corporativo e altre volte ancora con sovrapposizioni che creano più guasti di quanto non riescano a risolvere.
Abbiamo un progetto di legge sulla riforma delle professioni, che è in avanzata fase di discussione e di decisione in Parlamento, che prevede, accanto agli ordini riformati, un secondo pilastro: le nuove professioni riconosciute in forma di associazione. È previsto un registro nazionale in cui saranno inseriti gli informatici, i comunicatori d'impresa, i pubblicitari, le nuove professionalità nel fitness, nella comunicazione e quindi anche nelle professioni dello spettacolo. Credo che le esigenze evidenziate dalla collega Carlucci, che sono esigenze vere, possano essere più correttamente disciplinate nel provvedimento appena menzionato, il quale devePag. 43vedere impegnato positivamente tutto il Parlamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlucci 25.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 445
Votanti 443
Astenuti 2
Maggioranza 222
Hanno votato sì 206
Hanno votato no 237).
Prendo atto che il deputato Affronti non è riuscito a votare
Passiamo alla votazione dell'emendamento Carlucci 25.51.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carlucci. Ne ha facoltà.
GABRIELLA CARLUCCI. Signor Presidente, anche quest'ultimo emendamento non prevede oneri finanziari e anche per questo mi impegnerò; anzi, sin d'ora annuncio che, se verrà bocciato dall'Assemblea, ne trasfonderò il contenuto in un ordine del giorno.
Questo emendamento prevede che i lavoratori dello spettacolo che non raggiungano le 120 giornate di prestazioni annue, richieste ai fini previdenziali, possano volontariamente versare le giornate mancanti per potere raggiungere, ai fini pensionistici, una pensione dignitosa. Anche qui, vi chiedo di mettervi nei panni di una pletora di lavoratori estremamente precari.
Il lavoro dello spettacolo è, per eccellenza, un lavoro ad intermittenza. Sapete che tale lavoro è subordinato alle richieste del mercato e del pubblico, che, naturalmente, vuole la novità. Quello dello spettacolo è per definizione un lavoratore che ha veramente dei periodi di grande lavoro, cui fanno seguito dei periodi di totale inattività. Potete immaginare cosa questo significhi per persone che, magari, hanno una famiglia. Anche in questo caso mi appello a voi e vi prego di riflettere: non stiamo parlando di persone che guadagnano milioni o miliardi, ma di lavoratori umilissimi, dei tecnici, di quei 200 mila lavoratori che sono dietro le quinte, di cui nessuno si occupa. Anche per questa categoria, se non si ottengono le 120 giornate lavorative annue, non si raggiunge la pensione; quindi, sono persone destinate alla fame, alla povertà, a finire realmente sotto ad un ponte, perché ho conoscenza diretta di persone che sono finite così.
Poiché questo emendamento non comporta alcun onere finanziario, perché si parla di un contributo volontario da parte del lavoratore dello spettacolo, e quindi non impone un esborso da parte delle casse dello Stato, valutate la possibilità di approvarlo. Comunque mi impegnerò sin d'ora a transfonderne eventualmente il contenuto in un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Onorevole Carlucci, mi aiuti. Se ho capito bene, lei dice che non ritira l'emendamento in esame e che eventualmente presenterà un ordine del giorno di analogo contenuto.
Le faccio, però, presente che lei potrà presentare un ordine del giorno, che recepisce il contenuto del suo emendamento, solo se lo ritira.
GABRIELLA CARLUCCI. Ma se il Governo accetta la mia richiesta? Questo emendamento, lo ripeto, non comporta costi per le casse dello Stato.
PRESIDENTE. Il Governo?
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Abbiamo già espresso parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Carlucci, le faccio presente che sul suo emendamentoPag. 44anche la Commissione bilancio ha espresso parere contrario. Onorevole Carlucci, le ricordo, inoltre, che se il suo emendamento sarà respinto, lei non potrà più presentare un ordine del giorno di analogo contenuto.
GABRIELLA CARLUCCI. Ma si può accantonare?
PRESIDENTE. Il relatore?
ANDREA LULLI, Relatore. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. Il relatore ha dato parere contrario.
Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, desidero spiegare all'onorevole Carlucci la ragione per cui il Governo ha espresso parere contrario. Ci sono delle necessità di copertura finanziaria e di coordinamento con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Onorevole Carlucci, lei mi insegna, che qualunque forma di versamento volontario prevede anche un esborso dell'ente; conseguentemente, ci sono problemi di copertura finanziaria, che non si intende affrontare in questa sede, senza, comunque, un coordinamento con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
Non so se il relatore accetti l'accantonamento ma noi ribadiremo questa posizione. La nostra è una posizione connessa a questioni di copertura finanziaria e di coordinamento col Ministero del lavoro e della previdenza sociale e, se mi consente, il problema è di grande rilevanza. Tuttavia, come qui veniva ricordato anche dall'onorevole Mantini, pare piuttosto inappropriato che in un provvedimento relativo alle liberalizzazioni si affrontino le questioni previdenziali, importantissime, delle persone che lavorano nello spettacolo.
PRESIDENTE. Aveva chiesto di parlare l'onorevole Buontempo, al quale chiedo scusa, ma la presentatrice dell'emendamento ha chiesto un chiarimento. Prego, onorevole Carlucci.
GABRIELLA CARLUCCI. Chiedo se vi sia la possibilità di accantonare l'esame della mia proposta emendativa, altrimenti ascolterò con piacere l'intervento dell'onorevole Buontempo. Mi rimetto alle decisioni dell'Assemblea: vediamo se ho convinto qualcuno sulla necessità di intervenire in questo settore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, la sinistra, anche con qualche ragione, ha fatto contestazioni e manifestazioni - l'abbiamo fatto anche noi da destra - sul problema di alcune categorie, e specialmente dei giovani, che arrivati alla terza età si ritroveranno senza pensione o con pensioni da fame. Far fronte al disagio sociale di migliaia e migliaia di persone che non hanno i contributi per una pensione avrà per lo Stato un costo moltiplicato per dieci! Lo Stato non è oggi, non è il Governo di questa mattina: lo Stato è una continuità negli anni, indipendentemente dalle maggioranze politiche. Se dobbiamo pensare, onorevole rappresentante del Governo, in termini di Stato, il suo ragionamento non sta in piedi, perché lo Stato domani per far fronte a chi non avrà un minimo di pensione dignitosa dovrà spendere dieci volte tanto.
In questo caso non parliamo di milioni di persone, bensì di numeri ridotti. Credo che nei prossimi mesi dovremo discutere del precariato, e di come far fronte in termini di garanzia sociale ai periodi nei quali i giovani non hanno i versamenti dei contributi. Questa è la linea che la sinistra ha inserito anche nel suo programma: andatevi a rileggere il vostro programma dell'Ulivo, e vi troverete questo: non è possibile che in piazza e in televisione dite una cosa, e poi come i ladri di Pisa in Parlamento votate contro i giovani, per il precariato e il disagio sociale della terzaPag. 45età! Questa è verità (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)! Andate a leggere il vostro programma e vi troverete l'impegno a far fronte a tale drammatico problema.
La collega ha presentato una proposta emendativa che non riguarda milioni di persone, ma riguarda persone che, in uno Stato claudicante, si consente di far lavorare solo per il bisogno e poi vengono mandate a casa. Dieci giorni, dodici giorni, i fine settimana! Queste persone, che vanno a lavorare anche per il loro bisogno, non possiamo sfruttarle da giovani e poi abbandonarle da vecchie! Ecco quindi cosa si chiede con la proposta in esame. Quanto costa il contributo volontario allo Stato? Sono cifre irrisorie! Se trovi un povero disgraziato che lavora dieci giorni al mese e da quei pochi guadagni fa uscire anche la rata per pagarsi da solo la copertura degli oneri sociali per il periodo in cui non lavora, ma come fa la politica, il Parlamento, che si deve vergognare per i suoi sperperi, che mantiene in piedi le province, mantiene in piedi le comunità montane, che moltiplica i consigli di amministrazione, che ha un Governo di oltre cento membri (Dai banchi del gruppo di Alleanza Nazionale si grida: Vergogna! Vergogna!) ad avere questa determinazione, questo coraggio di vili che attaccano solo i più disperati? Vergognatevi! Voi dovevate presentare questa proposta!
Ritengo che anche a sinistra non tutti siano ipocriti, che ci sia anche qualcuno che vuole che ci sia coerenza tra ciò che dice in televisione e ciò che fa in Parlamento.
Dal momento che ritengo che la sinistra non potrebbe difendere un simile argomento nelle assemblee con i giovani, invito ad una riflessione, affinché l'emendamento venga accantonato e la Commissione e il Governo lo riesaminino. Dove siete, capigruppo della maggioranza? Non vi potete nascondere, onorevole Quartiani, o venire sul banco della Presidenza quando non riuscite a raggiungere il numero legale! Oggi, invece, lei sta zitto, pur rappresentando un partito che ha grandi tradizioni...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la prego di concludere.
TEODORO BUONTEMPO. Concludo, signor Presidente. Anche il Presidente dell'Assemblea è persona che ha una grande tradizione di lotta politica. Mi pare dunque assurdo che il Parlamento, con tanto cinismo e direi anche con tanto menefreghismo, sbatta la porta in faccia a chi riscuote poco, lavora tanto, lavora in modo provvisorio, e chiede solo di pagarsi i contributi: mi pare assurdo dire di no a costoro. Annuncio dunque il mio voto favorevole sull'emendamento Carlucci 25.51, ed invito la Camera a un ripensamento o a punire tanta arroganza e tanta incoerenza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Acerbo. Ne ha facoltà.
MAURIZIO ACERBO. Signor Presidente, invito la presentatrice dell'emendamento a trasformarlo in un ordine del giorno, poiché ritengo che il tema posto sia sacrosanto: fra l'altro, esso è presente nel programma dell'Unione. Devo dire al riguardo al Governo, che sosteniamo, che sarebbe ora che provvedimenti organici per superare il precariato - a partire dagli intermittenti dello spettacolo, che in questi anni sono stati tra i protagonisti delle lotte dei precari - vengano presentati dal Governo dell'Unione. Nel frattempo, invito la collega Carlucci ed il collega Buontempo - che mi fa piacere attacchino il precariato in maniera così veemente e siano tanto preoccupati per gli effetti che il sistema pensionistico fondato sul metodo contributivo ha sulle giovani generazioni precarie - a presentare un ordine del giorno, che consenta a tutto il Parlamento di confluire su questo punto (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)...
ELISABETTA GARDINI. Vergogna!
MAURIZIO ACERBO. ...e a non cercare di alzare una bandierina, poiché quandoPag. 46siete stati al Governo, nulla avete fatto per i precari di questo Paese!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Benedetti Valentini, al quale ricordo che ha a disposizione un minuto. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, non liquiderei in un solo minuto un argomento così serio. Mi limiterò dunque semplicemente a dire che bene hanno fatto l'onorevole Carlucci e, con forte calore, il collega Buontempo, a richiamare la nostra attenzione su questo problema, che è uno di quelli che ci hanno affaticato ed appassionato nel corso della passata legislatura, vale a dire il problema del ricongiungimento contributivo.
È di tutta evidenza che non sarà questa la sede nella quale questo formidabile problema sociale potrà essere affrontato. Debbo dolermi del fatto che, ad ormai un anno dall'inizio di una legislatura con al Governo forze di sinistra, la questione ancora non sia stata aggredita con la decisione che essa merita.
Auspico pertanto l' accantonamento dell'emendamento Carlucci 25.51, per poter analizzare con maggiore attenzione un'ipotesi normativa che apra a porta ad una soluzione organica, o, perlomeno, che sia elaborato un ordine del giorno che non sia né acqua calda né tiepida, ma costituisca un impegno reale del Governo ad affrontare in particolare il problema del ricongiungimento contributivo per questo tipo di lavoratori. Ciò comporta oneri - lo dobbiamo dire se non vogliamo essere demagoghi - ma sono oneri socialmente sacrosanti da sostenere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fasolino. Ne ha facoltà.
GAETANO FASOLINO. Signor Presidente, a me pare che, come al solito, la sinistra predica bene ma razzola male. La collega Carlucci ha posto un problema di giustizia e di equità: i lavoratori dello spettacolo non possono essere penalizzati rispetto ad altri precari e rispetto ai lavoratori autonomi.
La proposta che vorrei fare, poiché qui si vede la tenuta dell'essere a favore dei poveri, degli indigenti e dei più deboli, è di invitare la collega Carlucci ad accettare un rinvio a domani della discussione sull'argomento, di modo che si possa trovare quel minimo di copertura finanziaria che renda approvabile l'emendamento.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GAETANO FASOLINO. Presentare un ordine del giorno significa prenderci in giro, perché nella mia storia di parlamentare non ho mai visto un Governo che abbia, nella pratica, messo in opera le conseguenze derivanti da un ordine del giorno. Questo è, quindi, l'invito che rivolgo al Presidente ed alla maggioranza.
PRESIDENTE. Comunico che il gruppo di Alleanza Nazionale ha esaurito il tempo per la discussione e che il Presidente della Camera, da me interpellato, ha concesso tempi aggiuntivi per un terzo ulteriore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rositani. Ne ha facoltà.
GUGLIELMO ROSITANI. Signor Presidente, intervengo per chiedere di apporre la mia firma all'emendamento Carlucci 25.51 e per dire al collega di Rifondazione Comunista che il centrodestra sui precari ha fatto tantissimo, mentre ancora stiamo aspettando di vedere all'opera il centrosinistra (Una voce dai banchi del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea: La legge n. 30!)
ELISABETTA GARDINI. Vergogna!
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia!
GUGLIELMO ROSITANI. Per quanto riguarda i lavoratori dello spettacolo, vogliamo mettervi alla prova. Questa è l'occasione per dimostrare che voi siete veramente contro il precariato e a favore deiPag. 47lavoratori: votate a favore dell'emendamento Carlucci 25.51 (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, la ringrazio della possibilità di interloquire, perché non vi è alcun dubbio che qualche accento propagandistico è molto forte... (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale). Ma colleghi, stiamo ragionando!
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, lasciate discutere.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Vorrei fare una proposta (Una voce dai banchi del centrodestra: Vergogna!). No, non mi vergogno, mi dispiace, vergognati tu!
La proposta è di affrontare questo tema con un ordine del giorno, e quindi chiedo il ritiro dell'emendamento Carlucci 25.51 al nostro esame.
Come ho cercato di dire, infatti, se si vuole affrontare sul serio il tema del precariato che certo - ha ragione l'onorevole Carlucci - esiste, occorre guardare la complessità dei meccanismi di ricongiunzione che riguardano l'INPS e l'ENPALS, come è scritto nell'emendamento in discussione.
Conseguentemente, se si vuole affrontare il problema bisogna coinvolgere il Ministero del lavoro, per la complessità e le difficoltà che esso presenta. La sede attuale è, oggettivamente, inappropriata, perché il titolo del disegno di legge in esame recita la tutela del cittadino consumatore nei processi di liberalizzazione. L'emendamento Carlucci 25.51 è stato agganciato all'articolo 25, il quale prevede la facoltà per le imprese dello spettacolo di costituirsi come imprese: prevede, cioè, agevolazioni per le imprese, ma non, obiettivamente, di intervenire sui complessi meccanismi del mercato del lavoro.
Se vogliamo essere rigorosi, dobbiamo affrontare la questione in questo modo, con un impegno serio! Anzi, esorto la Commissione lavoro - se mi posso permettere - a svolgere un approfondimento sulle reali dimensioni del precariato nel mondo dello spettacolo. Se, altrimenti, vogliamo - diciamo così - un qualche gallone, allora poniamo ai voti l'emendamento!
Mi permetto di suggerire una via che va nel senso di quanto indicato dall'onorevole Carlucci, e cioè risolvere effettivamente il problema, che non è stato risolto negli anni precedenti (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia).
Se si vuole procedere in altro modo è evidente che il Governo conferma il parere contrario per le ragioni già esposte: la copertura finanziaria, il rapporto con il Ministero del lavoro, gli approfondimenti effettivi su cosa significhi per gli istituti di previdenza la modalità di contribuzione volontaria (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, invito la Presidenza a valutare la possibilità di votare o meno l'emendamento in esame tenendo conto che noi deputati - anche l'onorevole Montecchi - abbiamo il diritto di riscattare i contributi non versati per fine legislatura.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, non si tratta di un richiamo al Regolamento. È un intervento di merito che può sostenere...
TEODORO BUONTEMPO. Vi è un conflitto di interessi tra chi può riscattare per proprio conto gli anni di legislatura decaduti, mentre non possono fare altrettanto i lavoratori del circo.
Pag. 48PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Provera. Ne ha facoltà.
MARILDE PROVERA. Signor Presidente, purtroppo devo rilevare che una questione estremamente seria come quella dei lavoratori precari abbia assunto delle forme di pura propaganda da parte di chi ha creato il precariato con la legge n. 30 del 2003 (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia ).
Si tratta di una propaganda inutile nel momento in cui la proposta emendativa non viene trasformata in un ordine del giorno, che avrebbe tutto il nostro consenso, perché aprirebbe la strada ad una ridiscussione per tutti i lavoratori precari.
Invece viene strumentalizzata in questo modo, sapendo che non dispone di copertura finanziaria, che non è oggetto del disegno di legge in esame, che perciò è un argomento estraneo al tema in discussione. È evidente che si tratta di una proposta strumentale presentata al solo fine di essere respinta, in modo da realizzare una propaganda populista - come anche adesso l'onorevole Buontempo faceva - senza conseguire alcun risultato se non quello appunto della mera propaganda.
Per queste ragioni, la proposta emendativa deve essere respinta; invece, essa avrà tutto il nostro consenso se presentata come ordine del giorno, al fine di iniziare una discussione seria ed efficace (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Salerno. Ne ha facoltà.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma all'emendamento Carlucci 25.51. Vorrei ricordare che il Governo di centrodestra ha diminuito dal 2001 al 2006 la disoccupazione dal 12 al 7,8 per cento, mentre la sinistra continua ad umiliare i lavoratori e il lavoro. Vi dovete vergognare (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pagliarini. Ne ha facoltà.
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, penso che lo spettacolo a cui stiamo assistendo in quest'aula si svolga sulla pelle di milioni di persone che vivono il dramma della precarietà, che non possono progettare un futuro, che non possono compiere le faccende quotidiane della vita.
Se sta a cuore il precariato non si può discutere in questo modo. È stata presentata una proposta emendativa contenuta in un provvedimento con oggetto diverso. È stata offerta la disponibilità a presentare un ordine del giorno che impegna il Governo e che può essere assunto da tutto il Parlamento; ritengo che questa sia la strada da imboccare.
Infatti, l'insistenza a presentare l'emendamento è dovuta al fatto che si vuole speculare sulle persone e sulle loro condizioni materiali. La Commissione lavoro è impegnata da un anno in un'indagine conoscitiva sulla dimensione del fenomeno della precarietà nel lavoro. Si tratta di un dramma sociale - lo ripeto - e le cause sono chiare: i primi elementi evidenziati dall'indagine dimostrano che la principale causa della precarietà è per l'appunto la legge n. 30 che avete voluto fortemente.
Quindi siamo dinanzi ad una sfida che lanciamo. Se vogliamo risolvere questo problema, lo possiamo fare attraverso la presentazione di un ordine del giorno, ma non certo con una proposta emendativa strumentale che si limita a trattare i problemi di una parte dei lavoratori precari mentre non affronta complessivamente il tema del precariato, argomento che riguarda non solo i lavoratori dello spettacolo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.
NICOLA BONO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che si stiano enfatizzando da parte del Governo le conseguenze finanziarie che in effetti sonoPag. 49estremamente contenute. Probabilmente sfugge ai più il fatto che nella proposta emendativa dell'onorevole Carlucci, che desidero sottoscrivere, si prevede la possibilità del versamento volontario e la conseguente ricongiunzione, una volta ricostituita la posizione previdenziale, riservati a soggetti che non raggiungono le 120 giornate di lavoro.
Si tratta quindi di un fatto virtuoso, che ragionevolmente si rivolge nella direzione degli interessi dei lavoratori al fine di rendere equilibrato il sistema.
Semmai mi chiedo (ero sceso verso il banco del Comitato dei nove per capire meglio tale passaggio) che cosa c'entri il trasferimento delle competenze, in riferimento allo spettacolo viaggiante ed ai circhi, dal Ministero per i beni e le attività culturali al Ministero per lo sviluppo economico.
Su questo si dovrebbe svolgere una riflessione perché il riconoscimento di impresa...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
NICOLA BONO. ...non fa venir meno la natura dell'attività, la quale è, precipuamente, di carattere artistico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nespoli. Ne ha facoltà.
VINCENZO NESPOLI. Signor Presidente, credo che il Governo non abbia dato risposta al quesito posto dal collega Benedetti Valentini. Noi abbiamo chiesto, anzi il collega Benedetti Valentini ha chiesto, la disponibilità del Governo su un ordine del giorno articolato ma il sottosegretario Montecchi non ha fornito alcuna risposta.
Sembra strano che, da una parte, i colleghi della sinistra contestino la cosiddetta legge Biagi e, dall'altra, sui giornali il Governo plauda all'indicazione dell'Unione europea che difende tale legge.
Mettetevi d'accordo! Così come vi dovete mettere d'accordo sul fatto che prima eravate disponibili a votare nel merito un ordine del giorno e poi sostenete di non votare l'emendamento perché ciò sarebbe un atto di sfiducia nei confronti del Governo.
Vorremmo che chi grida alla demagogia fosse più corretto con se stesso. Non mi sembra che, da questo punto di vista, lo spettacolo che sta dando la maggioranza in quest'aula sia un esempio di coerenza e di correttezza. Innanzitutto, gradiremmo che il Governo ci dicesse se vi è il suo assenso rispetto all'ordine del giorno perché le parole proferite dal sottosegretario Montecchi in precedenza sono state categoriche. Ha detto: «non siamo disponibili, ripresentato in qualsiasi formula, a dare il consenso del Governo». Vorremmo che si facesse chiarezza!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Patarino. Ne ha facoltà.
CARMINE SANTO PATARINO. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento della collega Carlucci e per respingere le provocazioni della sinistra perché è risaputo che la sinistra non ha alcuna intenzione di risolvere il problema del precariato perché proprio grazie ad esso trova le sue fortune elettorali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, vorrei precisare innanzitutto che, se non ricordo male, la legge n. 30 del 2003 è la cosiddetta legge Biagi. Si tratta, pertanto, di una legge proveniente sicuramente da un tipo di cultura che non può essere disconosciuta da nessuna parte politica dell'Assemblea.
Preciso che il precariato derivante da tale legge è stato reso necessario dal fatto che le interpretazioni giurisprudenziali, relative all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, facevano sì che, nella sostanza, un atto di assunzione fosse più duraturo di un matrimonio e, in ogni caso, non era previsto un atto di divorzio.Pag. 50
Volevo ulteriormente precisare che in un anno di legislatura una legge può essere approvata e allora, se così è, perché non avete abrogato la legge Biagi? Che cosa ci state a fare? Siete contro il precariato, dunque abrogate tale legge! In un anno di tempo avreste dovuto farlo. O forse non lo fate perché siete contraddittori con voi stessi.
Ritengo, inoltre, che l'ordine del giorno non serva assolutamente a nulla perché ne abbiamo visti a centinaia e a migliaia e, una volta approvati, il Governo si guarda bene dal risolvere tali questioni. È certo, in ogni caso, che il problema del precariato deve essere visto in modo complessivo e globale, ma è altrettanto certo che, al momento presente, prevedere la possibilità di una contribuzione specifica non comporta, signor sottosegretario, alcun aggravio di spese, per un motivo estremamente semplice. Se, in effetti, i lavoratori ai quali mancano alcune giornate di lavoro le avessero avute, ora avrebbero la contribuzione e questa avrebbe potuto portare ad una pensione dignitosa.
Per tali motivi, chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento Carlucci 25.51, dichiarando che lo voterò in piena scienza e coscienza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero svolgere due brevi considerazioni. Innanzitutto, mi sorprende il richiamo del rappresentante del Governo all'estraneità della materia dal tema in discussione. Questo Governo da un anno ci ha insegnato come si può inserire tutto e il contrario di tutto, spesso peraltro in decreti-legge. Questo appello, quindi, lo lasciamo cadere nel ridicolo, come merita.
Voglio fare, invece, un'altra riflessione sui colleghi della sinistra radicale che accusano il centrodestra e la cosiddetta legge Biagi di aver prodotto precariato in questa nazione. Si può condividere o meno il tema introdotto dalla legge Biagi - ci mancherebbe altro! - ma bisogna avere l'onestà di ricordare che è il «pacchetto Treu» ad aver introdotto in Italia i co.co.co. e il lavoro precario. Biagi ha cercato di regolarlo, magari per voi male, ma almeno ha cercato di dare dignità a quei lavoratori, cosa che un Governo di centrosinistra non aveva fatto (Applausi del deputato Buontempo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Formisano. Ne ha facoltà.
ANNA TERESA FORMISANO. Signor Presidente, intervengo per apporre la mia firma all'emendamento della collega Carlucci e per fare due considerazioni molto veloci. Avrei capito la posizione del Governo qualora ci fosse stato, quanto meno, un aggravio di spesa con l'emendamento in esame. Ma visto che questo non c'è, non si capisce la ratio del diniego alla proposta.
Onorevoli colleghi, approfitto di questa occasione per ricordare un vecchio adagio politico che dice «un ordine del giorno non si nega a nessuno». Ma se questo Governo non mantiene gli impegni sugli emendamenti approvati dall'Assemblea - e potrei citare esempi concreti - figuriamoci su un ordine del giorno!
Mi rivolgo al sottosegretario Bubbico per rammentare a lui e soprattutto al Ministro Bersani che nella legge finanziaria dello scorso anno è stato approvato un mio emendamento che prevedeva l'abbattimento delle barriere architettoniche negli esercizi pubblici. Il Governo si era impegnato ad emanare, entro i primi di aprile, un regolamento. Siamo ai primi di giugno e non è stato emanato alcun regolamento, nonostante gli stanziamenti previsti nella legge finanziaria. Figuriamoci se siamo d'accordo ad essere presi in giro con un ordine del giorno, se neppure gli emendamenti approvati nella legge finanziaria vengono onorati (Applausi del deputato Buontempo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Incostante. Ne ha facoltà.
Pag. 51
MARIA FORTUNA INCOSTANTE. Signor Presidente, mi rivolgo all'Assemblea e all'onorevole Carlucci nel tentativo di catturare la sua attenzione, ma anche la sua saggezza. Mi sembra che abbia posto una questione che è stata approvata da tanti colleghi. Credo che il Governo, alla domanda che hanno posto gli onorevoli Benedetti Valentini e Nespoli, abbia in qualche modo risposto. Mi pare di aver capito che il Governo sia disponibile ad accogliere un ordine del giorno, anche articolato, che possa essere cogente.
Pertanto, inviterei l'onorevole Carlucci, siccome si tratta di una questione che sta a cuore a tutti, di ritirare questo emendamento e di presentare, magari anche con qualche componente della Commissione lavoro - qualora lo riterrà opportuno -, un ordine del giorno cogente. Credo che il Governo e tutta l'Assemblea saranno sensibili a tale questione. Il gruppo dell'Ulivo le può già annunciare, naturalmente in questi termini, il suo voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Carlucci. Ne ha facoltà.
GABRIELLA CARLUCCI. Vista la delicatezza della materia e poiché non si potrà votare l'articolo 25, perché l'emendamento Folena 25.3 è stato accantonato, chiedo nuovamente di prendere una pausa di riflessione e di accantonare questo emendamento. Si è compreso che sussiste un'adesione e, in effetti, la copertura finanziaria non è poi così rilevante.
A mio giudizio, poiché non si può votare l'articolo in questo momento, è opportuno accantonare l'emendamento. Anche nella mia piccola esperienza parlamentare, posso rilevare che nessun ordine del giorno è stato mai preso in considerazione. Sono parlamentare dal 2001, ne ho presentati e visti approvare tanti, ma pochi hanno avuto seguito.
Credo che l'ordine del giorno sia una bella presa in giro, quindi preferisco eventualmente far votare l'emendamento che ho presentato, ma non prendere in giro i lavoratori dello spettacolo che ci stanno ascoltando. Poiché, lo ripeto, non si può votare l'articolo 25, chiedo nuovamente di accantonare anche questo emendamento (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore conferma l'opinione contraria all'accantonamento della Commissione.
Considerato che la questione è controversa ed è stata formalizzata una richiesta di accantonamento, si procederà alla votazione della proposta di accantonamento, dopo avere dato la parola ad un oratore a favore e ad uno contro, ove ciò venga richiesto.
GABRIELLA CARLUCCI. Chiedo di parlare a favore.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GABRIELLA CARLUCCI. Signor Presidente, ribadisco di essere favorevole all'accantonamento perché la questione è delicata, non c'è urgenza perché l'articolo 25 non si può non votare e, così come è stato accantonato un altro emendamento, lo stesso si può fare anche per quello da me presentato, sul quale invito l'Assemblea ad un'ulteriore riflessione.
PRESIDENTE. Nessuno chiedendo di parlare contro, pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta, avanzata dall'onorevole Carlucci, di accantonare l'esame dell'emendamento 25.51.
(È respinta).
La Camera respinge per 26 voti di differenza (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlucci 25.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 446
Astenuti 4
Maggioranza 224
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 235).
Prendo atto che il deputato Airaghi ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore.
Ricordo che l'esame dell'emendamento Folena 25.3 è stato accantonato e, conseguentemente, deve essere accantonata la votazione dell'articolo 25.
Passiamo agli identici articoli aggiuntivi Tomaselli 25.053 e Fava 25.056.
Prendo atto che l'onorevole Tomaselli accede all'invito al ritiro formulato dal relatore, mentre l'onorevole Fava insiste per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fava 25.056, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Mi dispiace, onorevole Buontempo, ma ho già indetto la votazione. Le darò la parola dopo se possibile.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 452
Votanti 451
Astenuti 1
Maggioranza 226
Hanno votato sì 210
Hanno votato no 241).
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, di solito lei è molto corretto ma, come hanno visto i colleghi, avevo alzato la mano molto prima; comunque, non voglio far perdere tempo, avrei potuto fare un richiamo al Regolamento ma poteva sembrare ostruzionismo.
Onorevole Presidente, anche come deputato segretario, non di turno, le segnalo che vi sono molti colleghi che votano doppio, se non triplo; la pregherei di far ritirare le tessere dai banchi dove vi sono le tessere inserite e di disporre che i colleghi segretari di Presidenza procedano ad una verifica perché anche nella votazione precedente - glielo posso assicurare e me ne assumo, ovviamente, la responsabilità - vi sono state irregolarità. Se lei prende visione della striscia dei voti, si rende conto di quanti colleghi hanno votato per i deputati assenti. Dunque una verifica, in tal caso, fa parte delle regole dell'Assemblea, fermo restando che lei disporrà nel modo che ritiene più opportuno.
PRESIDENTE. Il collega Buontempo pone una questione assolutamente legittima e giusta; ognuno deve votare per sé, in ogni caso la Presidenza invita i deputati segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione sull'intero emiciclo (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Trepiccione 25.021.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIUSEPPE TREPICCIONE. Signor Presidente, non ho capito la valutazione fatta sia dal relatore sia dal Governo sulla mia proposta emendativa che ha semplicemente lo scopo di introdurre il seguente concetto: la copia per uso personale di un prodotto intellettuale non può essere perseguita, sia perché ciò produrrebbe limitazione alla diffusione di conoscenze e di sapere all'interno della società, sia perché nel prezzo di vendita finale di un prodotto intellettuale - tra l'altro, sempre più caro - è già ampiamente conteggiata la possibilitàPag. 53di una sua riproduzione non per fini di lucro.
All'affermazione commerciale di un'opera intellettuale, del resto, giova che la sua circolazione sia la più vasta possibile. Non è un caso che, ad esempio nel campo del software, le maggiori aziende abbiano, per anni, perseguito una politica di incentivazione delle copie non originali al fine di conquistare, con i loro prodotti, posizioni dominanti sul mercato. La stessa società Microsoft, del resto, è finita nel mirino dell'Antitrust americano proprio per aver adottato una tale politica.
Non bisogna dimenticare, tra l'altro, la recente sentenza della Corte di cassazione che ha assolto due studenti universitari dal reato di aver abusivamente duplicato alcune opere di diversa natura. La Corte ha stabilito che i due ragazzi utilizzavano le copie senza fini di lucro, quindi li ha assolti riconoscendo l'utilizzo personale delle stesse.
Non capisco perché, su questo tema, un Governo di centrosinistra, per agevolare anche il settore delle fotocopie e delle xerocopie, non persegua una logica di maggior liberalizzazione.
Per spirito di coalizione, ovviamente, accolgo l'invito al ritiro, con la speranza, però, che il Governo possa affrontare tale tema, molto sentito dai giovani.
GIOVANNI FAVA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, avevo chiesto la parola prima di conoscere le intenzioni del collega Trepiccione, perché avrei voluto aggiungere la mia firma alla sua proposta emendativa. Poiché è stata ritirata, la sottoscrivo e chiedo che venga posta in votazione.
PRESIDENTE. La deve sottoscrivere il presidente del suo gruppo.
GIOVANNI FAVA. Presidente, la sottoscrivo anche a nome dell'onorevole Maroni.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Folena. Ne ha facoltà.
PIETRO FOLENA. Signor Presidente, voglio sottoscrivere tale articolo aggiuntivo perché penso che il problema sollevato dal collega Trepiccione sia enorme e molto sottovalutato nel corso di questi anni, per responsabilità di tutti.
Oramai la pratica, soprattutto nel mondo giovanile, del cosiddetto peer to peer, dello scaricare musica o file per uso personale, è estremamente diffusa. L'idea di poter affrontare la domanda di cultura e di libertà con gli strumenti penali, a mio avviso, è assolutamente irrazionale e sbagliata.
Certamente, auspico che il tema del diritto di autore, di cui la nostra Commissione si occupa e su cui abbiamo annunciato di volere aprire un tavolo di discussione che possa coinvolgere tutte le forze, possa essere affrontato in modo più largo e più diffuso. Tuttavia, il modo in cui è formulato l'articolo aggiuntivo in esame è convincente e rappresenterebbe un primo e importante segnale rispetto ai problemi ricordati.
La Corte di cassazione, qualche mese fa, è intervenuta, con una sentenza molto importante, nei confronti di alcuni ragazzi che, tuttavia, avevano agito prima dell'approvazione del cosiddetto decreto Urbani. Penso che intervenire oggi permetta di dare un segnale univoco in quanto la giurisprudenza, in tale campo, distingue nettamente tra l'uso personale, che non può essere penalizzato e criminalizzato, ed, invece, l'uso a fini di lucro, che nasconde pirateria o riproduzione di file per commercio abusivo e illegale e che, di conseguenza, deve essere giustamente perseguito.
Per tali ragioni sottoscrivo l'articolo aggiuntivo Trepiccione 25.021.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Bue. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BUE. Signor Presidente, vorrei pacatamente sottolineare alcunePag. 54contraddizioni nel processo di approvazione delle proposte emendative e degli articoli del provvedimento legislativo. Si è giustamente osservato che si tratta di un provvedimento onnivoro - comprensivo, cioè, di un insieme di materie e di discipline - che interviene in molteplici ministeri, come del resto era avvenuto con la «lenzuolata» precedente del Ministro Bersani, coerentemente con l'identità che egli stesso si era dato.
Si era intervenuti, a mio giudizio, abusivamente, per riformare la riforma Moratti della scuola. In questo caso, con l'articolo 25, si interveniva altrettanto abusivamente per riformare il Ministero per i beni e le attività culturali ed attribuire nuove responsabilità al Ministero dello sviluppo economico. Dico «si interveniva», perché l'articolo 25, così come è stato proposto alla Camera, è stato modificato dalla maggioranza con un emendamento che ha riportato le cose al punto di partenza: cioè quel settore del Ministero per i beni e le attività culturali - ne parlavo prima con il sottosegretario, onorevole Montecchi -, che era stato espunto dal Ministero per essere aggiunto ad altro Ministero, è stato ripristinato.
Adesso - questa è una premessa, onorevole Montecchi - con una proposta emendativa ritirata su proposta del relatore, si aggiunge ulteriore carne al fuoco, perché si interviene non solo nella dimensione del Ministero per i beni e le attività culturali, ma in particolare in quella cinematografica del FUS.
Vi è, però, una contraddizione profonda: da un lato, è la maggioranza che ripristina una legge modificata dalla stessa maggioranza con l'articolo 25, dall'altro, un esponente della maggioranza preannunzia la presentazione di una proposta emendativa, che poi ritira, al quale si associano, pure essendo stato lo stesso ritirato, altri esponenti, come il presidente della Commissione cultura Folena, membro della stessa maggioranza.
Siamo di fronte ad una situazione piuttosto confusa; pertanto, vorremmo capire quale sia l'opinione della maggioranza anche su tale argomento: se l'articolo aggiuntivo è ritirato, non vale la pena continuare a discutere se appoggiarlo o meno; se, invece, lo stesso non è ritirato, chiediamo che sia posto in votazione.
PRESIDENTE. Per la precisione, l'articolo aggiuntivo Trepiccione 25.021 è stato ritirato, ma è stato fatto proprio dal gruppo della Lega Nord.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, il relatore aveva invitato l'onorevole Trepiccione a ritirare il suo articolo aggiuntivo 25.021 perché, come ha ricordato il presidente Folena, si tratta di una materia caratterizzata da una complessità ed una trasversalità enormi. Vi sono anche approcci culturali diversi rispetto al modo con il quale i comportamenti giovanili si esprimono: vi è una effettiva libertà.
L'articolo aggiuntivo Trepiccione propone sostanzialmente di depenalizzare la riproduzione di software. Vi sono anche molte altre questioni da analizzare.
Considerato che la proposta emendativa è stata fatta propria da un gruppo parlamentare e che il presidente Folena ha dichiarato di sottoscriverla, credo sia opportuno chiedere al relatore se sia disponibile ad accantonarla, perché vorremmo svolgere una verifica con i diversi ministeri competenti per fornire una risposta più precisa ed articolata: siamo di fronte ad una problematica molto complessa che ci auguriamo di risolvere, in particolare per quanto riguarda il rapporto con il Ministero della giustizia, al quale dovremmo chiedere informazioni precise.
PRESIDENTE. Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, proporrei l'accantonamento per verificare una formulazione che possa otPag. 55tenere il parere favorevole dell'Assemblea (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Sta bene. L'emendamento Trepiccione 25.021 deve intendersi accantonato.
GIANPAOLO DOZZO. Non si tratta dell'articolo aggiuntivo Trepiccione, ma Fava. L'articolo aggiuntivo 25.021 è stato fatto proprio dalla Lega Nord Padania. Di solito, si chiede ai presentatori dell'emendamento se accantonarlo.
PRESIDENTE. È stato proposto un accantonamento dell'articolo aggiuntivo dal relatore e dal Governo e spetta alla Presidenza decidere in merito. Ho già precisato in precedenza che non si tratta più dell'articolo aggiuntivo Trepiccione 25.021, poiché lo stesso è stato fatto proprio dal gruppo della Lega Nord Padania. L'articolo aggiuntivo deve intendersi accantonato.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Ferdinando Benito Pignataro 25.0200.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, le motivazioni per cui ci è stato chiesto di ritirare l'articolo aggiuntivo in esame sono fondamentalmente due: la prima è il contrasto con le normative regionali, che secondo noi era sicuramente superabile, nel senso che una modifica del testo del nostro articolo aggiuntivo avrebbe potuto evitare il contrasto con le normative regionali. L'altra, invece, che riteniamo più pregnante, riguarda sia la copertura dei costi, sia il fatto che al Senato è stata calendarizzata una riforma complessiva e più organica del cinema. Quest'ultima motivazione, piuttosto che la prima, che era superabile, ci induce a ritirare l'articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Della Vedova 25.0202.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, vorrei invitare il relatore ed il Governo, ed anche i colleghi, ad una breve riflessione sull'articolo aggiuntivo in esame. So che la ragione per cui si chiede il ritiro della mia proposta emendativa è che nel frattempo al Senato sta per iniziare l'esame di un disegno di legge di riorganizzazione complessiva del settore dello spettacolo e del cinema, ma questo articolo aggiuntivo propone una misura che vive di per sé.
Ho sotto gli occhi una segnalazione dell'Antitrust pervenuta alla Camera il 29 maggio, che evidenzia la necessità, nell'interesse dei consumatori, di rimuovere i vincoli all'apertura di nuove multisale cinematografiche. La proposta emendativa in esame introduce una norma cornice che costringe le regioni, che sono sovrane nella decisione su questi temi, a non opporre vincoli all'apertura di multisale.
L'Antitrust segnala come questa sia una misura a favore del consumo, in particolare giovanile, di cinema, perché i giovani, soprattutto quelli che non vivono in centro, usufruiscono del cinema nei grossi complessi commerciali e nelle multisale.
Chiedo, quindi, al relatore ed al Governo il motivo per cui è stato formulato un invito al ritiro. Lo ripeto, è una richiesta che l'Antitrust ha reiterato appena 15 giorni fa. Si tratta di consentire nuovi investimenti e nuova occupazione nel settore, nonché nuove occasioni di fruizione delle proiezioni cinematografiche, in particolare nelle aree periferiche delle grandi città, a vantaggio dei consumatori e, segnatamente, del pubblico giovanile che non può permettersi di recarsi nei cinema del centro.
Dobbiamo ampliare l'offerta e mi rivolgo anche al presidente Folena. Credo che questa misura sia doverosa per potenziare l'offerta cinematografica, nel rispettoPag. 56della concorrenza e nell'interesse dei cittadini.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Onorevole Della Vedova, come lei senz'altro sa, la materia è demandata completamente alle competenze regionali. Tuttavia, tale competenza non è stata esercitata in tutti i casi, cioè non sono state approvate leggi regionali in materia in tutte le regioni.
Conosciamo le esortazioni dell'Antitrust, ma il tema che poniamo è il seguente: una modificazione del regime normativo, di fronte ad una materia già demandata alle regioni, va prima negozialmente concordata con le regioni stesse.
La nostra contrarietà non è sugli obiettivi che sono dichiarati: vi sono all'attivo, nell'anno corrente, numerosissime nostre sollecitazioni affinché le regioni ottemperino alla responsabilità normativa loro attribuita. Pertanto, la ragione non è di contrasto o di merito, attiene al modo migliore con il quale evitare conflitti interistituzionali assolutamente inutili rispetto alla realizzazione degli obiettivi che lei dichiara di condividere, anche avendo formulato la presente proposta emendativa.
PRESIDENTE. Onorevole Della Vedova?
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, il Governo reitera la richiesta di ritiro?
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Sì, onorevole Della Vedova.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Onorevole sottosegretario, non credo che la presente proposta emendativa debba essere ritirata. L'Autorità avverte la necessità di emanare norme cornice che non pregiudichino la possibilità delle regioni di legiferare, ma ciò vale esattamente per tutti i provvedimenti contenuti, relativamente alle attività commerciali, nel cosiddetto decreto Bersani-Visco dell'estate scorsa: quello è un problema che giustamente non vi siete posti.
Sulle altre attività commerciali vige esattamente, in modo identico, la sovranità regionale; eppure avete scelto di prevedere una norma cornice per rimuovere i vincoli e definire alcuni paletti, diciamo così, entro i quali le regioni dovessero muoversi.
Pertanto, chiedo al Governo, al relatore e al Presidente Folena di considerare positivamente la presente proposta emendativa, considerato che ne viene condiviso l'obiettivo. Infatti, se non lo dovessimo votare, non avremo questo elemento di riforma e di liberalizzazione che anche l'Antitrust ci chiede.
Non siamo obbligati a fare ciò che chiede l'Antitrust, ma alla base di tutti questi provvedimenti, come «pezza d'appoggio», si individuano - autorevolmente e giustamente aggiungo - le segnalazioni dell'Antitrust: l'abbiamo fatto per le altre attività commerciali, lo facciamo per le pompe di benzina, non capisco perché dobbiamo fermarci di fronte alla sovranità regionale quando si discute di sale cinematografiche.
Pertanto, insisto per la votazione e chiedo a tutti colleghi che - come ha detto anche il sottosegretario - condividono la ragione e l'obiettivo di tale proposta emendativa di votare a favore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Della Vedova 25.0202, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 418
Votanti 397
Astenuti 21
Maggioranza 199
Hanno votato sì 172
Hanno votato no 225).
Prendo atto che il deputato Vichi non è riuscito a votare.