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Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2272-bis-A.
(Ripresa esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 43 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 43 (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 7).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Folena 43.021 e raccomanda l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 43.0305 (Nuova formulazione).
La Commissione invita, inoltre, a ritirare l'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.019.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo Folena 43.021.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MAURIZIO ACERBO. Signor Presidente, accolgo l'invito al ritiro formulato dal relatore, ma vorrei formulare una proposta. Ho letto l'emendamento presentato dalla Commissione, ma vorrei far notare che il terzo comma del nostro articolo aggiuntivo è relativo ad un'altra materia che verrebbe esclusa e rappresenta semplicemente una specificazione rispetto a quanto già previsto dal decreto Bersani. Ha, infatti, lo scopo di chiarire una disposizione già vigente. Attualmente, infatti, il decreto Bersani prevede che il passaggio da un operatore ad un altro non possa essere gravato da costi, ma, attualmente se, ad esempio, si ha un contratto ADSL e si decide di cambiarlo, il gestore deve comunque pagare per l'intero anno il canone alla Telecom. Quindi, tutto ciò costituisce un problema per il nostro mercato e, di conseguenza, per i cittadini e mi riferisco ai prezzi che pagano per l'ADSL, servizio molto importante.
Vorrei, pertanto, chiedere al relatore ed al Governo di porre in votazione soltanto il terzo comma del nostro emendamento che non interviene sulla materia principale. Mi pare, peraltro, che tale materia sia stata bene indirizzata con l'emendamento della Commissione che rinvia ad un intervento dell'authority per quanto riguarda il canone ADSL. Semplicemente andiamo a specificare che il principio sancito nel decreto Bersani vale anche per l'ADSL. Mi auguro quindi, che vi sia la disponibilità del relatore e del Governo a recepire soltanto questo comma dell'articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Onorevole Lulli, in realtà si richiede una riformulazione da parte della Commissione.
ANDREA LULLI, relatore. Su tale punto vi è stato un dibattito in Commissione a seguito del quale pregherei i presentatori dell'articolo aggiuntivo di presentare un ordine del giorno su questa materia. Recentemente, infatti, su tale aspetto è intervenuto un provvedimento dell'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni proprio in data 23 maggio. Credo che sarebbe saggio, da una parte, accogliere l'articolo aggiuntivo della Commissione che specifica ulteriormente i compiti attribuiti all'Agcom e, allo stesso tempo, impegnare il Governo, perché sensibilizzi l'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni ad approfondire la tematica sollevata dal deputato Acerbo.
Gli interventi dell'Autorità, infatti, avvengono in seguito ad analisi svolte dall'Autorità stessa e, pertanto, un intervento d'imperio del Parlamento, senza alcuna istruttoria da parte dell'Autorità, rappresenterebbe un problema istituzionale di non poco conto. Pertanto, pur condividendo la tematica in questione, assolutamente importante e centrale, credo che la stessa possa essere oggetto di un impegno assunto in Assemblea e, nello stessoPag. 43tempo, ritengo opportuno approvare l'articolo aggiuntivo della Commissione che rafforza i compiti dell'Autorità.
D'altra parte, vorrei anche far presente che, con l'entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza, una volta approvato questo provvedimento, avremo anche altre occasioni per affrontare questo tema e, ove l'authority svolga le istruttorie necessarie, di legiferare.
PRESIDENTE. Onorevole Acerbo?
MAURIZIO ACERBO. Signor Presidente, il gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea intende venire incontro all'esigenza di cominciare a discutere su tale tematica. Faccio presente che, in Italia, le tariffe sull'ADSL, dopo tanta retorica sull'importanza di internet, sono le più costose d'Europa. Inoltre, se si ama la concorrenza, come i liberisti affermano, bisogna prendere provvedimenti.
Quindi ritiro l'emendamento, ma intendiamo portare avanti una battaglia forte su questo tema. Presenteremo, ovviamente, un nostro ordine del giorno. Tengo a precisare, in ogni caso, che il comma 3 non aveva a che fare con quanto deliberato dall'Agcom. Comunque, dato che la Camera si riunisce tutte le settimane, avremo il tempo di tornare sul tema.
PRESIDENTE. Sta bene. L'articolo aggiuntivo Folena 43.021 è stato quindi ritirato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 43.0305 (Nuova formulazione), della Commissione accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 474
Astenuti 1
Maggioranza 238
Hanno votato sì 262
Hanno votato no 212).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.019.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, non ritiro l'articolo aggiuntivo e mi stupisco dell'invito, considerato che era già stato accantonato una volta in Commissione ed una volta in Assemblea.
Colleghi, oggi la maggioranza, con l'astensione del gruppo di Forza Italia, ha approvato una norma recante l'istituzione della legge annuale sulla concorrenza, che prevede esplicitamente che vi siano provvedimenti legislativi conseguenti alle segnalazioni dell'Antitrust.
Siamo di fronte ad una reiterata segnalazione dell'Antitrust che ha denunciato più volte nel corso degli anni, e anche recentemente, l'incongruità della norma che limita fortemente lo sconto sul prezzo dei libri, con gravi conseguenze per i lettori, soprattutto per coloro che fanno acquisti di libri, ad esempio, nelle grandi superfici commerciali quindi per le persone delle periferie che comprano libri al supermercato e all'ipermercato. Il limite allo sconto grava ancora di più sui libri di testo, per cui vi è uno sconto solo del 5 per cento.
Questo articolo aggiuntivo, conseguentemente alla segnalazione dell'Antitrust, chiede di liberalizzare lo sconto sul prezzo dei libri...
PRESIDENTE. Onorevole Della Vedova, deve concludere.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. ...e non è vero che questo va contro l'interesse delle piccole librerie. A parte il fatto che se difendiamo le piccole librerie, bisogna difendere i benzinai, i farmacisti e non ne usciamo più!
Questo sconto consente, come spiega l'Antitrust, di moltiplicare il numero dei lettori, il fatturato di chi vende libri ovunque e comunque.Pag. 44
Ritengo che si tratti di un intervento ragionevole, l'Antitrust lo ha chiesto più volte, non capisco perché la maggioranza si ostini a dire «no» solo su questo provvedimento di liberalizzazione che non costa una lira! Invito, conseguentemente, a sostenere questo articolo aggiuntivo e ad allinearci al resto dell'Europa: i libri sono un prodotto che può essere scontato (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e La Rosa nel Pugno)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Villetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi dispiace dover ritornare su questo tema, di fronte al rinnovato invito del relatore a ritirare questo articolo aggiuntivo.
A mio parere, onorevoli colleghi, bisogna ragionare su quello che è il mercato editoriale. Tutti noi siamo buoni lettori di libri e conosciamo come funziona. Si sostiene che, qualora venisse liberalizzato, si tratterebbe di un provvedimento contro le piccole librerie. Tuttavia, si tratta di un argomento sostanzialmente in contraddizione con il mercato.
Faccio solo un esempio, perché si possa capire come questo articolo aggiuntivo colga una necessità. Voi sapete, perché comprate i giornali, che, acclusi ad essi, vi sono molto spesso dei libri. Il mio esempio si riferisce ai libri della collana «I meridiani». Molti sapranno che i libri di questa collana un tempo avevano dei prezzi altissimi; ora, acclusi ai giornali, con una carta che ovviamente non è quella di prima, vengono venduti ad un prezzo alla portata di tutti.
Allora succede che i giornali, accludendo i libri, possono determinare un prezzo di mercato molto più basso, mentre le librerie sono sostanzialmente incastrate all'interno di un meccanismo che non permette la liberalizzazione; questo veramente significa non capire il problema! Non si tratta di affrontare una questione che si può definire di principio, di destra o di sinistra, ma di capire che questo articolo aggiuntivo non fa che cogliere il cambiamento fondamentale determinato dal fatto che, accludendo i libri ai giornali, abbiamo modificato il sistema editoriale, abbiamo già fatto crollare i prezzi e creato una concorrenza formidabile; impedire, dunque, che vi sia tale concorrenza tra le librerie è al di fuori del concepibile!
Rivolgo un appello al relatore affinché almeno sul buonsenso si ritrovino maggioranza e opposizione; so che di solito maggioranza e opposizione non si trovano neanche sul buon senso, però ciò sarebbe opportuno, considerato che tante volte discutiamo di grandi riforme istituzionali e di tante scelte che dovremmo compiere insieme; almeno troviamoci insieme su una ragione di buon senso per favorire il mercato editoriale che, come noto, è molto importante per lo sviluppo della cultura nel nostro Paese (Applausi dei deputati dei gruppi La Rosa nel Pugno e Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Bue. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BUE. Signor Presidente, vorrei sottoscrivere, insieme al collega Barani, l'articolo aggiuntivo dell'onorevole Della Vedova, cogliendo la sostanza delle motivazioni che il presentatore e, poco fa, l'onorevole e amico Roberto Villetti hanno portato al centro della riflessione della Camera. È veramente paradossale che si possa pensare a liberalizzazioni «a giorni alterni» e che quando si parla di cultura e di libri si debbano accettare regole che appartengono francamente al passato, soprattutto alla luce del fatto che, come ricordato giustamente dall'onorevole Villetti, i libri ormai vengono venduti, - o svenduti - insieme ai giornali e si possono tranquillamente leggere via Internet.
Il blocco dei prezzi e le regole, volte a calmierarli, introdotte dal sistema, possono e devono essere superate, ed è con questo spirito che mi unisco all'invito che sia Della Vedova sia Villetti hanno rivolto a tutti colleghi, al di là della loro collocazione nella maggioranza o nella minoranza, a votare a favore di questo articoloPag. 45aggiuntivo (Applausi dei deputati del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, intervengo solo per aggiungere la mia firma all'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.019.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Burgio. Ne ha facoltà.
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, siamo nettamente contrari all'articolo aggiuntivo in esame perché il mercato dei libri è un mercato rigido; i libri hanno un prezzo fisso, determinato all'origine dall'editore, che riserva ricarichi modestissimi alle librerie, le quali non hanno nessun potere di contrattare il prezzo e si trovano necessariamente strette tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita, che è predeterminato.
La verità è che se si liberalizzasse il prezzo di vendita dei libri si determinerebbe davvero la fine delle piccole librerie, come effettivamente avviene nella stragrande maggioranza degli altri Paesi europei. Le piccole librerie oggi - è bene che si sappia - sono esposte alla prepotenza dei grandi editori e dei grandi distributori, i quali sono oggi di proprietà dei grandi editori, soprattutto di quello più grande: la catena Mondadori. È bene che ciò sia chiaro, perché, anche in Italia, vi è il rischio della scomparsa delle piccole librerie, che fanno vita estremamente grama e che svolgono una funzione culturalmente fondamentale, che perciò noi intendiamo difendere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo soltanto per sottolineare che la liberalizzazione sullo sconto dei libri - è la tesi sostenuta dall'Antitrust - avvantaggia i consumatori più poveri e non scalfisce il principio di concorrenza. Quindi riteniamo che anche lo sconto dei libri sia un principio di liberalizzazione, volto a favorire gli utenti più poveri, ovvero coloro che non possono permettersi di acquistare libri a prezzi più alti e che, dunque, la norma sia «molto di sinistra», più di sinistra della posizione del collega Burgio.
PRESIDENTE. Comunico che anche il gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea ha terminato il tempo a disposizione.
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, sono consapevole che stiamo concludendo l'esame del provvedimento, ma sarebbe opportuno, se fosse possibile - lo chiedo al relatore e a tutti i colleghi - avere un ulteriore momento di approfondimento sull'articolo aggiuntivo in esame. Quindi propongo di accantonarlo.
PRESIDENTE. Qual è l'opinione del relatore?
ANDREA LULLI, Relatore. Sono d'accordo.
PRESIDENTE. Avverto che, non essendovi obiezioni, deve intendersi accantonato l'esame dell'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.019.
Chiedo al relatore come intenda proseguire i lavori dell'Assemblea.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, propongo di passare all'esame dell'articolo 59.
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