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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a tutelare i candidati privatisti agli esami di Stato - n. 3-01022)
PRESIDENTE. Il deputato Bono ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-01022 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.
NICOLA BONO. Signor Ministro, centinaia di alunni privatisti qualche giorno fa, all'inizio della sessione per il conseguimento della maturità, hanno vissuto una vicenda kafkiana per esclusiva responsabilità sua e della sua amministrazione, che evidentemente ha posto le basi per rendere ancora più difficile e complicato l'espletamento dell'esame da parte delle persone coinvolte.
La successione degli eventi, che, in un minuto non mi è possibile ricostruire, è allucinante. Basti dire che il 20 giugno, il giorno di espletamento della prima prova d'esame, mentre i ragazzi stavano per sostenere la loro prova, alcuni ispettori scolastici hanno prima minacciato di interrompere l'esame e poi...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
NICOLA BONO. Concludo, signor Presidente, dicendo che il danno che è stato arrecato a tali ragazzi, che, in corso d'opera, sono stati sballottati per giorni da un istituto all'altro, è un fatto che impone un'immediata misura di risarcimento e che impone ...
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
NICOLA BONO. ...da parte del Ministero di affrontare la questione con serietà.
PRESIDENTE. Il Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, credo che l'onorevole interrogante, insieme con me, concordi che nessuno può confondere il diritto all'esame di Stato con il diritto alla violazione della legge, considerato che tutti noi abbiamo a cuore la cultura della legalità nel nostro Paese, e ancora di più l'abbiamo a cuore come trasmissione di un valore fondante per i ragazzi che studiano all'interno delle nostre scuole.
Con la sentenza n. 220 del 6 giugno scorso, la Corte costituzionale ha riconosciuto la costituzionalità della norma che prevede che il numero dei candidati esterni non possa superare il 50 per cento di quello dei candidati interni e che commissioni di soli candidati esterni possano essere costituite unicamente presso istituzioni scolastiche statali. Questa distinzione tra scuole statali e paritarie - recita la sentenza della Corte - si collega innanzitutto all'esigenza di evitare che le scuole paritarie diventino sede privilegiata di esami a scapito della serietà dell'esame di Stato, così prevenendo la loro trasformazione da luoghi di insegnamento in sedi di esami di Stato. Stiamo parlando di scuole che, a fronte di 66 alunni interni, ne avevano 131 esterni, di 165 interni 289 esterni, di 154 interni 243 esterni, di 164 interni 286 esterni, e via dicendo.
Invero, diversamente da quanto riportato nell'interrogazione, la circolare dell'8 giugno 2007, protocollo n. 5962, non dava alcuna disposizione di spostare i candidati privatisti in località diversa rispetto alla loro residenza anagrafica. La residenza anagrafica è invece oggetto sia della nuova legge sull'esame di Stato (legge 11 gennaio 2007, n. 1), sia dell'ordinanza applicativa n. 26 del 15 marzo 2007.
Con la stessa circolare sono state fornite puntuali indicazioni ai direttori scolastici regionali per l'attuazione delle misure cautelari previste nell'ordinanza con la quale il TAR del Lazio ha accolto le richieste di scuole paritarie di sospensione dell'esecuzione di provvedimenti di non autorizzazione della costituzione, presso le scuole medesime, di commissioni di soliPag. 20candidati esterni o di candidati esterni in esubero, ordinanza peraltro intervenuta precedentemente all'emanazione della sentenza da parte della Corte costituzionale, che fa giustizia di questo contenzioso.
La pronuncia cautelare monocratica del Consiglio di Stato del 19 giugno 2007 non mette in discussione la regola secondo cui le scuole paritarie non possono accogliere candidati esterni privatisti in misura superiore al 50 per cento di quella dei candidati interni, né possono - salve particolari eccezioni - prevedere commissioni con soli candidati esterni. Ciò è sostanzialmente ribadito nella pronuncia collegiale del 26 giugno scorso, che ha accolto l'appello, proposto da alcune scuole paritarie, per l'annullamento di provvedimenti cautelari del TAR del Lazio, concernenti i limiti di accettazione dei candidati esterni. Si è comunque confermato l'obbligo dell'amministrazione di provvedere con tempestività, al fine dell'integrale espletamento ...
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione.. ..dell'esame di maturità presso gli istituti statali, secondo le previsioni di legge. Nessuna violazione di legge può quindi configurarsi nella destinazione agli istituti statali dei candidati privatisti...
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Non sono mai mancate, da parte del Ministero, né la consapevolezza della portata dei fatti verificatisi, né la tempestività nel dare esecuzione alla decisione della magistratura amministrativa, né la ferma volontà di garantire a tutti gli studenti, senza distinzioni di sorta, il diritto di sostenere gli esami nel rispetto della legge che regolamenta la materia, confermata nella sua costituzionalità...
PRESIDENTE. Deve concludere, la prego.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione.. ..dalla sentenza della Corte costituzionale, ricordando che è a carico degli istituti paritari, unici a conoscere l'elenco degli studenti, comunicare la sede della commissione, che già fra marzo e aprile era stata comunicata.
PRESIDENTE. Scusate, ma sono costretto a richiamare, per le ragioni che tutti conoscono, al rispetto dei tempi.
Il deputato Bono ha facoltà di replicare.
NICOLA BONO. Signor Presidente, ma come si fa a replicare ad una risposta che non è completa? Ce lo spiegherà in un'altra sede.
Signor Ministro, siamo convinti che bisogna rispettare la legge, ma il primo a rispettarla deve essere proprio il Ministro della pubblica istruzione, il quale non ha ottemperato alle ordinanze del TAR e del Consiglio di Stato, che intanto imponevano di far espletare gli esami presso le sedi scelte dagli studenti.
Quello che è accaduto è un fatto gravissimo: lei immagini se stesso, impegnato in una prova d'esame, costretto a sentire un ispettore scolastico che intanto le dice che l'esame non è valido e che il giorno dopo deve andare a sostenerlo presso un altro istituto (senza dirgli dove), che durante la notte riceve la comunicazione del luogo in cui presentarsi, che poi viene a sapere il giorno dopo, mentre sostiene la seconda prova scritta, che la prima prova è stata annullata, che in continuazione viene vessato da una serie di informazioni negative.
È chiaro che vi è stata la protesta (sono addirittura intervenute le forze dell'ordine).
Mi rivolgo a lei, signor Ministro, al Ministro di una scuola dove ci sono atti di bullismo, dove vengono aggrediti i professori dai genitori, dove vengono a registrarsi episodi di esibizionismo da parte di insegnanti che si presentano in classe travestiti da donna o di insegnanti che vengono insultati, o peggio, dagli alunni: era proprio il caso di mandare la poliziaPag. 21nei confronti degli studenti privatisti? Era proprio il caso di creare un casus belli, che oggi la magistratura ritorce nei confronti del Ministero? Le suggerisco, in via di autotutela, di guardare a questa vicenda con maggiore attenzione...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
NICOLA BONO.... e ad affrontare la questione in maniera molto più aderente alle esigenze degli alunni. Concludo, dicendo che l'unico a invidiarla è stato sicuramente lo sceneggiatore...
PRESIDENTE. Deve concludere, la prego.
NICOLA BONO. ...del film Notte prima degli esami, che non avrebbe mai pensato di creare una vicenda così kafkiana all'interno della sua fiction.
PRESIDENTE. Insisto nel chiedere il rispetto dei tempi da parte di coloro che intervengono.