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Discussione delle mozioni Germontani ed altri n. 1-00186, Pellegrino ed altri n. 1-00188, Mura ed altri n. 1-00189, Fabris ed altri n. 1-00190 e Volontè ed altri n. 1-00191 sulle misure di contrasto alla pedofilia.
(Intervento del Governo)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Ministro per le politiche per la famiglia, Rosy Bindi.
Signor Ministro, intende intervenire ora o si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito?
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Signor Presidente, sceglierei entrambe le possibilità.
PRESIDENTE. Sta bene. In via del tutto eccezionale.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Gradirei interloquire con iPag. 31presentatori delle mozioni e intendo, altresì, riservarmi di esprimere il parere sulle mozioni stesse, presentate peraltro solo nella giornata di ieri, anche perché sono molto articolate e complesse e contengono proposte davvero pensate ed approfondite, che investono molte amministrazioni e molti ministeri.
Quindi, è mia intenzione svolgere un approfondimento per poi riservarmi di esprimere il parere del Governo nel prosieguo del dibattito, auspicando anch'io, una posizione unanime da parte del Parlamento, non solo per quanto riguarda la condanna di qualunque atteggiamento, comportamento o uso di strumenti pedofili o a fini di pedofilia, ma possibilmente anche ai fini dell'individuazione di linee condivise e comuni per la prevenzione, la repressione e per la tutela dei minori.
Pertanto, come da tutti i presentatori delle mozioni, ed anche da chi è intervenuto e da chi si riserva di presentarne una successivamente, è stata auspicata, così come fa il Governo, una posizione il più possibile collegiale da parte del Parlamento, proprio per dare forza all'azione del Governo, ma anche per riuscire ad esprimere insieme ciò che credo sia nella realtà, come le mozioni in esame dimostrano. Quindi, al di là dell'individuazione delle cause, sulle quali credo sia giusto rinviare anche a momenti di studio e di approfondimento nelle sedi opportune, credo sia doveroso da parte dei rappresentanti del popolo italiano condannare in maniera unanime qualunque tipo non solo di atteggiamento e comportamento di abuso nei confronti dei minori, ma anche qualunque cedimento od acquiescenza culturale nei confronti di questo tipo di comportamento, per individuare insieme anche il percorso per combatterlo e per tutelare i nostri minori.
Approfitto dell'occasione per ringraziare i presentatori delle mozioni e quanti sono intervenuti, perché hanno voluto porre proprio oggi all'attenzione del Governo e del Parlamento del nostro Paese il tema della tutela dei minori di fronte all'abuso e allo sfruttamento sessuale.
Il motivo per il quale è stata scelta la giornata di oggi è chiaro a tutti noi: vogliamo mandare da subito un segnale preciso a chi si ostina ad organizzare la giornata del sedicente orgoglio pedofilo, che riteniamo essere, appunto, uno di quegli evidenti atteggiamenti culturali da condannare, proprio perché rischiano di indurre un comportamento acquiescente nei confronti degli abusi verso i minori e della pedofilia.
Occorre invece una reazione forte e unanime, prima che politico-culturale, perché la pedofilia non è solo violenza barbara e violazione dei diritti umani fondamentali, ma è negazione assoluta della realtà stessa dell'infanzia e dell'adolescenza. Il Governo di un Paese civile non può che considerarlo un fenomeno intollerabile e odioso, da combattere con fermezza e determinazione implacabile, e non può non adoperarsi perché questa condanna sia davvero ferma, unanime ed implacabile da parte di tutta la società.
La giornata di domani è una giornata che vogliamo duramente condannare e contro la quale dobbiamo, come affermano tutte le mozioni, opporci con tutte le nostre forze perché è davvero intollerabile che attraverso Internet si diffondano immagini aberranti che propagandano una cultura ignobile e che tentano in modo alquanto insidioso di adescare i minori che utilizzano la rete. Personalmente ritengo che l'apologia della pedofilia attuata attraverso Internet o in altre forme debba essere considerata un reato e perseguita penalmente. Il nostro ordinamento attualmente non lo consente ma ritengo che si tratti di un ritardo che va assolutamente colmato.
Vorrei in primo luogo rassicurare i presentatori delle mozioni che le autorità di Governo si sono tempestivamente attivate - come del resto è stato riconosciuto - al fine di contrastare la vergognosa iniziativa alla quale ho fatto riferimento. Io stessa il 13 giugno ho espresso in una lettera forti preoccupazioni ai Ministri dell'interno, delle comunicazioni e della giustizia osservando come vi fosse la necessità di assumere ogni possibile iniziativaPag. 32volta ad impedire agli organizzatori di raggiungere i loro turpi scopi. In quella lettera ricordavo tra l'altro come la polizia postale e delle telecomunicazioni fosse in grado di effettuare un'operazione di oscuramento di tutti i siti Internet in sede italiana. Il giorno successivo la polizia postale e delle telecomunicazioni (mostrando un'efficienza e una professionalità che le fanno onore e delle quali hanno dato prova più d'una volta in questi mesi) oscurava immediatamente i siti che hanno sede in Italia anche grazie alla collaborazione dei provider italiani. Purtroppo non è stato possibile riuscire ad impedire l'accesso a siti che hanno sede in altri Paesi e tale circostanza ha determinato l'immediata richiesta alla Germania di collaborare al fine della chiusura degli spazi virtuali che ospitano i siti inibiti, proprio perché riteniamo che da questo punto di vista sia assolutamente necessario un impegno da parte dell'Europa e della comunità internazionale nel suo complesso.
Per completezza di informazione devo ricordare che la manifestazione del sedicente orgoglio pedofilo è un evento che è conosciuto fin dal 1998 e ricorre durante la giornata del primo sabato successivo al solstizio di estate o d'inverno. L'ultimo si è svolto il 24 dicembre del 2006 e in quella circostanza prevenimmo l'accesso al sito così come abbiamo fatto questa volta. Ritengo che tenere presente tali date ci impegna già da ora a condurre una campagna di sensibilizzazione esattamente in senso opposto e contrario.
Vorrei anche ricordare che il nostro Paese si sta adoperando da tempo per fronteggiare tale problema e forse anche in maniera esemplare rispetto ad altri Paesi. Non mi riferisco solo all'impegno svolto nell'ambito dell'Unione europea e del Consiglio d'Europa; ricordo che proprio in questi giorni si stanno concludendo a Strasburgo i lavori che daranno vita ad una Convenzione sulla protezione dei minori contro gli abusi sessuali alla quale abbiamo lavorato con i nostri esperti e che ha visto l'Italia dare un importante contributo. Abbiamo chiesto ed ottenuto che nel testo della Convenzione vi fosse un esplicito riferimento al reato di corruzione di minori previsto da tempo nel nostro ordinamento ma ignorato in numerosi altri Paesi europei. Si è ottenuto altresì l'impegno da parte di tutti gli Stati di creare osservatori nazionali che facciano il monitoraggio del fenomeno dell'abuso sessuale e dello sfruttamento sessuale dei minori anche attraverso la raccolta di dati e la collaborazione con esponenti della società civile. La delegazione italiana ha fatto anche inserire nel testo previsioni relative alla possibilità di allontanamento di chi si macchia di tali reati dalla casa familiare o comunque dal luogo nel quale si sono verificati.
Ricordo, inoltre, che proprio per il nostro impegno siamo capofila nel Consiglio d'Europa tra i Paesi che effettuano il monitoraggio delle buone pratiche poste in essere da parte degli Stati a tutela dei minori e per prevenire qualunque forma di abuso sessuale.
Segnalo altresì che l'Unione europea ha dato vita ad un gruppo permanente intergovernativo, proprio per la protezione dell'infanzia, volto alle attività di prevenzione e repressione, ma soprattutto di circolazione di buone pratiche. L'impegno di questo Governo, all'inizio del suo mandato, ha voluto immediatamente qualificarsi proprio per una maggiore tutela dei minori, presentando un disegno di legge contro la violenza sessuale, che attualmente è all'esame della Camera dei deputati, e che prevede tra l'altro il reato di adescamento attraverso Internet, e-mail, sms. Colgo l'occasione per sottolineare che tale disegno di legge ha avuto in Commissione giustizia un avvio abbastanza complesso, per una serie di motivi. Potrebbe essere preso in considerazione lo stralcio delle disposizioni relative alla previsione di tale reato, sulle quali credo che il Parlamento potrebbe trovare l'unanimità, per dare un segnale preciso su questa complessa e difficile materia.Pag. 33
Le mozioni in esame invocano la costituzione di nuovi strumenti. In questa fase di interlocuzione con i presentatori delle mozioni e con quanti sono intervenuti, non posso non richiamare il lavoro che già viene svolto e gli strumenti in nostro possesso, di cui già ci siamo dotati, a partire dal 1998, e che, forse, adeguatamente potenziati e meglio organizzati, potrebbero rappresentare, almeno in questa prima fase, un avvio degli istituti richiamati in alcune mozioni.
Mi riferisco, in particolare, all'osservatorio contro la pedofilia, la pedopornografia e l'abuso contro i minori, che ha funzionato grazie alla dedizione di chi vi ha lavorato in questi anni, ma con povertà di strumenti e con un'esigua organizzazione. Con la legge finanziaria 2007 sono stati messi a disposizione finanziamenti che ritengo più adeguati, ed è in via di approvazione un regolamento di ristrutturazione dello stesso osservatorio, che potrebbe dotarsi di una struttura scientifica molto più robusta, alla quale affidare anche una riflessione sui temi delle cause del fenomeno, che sono stati qui accennati e intorno ai quali credo non ci si debba dividere e non si debbano creare delle barriere ideologiche, perché questo depotenzierebbe di fatto il nostro impegno. Credo che l'osservatorio potrebbe diventare una sede di coordinamento anche scientifico, di conoscenza, di approfondimento su questo fenomeno che dilaga in maniera così preoccupante, senza nessun atteggiamento omertoso. Ritengo che il modo migliore per combattere gli abusi sessuali sia quello di portarli e farli emergere alla luce del sole, di non aver paura di parlarne, né se avvengono nella famiglia, né se avvengono in strutture educative, né se coinvolgono la Chiesa, né se riguardano i potenti e i politici. Ciò proprio perché l'odiosità e la pericolosità degli abusi sessuali nei confronti dei minori sono tanto più forti quando gli abusi avvengono all'interno dei rapporti affettivi, dei rapporti familiari, dei rapporti di fiducia, dei rapporti educativi.
In questo senso, ritengo che anche l'atteggiamento della politica e delle istituzioni debba essere tale da incoraggiare l'emersione da quel cono d'ombra dentro il quale si consumano atteggiamenti che, se in un primo momento non possono essere qualificati come atti di abuso o di pedofilia,, possono rappresentare il terreno sul quale poi l'abuso sul minore aumenta e si moltiplica. Da questo punto di vista, quindi, l'osservatorio deve essere - e può essere - uno strumento molto prezioso.
Occorre, inoltre, far funzionare meglio il comitato interministeriale cosiddetto «Ciclope», che è presieduto dal Ministro della famiglia e al quale partecipano tutte le amministrazioni interessate (in maniera particolare, l'interno, la giustizia, la salute, l'istruzione, le comunicazioni). Ciò al fine di alimentare una banca dati - per la quale abbiamo già predisposto una gara d'appalto - che ci potrà fornire tutti i dati di conoscenza necessari per meglio combattere il fenomeno, per meglio prevenirlo, per meglio recuperare le vittime e anche per curare chi si macchia di questo terribile reato.
Ritengo che su questa strada sia possibile rafforzare l'azione del Governo e costruire una grande collaborazione, che coinvolga non solo tutte le forze politiche, ma anche tutte le forze sociali e le centrali educative del nostro Paese. Credo che tale collaborazione possa aiutare i nostri minori, le nostre famiglie, tutte le agenzie educative, a partire dal sistema delle comunicazioni e delle telecomunicazioni, a realizzare una forte alleanza, a tutela della dignità dei minori e della serenità dei rapporti all'interno della società.
Mi riservo di esprimere il parere del Governo sulle mozioni nel prosieguo del dibattito, auspicando ancora una volta la possibilità di una convergenza di tutte le forze politiche.
PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
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