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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Sospensione delle sperimentazioni in campo aperto di organismi geneticamente modificati - n. 3-01033)
PRESIDENTE. La deputata Francescato ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fundarò n. 3-01033 (vedi l'allegato APag. 39- Interrogazioni a risposta immediata sezione 13), di cui è cofirmataria, per un minuto.
GRAZIA FRANCESCATO. Signor Presidente, signor Ministro, la lotta contro gli organismi geneticamente modificati è stata per anni, per noi Verdi e ambientalisti, la madre di tutte le battaglie. Anche oggi manteniamo un impegno tenace per tutelare dall'invasione transgenica gli ecosistemi naturali, la salute umana e l'agricoltura. Noi abbiamo reagito con allarme l'8 maggio scorso, quando il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha tentato di dare il via libera alla sperimentazione in campo aperto di specie agricole geneticamente modificate. Si tratta, in particolare, di specie OGM di kiwi, agrumi, ciliege, pomodori, ulivi e viti. Abbiamo accolto con sollievo il «no» del suo Ministero; un sollievo condiviso - lo sappiamo - dal mondo agricolo e dai consumatori.
Vorremmo adesso sapere quali ulteriori misure il suo Ministero intenda assumere per dare lo stop definitivo alle sperimentazioni in campo aperto e per garantire un'adeguata difesa della biodiversità, della sicurezza dei consumatori, del mercato delle produzioni tipiche e di qualità del nostro Paese.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, credo sia importante condividere sempre più in Parlamento la necessità di uscire dalla cosiddetta «era dei fossili» e passare all'energia solare, come peraltro anche il Parlamento europeo ha più volte dichiarato.
Se quella di indirizzarsi verso il biologico, l'agricoltura di qualità e la difesa dei prodotti tipici è una scelta strategica, essa deve trovare riscontri coerenti anche negli atteggiamenti complessivi.
Il motivo per il quale il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha espresso parere contrario alla bozza di decreto - che, peraltro, era stata studiata da alcuni tecnici, che hanno tentato di capire se fosse possibile una sperimentazione in campo aperto senza problemi - è dovuto all'insorgere di alcuni problemi, emersi a seguito di analisi scientifiche e tecniche.
Il primo di tali problemi è relativo alle distanze minime di sicurezza intercorrenti tra i campi, le quali, in tutte le proposte, non riescono a garantire la certezza di non trasmissione di agricoltura transgenica in altri campi. Il secondo problema è legato al rischio dell'impollinazione accidentale. Il terzo, invece, è relativo alla trasparenza e all'informazione: è perciò fondamentale che, in Italia, i produttori di agricoltura di qualità, di agricoltura biologica e di prodotti tipici non siano danneggiati da sperimentazioni effettuate in appositi luoghi le quali potrebbero diffondere e creare problemi non solo all'agricoltura del nostro Paese, ma anche all'ambiente e alla biodiversità.
Pertanto, le ragioni del «no» del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono scientifiche, assolutamente convalidate da un punto di vista tecnico, oltre che coerenti con le posizioni assunte dal Governo, sia nel programma presentato agli elettori, sia in quello presentato al Parlamento per il voto di fiducia. Riteniamo quindi - e questa è l'azione che il mio Ministero sta svolgendo - di dover garantire al massimo certezza per i consumatori, per gli agricoltori e per l'ambiente. Anche con riferimento all'assurdo limite di 0,9 per cento di OGM nella produzione del biologico - che è stato fissato dalla Commissione europea, nonostante il parere diverso del Parlamento europeo - abbiamo già chiesto, con il consenso del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di definire un decreto che stabilisca che in Italia il limite massimo della contaminazione accidentale sia pari allo «zero tecnico», quindi 0,0 (che può essere anche 0,09), che dimostrerebbePag. 40che la contaminazione è effettivamente accidentale; ciò a tutela degli agricoltori biologici e dei consumatori.
PRESIDENTE. Ministro, deve concludere.
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Riteniamo che tutto ciò sia preoccupante. Aggiungo che, proprio al Consiglio dell'ambiente dell'Unione europea, voteremo anche contro le patate transgeniche, proprio al fine di fornire maggiori garanzie ai consumatori.
PRESIDENTE. La deputata Francescato ha facoltà di replicare per un minuto.
GRAZIA FRANCESCATO. Signor Ministro, le sue parole ci confortano. Condividiamo il fatto che il «no» debba avere solide motivazioni scientifiche, e sicuramente le ha.
Pensiamo che sia cruciale - nel momento in cui la tensione dei media e dei cittadini viene un po' dirottata, anche giustamente, verso altri temi bollenti, come il clima, sul quale peraltro noi Verdi siamo in prima linea - non abbassare la guardia sugli OGM. Non a caso, il nostro collega dei Verdi Marco Lion, presidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati, ha presentato al Ministro De Castro un'interrogazione sul tema, che dovrebbe trovare risposta, speriamo soddisfacente, proprio domani.
È davvero un imperativo categorico non smettere di vigilare, perché sappiamo tutti che in Europa è ancora in corso una specie di guerra degli OGM. Lei, signor Ministro, ha citato la battaglia sullo zero tecnico, che fa parte di una più ampia battaglia che vede schierati, da un lato, le grandi multinazionali, che grazie ai brevetti sulla vita - non dimentichiamolo - possono accumulare enormi profitti diventando, di fatto, padroni del codice genetico di piante ed animali, e, dall'altro, la grande massa dei cittadini e dei consumatori, europei ed italiani, come ricorda la relazione del 3 febbraio 2007 su prospettive e sfide dell'agricoltura in Europa.
Anche il mondo agricolo, con in testa i produttori del comparto biologico, del biodinamico e del tipico, sono giustamente in fermento, come si è visto dalle mobilitazioni di questi giorni. Desideriamo ricordare, ancora una volta, che sia la nuova politica agricola comunitaria, sia la normativa europea e nazionale vigente, sia il famoso programma dell'Unione, a cui ci appelliamo sempre nei momenti critici, concordano su alcuni punti chiave: la tutela della biodiversità dei nostri campi, il ricorso all'innovazione scientifica e tecnologica, proprio al fine di tutelare tale patrimonio fondamentale, e anche - non dimentichiamolo - la difesa e la promozione del biologico e dell'agricoltura tipica di qualità, che è un comparto vitale anche per la nostra economia.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 17,20.
La seduta, sospesa alle 17,10, è ripresa alle 17,20.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI