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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per diffondere la cultura del rispetto presso le giovani generazioni - n. 3-00947)
PRESIDENTE. La deputata Bellillo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00947 (Vedi l'allegato A - interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
KATIA BELLILLO. Signor Presidente, signor Ministro, a nostro avviso è urgente rivalutare la parola «rispetto» che oggi purtroppo si è svuotata di significato e si utilizza solo come antidoto al primato della violenza che sembra la sola capace di regolare le relazioni interpersonali.
Riteniamo che la scuola allora possa svolgere un ruolo fondamentale, offrendo ai giovani opportunità di confronto sulla sessualità, sulle varie forme di violenza, sul peso delle tradizioni arcaiche rispetto Pag. 60alla loro crescita psicofisica, per proporre modelli di convivenza civile basati sul rispetto delle differenze dei valori della laicità e della democrazia. Le chiediamo signor Ministro se ci sono in programma iniziative per diffondere la cultura del rispetto presso le giovani generazioni.
PRESIDENTE. Il Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, condivido il fatto che il termine «rispetto» debba essere una delle parole chiave reinserita all'interno della funzionalità delle nostre scuole, dei progetti educativi e delle offerte formative. In tale senso ci siamo orientati nel documento di indirizzo culturale alla scuola italiana (nella modifica delle indicazioni nazionali del primo ciclo), lo abbiamo posto a base del documento su scuola e legalità, lo abbiamo posto alla base delle linee guida contro il bullismo e la violenza nelle scuole. Rispetto di sè che significa accettazione di se stesso e anche contributo della scuola a cercare di «ricondurre a senso» tutta la frammentazione che si vive all'interno delle aule scolastiche, non a discapito dell'insegnamento delle discipline ma nell'aiutare il soggetto ad avere una cognizione di sè e nell'accompagnarlo nella costruzione della propria identità.
Rispetto degli altri, della dignità della persona umana. Non possiamo essere interpellati solo quando viene calpestata la nostra dignità ma dobbiamo essere interpellati ogni qual volta è il più debole ad essere calpestato, ad essere oggetto di violenza. Questo rispetto degli altri deve avvenire nella ricchezza straordinaria che nelle nostre classi c'è di etnie, di sesso, di orientamento sessuale, di lingua e di religione. In questo senso vanno i documenti della commissione intercultura che sta lavorando affinché la diversità non sia mai una colpa ma sempre fonte di ricchezza e di straordinaria opportunità. Per questo abbiamo ripreso nel forum delle associazioni dei genitori e nella collaborazione anche con le associazioni dei genitori dei ragazzi omosessuali un dialogo e un confronto proprio per contribuire a questo concetto del rispetto.
Rispetto anche della legalità e delle regole che non si possono mai infrangere; diversamente il bene non viene premiato e il male non viene punito. Non è un problema di voto di condotta che interagisce con il merito, ma quando i violenti restano nelle nostre scuole e le vittime escono ciò è una sconfitta del nostro sistema di istruzione che deve essere risolta proprio con un ripristino del termine rispetto che preveda anche modifiche delle sanzioni disciplinari che riguardino sia gli studenti che i docenti, anche se si tratta di poche mele marce.
Rispetto anche del disagio e della risposta da dare al disagio delle nostre giovani generazioni. Ho ancora stampata nella mente quella giovane ragazza, suicida a sedici anni, che ha lasciato un messaggio in cui diceva: «dalla vita ho avuto tutto, pure il superfluo, vi siete dimenticati di darmi l'indispensabile».
In questo termine di «rispetto» è anche contemplata la capacità della scuola e degli adulti di trasmettere valori, e quando parliamo di maestri di vita ciò significa che chi insegna, chi è adulto o genitore deve essere in grado di offrire ai giovani non solo un buon consiglio, e tanti cattivi esempi, ma anche la testimonianza - nei fatti e nell'esistenza, oltre che con le parole - di ciò che può creare identità, appartenenza e condivisione di un progetto...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. ...Si tratta di una responsabilità consapevole che non riduce solo «all'avere» il termine «rispetto», il quale deve infine riguardare anche il rapporto tra scuola e famiglia
Proprio in questa ultima accezione ...
PRESIDENTE. Deve concludere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. ...deve essere inserito Pag. 61il patto di corresponsabilità che la famiglia deve stringere con la scuola, a partire dal prossimo anno scolastico.
PRESIDENTE. La deputata Bellillo ha facoltà di replicare.
KATIA BELLILLO. Signor Ministro, siamo soddisfatti, bisogna fare qualcosa subito, e dobbiamo proprio partire dai giovani e dalla scuola, perché nessuno deve avere paura di essere se stesso, e perché non si devono più accettare umiliazioni e insulti.
Basta con questa violenza che corrode il Paese ogni giorno un po' di più!
Abbiamo a disposizione uno strumento che è anche una forza: il rispetto. Allora, educhiamo i giovani a questo valore universale, e a praticarlo, perché è alla base di ogni società realmente laica, e quindi democratica: è il rispetto la base della civile convivenza! Occorre avviare una campagna nelle scuole, tra i giovani, con i progetti che lei qui in breve ha illustrato, magari coinvolgendo le associazioni sulla detta nozione, e spiegare ai giovani che la Repubblica difende i loro diritti, i diritti dei tutti.
Occorre altresì creare spazi per il dialogo, per fare incontrare i giovani, aiutandoli a definire la qualità della cittadinanza, e a ridefinire legami sociali, perché il vivere insieme, l'uguaglianza, la laicità siano i valori fondanti della vita collettiva, ma soprattutto occorre informare i giovani sui loro diritti e doveri, in altre parole, sulle leggi del nostro Paese.