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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Condizioni del trasporto ferroviario in Sicilia e dei collegamenti con il continente - n. 3-01024)
PRESIDENTE. Il deputato Neri ha facoltà di illustrare l'interrogazione Oliva n. 3-01024 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4), di cui è cofirmatario.
SEBASTIANO NERI. Signor Presidente, signor Ministro, ci vediamo costretti a tornare su un tema che è di grande e drammatica attualità in Sicilia e nel Mezzogiorno: la soppressione di tratte ferroviarie a lunga percorrenza, che ha ulteriormente peggiorato il sistema complessivo dei trasporti e, soprattutto, la continuità territoriale di cui anche i siciliani e i meridionali hanno diritto di godere.
La logica che spiega questa scelta, da parte delle Ferrovie dello Stato, è stata quella della eliminazione delle tratte non remunerative. Ci spiegheremo poi con quale logica, viceversa, siano stati concessi treni gratuiti agli scioperanti dell'altro giorno.
La penalizzazione del Mezzogiorno non è giustificata. Le Ferrovie dello Stato sono una società a totale partecipazione pubblica. Credo che la questione posta non possa restare estranea alla politica dei trasporti del Governo e ritengo che, nell'autonomia di una società per azioni, ci siano comunque i margini per un intervento del Governo e segnatamente del suo Ministero che ha la competenza in questa materia.
PRESIDENTE. Il Ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, vorrei rispondere all'interrogazione con due diverse considerazioni, una delle quali, per così dire, di natura tecnico-economica per spiegare le motivazioni che hanno portato a queste soppressioni o diminuzioni. Dipende dal fatto che molti dei servizi di cui si parla non verrebbero effettuati dalle Ferrovie dello Stato perché non remunerativi e, proprio per questo motivo, sono sostenuti con oneri di servizio pubblico. Le risorse destinate a questi servizi sono state drasticamente ridotte nel 2006, mentre nel 2007 sono state solo parzialmente recuperate. Di conseguenza, Trenitalia ha proceduto ad una ristrutturazione dei servizi che ha comportato soppressioni o parzializzazioni come quelle indicate dagli onorevoli interroganti.
Ciò detto vorrei fare una seconda considerazione che attiene, invece, alla politica dei trasporti soprattutto nel Mezzogiorno, per dire che, sia come Ministro dei trasporti, sia come persona che da tempo studia le condizioni socio-economiche e territoriali delle regioni meridionali, sono del tutto convinto che i cittadini siciliani non possano essere ulteriormente penalizzati dalla diminuzione dei servizi ferroviari.
E per questo motivo ho promosso, già da qualche settimana, un incontro con le istituzioni siciliane (regione, province e comuni) con l'intento di avviare un completo riesame della questione con Trenitalia.
L'obiettivo che mi sono dato è quantificare quali siano gli importi finanziari occorrenti per evitare la soppressione o la riduzione di tali servizi. Il Ministero, in seguito, si adopererà per ottenere la disponibilità di tali risorse e, in base a questo, disporre per il ripristino di alcuni - o di tutti - questi servizi.
Occorre, peraltro, far presente che si tratta comunque di provvedimenti «tampone», e che la soluzione complessiva si potrà avere solamente con un generale ripensamento della politica dei trasporti nel Mezzogiorno e in Sicilia. Il Ministero sta curando tale politica con l'elaborazione del piano generale della mobilità, che servirà a delimitare sia uno scenario generale, sia un quadro, regione per regione, delle esigenze di intervento su reti e servizi; tale Piano servirà, inoltre, a convogliare, in base a questo quadro d'insieme, le risorse finanziarie occorrenti sui predetti servizi e reti.
PRESIDENTE. Il deputato Neri ha facoltà di replicare.
SEBASTIANO NERI. Signor Ministro, pur facendo lo sforzo di apprezzare le buone intenzioni di una revisione complessiva del sistema dei trasporti siciliani, che arriva fino ad ipotizzare interventi per ripristinare almeno alcune delle più importanti tra le tratte soppresse, non posso dirmi soddisfatto.
È riportato sui giornali di oggi che tra le realizzazioni ritenute prioritarie c'è la nuova tratta Bologna-Milano (da consegnare entro il 2008), nonché la tratta Milano-Venezia. Si parla di situazioni nelle quali, per esempio, per andare da Milano a Genova (140 chilometri circa di tratta ferroviaria) si impiega un'ora e dieci minuti, mentre per andare da Catania a Palermo (190 chilometri di tratta ferroviaria) non si riesce mai ad impiegare meno di quattro ore, quattro ore e mezza.
Le condizioni di partenza sono già estremamente penalizzanti. La qualità dei mezzi di trasporto messi a disposizione dalla società delle ferrovie è assolutamente inadeguata e mortificante, anche della dignità dei viaggiatori. La giustificazione della soppressione di tratte non remunerative non regge di fronte alla cortese messa a disposizione di scioperanti che hanno aggravato i disagi dei lavoratori - e anche dei pendolari - come dimostrano coloro che l'altro giorno sono rimasti bloccati alla stazione Tiburtina.
Tale soppressione non si giustifica in alcun modo, perché se la società sopprime tratte ritenute non remunerative, pur operando nel regime di monopolio e con la totale partecipazione statale, non può poi mettersi a «regalare» tratte ferroviarie a chi crea ulteriore disagio.
Signor Ministro, l'impegno che noi chiediamo, la denuncia che rivolgiamo è di evitare...
PRESIDENTE. Deputato Neri, concluda.
SEBASTIANO NERI. ...che la Sicilia possa restare ancora con un sistema di trasporti, che è testimoniato da un cortese omaggio, che noi le vogliamo rassegnare (Il deputato Neri mostra la riproduzione di un carretto siciliano - Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Movimento per l'Autonomia, DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI e Forza Italia).