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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Progetto statunitense relativo all'ampliamento della base militare di Vicenza - n. 3-01007)
PRESIDENTE. La deputata Trupia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01007 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10).
LALLA TRUPIA. Le chiediamo, signor Presidente del Consiglio, di informare l'Assemblea delle decisioni assunte dal Governo in merito al raddoppio della base militare americana di Vicenza. In particolare, desideriamo conoscere i contenuti, la data, la firma della lettera con cui il Governo darebbe il via ai lavori esecutivi del progetto Dal Molin, e la natura del mandato conferito all'onorevole Paolo Costa, quale suo rappresentante in loco e interlocutore delle istituzioni e delle comunità locali.
Il 14 giugno scorso i parlamentari, i consiglieri comunali, l'opinione pubblica di Vicenza sono stati informati nei dettagli di tale raddoppio, in un modo piuttosto insolito, non dal proprio Governo ma dal portavoce dell'ambasciatore americano Spogli e dai militari statunitensi in una conferenza stampa convocata all'interno della caserma Ederle.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
LALLA TRUPIA. Sono perciò qui a chiedere di chiarire in quest'aula, luogo sicuramente più consono, le decisioni del Governo.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei Ministri. Signor Presidente, prima di entrare in argomento vorrei ricordare la forza della chiara e precisa politica di pace perseguita dal Governo italiano, con il rientro dei nostri militari dall'Iraq e con la chiusura della base militare della Maddalena.
Ritengo, inoltre, di dover svolgere due premesse: la prima è di ordine generale. Il Governo, con l'adesione sulla base Dal Molin, ha infatti deciso di confermare una decisione già assunta dal nostro Paese con atti politici e amministrativi adottati dal Governo precedente e ratificati dalle autoritàPag. 39locali, le stesse che - lo ricordo - sono state confermate alla guida del territorio vicentino in occasione delle recenti consultazioni amministrative.
Il rispetto degli impegni presi è alla base del diritto internazionale e dei rapporti di pacifica convivenza fra i Paesi, a cui il Governo non intende derogare.
La seconda premessa è di natura più specifica. In questa occasione non si tratta, come richiamato dagli interroganti, di un insediamento di nuove basi militari sul territorio nazionale. L'argomento di cui stiamo parlando è la richiesta da parte degli alleati americani di ampliare, nel quadro di quanto previsto dall'Accordo bilaterale sulle infrastrutture del 1954, una base già esistente.
Quanto alla decisione di confermare la disponibilità italiana all'allargamento della base, dal mese di gennaio, ho pubblicamente reso noti gli intendimenti del Governo. Ho fatto ciò personalmente e, successivamente, il Ministro della difesa lo ha ribadito in Parlamento, in questa sede, il 1o febbraio.
Fin da quei giorni, il Governo ha manifestato comprensione e sensibilità per le esigenze prospettate dalla comunità locale. In tale prospettiva, coerentemente con le decisioni assunte, ha nominato il professor Paolo Costa rappresentante della Presidenza del Consiglio per le questioni relative all'attuazione del progetto di allargamento della base. Egli sarà l'interlocutore principale delle amministrazioni interessate, delle istituzioni locali, delle comunità territoriali, con l'obiettivo di approfondire il confronto e il dialogo sulla realizzazione dell'ampliamento della base statunitense, al fine di garantire il rispetto dell'impegno preso e le istanze delle realtà della zona. Di ciò ho informato il Presidente Bush, con una lettera inviata il 18 maggio scorso.
PRESIDENTE. La deputata Trupia ha facoltà di replicare.
LALLA TRUPIA. Signor Presidente del Consiglio, la ringrazio perché finalmente veniamo informati personalmente da lei e nella sede propria, che è il Parlamento italiano e non una caserma militare americana. Tuttavia, mantengo nel merito la mia contrarietà, perché lei, in sostanza, ha detto: la base si farà, punto e basta! Per qualche variante - se ho capito bene - nelle volumetrie e nella viabilità, rivolgetevi al professor Paolo Costa.
La prego, invece, di prendere seriamente in considerazione la proposta di sospendere qualsiasi avvio dei lavori della base fino allo svolgimento di quella conferenza nazionale sulle servitù militari, prevista dal programma dell'Unione e su cui c'è l'impegno del Governo, e finché non sia effettuata la stessa valutazione di impatto ambientale. D'altra parte, gli impegni non sono mai stati resi noti al Parlamento italiano - mi riferisco agli impegni pregressi del Governo Berlusconi - e neanche sono stati sostenuti e richiamati palesemente in quest'aula.
L'esito del recente voto a Vicenza non dice solo chi ha vinto e chi ha perso, ma che il 46 per cento dei vicentini, quasi il 51 per cento se si considerano anche le schede bianche, è rimasto a casa; si tratta di un record storico negativo. Tale situazione si chiama delusione, insofferenza, lontananza dalla politica, sfiducia. Per curare una malattia così grave servono antidoti forti ed efficaci. I più utili sono la trasparenza e il dialogo, ciò che finora è mancato. Antidoti capaci di isolare il formarsi di virus pericolosi quali episodi di violenza e di intolleranza, che oggi preoccupano per primi i cittadini mobilitati contro la base.
Signor Presidente, sento il dovere infine di dirle che davanti ai cancelli del Dal Molin, se inizieranno i lavori, non troverete pochi pericolosi estremisti anti-americani, ma tante famiglie comuni.
PRESIDENTE. Deputata Trupia, la invito a concludere.
LALLA TRUPIA. Signor Presidente, sto concludendo il mio intervento. Vi saranno cittadini pacifici, amanti della pace, tanti rappresentanti istituzionali, che da molti mesi cercano di spiegare l'incompatibilità di questo progetto con il futuro e laPag. 40sicurezza della propria città (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Comunisti Italiani e Verdi).