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Svolgimento di interrogazioni (ore 11,05).
(Piano energetico ambientale della regione Marche - n. 3-00775)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Alfonso Gianni, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Andrea Ricci n. 3-00775 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 4).
ALFONSO GIANNI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, per quanto concerne la realizzazione dell'impianto a ciclo combinato da localizzarsi nel comune di Falconara Marittima, all'interno della locale raffineria petrolifera, si fa presente che la società API, ai sensi del decreto-legge 7 febbraio del 2002, n. 7, convertito nella legge 9 aprile 2002, n. 55, ha presentato istanza al fine di ottenere l'autorizzazione unica alla realizzazione e all'esercizio del sopraddetto impianto.
L'autorizzazione in questione viene rilasciata, secondo quanto stabilito dal comma 2 dell'articolo 1 della citata legge n. 55 del 2002, dal Ministero dello sviluppo economico d'intesa con la regione interessata a seguito di un procedimento unico al quale partecipano le amministrazioni statali e locali interessate. Tale procedimento si svolge tramite la Conferenza di servizi prevista dalla legge 7 agosto del 1990, n. 241 e successive modificazioni e integrazioni.
In data 6 settembre 2006 si è svolta la prima riunione della Conferenza dei servizi, che ha lo scopo di esprimere delle valutazioni di carattere generale sul progetto, di verificare la necessità di acquisire ulteriore documentazione, nonché di coinvolgere eventuali altre amministrazioni ed enti locali, la cui partecipazione dovesse essere ritenuta indispensabile per il prosieguo del procedimento. A seguito di tale riunione il procedimento è stato sospeso in attesa dell'esito della valutazione di impatto ambientale (VIA) svolta presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in quanto la medesima legge n. 55 del 2002 stabilisce che l'esito positivo della VIA costituisce parte integrante e condizione necessaria del procedimento autorizzatorio. Pertanto, se il giudizio di compatibilità ambientale sarà positivo, verrà riattivato il procedimento autorizzatorio tramite convocazione della Conferenza di servizi; se lo stesso giudizio sarà negativo, il procedimento verrà concluso negativamente, senza ricorrere all'espressione dell'intesa da parte della regione Marche.
Per quanto riguarda invece la realizzazione della centrale a ciclo combinato da ubicarsi a San Severino Marche, per la quale è stata presentata, ai sensi della più volte citata legge n. 55 del 2002, istanza di autorizzazione, si fa presente che per tale domanda è stata espletata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la procedura di compatibilità ambientale, che si è conclusa con esito positivo il 7 novembre del 2005.
La società AGEM in data 15 marzo 2006 ha presentato al predetto Ministero istanza per ottenere l'autorizzazione integrata ambientale, che risulta in istruttoria; nel frattempo il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001, e dunque nell'ambito delle sue competenze, ha attivato la fase procedimentale di eventuale esproprio e di servitù per pubblica utilità inerenti la realizzazione di opere connesse.
Si precisa in proposito, però, che solo all'ottenimento della citata autorizzazione integrata ambientale verrà indetta la riunione conclusiva della Conferenza di servizi, avente tra l'altro per oggetto la richiesta dell'intesa della regione Marche, come prevista dalla citata legge n. 55 del 2002.
PRESIDENTE. Il deputato Andrea Ricci ha facoltà di replicare.
ANDREA RICCI. Signor Presidente, mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta.
Soddisfatto, perché prendo atto che il Ministero dello sviluppo economico, di fatto, ha sospeso i procedimenti autorizzatori per le due centrali in attesa dellePag. 9valutazioni di impatto ambientale. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto perché ritengo che già da oggi sarebbe possibile chiedere il parere della regione Marche, in quanto tale regione è già in grado di esprimerlo. Infatti, la regione Marche è una delle prime regioni in Italia ad essersi dotata di uno strumento di programmazione energetica. Il piano energetico ambientale regionale, approvato nel 2005, è stato redatto con un metodo ed un indirizzo innovativo, perché incorpora stringenti vincoli di carattere ambientale conformi al Protocollo di Kyoto, pur garantendo lo sviluppo qualitativo e quantitativo della produzione energetica nel territorio regionale. Tale Piano energetico ambientale regionale (PEAR) è stato portato ad esempio dalla Commissione europea come strumento di programmazione energetica regionale.
Il piano energetico ambientale regionale delle Marche prevede l'uso intenso di fonti rinnovabili e di impianti di taglia piccola e media per centrali di cogenerazione di distretto. In esso, dunque, risulta centrale il criterio della produzione distribuita e non prevede il ricorso a poche grosse centrali. In questo quadro, le centrali in oggetto appaiono manifestamente incompatibili con lo strumento di programmazione energetica in vigore nella regione Marche: in primo luogo, perché utilizzano combustibili fossili; in secondo luogo, perché sono centrali di grandi dimensioni. La centrale di Falconara Marittima dovrebbe essere realizzata con una potenza elettrica di ben 580 megawatt, quella di San Severino Marche con 370 megawatt.
L'incompatibilità con lo strumento di programmazione regionale e con la volontà degli enti locali interessati, è già stata ripetutamente manifestata con atti formali. In modo particolare, mi riferisco alla lettera dei sindaci dei comuni di Ancona e Falconara Marittima inviata al Ministero dello sviluppo economico, in cui si ribadisce l'incompatibilità della centrale con il territorio, ed anche ad una recente risoluzione del Consiglio regionale, approvata due settimane fa, in cui si esprime un parere contrario alla realizzazione di entrambe le centrali.
Inoltre, per quanto riguarda la centrale di Falconara Marittima, risulta esserci un'aggravante che dovrebbe essere tenuta in seria considerazione fin d'ora dal Ministero dello sviluppo economico. Quella di Falconara Marittima è una zona ad elevato rischio ambientale, perché su quel territorio, ristretto per dimensioni, si innestano un impianto di raffinazione petrolifera consistente come quello dell'API e, in più, una serie di infrastrutture strategiche di trasporto: l'asse ferroviario che passa all'interno della raffineria, l'aeroporto di Ancona, lo snodo autostradale di rilevanza interregionale. Aggiungo, altresì, che già dentro l'impianto di raffinazione dell'API esiste una centrale elettrica di potenza elettrica superiore a 200 megawatt, alimentata attraverso l'AZT, cioè da un residuo di scarto della produzione petrolifera. Questo comporta, come è stato formalmente deliberato dalla regione Marche e anche dallo Stato, che quella di cui si discute è un'area ad elevato rischio di sicurezza e ciò è dimostrato anche da numerosi incidenti, avvenuti anche molto recentemente, che hanno messo in crisi l'intero territorio.
Concludo dicendo che alla luce di queste considerazioni, auspico che il Governo possa chiedere rapidamente il parere previsto alla regione, anche prima della conclusione dell'iter di valutazione di impatto ambientale, in quanto la regione ha già formalmente deliberato in tal senso. Auspico, quindi, che il Governo e, in particolare, il Ministero dello sviluppo economico, possa prendere atto della mancata intesa con la regione per decidere l'esito finale dell'iter autorizzatorio in senso negativo.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 15, con votazioni.
La seduta, sospesa alle 11,40, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI