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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Determinazione dell'importo del deficit sanitario della Puglia - n. 2-00482)
PRESIDENTE. L'onorevole Mazzaracchio ha facoltà di illustrare l'interpellanza Leone n. 2-00482 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 6), di cui è cofirmatario.
SALVATORE MAZZARACCHIO. Signor Presidente, sul deficit sanitario accumulato dalla regione Puglia nell'anno 2006 - giunta presieduta dall'onorevole Vendola - il Governo ha assunto due posizioni letteralmente opposte. La prima, quella del Ministero dell'economia e della Corte dei conti e riferita al tavolo Governo-regioni, è espressa nei dati pubblicati il 14 aprile 2007 da Il Sole 24 Ore, che ne riportava la fonte autorevole e dai quali risultava che la Puglia, nel 2006, aveva accumulato un deficit di 290 milioni di euro nei conti sanitari per il 2006, classificandosi al secondo posto, dopo la regione Sicilia, tra le cosiddette «regioni canaglia».
La seconda posizione, quella del Ministero della sanità, espressa solo tre giorni dopo, in data 17 aprile 2006, in una dichiarazione del Ministro Livia Turco all'agenzia di stampa Dire recitava testualmente: «290 milioni di extradeficit per la Puglia? Solo indiscrezioni di stampa. La Puglia si dimostrerà virtuosa». L'assessore al bilancio della regione, Francesco Saponaro, aggiungeva: «Al tavolo tecnico stiamo portando i nostri calcoli. La stima è che il deficit su base annua del 2006 sia più basso degli anni precedenti, e assommi a 167 milioni di euro».
Come preannunciato dal Governo, a fine aprile il Presidente del Consiglio Prodi ha inviato alla regione Puglia una lettera di diffida ed ha, in seguito, nominato il presidente della regione Commissario per il ripiano del deficit del 2006, imponendo alla regione la presentazione al Governo di un piano di rientro dal deficit che, nel frattempo, è stato presentato dalla regione Puglia al Ministero dell'economia e delle finanze e ammonta a 211 milioni di euro, a fronte di un deficit che, secondo il Ministero, ammonta a 290 milioni. Quindi, prima si è detto 167, poi 190, poi 211, poi 290 milioni di euro.
Vorremmo sapere se il Governo sia riuscito a farsi un'idea unica e condivisa sulla cifra del deficit sanitario della Puglia nel 2006 e vorremmo conoscere i motivi per i quali due Ministri del Governo avessero due visioni opposte e numeri completamente diversi sui conti sanitari della Puglia nel 2006.
Vorremmo anche sapere se il deficit accertato dal Ministro dell'economia e delle finanze e dalla Corte dei conti fosse di 290 milioni di euro e se il piano di rientro presentato dalla regione Puglia ammontasse a 211 milioni di euro. Ciò vorrebbe dire che il piano di rientro è insufficiente o che il Ministro dell'economia e delle finanze e la Corte dei conti avevano dati sbagliati.
Il Governo è in grado di comunicare la cifra esatta - accertata non dalla regione Puglia, ma dal Ministero della salute e dal Ministero dell'economia e delle finanze - del deficit della Puglia nel 2006? Perché il Ministro dell'economia e delle finanze non si è ancora espresso sul piano di rientro presentato dalla regione Puglia?
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Gian Paolo Patta, ha facoltà di rispondere.
GIAN PAOLO PATTA, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, le dichiarazioni del Ministro Livia Turco riportate nell'interpellanza sono state rilasciate ad alcuni organi di stampa in occasione della firma, lo scorso 17 aprile, del protocollo d'intesa da parte dei Ministri della salute e dello sviluppo economico e dei presidenti delle otto regioni del sud e delle isole, con il quale viene inserito per la prima volta, negli obiettivi del quadro strategico nazionale 2007-2013, lo sviluppo dei servizi sanitari nel Mezzogiorno, utilizzandoPag. 92fondi europei per 3 miliardi di euro.
Le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna potranno destinare tali risorse economiche all'ampliamento e all'ammodernamento della propria rete sanitaria, in aggiunta a quelle previste dal Servizio sanitario nazionale. Tali regioni hanno così la possibilità di trasformare quello che è stato definito un «ritardo storico» in un'opportunità straordinaria di innovazione dell'assistenza sanitaria e di crescita economica e sociale.
In tale occasione, il Ministro Turco ha espresso una valutazione complessivamente positiva sulla tenuta del sistema gestionale della sanità in Puglia, in relazione al carattere non strutturale che sembra avere il disavanzo registrato per la regione nel 2006 e all'impegno dell'amministrazione regionale nell'individuazione dei necessari provvedimenti di correzione.
Il disavanzo 2006, certificato dal tavolo di verifica degli adempimenti, istituito ai sensi dell'articolo 12 dell'intesa Stato-regioni del 23 marzo 2005, è pari a 291,890 milioni di euro.
La valutazione è basata sui dati di preconsuntivo che le regioni trasmettono al nuovo sistema informativo sanitario del Ministero della salute. Del tavolo fanno parte rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze, del Ministero della salute, dei coordinamenti sanità e affari finanziari delle regioni, dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali, del Dipartimento per gli affari regionali, della segreteria della Conferenza Stato-Regioni, della segreteria della Conferenza delle regioni e province autonome.
Il disavanzo 2006 costituisce un campanello di allarme che il Governo ha immediatamente registrato, attivando di conseguenza la procedura prevista dall'articolo 1, comma 174, della legge n. 311 del 2004 (legge finanziaria 2005), come modificato e integrato dall'articolo 1, comma 796, lettera c) della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007), e diffidando la regione ad adottare i necessari provvedimenti di copertura.
La valutazione espressa dal Ministro Turco, senza nulla togliere alla cogenza della procedura attivata, inquadra peraltro il disavanzo 2006 nel contesto specifico della sanità pugliese. In passato la regione ha fatto registrare disavanzi molto contenuti che è stata in grado di coprire con risorse proprie e, inoltre, sono in fase di accertamento da parte della regione possibili fattori correttivi.
Soprattutto l'amministrazione regionale ha dichiarato il proprio impegno ad individuare le misure per la copertura del disavanzo e a realizzare i necessari interventi. Al riguardo, va sottolineato che proprio in base alla procedura avviata ai sensi dell'articolo 1, comma 174, della legge n. 311 del 2004 e successive modificazioni, il Presidente della giunta in qualità di Commissario straordinario procede ad individuare i fattori correttivi e le misure di copertura necessarie, la cui congruità sarà poi valutata dal tavolo di verifica.
L'azione del Governo è volta a realizzare un rapporto di cooperazione con tutte le regioni che, nel rispetto della loro autonomia e della loro completa responsabilità di bilancio, consenta di conseguire più avanzati obiettivi di efficacia e di efficienza del Servizio sanitario nazionale.
Va infine rilevato che un segnale positivo che il Governo ritiene di poter cogliere nella realtà sanitaria pugliese è costituito anche dal fatto che nel corso dell'ultimo anno questa regione ha recuperato fortemente sul piano della propria capacità programmatoria.
Infatti, nel corso delle ultime settimane si è concluso favorevolmente l'iter istruttorio per la sottoscrizione di un nuovo accordo di programma per l'utilizzo di fondi ex articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, per l'edilizia sanitaria e l'ammodernamento tecnologico.
Si tratta di un accordo per circa 400 milioni di euro, che sarà portato all'approvazione della Conferenza Stato-regioni in una delle prossime sedute.
PRESIDENTE. L'onorevole Mazzaracchio ha facoltà di replicare.
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SALVATORE MAZZARACCHIO. Signor Presidente, sono soddisfatto per la parte concreta. Per quanto riguarda, invece, la «parte fantasiosa» relativa alle dichiarazioni del Ministro della salute, che il sottosegretario Patta sostiene siano state rese casualmente, posso ritenere che si tratti di un fatto secondario.
La mia soddisfazione però resta, perché finalmente il sottosegretario rivela la reale entità del debito nella sanità della regione Puglia, cioè 291 milioni 800 mila euro. Ciò significa che sia le stime dell'assessore alla sanità, che aveva fornito una prima valutazione di 168 milioni di euro, sia i dati forniti dalla regione al Ministero, che ammontavano a 211 milioni di euro, si sono rivelati non veritieri.
Finalmente il Governo ci dice la verità. Speriamo che adesso il Governo possa seguire la situazione, perché la regione Puglia deve dire attraverso quali strumenti, quali mezzi riuscirà a coprire la differenza tra i 211 milioni di euro comunicati al Ministero dell'economia e delle finanze e i 291,800 milioni di euro che rappresentano il debito effettivo.
Tale risposta la fornirà con calma il Governo, perché nel frattempo debbo ritenere che il debito continuerà ad aumentare, ma teniamo comunque a sapere, anche entro tempi relativamente brevi, come coprirà questa differenza. La ringrazio comunque per aver finalmente rivelato la verità.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.