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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative del Governo in merito alle manifestazioni di solidarietà nei confronti di condannati e indagati per reati di terrorismo - n. 3-00943)
PRESIDENTE. L'onorevole Grimoldi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni Pag. 53n. 3-00943 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8), di cui è cofirmatario.
PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, il Ministro Mastella poco fa ci ha raccontato che è intervenuta la magistratura sulla manifestazione dello scorso 3 giugno a L'Aquila. Peccato che non ci ha detto minimamente, invece, che cosa abbiano intenzione di fare il Governo e questa maggioranza per prevenire atti terroristici e per combattere il terrorismo in tutte le sue forme. Alla manifestazione di domenica a L'Aquila era presente, tra i vari manifestanti, l'ex segretario provinciale di Rifondazione Comunista, partito che fa parte integrante della vostra maggioranza di Governo. Quindi, ci sembra di capire che l'atteggiamento del Governo sia troppo spesso quello di utilizzare il guanto di velluto contro rappresentanti del terrorismo, che meriterebbero invece un atteggiamento molto più duro.
Vorremmo poi conoscere l'opinione dei rappresentanti del Governo, soprattutto nel momento in cui alcune parti della vostra maggioranza intendono il terrorismo in modo diverso da ciò che è; vorremmo capire se considerano una terrorista come la Lioce per ciò che è, quindi un'assassina, oppure un'eroina, come abbiamo ascoltato domenica scorsa a L'Aquila.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, ho avuto l'onore di conoscere e di collaborare con Marco Biagi e quindi ho provato, a livello personale, sdegno e rabbia di fronte ad episodi come quelli de L'Aquila.
Tuttavia, devo ricordare che la disciplina costituzionale del diritto di riunione non prevede alcuna autorizzazione da parte dell'Autorità di pubblica sicurezza: l'articolo 17 della nostra Carta costituzionale, infatti, dopo aver affermato che i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi, precisa, con chiarezza, che solo per le riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica: a tale disciplina s'informa il testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza.
Venendo ai fatti, la manifestazione cui fanno riferimento gli onorevoli interroganti era stata preavvisata il 19 maggio dal rappresentante del collettivo «Compagne e compagni contro il carcere» ed era volta a protestare contro il sistema detentivo e l'applicazione dell'articolo 41-bis (il cosiddetto carcere duro). A seguito di tale comunicazione, sono stati predisposti adeguati servizi a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, anche grazie ai contingenti di rinforzo inviati nella misura richiesta. All'evento, che ha visto l'effettuazione di un corteo nel centro cittadino e di un successivo presidio nelle adiacenze del carcere di Preturo, hanno partecipato circa duecentocinquanta persone. I manifestanti, oltre a tracciare sui muri scritte contro le forze dell'ordine, il clero, il Papa, il sistema carcerario e i centri di permanenza temporanea, hanno scandito slogan inneggianti alla strage di Nassyria e contro i professori Marco Biagi e Massimo D'Antona.
Poiché le fasi della manifestazione sono state registrate dal personale della Polizia scientifica, già il giorno successivo la Digos ha potuto trasmettere una prima consistente informativa di reato alla procura della repubblica dell'Aquila e sono attualmente in corso le indagini tese all'identificazione dei responsabili degli illeciti.
Anche a Bologna e a Modena sono state informate le competenti autorità giudiziarie in ordine, rispettivamente, alle scritte e alle e-mail citate dai colleghi interroganti; in entrambi i casi sono in corso indagini.
Concludo assicurando alla Camera che le forze di polizia e gli apparati di intelligence non sottovalutano in alcun modo i rischi collegati alle manifestazioni di solidarietà nei confronti degli autori di reati eversivi. Tali episodi si sono vistosamente Pag. 54intensificati dopo i recenti arresti di esponenti dell'estremismo marxista-leninista e vengono seguiti con la massima attenzione. Non c'è alcuna tolleranza e neppure una generica condanna, ma una forte azione tesa a contrastare il pericolo di una ripresa del terrorismo.
PRESIDENTE. L'onorevole Grimoldi ha facoltà di replicare.
PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, mi rivolgo al Ministro perché noi vorremmo proprio sapere quali siano le azioni alle quali ha fatto riferimento concludendo il suo intervento, perché al di là del corso dell'attività della magistratura, che applica le leggi attualmente vigenti, è evidente che il Governo non ha adottato tutte le misure necessarie e, soprattutto, non ci ha detto cosa intenda fare nel futuro per combattere il terrorismo. Non avete preso in modo esplicito, come Governo, le distanze da questa manifestazione, perché forse vi è una parte della vostra maggioranza che, quanto meno, vi ha aderito, visto che era presente l'ex segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
Signor Ministro, non è un problema di apologia di reato, di istigazione a delinquere o di istigazione a uccidere, ossia di ipotesi di reato comunque rilevanti e da denunciare - tant'è vero che la Lega Nord ha già presentato una denuncia in tal senso - ma ci sono i fatti: sono morte delle persone, vi sono dei terroristi e i giovani a cui si fa riferimento, che troppo spesso vengono liquidati come «giovani» o «compagni che sbagliano», ma sono gli stessi che vanno a spaccare le vetrine e ad incendiare le automobili; sono quelli che quando trovano i militanti di altri partiti, che non la pensano come loro, li picchiano. Tra l'altro, sono anche codardi, perché si mettono in dieci contro uno.
Quindi, noi denunciamo tali fatti e chiediamo quali iniziative il Governo intenda intraprendere per combattere il terrorismo in tutte le sue forme e le idee assolutamente lesive, tra l'altro, dello spirito della democrazia. Su tale punto il Ministro non ci ha assolutamente risposto; noi crediamo, invece, che questa sia una delle priorità del Paese per cercare di garantire la sicurezza.
Lei, signor Ministro, ha affermato che ha lavorato con il professor Biagi: anche la Lega Nord ha lavorato con lui ottenendo ottimi risultati; però, proprio nella prospettiva di garantire un futuro migliore con la legge Biagi, che riguarda soprattutto i giovani, tengo a sottolineare che i giovani normali non sono quelli dei centri sociali o quelli che fanno queste manifestazioni, ma quelli che vanno a lavorare, studiano, escono con la morosa: non sono insomma quelli che la domenica, quando hanno un'ora libera, vanno ad incendiare un'automobile o a spaccare una vetrina (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia)!
Questa é la differenza sostanziale. I giovani sono un'altra cosa: non sono quelle quattro persone estranee alla saponetta quanto alla democrazia (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia e Alleanza Nazionale)!